Gli aumenti striscianti

Avete visto tutti come le compagnie telefoniche ma non solo, con il banale espediente di far pagare ogni 4 settimane e non ogni mese, siano riuscite a inventarsi un “tredicesimo mese” e guadagnare più dell’8% in più facendo finta di nulla. Ma non è l’unico caso!

Venerdì, mentre facevo la spesa, ho visto con la coda dell’occhio un tabellone pubblicitario Esselunga. Mi fermo a guardarlo e scopro che dal 16 ottobre cambierà il modo in cui i punti Fìdaty possono essere cambiati in sconto. Finora, a parte comprare i regali delle collezioni, c’era sempre la possibilità di togliere 1000 punti e avere uno sconto di 10 euro; in pratica un punto valeva un centesimo. D’ora in poi, invece, i punti potranno essere tolti solo 3000 alla volta e lo sconto sarà di 27 euro, vale a dire l’equivalente di 0,9 centesimi per un punto. Piccole cose, ma piuttosto scoccianti.

Un pensiero su “Gli aumenti striscianti

  1. Luca

    Temo sia solo l’inizio. A Bologna, meno di quattrocentomila abitanti, sono stati aperti 9 nuovi supermercati solo nel 2017, che fa un supermercato in più ogni 45000 abitanti circa. In un anno. I poveri eredi Caprotti (o chi per loro) hanno tre possibilità per sopravvivere: strozzare i clienti, strozzare i fornitori, chiudere. Alla terza si arriverà per gradi, come sta già succedendo altrove alle grandi catene di distribuzione.

I commenti sono chiusi.