Archivi annuali: 2011

santini elettorali: Marco Cappato

I radicali sono sempre stati all’avanguardia. Il primo spam elettorale, sia sui newsgroup che sulle caselle di email, fu quello di Emma Bonino: era ancora lo scorso millennio, parecchi dei miei ventun lettori non sapevano nemmeno cosa fosse l’internette, ma loro c’erano già. Cosa vorrà dire che martedì ci fosse in buca una missiva cartacea intestata ad Anna? e cosa vuol dire che il nominativo a cui è stata spedita avesse il suo doppio cognome (Anna Xxxxx Codogno, insomma?) Chissà da dove l’hanno preso. Non è un problema mio, ma al limite di Anna: tant’è, però.
Una volta aperto il foglio otteniamo un volantone 40x30cm, si direbbe ciclostilat… pardon stampato in proprio. Il Committente Responsabile è per l’appunto Marco Cappato, che nella quarta del volantino ci racconta di lui in terza persona, rendendoci tra l’altro edotti che «Iscritto al Partito radicale da quando era diciannovenne, ha contribuito con 650.000 Euro all’iniziativa radicale» (e fin qui chissà: se ha fatto due mandati come europarlamentare devolvendo al partito metà delle prebende i conti si fanno in fretta) e che «Da 20 mesi opera come volontario radicale, senza percepire stipendio» (e di che vive? fa scioperi della fame come il suo capo?) Se volete, c’è comunque l’IBAN per contribuire (alla campagna elettorale, non al conto corrente di Cappato). Aggiungo ancora che Cappato dal suo sito «in 12 anni ha fornito oltre 7000 risposte alle domande dei cittadini». Tre risposte a giorno lavorativo, insomma.
Il paginone centrale contiene i motivi per cui votare la lista Bonino-Pannella e tutte le loro proposte, che condivisibili o no che siano sono però messe bene per iscritto e tecnicamente fattibili… se la lista (non la coalizione!) prendesse la maggioranza assoluta dei voti. A proposito: c’è in quarta di copertina un bel cerchio “Per Pisapia sindaco”, ma è l’unico posto in cui si parla del candidato sindaco. In fin dei conti si sa che i radicali fanno sempre fatica a inserirsi in una coalizione…

Ultimo aggiornamento: 2011-05-12 19:30

santini elettorali: Gianni Lastella

Un punto a favore di Gianni Lastella, la cui lettera (posta prioritaria, tariffa elettorale, «Mandatario elettorale il candidato» è arrivata ad Anna martedì): sulla busta c’è nome cognome simbolo (Il Popolo della Libertà) e slogan («Al Servizio delle Persone». Secondo me maiuscolizzare Servizio è un ossimoro, ma non sono uno spin doctor). Insomma, se uno vuole può buttarla direttamente nel cassonetto differenziato.
Ma qua c’è un lavoro da fare, e quindi la busta l’ho aperta e letta. C’è una lettera che comincia con «Cari Amici,», A maiuscola, e già la cosa mi fa girare le scatole. Dei mille e più candidati a queste elezioni ce n’è forse giusto uno di cui potrei dire “sono amico”. Io mica ti conosco, perché dovrei essere aprioristicamente tuo amico? Gianni Lastella si definisce poi così: «da sempre mi appassiona la politica, quella con la P maiuscola, quella di cui la nostra Italia avverte la mancanza perché ormai ogni occasione di confronto si trasforma in un violento scontro». Il suo motto è «Dio, Patria, famiglia»… no, scusate, «la vita, la Patria, la famiglia». Avevo letto male.
Vi state chiedendo immagino chi sia e cosa voglia fare: non è dato saperlo dalla lettera. Infatti non scrive nulla della sua vita al di fuori della politica con la P maiuscola: quanto al programma… «Non prometto di fare grandi cose a Palazzo Marino ma garantisco che il mio impegno sarà quello di custode fedele dei valori in cui credo, di vigilare perché ogni scelta amministrativa sia per il bene della città, sia per il bene comune». Punto. Nella lettera promette anche di allegare «del materiale informativo che potrà consentirvi di conoscere un po’ meglio chi sono e cosa vorrei fare per la nostra città»: sarà, ma l’unico materiale informativo che ho trovato sono due santini – biglietto da visita con il suo slogan elettorale «SICUREZZA – SERVIZI SOCIALI – LAVORO – LA POLITICA CONCRETA PER MILANO».. Potete telefonare al suo comitato elettorale, o mandargli una mail (che provider ha scelto? ma è ovvio! libero.it!) e chiederglielo… oppure sfruttare la mia ricerchina e andare sul suo sito http://www.giannilastella.com/. Nel 2011 uno che si dimentica di mettere il proprio sito web nella sua pubblicità mi pare un po’ demodé, ma forse sono io che sbaglio…

Ultimo aggiornamento: 2011-05-12 19:00

da circa 33.339 a 55.709 euro

S. mi segnala questa marchett.., scusate, questo articolo su uno dei tanti sottositi del Corsera, dove si può leggere come il costo medio di un matrimonio oggi varierebbe «da circa 33.339 a 55.709 euro». In effetti, passando al testo originario si può aprire una tabella di tutte le spese necessarie; l’ultima riga indica la somma totale delle varie voci e i numeri sono proprio quelli indicati.
Tutto bene, allora? Per nulla. Non solo sommare spese di tipo completamente diverso non è sempre sensato, ma soprattutto i numeri finali non dicono nulla a chi li legge. La tabella li può anche conservare, ma nel comunicato stampa si sarebbe dovuto scrivere “da più di 33.000 a più di 55.000 euro”, in modo da usare il massimo numero di cifre significative che dovrebbe essere ammesso in una stima generica, cioè due.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-12 10:44

santini elettorali: Silvio Berlusconi

Sìiii! Anche il nostro PresConsMin, che in fin dei conti è candidato alle elezioni comunali di Milano, ci ha tenuto a far sapere cosa vuole fare! Anzi, fa le cose in grande: una lettera ad Anna e una a me, essendo probabilmente andato a farsi dare la lista di tutti gli elettori (è legale, è legale… hanno detto che lo fanno per noi)
La lettera contiene 3 (tre) santini, di quelli più grandi di un biglietto da visita che sembrano essere la moda quest’anno; un flyer patinato, una lettera. Il flyer occupa due terzi di pagina A4, piegati a metà; sulla fronte c’è la fronte di Silvio (sempre leggermente tagliata in alto: quand’è che trovano un fotografo decente?) con sopra «PER MILANO», a sinistra il simbolo sormontato da «vota», a destra «DIFENDI I TUOI VALORI» «I TUOI INTERESSI» «LA TUA LIBERTÀ» (è tra i pochi che sanno usare le lettere maiuscole accentate) e sotto «scrivi BERLUSCONI». Il retro ha le istruzioni di voto, e in corpo 4 «Committente responsabile il Candidato». Il centro è bellissimo, con a sinistra «La Milano della sinistra» su sfondo rosso, testo in minuscolo, grafica che ricorda le fiamme dell’inferno e a destra «LA MILANO DI LETIZIA MORATTI» su sfondo blu, testo in maiuscolo, grafica neutra, slogan come «LA TARIFFA DELL’ACQUA PIÙ BASSA D’ITALIA» vera ma senza aggiungere che la tariffa dei rifiuti è la seconda più alta.
La lettera inizia subito con una virgola dove non ce ne dev’essere nessuna: «tra pochi giorni, saremo chiamati a votare per eleggere il sindaco di Milano e, come Lei ben sa, la nostra scelta è quella di riconfermare Letizia Moratti». Anche qua come per Pisapia si usa il plurale: ma in questo caso è indubbiamente majestatis… o se preferite a nome di tutto il Popolo della Libertà. I temi sono esattamente gli stessi che nel flyer, quindi non mi ci metto nemmeno a ripeterli… l’attività qui è frenetica!

Ultimo aggiornamento: 2011-05-12 07:00

santini elettorali: Giuliano Pisapia/2

ebbene sì! Pisapia raddoppia! martedì in buca ho trovato un volantino 8x32cm, ripiegato a quadratino, sempre con Committente responsabile Bruno Siracusano.
Ci sono nove punti “si può”, sempre con il leit-motiv bianco-nero-arancione; ciascuno di essi ha poi il “come?” che dovrebbe essere generale e “una cosa da fare subito” che dovrebbe essere più puntuale. Solo che lo spazio è tirannissimo, e gli ultimi punti sono sacrificati. Così per «Migliorare il benessere quotidiano si può» abbiamo «Nuovi punti d’accesso ai servizi medici di base» (e che sarebbero? portoni più ampi?) e per «Più trasparrenza in Comune si può» abbiamo «Strumenti telematici per collegarsi al Comune» (una webcam su Palazzo Marino? Forse adesso non ci si arriva?) Ho notato con piacere come non ci siano più le piste ciclabili di quartiere: una volta in cui i tagli sono stati utili.
Buffo che Pisapia parli sempre al plurale, o forse non è così buffo pensando a quante liste sono collegate (liste non indicate nel foglietto, altrimenti ce ne sarebbe voluto un secondo)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-12 07:00

vigliacchetta

Trent’anni fa Giuliano Pisapia è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta su Prima Linea. Se ne può trovare traccia per esempio sull’archivio storico della Stampa, qui e qui. Si scoprono cose incredibili per un supporter del nostro PresConsMin, tipo che a emettere gli ordini di cattura contro i terroristi dell’ultrasinistra è stato un allora giovanissimo procuratore della Repubblica: Armando Spataro. Sì, proprio la toga rossa così aborrita. Mi sa che troppa frequentazione con quei criminali l’ha rovinato. Si scopre anche che Pisapia è figlio di un principe del foro, ma che da giovane aveva idee ben diverse, tanto che scappò di casa, andò a lavorare all’Alfa e si sposò (non so in che ordine), prima di tornare nei ranghi. Ma questa non è roba che fa sangue.
Nello scontro televisivo diretto, Letizia Moratti è andata a recuperare quella notizia, che probabilmente si era tenuta stretta per tutta la campagna elettorale, affermando «La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. E’ stato giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assoluzione». (Come? L’amnistia non è assoluzione? Glielo andate voi a dirGlielo?). Pisapia in seguito ha controbattuto che è tutto falso, e in Corte d’Assise d’Appello è stato riconosciuto assolto per non aver commesso il fatto anche dall’accusa di concorso morale in furto, dopo che lui ricorse in appello nonostante l’amnistia.
La parolina chiave è “in seguito”. Pisapia non ha replicato sul momento per la banale ragione che – in cauda venenum – Moratti ha tirato fuori la stoccata sulla sigla finale del confronto, quando non c’era più tempo per replicare. A questo punto non importa nemmeno più se la cosa fosse vera o falsa (e direi proprio che è falsa, se persino il Giornale di famiglia è stato costretto ad ammetterlo, pur con i contorsionismi autofellativi loro propri e scovati da m.fisk). Importa che per me una persona che sceglie appositamente il momento in cui l’altro non può replicare è un vigliacco. Peccato che chi voterà per PdL e affini non si accorgerà di tutto questo: spero solo che gli indecisi si sveglino e vadano a votare per un qualunque altro candidato che non sia l’attuale sindaco.
(E comunque al PdL hanno paura di finire al ballottaggio, perché sanno che lì mica sono i favoriti…)
p.s.: subito dopo aver postato ho scoperto che Gad Lerner aveva usato lo stesso aggettivo. Garantisco che non l’ho fatto apposta, anche perché non lo leggo :-)
Aggiornamento: (12 maggio) per chi volesse saperne di più sulla storia, qui (pdf) il resoconto completo della vicenda giudiziaria, qui (pdf) le fotocopie delle pagine con la sentenza di primo e secondo grado.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-11 17:22

Guardia Medica Pediatrica / update

Visto che sono stato malato anch’io, non vi ho resi partecipi di una novità incredibile: la Guardia Medica Pediatrica milanese risponde!
Sabato mattina Anna è riuscita a contattare il centralino allo 02.34567, e dopo un quarto d’ora il pediatra ci ha chiamato e fatto una diagnosi al volo per Jacopo (gastroenterite, cosa per cui non servivano ricette o altro). Non so se il tutto sia legato all’avvicinarsi delle elezioni, ma almeno è servito a qualcosa…

Ultimo aggiornamento: 2011-05-11 16:12

_Maths 1001_ (libro)

[copertina] Può avere senso parlare di matematica dividendola in mille e una scheda da dieci-quindici righe, massimo venti? La risposta sorprendentemente è sì, come si può vedere da questo libro (Richard Elwes, Maths 1001, Quercus 2010, pag. 415, Lst 14,99, ISBN 978-1-84866-063-2) la cui versione statunitense ha come titolo “Mathematics 1001” (ah, l’inglese!) Elwes parla di tanta matematica, arrivando alla teoria delle categorie e alla fisica matematica; l’approccio matematico alla meccanica quantistica è molto interessante. Non tutto è perfetto, ci mancherebbe altro. Chiaramente non ci sono dimostrazioni, ma solo enunciati; c’è poi una certa ridondanza che però è necessaria, visto che credo che siano in pochi i pazzi come me che se lo siano letti da cima a fondo; e soprattutto i riferimenti agli altri punti sono sì visibili perché scritti in grassetto ma ben difficili da trovare se non andando nell’indice analitico finale in corpo 5 o giù di lì. Ma ritengo che il testo, nemmeno troppo caro, sia ottimo per chi voglia avere un manuale di riferimento (e sappia l’inglese). Curiosità finale: il libro è stato stampato… in Cina. Non pensavo convenisse fare così.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-28 15:46