Se lavori poco, mangi poco

Telecom Italia ha appena disdetto unilateralmente il contratto di lavoro di secondo livello e ha consegnato ai sindacati la sua proposta “che non si può rifiutare” (ha giusto lasciato uno spazio per indicare da che giorno dell’anno prossimo entrerà in vigore. Sì, lo so che è anche un gioco delle parti, ma proprio per quello mi sarei aspettato un insieme di proposte). Non mi ammorbo con tutto quello che intendono tagliare e irrigidire: mi limito a segnalare una chicca che non tocca me. Tra le modifiche richieste, c’è questa. «Buono pasto: riproporzionamento del valore per il personale part-time».

La logica è cristallina. Se tu lavori sei ore anziché otto [*], evidentemente hai bisogno di mangiare di meno. Immagino che il prossimo passo sarà dare a chi fa part-time monitor più piccoli e se sono tecnici on-field automobili a tre cilindri.

[*] se non ricordo male, il buono pasto ce l’hai se fai più di mezza giornata e quindi non puoi tornare a casa a mangiare, quindi non è dato ai part-time a quattro ore il giorno

Ultimo aggiornamento: 2016-10-10 14:44

8 pensieri su “Se lavori poco, mangi poco

  1. mfisk

    Pensi che quando facevo il sindacalista (stiamo parlando della seconda metà dei ’90, quindi vent’anni fa) portai avanti -senza convinzione- l’istanza per far avere ai part-time il ticket riproporzionato per valore, e la direzione ebbe -facile- gioco a dire che il buono pasto era uno solo, e sarebbe stato assegnato per intero a chi faceva la pausa, quand’anche al rientro avesse lavorato solo mezz’ora, e non a chi non la faceva.

    1. .mau. Autore articolo

      ma i part-time che Lei cercava di tutelare erano quelli a quattro ore, corretto? In effetti, se un part-time a sei ore deve avere i tre quarti del valore si potrebbe far presente che quelli a quattro ore, che adesso non hanno nulla, devono avere metà del valore.

      1. mfisk

        io ne avevo solo del tipo che torna a casa alla fine del lavoro (magari anche dopo cinque ore, o cinque e mezza) senza aver fatto interruzioni, e quindi l’azienda non pagava. C’erano poi alcuni part-time verticali, ma lì la cosa è più semplice

  2. mestesso

    La mia ditta i buoni pasto non li paga più, vai tu poi a ricorrere…
    Inoltre ora invidio chi si ritrova il problema dei buoni pasto in diminuzione: io sarò costretto a cambiare lavoro, ed a guadagnare il 20-30% in meno facendo esattamente le stesse cose. Fate vobis.

  3. Marco Antoniotti

    E voi come sindacato esigete il taglio dei compensi dell’AD. Lineare 3:)

    1. nicola

      A me il buono pasto lo danno anche con solo 4 ore lavorative al giorno. – Il buono pasto è sostitutivo della mensa, quindi non può essere rapportato alle ore lavorate. Al massimo alle ore consecutive giornaliere, tipo con 4 no e con 5 sì. – Comunque i buoni pasto elettronici sono molto vicini al non avere nulla. Sono molto più difficili da spendere rispetto a quelli cartacei. Poi io sono fortunato e riesco a spenderli con qualche salto mortale, ma alcuni colleghi hanno un tesoro immobilizzato. Fate vobis /2.

      1. un cattolico

        «Comunque i buoni pasto elettronici sono molto vicini al non avere nulla. Sono molto più difficili da spendere rispetto a quelli cartacei. Poi io sono fortunato e riesco a spenderli con qualche salto mortale, ma alcuni colleghi hanno un tesoro immobilizzato. Fate vobis /2»

        Concordo, anche se a Roma ancora si trovano tavole calde, ristoranti e supermercati che li accettano, ma rispetto ai cartacei non c’è paragone: è veramente mooolto più scomodo.

        @.mau.: nella mia non si è ancora arrivati a riparametrizzare i buoni pasto in base alle ore lavorate al giorno, però in compenso nella sede centrale (dove grazie al Cielo non lavoro ancora, anche se è probabile che verremo trasferiti lì) hanno tolto i posti macchina ad impiegati e quadri e persino agli operai con le loro macchine di servizio, per darli unicamente alla dirigenza… Sai com’è: pareva brutto far spendere per i garage privati nei paraggi quei poveri indifesi che hanno macchine e carburante completamente pagate dall’azienda stessa.

  4. carolina

    Io adesso sono part time e non ho buoni pasto. Ce li ho avuti per un po’, cartacei. Non male. Ma un aumento dovrebbe essere dato in soldi, non in buoni per me (anche se per alcuni il buono pasto è un grande simbolo di generosità, forse anche per dei motivi sensati). Comunque non vedo l’ora di riprendere con l’orario normale, con qualunque soluzione ma vorrei veramente lavorare full time…

I commenti sono chiusi.