primarie, tristi e solitarie

Credo di aver votato solo due volte alle primarie del centrosinistra: nelle primissime (quelle con Mastella e Scalfarotto…) e in quelle del 2011 per decidere il candidato sindaco per Milano. Ho smesso perché mi sono sempre più sembrate una presa in giro.
Ora leggo che Sergio Cofferati non l’ha presa esattamente bene per la vittoria ligure di Raffaella Paita, denunciando molte stranezze sui risultati nelle province di Savona e della Spezia. Io non conosco certo bene la situazione ligure: posso dire che tra i miei conoscenti genovesi il commento tipico era stato “Cofferati fa schifo, ma Paita è molto peggio” (Tovo: non pervenuto, il che la dice lunga su come ci si possa candidare). I bolognesi naturalmente dicevano peste e corna di Cofferati, che hanno conosciuto in qualità di sindaco, ma quella è un’altra storia: per i genovesi (del capoluogo e dintorni) il punto è che conoscevano l’opera di Paita in qualità di assessore regionale alla protezione civile.
Evito accuratamente di entrare nella diatriba sulle due correnti PD che spingevano ciascuna il proprio candidato e tocco solo tangenzialmente le storie di brogli con gli extracomunitari cui sarebbero stati dati i du’euri per votare (siamo seri: vabbè che siamo in Liguria e quindi col braccino corto, ma avrebbero dovuto dare almeno cinque euro perché rimanesse loro qualcosa. Altrimenti perché avrebbero dovuto alzare le chiappe?) Il punto è che le primarie possono avere senso con numeri davvero grandi di partecipanti, per ridurre il peso dei brogli; e comunque secondo me non ce l’avrebbero comunque, e sarebbe molto più logico che se proprio s’hanno da fare siano indette tra chi è iscritto ai partiti e non lasciate libere a chiunque passi di lì quel giorno. Un partito che non ha il coraggio di scegliere per conto proprio il rappresentante che vorrebbe per il governo di un ente locale abdica al proprio ruolo politico. Perché mai dovremmo votarlo, allora?

Ultimo aggiornamento: 2015-01-12 13:00

5 pensieri su “primarie, tristi e solitarie

  1. Marco Antoniotti

    Il problema è che se indette tra gli iscritti, oramai le primarie del PD si possono fare sul pianerottolo del condominio in cui sta il circolo 3:)

  2. mestesso

    Oddio, 55K votanti non sono proprio pochissimi in assoluto. Casomai quello che è più preoccupante è il minimo scarto fra i due contendenti, che mi fa suggerire il classico “lancio della moneta” fatto dagli elettori tra un candidato nel bene e nel male conosciuto ed uno sconosciuto (che poi chi perda gridi al complotto è assolutamente normale in Italia).

  3. layos

    Il problema di queste primarie è che sono sembrate interne al PD quando in qualche modo con la candidatura di bandiera di questo Carneade anche l’UDC ci ha messo il becco e quindi sono diventate primarie di coalizione (quale coalizione? boh? con l’UDC, con NCD?). La sinistra è conversa su Cofferati, per cercare di far si che il prossimo governo regionale fosse un asse PD-Sinistra mentre gli altri sono andati su Paita per cercare di ricreare il modello nazionale (e l’UDC per far saltare il banco in modo da avere ancora voce in capitolo, visto che oggi governa, domani sparirà visto che viaggia con percentuali da prefisso).
    A Genova Cofferati ha stravinto, nelle altre provincie invece ha vinto la Paita e, per voce di amici di sinistra di quelle parti, pare che abbiano veramente fatto incetta di cani e porci, sapendo che i controlli nei piccoli circoli di delegazione sarebbero stati più difficili che non in quelli più frequentati di Genova.
    Per altro c’e’ stata l’ambiguità del fatto che Renzi non abbia voluto parlare e lasciare che le cose si svolgessero a livello locale, così in molti hanno dato voce a Renzi attraverso la Pinotti (endorsement alla Paita e sponsorizzazione del modello nazionale per il governo regionale) quando invece l’altro ministro Orlando ha dichiarato che almeno in partenza il PD non parte per governare con NCD.
    Io personalmente ho votato alle primarie per Cofferati turandomi il naso (tanto più che sono dovuto andare in un cricolo PD di Albaro vedendo cose che voi umani….) e di certo non voterò la Paita alle regionali. Piuttosto 5 stelle, se candidano uno decente, o a sinistra se, come auspicabile, metteremo un rappresentante di bandiera.

  4. Marco Antoniotti

    Se Cofferati avesse un minimo je ne sais quoi ne trarrebbe le ovvie (più che ovvie) conseguenze.

    Ma prevarrà la “sindrome di Cesenatico”. 3:)

    Ntuniott

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