Archivi annuali: 2008

minestrone di fatti e commenti

Non so voi, ma a me lo stile con cui Repubblica ha presentato il “memoriale Tavaroli” (prima e seconda puntata) non è affatto piaciuto.
Giuseppe D’Avanzo ha il diritto, anzi il dovere di commentare quanto affermato da Giuliano Tavaroli; i monologhi non sono notizie, almeno per quanto mi riguarda. Nulla da eccepire, insomma, sulla parte iniziale del primo articolo. Ma andando avanti D’Avanzo ha iniziato a commentare tra le frasi di Tavaroli. D’accordo, tra parentesi e in corsivo, ma comunque interrompendo il discorso, e imponendo comunque una chiave di lettura specifica. Perché un conto è chiosare accanto al nome di Afef “(la moglie di Tronchetti)“, un altro conto è aggiungere dopo Adamo Bove la parentesi “(il dirigente della security governance della Telecom precipitato il 21 luglio 2006 da un cavalcavia della tangenziale di Napoli: suicidio o istigazione al suicidio?)“; in questo modo si collega scientemente Tavaroli a Bove, e si può quasi far credere che il primo c’entri qualcosa con il suicidio del secondo. Né è bello aggiungere il paragrafo “(Tavaroli non dice né vuole dire se il dossier raccolto anche sulla moglie di Tronchetti sia stato una sua personale iniziativa o un’operazione commissionata da altri o addirittura concordata con il presidente della Telecom) dopo la frase “Anche Afef parve a rischio”. Fai un altro articolo, e scrivi “Tavaroli glissa sul dossier Afef, e non dice se è stata un’idea sua o di qualcun altro”. Però è appunto un altro articolo, separato. Oppure, come ho scritto sopra, metti le tue opinioni in fondo al testo. Volenti o nolenti, quanto detto da Tavaroli sono fatti: potranno essere fatti falsi, ma sono comunque fatti. Tavaroli non ha espresso le sue opinioni su cosa è successo, ma la sua verità.
Dal mio punto di vista, fatti e opinioni dovrebbero essere sempre distinti. La china che porta dall’interallacciare i primi con i secondi cambiando solo la presentazione grafica al comporre tutto il testo con lo stesso font è troppo ripida per i miei gusti. Poi non stupitevi se si accettano acriticamente i panini somministrati dai TG.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-22 11:19

Cambio turno zanzare

Sono due giorni che le punture di zanzare che come tutte le estati costellano le mie braccia e gambe sono cambiate di forma. Prima avevo bolle di diametro maggiore di un centimetro, che dopo due giorni si espandevano ancora di più; adesso mi trovo delle bollicine di un paio di millimetri di diametro, che non sembrano allargarsi più di tanto, e mi ricordano le punture di una decina di anni fa.
Avendo sempre associato le punture “grandi” alle zanzare tigre, la domanda ora è “ma dove diavolo sono andate?”. Poi c’è la domanda correlata: “e perché non se ne stanno là”? Che insomma, se proprio il mio karma richiede che io accetti qualche puntura di zanzara, quelle normali bastano e avanzano!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-22 09:49

sconti sublineari

[Auchan è su Google Maps]Ieri Anna, visto che tanto stava passando da Cinisello, si è fermata al locale Auchan, uno dei pochi posti dalle nostre parti dove riesca ancora a trovare i fermenti Mila al naturale. (Ah, avete notato che Google Maps indica tutti i centri commerciali? Chissà se lo fa per conto suo oppure si fa pagare…)
Tralasciando il fatto che nonostante la densità di ipermercati nella zona i prezzi sono rigorosamente più alti ad esempio di Esselunga, la cosa più buffa è stata la consegna dei buoni sconto Magic Market (ne ho già parlato) alla cassa. Avendo comprato anche svariate marche di fermenti anticolesterolo per me, Anna si è vista consegnare due buoni sconto per gli Equicol Yomo. Il primo mi darà 60 centesimi di sconto se decido di prendere una confezione; il secondo, se decido di fare le cose in grande e comprare due confezioni, mi darà ben… 1 euro di sconto, cioè cinquanta centesimi a confezione.
L’unica ragione che mi viene in mente per questa degressione degli sconti è che se uno prende due confezioni viene considerato un cliente già acquistato, e quindi non vale la pena spendere troppi soldi per lui.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-22 08:59

Gesù lava più bianco

[copertina] La copertina di questo libro (Bruno Ballardini, Gesù lava più bianco, Minimum Fax – Filigrana n.25, novembre 20063, pag. 204, € 9, ISBN 978-88-7521-114-1) vale già da sola il prezzo d’acquisto. L’idea di base del libro è geniale: Ballardini fa vedere come le tecniche attuali di marketing siano state tutte previste e usate dalla chiesa cattolica, che in duemila anni ha avuto tutto il tempo di affinarle e portarle a vette irraggiungibili da chi cerca di venderti un qualunque prodotto. D’altra parte, come dice il capitolo 2, La politica di prezzo come fattore strategico: “Quanto costa il prodotto?” “È gratis”. (Questo è l’intero capitolo 2, tra l’altro).
La prosa è molto piacevole, a volte fin troppo, nel senso che a volte Ballardini si parla un po’ troppo addosso e incorre in alcuni svarioni; ma il cambio di prospettiva nel vedere le azioni della Chiesa sotto questa luce è davvero utile per tutti, forse anche per i marchettari stessi. Non solo “le azioni”, tra l’altro: se definire il papa “l’amministratore delegato della Società” può fare sorridere, la “prima convention di Nicea” è un’immagine favolosa! Per gente comune come me, avrei preferito qualche spiegazione in più sulle varie prove dell’esistenza di Dio tradotte come “Unique Selling Proposition” e slogan relativo, oltre a un capitolo dedicato alla perdita di quote di mercato della Società a causa delle nuove sett… pardon marche, e soprattutto della concorrenza islamica. Chissà, magari in futuro!
Nota per chi ha letto l’edizione del 2001: in questa nuova edizione, è stato aggiunto un capitolo dedicato agli inizi di papa Benedetto XVI. Credo che in tanti converranno che la strategia del “riposizionamento senza muoversi” sia quanto stia accadendo oggi nella chiesa!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-21 18:07

Viva la gente

Quando ero un giovane scolaro delle elementari – parliamo dei primi anni ’70, per darvi un’idea – a scuola c’era l’ora di canto. Tra le cose che ci insegnavano, oltre a un “Va’, pensiero” che l’Umberto sarebbe stato felicissimo, c’era anche Viva la gente (“Ho visto stamattina, mentre andavo a lavorar / il lattaio, il postino, e la guardia comunal”). Mi è tornata in mente stamattina sentendo il notiziario, e ovviamente il motivetto mi è rimasto attaccato in testa.
Ho fatto qualche ricerchina (ah, il testo completo è qua), e ho scoperto che il brano è del 1965, traduzione italiana di “Up with people” che è un’associazione di matrice cristiana (vedi il loro sito) per la promozione delle relazioni internazionali tra i giovani, che fa parte di un musical omomino (arrivato anche in Italia), e che è del 1965. Sul sito di Up with People c’è anche un frammento della canzone, in uno stile gospel che probabilmente farà sobbalzare chi come me se la ricorda molto più ruspante.
Ah: ho anche notato che la terza strofa, quella più espressamente cristiana, non ce l’hanno mai insegnata a scuola :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-07-21 10:33

la scuola oggi

Ieri repubblica.it, tanto per cambiare, lanciava l’allarme: “la destra vuole abbassare di nuovo a 14 anni l’obbligo scolastico”, obbligo innalzato a 16 anni dal governo Prodi II. Peggio ancora: l’emendamento in questione non è che abbassi l’età dell’obbligo, ma permetterebbe di assolverlo “anche nel sistema regionale della formazione professionale e nei percorsi triennali istituiti dal ministro Moratti”, invece che nelle scuole statali.
Onestamente non riesco a capire tutta questa storia. Dal mio punto di vista l’alzare a 16 anni l’obbligo mi sembrava tanto una misura presa per parcheggiare due anni in più i ragazzi, e abbassare ulteriormente il livello dell’insegnamento. Già oggi col 3+2 l’università è un superliceo; ma se nelle superiori infiliamo gente che ha tutto meno che voglia di studiare, o li si lascia per strada continuando a bocciarli, il che non mi pare una bella cocsa, oppure si toglie roba per tutti. Il vero problema non è avere l’Avviamento 2.0 semplicemente spostato dopo le scuole medie, ma non avere una vera traduzione pratica del dettato costituzionale dove lo studente meritevole non solo abbia gratuita la scuola, ma anche una borsa di studio che gli permetta di comprarsi i libri, di mangiare e finanche di avere qualche soldo. Studiare costa fatica, ed è giusto che venga premiato.
Su La Stampa (cartaceo) di oggi, in compenso, ho scoperto una cosa interessante: che in futuro per insegnare bisognerà avere fatto la laurea triennale nella materia da insegnare e il biennio di specializzazione in istruzione. Finalmente qualcuno – sembra che la proposta sia bipartisan, tra l’altro – si è accorto che non basta sapere le cose per insegnarle?

Ultimo aggiornamento: 2008-07-19 19:57

accusare ricevuta sarebbe stato meglio, ma…

Ieri pomeriggio, dando un’occhiata allo spam che mi era arrivato, ho notato che un messaggio dava un link a un sito .it. Verifico rapidamente e vedo che con ogni probabilità all’URL indicata c’è un dialer. A questo punto faccio un salto sulla base dati del NIC.it, prendo le email dei contatti tecnico e amministrativo, e li avviso del problema. Poi mi dimentico della cosa, anche perché avevo cose più serie da fare. Stasera vado a ricontrollare, e la pagina con il troiano in effetti non c’è più.
Tutto bene, intendiamoci: la cosa più importante è che nessuno venga infettato. Però almeno una mail con un “grazie per la segnalazione” avrebbero anche potuto spedirmela :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-07-18 21:54

La fiducia è una cosa seria

Il voto di fiducia è sempre stato usato e abusato nella politica italiana per zittire i malumori interni alla maggioranza che di volta in volta governa il nostro paese. Spesso produce l’effetto opposto, chiedere a Romano Prodi per informazioni, ma in genere permette di allungare almeno un po’ la vita dei governi.
In questa legislatura non si direbbe che ci sia bisogno di chiedere voti di fiducia: la maggioranza ha un solido margine sia alla Camera che al Senato, e almeno al momento non si notano grandi scollature tra i partiti della coalizione. Eppure, come si può anche leggere in questo fondo del Corsera, Berlusconi l’ha già chiesta per tre volte – tralasciando quella formale per l’approvazione del nuovo governo.
Può darsi che la ragione sia “perché abbiamo fretta di fare le cose”, anche se non mi pare che l’attuale opposizione brilli per capacità ostruzionistiche; a me però pare più che altro un ennesimo segno della “visione aziendale” del nostro attuale PresConsMin, che si può sintetizzare come “Io decido, voi dovete semplicemente approvare”. In effetti, visto che i nostri parlamentari non sono stati scelti da noi elettori ma piazzati in lista al posto giusto, mi sa che i conti dal suo punto di vista tornino perfettamente; ma tutto ciò non fa che aumentare il mio sconforto.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-18 18:08