Riproduzione riservata (comprese le parentesi quadre)

[senza fonte] È morto Giorgio Faletti. Nonostante il Corriere affermi che fosse malato da tempo, a quanto pare nessuno si era premurato di preparare un coccodrillo: tanto c’è Wikipedia. Ecco così che si copincolla la pagina dedicata allo “scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e comico italiano”, con la foglia di fico della frasetta “Secondo quanto riportato da Wikipedia” (ma senza nessun link) e lasciando tutte le note tra parentesi quadra, con la curiosità di vedere le quadre aperte [ sostituite da quadre chiuse ].

E il tutto naturalmente termina con l’onnipresente frasetta © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riservata de che?

Aggiornamento: dopo aver dimostrato di essere stati i primi, naturalmente al Corsera hanno riscritto con calma la voce. Per i curiosi, il testo completo originale è qui, nello splendore delle sue parentesi quadre.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-04 12:40

6 pensieri su “Riproduzione riservata (comprese le parentesi quadre)

  1. S.

    Non puoi ricondividerlo con le parentesi modificate. Evidente è un lavoro editorale massiccio quella modifica.

    1. .mau. Autore articolo

      per quanto massiccio sia stato il loro lavoro, CC-BY-SA richiede che quell’opera derivata abbia la stessa licenza. Piuttosto sarebbero stati loro a rischiare una denuncia per violazione di copyright…

      1. Daniele

        Tutto ciò fa emergere un problema-cardine del CC, su cui occorre lavorare, che è quello della tutela.
        La fondazione Creative Commons non svolge un ruolo di tutela analogo a quello che la SIAE svolge per il copyright, e dunque la possibilità di avviare e vincere qualche causa contro chi viola le licenze è rimessa ai soli autori… che ovviamente, quando sono persone singole, non intraprendono cause perché, essendo il loro un lavoro no-profit, non ne assumono il rischio.
        Questo fa sì che l’assenza di cause vinte disincentivi dal rispetto delle licenze CC (che costerebbe pochissimo sforzo: in questo caso, in cui la clausola BY era rispettata, sarebbe bastato sostituire la dicitura “tutti i diritti riservati” con l’applicazione della licenza CC originaria: mezza riga di testo…).
        Wikimedia Italia come è messa da questo punto di vista? Attraverso le donazioni riesce ad avere qualche fondo per portare avanti qualche causa? (che non darebbe luogo a risarcimento-danni, che sul piano monetario non ci sono, ma almeno all’obbligo di pubblicare la rettifica e mettersi in regola, pagando le spese processuali). Ciò sarebbe utilissimo non solo per la causa in sé, ma per creare un precedente, o un paio di precedenti, che facciano capire che la licenza CC ha un valore giuridico e va rispettata.
        Non so però come stiano le casse di Wikimedia Italia, questo lo sai tu…

        1. .mau. Autore articolo

          @Daniele: figurati se Wikimedia Italia ci ha i soldi e soprattutto il tempo per fare qualcosa del genere. Basta vedere che non siamo nemmeno riusciti a fare lobby per emendare Artbonus, che con le due paroline “anche indiretto” dopo la possibilità di fare immagini dei monumenti è riuscito a rendere legali le foto che pubblichi su Facebook o Instagram e illegali le foto su Commons (che essendo CC-BY-SA permettono un lucro indiretto)
          Credo che l’unica possibilità sia che a un grande quotidiano salti in mente di fare una causa contro qualcuno per violazione di copyright, e a questo punto assieme agli amici di Nexa noi si faccia una controcausa contro le *loro* violazioni di copyright…

          1. Daniele

            In parte hai ragione, ma in questa risposta c’è anche qualcosa che non mi convince. Wikimedia foundation periodicamente inserisce gli avvisi per la raccolta di fondi (anche in wikipedia italiana). Finora non ho dato nulla ma ero sul punto di farlo. Se sapessi che wikimedia Italia è pronta ad usare i contributi economici anche per promuovere cause a favore del creative commons, contro chi ingiustamente si appropria dei testi di wikipedia (a cui scrivo anche io), mi convincerei definitivamente a dare i soldi. Mi accontenterei di un “ora non abbiamo i soldi, ma se mai raccoglieremo X euro lo faremo”. Ma se la risposta del portavoce di Wikimedia Italia è “figurati se abbiamo i soldi e soprattutto il tempo per fare qualcosa del genere” (quel “soprattutto il tempo” non mi convince, essendo la partecipazione volontaria e quindi il tempo si decide di dedicarlo a priori), con quale convinzione posso rispondere agli appelli di wikimedia e donare qualcosa?

  2. .mau. Autore articolo

    @Daniele (rientro perché più di quattro livelli non si possono fare): innanzitutto, se vedi un appello a donare per la Wikimedia Foundation i tuoi soldi comunque non andranno mai a Wikimedia Italia (nemmeno indirettamente) ma appunto alla WMF. Le “nostre” campagne sono su http://sostienilacultura.it/ .

    Ciò detto: in un’associazione la cui ossatura è fatta da volontari (al momento Wikimedia Italia ha uno staff di segreteria di due persone; dovrebbe prima o poi essere assunto un executive director, ma è tutto qui) il tempo non si può decidere a priori; o meglio, non puoi decidere come i soci gestiscano il loro tempo per l’associazione. Certo, se l’assemblea dei soci decidesse di lanciarsi in una campagna, ci potrebbe essere qualcuno che decide di applicarsi su quel tema; ma prima ci vuole comunque una massa critica.

    Aggiungi poi che comunque noi non abbiamo certo le competenze: nell’altro commento parlavo di Nexa perché sono loro quelli che sono esperti nel campo. Certo che se loro partissero allora noi potremmo seguirli, ma ribadisco che non abbiamo la possibilità pratica di lanciarci per primi, almeno per com’è l’associazione oggi.

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