Archivi annuali: 2008

Ghe Pensi Mi

Leggo su ePolis le frasi pronunciate da S.E. il Cav. Silvio Berlusconi per spiegare come mai voglia, sempre voglia, fortissimamente voglia le liste bloccate anche alle prossime elezioni europee: «Voglio che in Europa vada gente altamente qualificata e che in tutte le ventitré Commissioni ci siano professionisti di ciascuna materia […] solo scegliendo noi chi va in lista saremo sicuri di avere una rappresentanza capace di difendere gli interessi italiani».
Se io fossi un grossolano bastardo, avrei due possibilità: chiedermi se quel “noi” è un plurale maiestatis da riferire appunto a Silvio B. o al limite ai suoi sodali del Popolo delle Libertà, oppure tiene conto della possibilità di qualche inciucietto con Uòlter. Ma non lo sono. Più che altro, ho un piccolo dubbio: nel 2009 l’Italia eleggerà 73 deputati. Questo significa che il numero totale nazionale di candidati per una singola lista non può superare 73. A sua volta, questo significa che S.E. il Cav. Silvio Berlusconi ritiene che in tutto il Popolo delle Libertà non ci siano 73 persone “altamente qualificate” e quindi si correrebbe il rischio che i propri elettori, pur dotati delle migliori intenzioni – votano il PdL, no? – scelgano persone non sufficientemente qualificate. (E non venitemi a dire “appunto”)
Lo so, lo so: anche solo limitandosi alla politica italiana di questi giorni ci sono cose ben peggiori. Però quando io vedo certi insulti all’intelligenza dei propri sudditi non ce la faccio proprio a tacere. Che Berlusconi dica “Il capo sono io e decido io chi merita di stare a Bruxelles”: tanto non cambierebbe nulla :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-10-29 15:10

Car pooling in Italia?

Il Corsera ci fa sapere che entro fine anno dovrebbero esserci dei caselli riservati alle auto con tre o quattro passeggeri, e che permetteranno di pagare meno della metà (50 centesimi invece che 1.20 euro). Addirittura, «i tecnici di Autostrade stanno pensando di allestire anche un sito internet apposito: lì potrebbero essere lasciati messaggi da parte di chi cerca o offre passaggi verso Milano.»
A parte che farebbero più in fretta a creare un gruppo FacciaLibro, mi piacerebbe dare un’occhiata al documento con le linee guida esistente già da giugno 2008. Perché questi caselli “car pool” dovrebbero essere attivi nelle ore in cui i pendolari si muovono da e per Milano, e un qualunque pendolare ha sicuramente il telepass per evitare di strozzarsi tutti i santi giorni al casello. Come si fa allora a verificare che le persone a bordo siano effettivamente tante? fotografare l’interno di un’auto non è banale, ed è ancora più pericoloso per la privacy. Mettersi a fermare il flusso con un casellante che conta le persone renderebbe preferibile pagare di più ma riuscire a passare in un tempo finito. Ma sicuramente i prodi teNNici avranno già una soluzione.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-29 14:26

babelgoogle

Stamattina volevo condividere una pagina con Google Share. Ho cliccato sul bookmarklet che mi sono appositamente salvato, e mi è arrivata una pagina in cui mi si diceva che dovevo rifare il login. Vabbè, penso io, il cookie sarà scaduto: poco male. Clicco, e finisco su questa pagina.
Io uso le interfacce inglesi di google, tra l’altro, e quindi potete immaginare come il vedere la pagina di accesso in tedesco mi ha fatto un po’ senso. Ma se fate bene attenzione e guardate il redirect (ve l’ho lasciato apposta visibile almeno in parte) notate che è verso Google Spagna (che poi non funzioni è tutta un’altra storia). Qualcuno sa che cosa c’è sotto?
Ah, alla fine l’articolo l’ho condiviso su tumblr ;-)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-29 10:16

Il taglio dei tassi è una fregatura

Si sente parlare di un nuovo taglio dei tassi, come Misura Per Far Ripartire L’Economia. Mi concedete di essere dubbioso?
Il Tasso ufficiale di sconto (TUS) è l’interesse che le banche centrali chiedono alle altre banche per prestare loro i soldi, ed è quello su cui sono generalmente basati i tassi di interesse passivi (quelli che il Conto Arancio vi dà se lasciate i soldi da loro, tanto per spiegarsi). Quindi si taglia il tasso di sconto e anche i tassi vengono tagliati. Il tasso variabile di un mutuo, però, è generalmente basato sull’Euribor, vale a dire su quanto si chiedono in media le banche per scambiarsi i soldi tra di loro.
In questi mesi le banche non si fidano per nulla tra di loro (mi pare lo dicesse mfisk, ma non ho trovato il riferimento puntuale), quindi l’Euribor non cala affatto in maniera corrispondente al tasso di sconto, e così la gente è fregata come prima. È possibile – non sono certo esperto di economia – che le aziende possano ottenere tassi più legati al TUS che all’Euribor, e sicuramente l’affermazione “abbassiamo i tassi” ha un effetto placebo sul mercato; ma mi sa che l’aumentare la possibilità che le banche chiedano prestiti alla banca centrale sarebbe più utile. Non fatevi problemi a commentare in contrario (tanto lo fate sempre :-P )
P.S.: il tasso di sconto in Islanda è appena passato dal 12% al 18%.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-28 10:48

Mica solo da noi!

Leggo dalla BBC che un senatore dell’Alaska è stato riconosciuto colpevole di corruzione, essendosi fatto dare 250000 dollari. Ora:
– il senatore in questione ha 84 anni
– è al Senato da 40
– anche se riconosciuto colpevole, non perderebbe comunque il posto al Senato (se venisse rieletto la prossima settimana)
– occorre una maggioranza dei due terzi dei senatori per espellerlo.
Non so: mi sembra quasi di essere dalle nostre parti (salvo forse per l’entità della corruzione)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 22:22

Perché FriendFeed ha tanto successo

Non so se conoscete FriendFeed. È un sito che permette di raccogliere tutte le vostre presenze in rete (sempre che esista un feed, vale a dire che venga creato un flusso automatico di dati ogni volta che aggiungete un testo o una foto o chissà cos’altro), e renderle disponibili in un colpo solo. Di per sé, uno può anche farsi degli “amici immaginari” e raccogliere i loro feed, anche se loro non vogliono entrare in FriendFeed: però in questo caso, a quanto ho capito, solo tu puoi guardare quello che ha combinato il tuo amico.
Il punto davvero importante è che i tuoi amici (reali, per quanto si possa parlare di amicizia reale in rete) possono anche inserire un breve commento su quanto hai postato; e i commenti possono man mano formare una sorta di conversazione, con il vantaggio – o svantaggio, a seconda dei punti di vista – che tu utente FF vedi non solo le conversazioni tue e dei tuoi amici, ma anche quella degli amici-degli-amici, se i tuoi amici ci hanno commentato su.
Qualche minuto fa, dopo aver visto come questa discussione si è aggrovigliata, la parte di me nota come “sociologo Dixan” (nel senso che le mie capacità sociologiche sono l’equivalente di un premio trovato in un fustino di detersivo) ha improvvisamente capito perché nella solita cricca di blogghettari FriendFeed sia così di moda: ha riempito una nicchia che non era ben coperta.
Mi spiego meglio. Sono decenni che le “conversazioni” in rete tendono spesso a vagare senza nessuna meta precisa, con una serie di botta-e-risposta che non sono vere conversazioni – da qui le virgolette che ho usato – ma l’equivalente scritto di un chiacchiericcio da bar. Il guaio è che i sistemi usati finora per esprimere in pratica il chiacchiericcio di gruppo non sono mai stati molto comodi. Tralasciamo la preistoria con Fidonet, dove se ti andava bene ottenevi la risposta il giorno dopo. Le chat vanno bene, ma solo quando tutte le persone sono contemporaneamente presenti e attive, il che non è che può capitare molto spesso. Usenet ha un overhead troppo grande, si spediscono (e ti appaiono a video) mezze schermate di righe di header per un’unico misero commento. I forum andrebbero quasi bene, se non fosse che sembra necessario mettere pacchi di GIF animate come propria firma, annegando così il segnale. Sì, il chiacchiericcio è segnale, anche se a prima vista non sembra. Tumblr va benone per fare un meme e riciclare qualcosa che è piaciuto, ma se appena si tenta una discussione si finisce schiacciati sulla destra del video a furia di blockquote (le righe di commento).Twitter (ammesso che i server stiano su, cosa che non è affatto scontata) è un po’ troppo spartano, con il limite di 140 caratteri e non ricordo quanti upgrade per ora, e la difficoltà di seguire più di una conversazione per volta.
Con FriendFeed si è raggiunto un compromesso praticamente perfetto. I vari thread sono ben separati, e uno può averne sott’occhio un certo numero; i commenti sono lì, uno dietro l’altro, senza inutili orpelli a fianco, e si possono vedere al volo. E soprattutto si può rispondere in tempo reale, oppure in differita. Occhei, non troppo in differita, vista la quantità di roba che passa: io ho solo 28 amici diretti, eppure ogni tanto salto un bel po’ di roba per pura mancanza di tempo. Potete ben capire come un meme parta molto in fretta, soprattutto se qualcuno è bravo a fare le cose in modo da metterlo su un piatto d’argento. Io ad esempio non ne sono capace, probabilmente perché scrivo tanto (troppo) ma non ho frasi belle incisive: solo titoli di post, che possono piacere ma non portano a una “discussione cazzeggiosa”. Ma poi tutti sono convinti che io sia una persona serissima.
È una Buona Cosa, tutto questo? Boh. Ad esempio, toglie questo chiacchiericcio dai commenti del blog, il che per me è apprezzabile ma per altri magari no. Si corre indubbiamente il rischio che la deriva degli argomenti renda inutile la chiacchierata a chi era interessato al tema iniziale, ma a questo punto forse conviene ricominciarne una da capo: costa poco. Il poter vedere gli amici di amici in maniera ricorsiva può far correre il rischio di beccare qualcuno con cui non si va per nulla d’accordo, e lì bisogna da un lato usare i mezzi tosti come bloccarsi la vista dell’utente e dall’altra sperare che i propri amici non riprendano i commenti del nostro compagno-di-thread. Ma forse parlare di Buona Cosa non è corretto, come non è corretto parlare di Cosa Utile: il punto è che come sempre ci sono varie tecnologie possibili per raggiungere un certo risultato, e per il chiacchiericcio FriendFeed è al momento la migliore esistente. Ma è una tecnologia, e quindi neutra: siamo poi noi a usarla, come ci continuano a dire da una vita :-)
(Chissà se i primi Neanderthal che hanno visto che una pietra appuntita poteva ammazzare anche un altro umano si sono grugniti qualcosa di simile tra loro!)
Aggiornamento: (28 ottobre) Mi sono dimenticato di Facebook. Credo sia un lapsus freudiano, perché mentre scrivevo ce l’avevo in testa, ma si sa che non lo sopporto. Dalla mia limitata esperienza, Facebook, più che al chiacchiericcio, scende al livello di cazzeggio. Di per sé dalla home page si possono vedere le varie discussioni, ma almeno tra i miei “amici” è rarissimo che una discussione superi i tre commenti. Non so dire se è la piattaforma ad essere più dispersiva in assoluto, o semplicemente che chi sta su Facebook preferisce dedicarsi a creare gruppi (a cui non partecipo) e comunicare lì.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 21:32

Origine del bullismo?

In prima pagina di DNews di oggi c’è una frase di due delle protagoniste del film Gioco da ragazze, in questi giorni su tutti i media italici perché è stato vietato ai minori di diciott’anni. La frase non è che poi sia di una profondità estrema: «Il bullismo esiste, mica se l’è inventato questo film…», ma fa lo stesso. Quello che ho notato sono però i nomi delle due protagoniste: Nadir e Desiree. Chissà se è un modo subliminale di dirci come può finire un mondo in cui i nomi ai figli sono di questo tipo :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 17:06

troppo sesso fa sbagliare i conti

[26%, cioè un quinto] Booksworm63 mi segnala questo reportage del Corsera che racconta di come anche nel Regno Unito abbondino le relazioni di tipo sessuale tra i colleghi d’ufficio: una di quelle novità che sono sicuro vi farà esclamare un Oooooh! di stupore.
Magari vi stupirete di più quando vi accorgerete che secondo il corrispondente da Londra il 26% degli intervistati è pari a un quinto del totale, e non a un quarto (leggermente abbondante, per i pignoli). Secondo Booksworm63, “forse lo scribacchino (giornalista mi pare eccessivo) stava contando le sue scappatelle”; aggiungo che magari il poveretto è rimasto così scioccato dalle unità di misura ancora utilizzate nella Perfida Albione da non essere più capace a fare le divisioni, oppure a pensare che un quinto è “cifra tonda”. Chissà qual è la verità!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 14:20