Archivi annuali: 2011

processi inutili

Ormai il processo Mills è diventato una barzelletta. Già l’omonimo avvocato si è salvato in Cassazione causa prescrizione (i soldi non faranno la felicità, ma allungano sicuramente i tempi dei processi); a furia di rimandi e controrimandi il nostro PresConsMin in Cassazione non ci arriverà nemmeno. Che fanno allora i giudici? Decidono che non vale la pena di sentire una serie di testimoni, perché tanto le loro testimonianze erano già state acquisite nell’altro mezzo processo (il che ha magari senso, ma allora avrebbero dovuto subito, no?). Così magari la sentenza di primo grado arriva, la difesa chiederà l’appello, e si bloccherà tutto lì: tutti felici e contenti.
Ecco, non ho neppure voglia di commentare.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-20 12:45

subappalti

Io non mi scandalizzo più di tanto perché l’onorevole Ilona Staller in arte Cicciolina inizierà a prendere 3000 euro il mese di vitalizio, dopo che a novembre compierà 60 anni. Meglio: mi scandalizzo della legge e di queste prebende a posteriori: ma la legge c’è, e non vedo perché lei non debba usufruirne. Tra l’altro ai tempi non c’erano mica le liste bloccate: se tanti italiani hanno votato per lei, è stata una loro scelta.
Però c’è una frase che mi ha lasciato parecchio perplesso: quella in cui la pornostar ed ex-onorevole ha affermato che durante la sua permanenza a Montecitorio, dopo aver dato il 60% dello stipendio al partito [*] «mi restavano circa 3 milioni di lire. La metà li passavo ad un avvocato che scriveva per me le proposte di legge. Ne ho fatte una ventina». Da un certo punto di vista il comportamento della Staller è encomiabile, soprattutto confrontato a certi disegni di legge proposti attualmente dai nostri deputati: perlomeno veniva proposto qualcosa su cui magari non si era d’accordo ma che era (si spera…) sensato. Ma guardiamo la cosa da un altro punto di vista. Che senso ha essere eletti per fare un lavoro e poi doverlo subappaltare, perché evidentemente (non lo dico io ma lei) non si era capaci di farlo? Avrei al limite capito se avesse detto “nei primi due anni ho pagato un avvocato per insegnarmi a scrivere buoni disegni di legge”, ma il subappalto è semplicemente un modo che vedere ancora una volta che i nostri rappresentanti sono pagati molto più del necessario.
[*] che anche questa cosa poi mi scandalizza, col partito che ti paga la campagna elettorale e tu che restituisci il malloppo in comode rate mensili trattenute dallo stipendio…

Ultimo aggiornamento: 2011-09-19 15:38

la crisi

Ho visto le statistiche sui terminali connessi in rete TIM nel mese di agosto (no, non sono statistiche pubbliche, e non faccio numeri per ovvie ragioni). Il secondo classificato è l’iPhone 4 (il 3 e il 3G sono anch’essi in classifica, ma nei top 30). Per la cronaca, in testa c’è il Siemens MC35i (che non è un telefonino, e credo sia usato da applicazioni machine-to-machine), e al terzo e al quarto posto ci sono due Nokia, l’N70 e il 2760.
La classifica è molto piatta (nel senso che il numero di terminali del trentesimo classificato è circa un quarto di quella del primo classificato) e quindi i dati sono un po’ falsati; ma è anche vero che qui non stiamo parlando di telefonini che si connettono in Internet ma semplicemente che accedono alla rete GSM / 3G per il semplice fatto di essere accesi. Niente male per una nazione in crisi.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-19 09:23

gioco della domenica: Vroom

Scopo di Vroom, gioco creato da gamesfree.com, è fare arrivare al traguardo il quattroperquattro che abbiamo a disposizione. A ciascun livello ci vengono forniti alcuni pezzi da inserire nel percorso per evitare gli ostacoli oppure dare maggior potenza al mezzo; nei primissimi livelli il loro scopo viene man mano specificato.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-18 07:00

_La magica medicina_ (libro)

[copertina] Io ho un’ipotesi che spiega bene perché ai bambini piacciano le storie per bambini di Roald Dahl: perché non sono favole nel senso usuale, ma sono testi non dico horror ma quasi, e si sa che i bambini sono cattivi dentro. Pensate a cosa succede in Charlie e la fabbrica di cioccolato agli altri bambini… Anche in questo caso (Roald Dahl, La magica medicina [George’s Marvellous Medicine], Salani – Istrici d’oro 2011 [1981], pag. 123, € 10, ISBN 978-88-6256-478-6, trad. Paola Forti) gli stilemi delle favole sono rovesciati. La nonna è tutto fuorché buona e dolce; il nipotino George pensa solo a come farla “scoppiettare” un po’, e decide così di preparare la magica medicina del titolo. Medicina che a quelli della mia generazione ricorda, ma in peggio, il caffè della Peppina. Come potete immaginare, i risultati saranno entusiasmanti… ma purtroppo è difficile ricordarsi esattamente la formula, e così i tentativi successivi di ricrearla daranno qualche problema, o se preferite la terminologia lavorativa delle “opportunità”.
La traduzione, almeno a prima vista, ha cercato di mantenere le allitterazioni e i chiasmi dell’originale, aumentando il senso di straniamento tra la forma esteriore, indubbiamente da favola, e il contenuto.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-17 07:00

Professoroni autorevoli

Occhei. Michele Ainis è professore ordinario di Diritto pubblico, e io non ho mai seguito nemmeno un corso CEPU di diritto. Però c’è qualcosa che non mi torna affatto nel suo articolo sul Corriere di oggi (leggetelo nella rassegna stampa della Camera) volto ad affossare i referendum contro l’attuale legge elettorale.
Se Ainis avesse dato un giudizio politico, vale a dire “secondo me il Mattarellum è ancora peggio del Porcellum”, non ci sarebbe stato nulla di male. Ma credo che Ainis non avesse nessuna voglia di esporsi così, e quindi sfrutta la sua autorità e tira fuori il seguente ragionamento: “se si abolisse la Costituzione non si tornerebbe mica allo Statuto Albertino” aggiungendo per soprammercato che “la Consulta con la sentenza n. 29 del 1987 ha escluso l’ammissibilità di referendum totalmente abrogativi d’una legge elettorale, per non esporre gli organi elettivi a una paralisi”. Quante cose che sa il professor Ainis!
Bene, ho sprecato la mia pausa pranzo per andare a cercare la sentenza in questione. La proposta di referendum cassata dalla Suprema Corte aveva come testo «Volete voi l’abrogazione degli artt. 25, 26 e 27 della legge 24 marzo 1958, n. 195, recante: Norme sul funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura così come risultanti dalle successive modificazioni e integrazioni della legge stessa?». Andiamo allora a vedere il testo della legge in questione: scopriamo che i tre articoli indicano le modalità di elezione del CSM, e quindi effettivamente abrogare quegli articoli lasciava un vuoto – avremmo avuto un organo i cui membri non potevano essere eletti in alcun modo.
Passiamo ora alla proposta del referendum abrogativo parisiano. Non è stato facile trovare il testo, anche se sapevo qual era: «Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, come modificata dal decreto-legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito in legge 21 marzo 2006, n. 121?». Direi che perlomeno la chiarezza è certa. Di nuovo, andiamo a vedere il testo del Porcellum. Sorpresa! I vari articoli sono tutti della forma «L’articolo xx del testo unico delle leggi […] e’ sostituito dal seguente:», oppure «All’articolo xx, comma yy, del decreto del Presidente della Repubblica […], le parole: “[…]” sono sostituite dalle seguenti: “[…]”». Quindi, se il quesito fosse sottoposto a referendum, si arrivasse al quorum e vincessero i SÌ, il risultato pratico sarebbe quello di togliere le cose aggiunte, aggiungere le cose tolte, e reintegrare quelle sostituite. Nessun vuoto legislativo, è l’equivalente di dire “rimettiamo le cose com’erano prima” che in effetti è proprio la volontà dei referendari. Ribadisco: si può essere d’accordo o no con il risultato, ma non vedo come si possa dire che sia manifestatamente incostituzionale come Ainis vuol far credere: il tutto anche senza ricorrere a un altro argomento ad auctoritatem come la firma di Valerio Onida che della Corte Costituzionale è stato presidente.
Poi sappiamo tutti che il diritto non è la matematica e può succedere di tutto: lo sanno anche i promotori del referendum, che così hanno aggiunto un secondo quesito dove si tagliuzza la legge attuale per riportarla per quanto possibile alla situazione quo ante. Nell’improbabile caso che la Consulta bocci il quesito chiaro e immediato, avranno pensato, teniamoci da parte la domanda di riserva. E che fa il buon Ainis, che ovviamente non può più riprendere il suo argomento originale visto che il vuoto legislativo non ci sarebbe per definizione? Semplice, gira di nuovo le carte in tavola e retoricamente afferma «Ma non c’è differenza se t’uccido tagliandoti la gola o invece facendoti a pezzettini». La stessa logica porterebbe a dire “ma se non c’è differenza, perché allora una condanna a morte non potrebbe essere fatta tagliando la gola?” Ma è chiaro che anche sul maggior quotidiano nazionale non è possibile pretendere ragionamenti logici completi ma che richiedono una mezz’oretta di lavoro per prepararli e una decina di minuti per leggerli, e sicuramente un poveretto come me non è capace a scrivere bene come un luminare.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-16 12:57

Percentuali e arrotondamenti

Stefano mi segnala questo articolo del Sole-24 Ore che spiega come i rivenditori possono fare in pratica per evitare di modificare tutti i prezzi nei loro cataloghi; basta scrivere all’inizio che ai prezzi occorre aggiungere una percentuale X dovuta all’aumento dell’IVA. Tecnicamente la cosa non fa una grinza, e anche l’esempio fatto è corretto; i prezzi finali non aumentano dell’1% come ingenuamente qualcuno potrebbe immaginare, ma dei 5/6 dell’1%, come si vede appunto dall’esempio. Stefano però si è stupito che questa percentuale di aumento sia stata indicata essere dello 0,833334%, con un arrotondamento per eccesso e non per difetto come si fa usualmente. Il mio primo pensiero è stato “con l’Erario non si sa mai, melius abundare quam deficere”; ma il mio secondo pensiero è stato “ma vale la pena?”, e così mi sono messo a fare i conti.
La differenza tra l’arrotondamento per eccesso del Sole e quello per difetto standard è dello 0,000001%, cioè una parte su cento milioni, o se preferite un centesimo ogni milione di euro. In realtà ci sono prezzi minori specifici per cui si vedrebbe un risultato diverso dell’arrotondamento, ma per calcolarli mi servirebbe conoscere la normativa esatta per lo scorporo dell’IVA e quindi sapere quante cifre decimali devo usare. Ad ogni buon conto, credo proprio che all’atto pratico quell’arrotondamento è assolutamente ininfluente: si può quindi tornare alla domanda iniziale, “perché allora è stato fatto per eccesso?”. A voi il giudizio.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-16 12:20

Precedenze

Oggi il dorso milanese del Corsera lancia la sua nuova iniziativa: gogna mediatica a chi parcheggia nei posti riservati ai disabili senza relativo pass. Non si capisce perché solo quei casi sono degni di essere fotografati mentre chi blocca i passaggi pedonali non viene ritenuto “interessante” (e provate voi a passare con una carrozzina o spingendo una sedia a rotelle, poi ne parliamo); né si capisce come si possa fare una simile iniziativa che è presumibilmente illegale (se ne parla sul socialcoso fighetto). Ma non mi sarebbe venuta voglia di scriverne se non mi fosse capitato un momento di serendipità.
Tre quarti d’ora fa, mentre andavo a mangiare, in via Giacosa c’era un carro attrezzi del servizio rimozione che stava portando via un’auto. L’auto era parcheggiata davanti al passo carraio di un carrozziere (che di passi carrai ne ha due, per la cronaca). Io sono notoriamente uno che pensa male, e in effetti non so quanto tempo fosse passato da quando il carrozziere in questione aveva chiamato il carro attrezzi. Però mi è rimasto il dubbio se ci sia qualcuno che ha un canale privilegiato per far valere i propri diritti. Sono una persona orribile?
(comunque mi spiace che le ganasce bloccaruote, se non definite illegali, non siano comunque più usate. Resto sempre dell’idea che un vero deterrente a certi comportamenti, oltre all’alta probabilità di essere multati, sia il far perdere al simpatico pseudoparcheggiante un tempo sufficientemente lungo da fargli passare la voglia di dire “ma è solo per un attimo”; e le ganasce si possono applicare molto più in fretta)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-15 13:40