Come i miei ventun lettori sanno, io vendo una libbra della mia carne digitale al Google Opinion Rewards. Ieri a pranzo sono andato al Libraccio a comprare i libri per le vacanze dei gemelli; tornato in ufficio mi è arrivato il link che mi chiedeva se volevo mostrargli lo scontrino. Per una volta avevo ancora con me lo scontrino in questione, non stavo nemmeno dando nuovi dati a Google (che sa già che ho dei figli in quell’età) e gliel’ho fotografato. Mi chiedo solo due cose: qual è il loro vantaggio nell’avere una prova dell’acquisto, oltre che a verificare che non dico fole quando affermo di essere stato in un certo posto, e perché la foto dello scontrino vale praticamente 11 centesimi. Il Google Opinion Rewards dell’altro furbofono, infatti, mi ha chiesto se ieri ero stato al Bricocenter, cosa che ho fatto per annullare un ordine che era in attesa da 50 giorni (per i curiosi, il mobiletto che poi abbiamo comprato altrove e montato ieri); quindi ho detto che sono entrato e non ho comprato nulla. La differenza tra i micropagamenti è stata per l’appunto 11 centesimi…