Archivi annuali: 2010

Famous Problems in Geometry and How to Solve Them (libro)

[copertina] Lo dico subito, a scanso di equivoci: il titolo di questo libro (Benjamin Bold, Famous Problems in Geometry and How to Solve Them, Dover 1982 (1969), pag. 128, $6.95, ISBN 978-0-486-24297-2) è in effetti fuorviante. È infatti vero che si parla dei tre problemi classici irrisolti della geometria greca, vale a dire la duplicazione del cubo, la trisezione dell’angolo e la quadratura del cerchio, oltre che alla costruzione dei poligoni regolari di un numero qualunque di lati; ma non viene raccontato come li si risolve, o se si preferisce si racconta di come si possono risolvere “barando”, cioè senza limitarsi a usare riga e compasso, la prima senza graduazioni e il secondo che non può riportare distanze.
Il testo, almeno per noi italiani, risulta interessante per alcuni punti che generalmente non vengono insegnati nei corsi della matematica, come la traccia della dimostrazione che ha portato Gauss a costruire l’eptadecagono regolare; nel complesso però non è che sia chissaché. D’altra parte, le dimostrazioni più complicate vengono omesse, quindi è comprensibile anche per uno studente all’ultimo anno del liceo o al primo anno di una facoltà scientifica che abbia una buona infarinatura di analisi e non si spaventi a vedere l’equazione ciclotomica.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-13 07:00

Google Buzz

In questi giorni – non senza polemiche sulla privacy violata – Google ha tirato fuori il suo socialcoso, Buzz. Ma come, diranno i più attenti, non c’era già Google Wave a fare da socialcoso? Beh, stendiamo un velo pietoso (e speriamo che non lo usi più quasi nessuno, così potrebbe forse essere un po’ più veloce e quindi utile come sistema collaborativo) e passiamo al nuovo prodotto.
Buzz ha un vantaggio competitivo: è integrato in Gmail. Quelli di Google, però, sono riusciti a farlo diventare uno svantaggio, visto che per default quando l’utente lanciava per la prima volta l’applicazione tutti i suoi contatti mail apparivano pubblicamente nella lista; sembra che adesso ci abbiano messo una pezza, ma tanto io ho per prima cosa cancellato un po’ di persone dalla lista e reso impossibile agli altri di sapere chi seguo e chi mi segue. La seconda cosa che ho fatto è stata eliminare le notifiche di buzz nella casella di posta che è già intasata di suo; basta creare un filtro con “label:buzz”, fregarsene degli avvertimenti della grande G, e dire di archiviarli come già letti senza passare dall’inbox.
Detto questo, la logica di Buzz ricorda non tanto Facebook quanto FriendFeed, e credo che questo sia voluto. Anche la grafica è simile, a parte l’effetto di fadeout quando si nasconde un post (pardon, si fa mute) che è abbastanza scocciante. Ci sono però alcune differenze:
– si è visibili per nome e cognome e non per nick scelto (MALE, è una questione di principio per non dire che potrebbero esserci grossi problemi di privacy)
– per quanto riguarda sopra, è obbligatorio avere un profilo con nome e cognome per scrivere dei buzz o dei commenti; per riceverli, bontà loro, non è obbligatorio farlo (MALE)
– i singoli commenti, e non solo il capofila, hanno indicata la data (BENE)
– non ci sono gli amici degli amici (BENE)
– non è possibile nascondere una categoria di messaggi – chessò, quelli da un altro socialcoso – per non leggere doppioni e triploni (MALE; ad esempio ho smesso di importare da Google Reader perché altrimenti certe notizie erano doppie)
– è possibile fare buzz ristrette a un certo gruppo di persone (BENE, è molto più comodo che fare una mail a N persone nel caso si debba fare una discussione)
Ci sono ancora molte cose che non vanno, come il fatto che non si riesce mai a capire se effettivamente ci sono buzz o commenti nuovi oppure non si è riusciti a marcarli come letti; l’impressione è che più che una beta stiamo parlando di una versione alfa, e ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che questi bachetti vengano corretti.
Risultato finale? Bah. Per uno come me che tanto ha un profilo Google noto a cani e porci, l’unico problema di Buzz è che è l’ennesimo socialcoso e soprattutto l’ennesimo generatore di doppioni in giro. Per uno più attento alla privacy che non usa Gmail l’alternativa è creare un account con un nickname e non col nome, ma i vantaggi dell’integrazione si perdono. Infine chi usa gmail ma non vuole rendere noti i suoi dati urbi et orbi probabilmente farà meglio a evitarlo.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-12 14:07

sessismo nel sesso

Sentendo quanto viene raccontato sui festini collegati a imprenditori e funzionari della Protezione civile, mi ha colpito una cosa: in tutti questi casi, ai festini sono sempre invitate avvenenti fanciulle più o meno – occhei, più che altro più – disinibite. Non venitemi adesso a ricordare tutti i trans: nell’immaginario, a quanto pare, essi sono delle “donne con qualcosa in più”. Non si sente mai parlare di avvenenti fanciulli più o meno disinibiti invitati a questi festini.
Ora è vero che a quanto pare questi posti di poterucolo sono quasi sempre appannaggio maschile, ma anche solo da un punto di vista statistico mi pare strano che nessuno di costoro sia omosessuale. Non è che sia tutto un complotto dalla stampa per nascondere cosa accade davvero?

Ultimo aggiornamento: 2010-02-12 11:05

Quiz: chi l’ha detto?

La citazione qui sotto (un po’ modificata per evitare un troppo smaccato uso di Google) è stata scritta da un intellettuale poi andato in politica verso un uomo politico. Senza barare: chi erano i personaggi?
Caro Presidente, dando oggi la mia adesione formale a [omissis], la prego di consentirmi una breve dichiarazione, per dirle che con questa adesione ho creduto di compiere un atto doveroso e di sincerità e di onestà. Liberale per profonda e salda convinzione, in questi mesi in cui ho avuto l’onore di collaborazione alla sua opera di governo e di assistere così da vicino allo sviluppo dei principi alla base della sua politica, mi son dovuto persuadere che il liberalismo, come io l’intendo e come lo intendevano gli uomini della gloriosa Destra che guidò l’Italia del Risorgimento, il liberalismo della libertà nella legge e perciò nello Stato forte e nello Stato concepito come una realtà etica, non è oggi rappresentato in Italia dai liberali, che sono più o meno apertamente contro di lei, ma per l’appunto da lei. E mi sono pure persuaso che fra i liberali d’oggi e coloro ch e conoscono il suo pensiero, un liberale autentico che non accetti equivoci e ami stare al suo posto deve schierarsi al suo fianco.
(per chi fosse curioso, la citazione originale è questa. Insomma il quisss lo puoi fare giusto per divertirti)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-12 07:00

è tornato il feed per stripgenerator!

vi ricordate dei miei fumetti che non fanno ridere? È un annetto che pubblico vignette e strisce su stripgenerator.com: i famigerati “fumetti che non fanno ridere”, anche se adesso sono un po’ meglio di quando ho iniziato.
Un tempo c’era la possibilità per i più masochisti tra voi di abbonarsi al feed, e ricevere così automaticamente le mie nuove produzioni. Poi il link è stato cassato, senza che quasi nessuno si lamentasse. Ora, con la nuova versione dell’engine, c’è di nuovo un feed rss: puntate il vostro lettore su http://xmau.stripgenerator.com/rss e gioit… apprezzat… occhei, guardate.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-11 14:38

Scritti scelti male (libro)

[copertina] Come spiegano le note di copertina, Rocco Tanica suona la pianola nel simpatico complessino di Elio e le Storie Tese, oltre a essere stato quasi mio vicino di casa (gli “studi di posa Oldofredi” dove si afferma essere stato scritto il libro). Cosa troviamo nella sua opera prima? (Rocco Tanica, Scritti scelti male, Bompiani 2008, pag. 187, € 14, ISBN 978-88-452-6089-6) Raccontini vari, raccolti in vari filoni. Chiaramente nessuno si aspetta di avere un nuovo Leo Tolstoj, questo è il classico libro che si legge quando ci si vuole riposare e uno ne deve tenere conto. Ciò detto, il risultato finale è comunque parecchio disuguale. Ad esmpio, la serie delle interviste rifiutate a mio parere è parecchio noioso, e il riassunto in cento parole dei classici della letteratura usando Word ha un interesse oulipiano ma nulla più. Tanica riesce molto meglio quando si applica alle modifiche ai luoghi comuni; l’elenco delle leggende metropolitane è esilarante, così come la favola della principessa e del mugnaio. In conclusione, il testo è molto disuguale; prendetevi quello che vi piace e lasciate perdere il resto. Ah: nota di merito alla copertina, con la raffigurazione del quadro “La fucina di Mercurio visitata dalla Finanza”.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-11 07:00

Nannucci chiude, ma nannucci.it è sempre aperto!

L’anno scorso scrissi che lo storico negozio bolognese di Nannucci stava per chiudere. Ricevo e copio questo commento di Matteo, dei sito nannucci.it:
Purtroppo il negozio ha chiuso ma la vendita per corrispondenza al sito www.nannucci.it rimane ancora in piedi, le società erano divise e tutta questa cronaca sulla chiusura del negozio che si chiamava Nannucci Store, ha creato un notevole danno anche a noi della Nannucci Mailing, che appunto è la società che vendeva per corrispondenza. Noi ci siamo ed abbiamo ampliato il nostro catalogo a più di 700.000 articoli, con un catalogo di vinile da fare invidia al vecchio negozio.
Spero MAU che tu possa scrivere un articolo su di noi che stiamo cercando di recuperare il mercato perso da Aprile fino ad oggi, nella speranza di non dover fare la fine del Negozio.
Ora, non credo che il calo o la crescita di vendite del sito possa dipendere da quello che scrivo, ma credo sia doveroso comunicare la notizia (oltre che mettere un link al vecchio post, altrimenti il tutto non serve a nulla!) Soprattutto se siete amanti del vinile, ricordatevi di Nannucci Mailing!

Ultimo aggiornamento: 2010-02-10 11:07

gioco della domenica: HangMau

(sì, facciamo finta che oggi sia domenica, tanto il giochino non merita molto tempo da passarci su)
Il giochino di SmartKit non è nulla di eccezionale, un classico “Impiccato” dove ci viene chiesto – in inglese – cosa ci può portare sfortuna. (Tra l’altro, cosa diavolo sta in mezzo a T_SHIRT, visto che il trattino non lo possiamo mettere?)
Lo segnalo semplicemente per il suo nome :-) (Il Mau, anzi il GatöMau, è ovviamente un gattino)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-10 10:12