Archivi annuali: 2008

wikipedia e le buone intenzioni

Wikipedia è una gran bella cosa. Come tutte le cose grandi e belle, c’è sempre chi è invidioso e cerca di rovinarla: in gergo, i wikipediani parlano di “vandalismi”. I vandalismi sono una rottura di scatole, ma generalmente si riescono a riparare abbastanza in fretta. Già più complicate da gestire sono le faide all’interno di alcune voci, spesso di politici ma anche di altro genere (signoraggio è un esempio preclaro).
Le persone però più difficili da gestire sono quelli che vogliono tanto partecipare senza sapere esattamente di che cosa si sta parlando. Quando il governo Prodi non ha avuto la fiducia al Senato, varie persone si sono immediatamente precipitate a indicare il governo come terminato, cosa che non è affatto vera – per quanto francamente impossibile, potrebbe ancora darsi che Napolitano lo rimandi alle Camere. Lo stesso sta capitando oggi con il “governo Marini”. La pagina corrispondente è stata creata alle 16:25, per essere cancellata dopo meno di un’ora e diciannove modifiche (solo 19 perché a un certo punto era stata bloccata in scrittura agli utenti anonimi). Ma la cosa peggiore è vedere queste persone lamentarsi affermando che
In Italia i Governi sono in carica nel momento in cui il Presidente della repubblica affida il mandato per la formazione di un Governo; il giuramento è il primo atto solenne del Governo! Quindi, in questo caso, tra pochi minuti se Marini avrà ricevuto l’incarico (e naturalmente l’avrà accettato) sarà, già da oggi, il Presidente del Consiglio dei Ministri.
A parte il notare che non c’era nemmeno ancora un comunicato ufficiale, l’ignoto commentatore non ha sicuramente letto la Costituzione (articoli 92 e 93) né tanto meno il comunicato del Quirinale che afferma Ho pertanto chiesto al Presidente del Senato – facendo appello al suo senso di responsabilità istituzionale – di verificare le possibilità di consenso su un preciso progetto di riforma della legge elettorale e di sostegno a un governo funzionale all’approvazione di quel progetto e all’assunzione delle decisioni più urgenti in alcuni campi.
È vero che in parte la colpa è di giornali e tv che parlano di “incarico esplorativo” facendo credere che sia un incarico di governo; ma è anche vero che sarebbe simpatico che una persona si documentasse, prima di scrivere. Epperò è anche vero che anche i contributori a Wikipedia sono specchio della popolazione italica :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-01-30 19:10

Ingegnere e terrorista, praticamente la stessa cosa

Devo dire che qualche volta la cosa era venuta in mente anche a me. Slashdot presenta infatti uno studio (pdf) di due sociologi di un’università inglese (beh, Diego Gambetta è italiano, nato a Torino nel 1952), nel quale viene notato come gli ingegneri sono sovrarappresentati tra i movimenti islamici e si chiedono la ragione di questa anomalia statistica, affermando che questo capita perché il modo di pensare degli ingegneri è molto simile a quello islamico: immagino sia il famigerato “effetto inshallah”, quello che permette loro di fare le cose senza chiedersi esattamente le ragioni dietro alle loro operazioni, ma fidandosi del manuale che è stato dato loro inizialmente.
In una nazione come la nostra, la notizia potrebbe fare scuola: solo che prima Repubblca della Sera – no, che dico, Ansa… – deve accorgersene. Qualcuno vuole comunicare loro la notizia?

Ultimo aggiornamento: 2008-01-30 15:36

Jean Genet – _Le Serve_ (teatro)

Venerdì scorso il nostro Gruppo Fruitori Teatro (quindi anche le nostre amiche Marina e Simona, perché io sono un Uomo Molto Fortunato e Beato fra le Donne) è andato al Teatro Studio a vedere quest’opera, che se non erro è il suo primo lavoro teatrale, pubblicato subito dopo la seconda guerra mondiale. Il regista Giuseppe Marini scrive “ho scelto di non accentuare i riferimenti politici e (omo)erotici della poetica” il che, se non ho capito male leggendo la biografia di Genet, è piuttosto scorretto, un po’ come fare Morte accidentale di un anarchico senza accentuare la parte politica :-)
Detto questo, l’impressione che si ha vedendo la rappresentazione è “sono tutti pazzi”. Uso il maschile anche se le attrici in scena sono solo donne: le due serve, con Anna Maria Guarnieri (classe 1933) che sembra una ragazzina in confronto a Franca Valeri (classe 1920), e la “bimba” Patrizia Zappa Mulas che comunque la cinquantina l’ha passata anche lei. Gli è che già di per sé c’è questa storia con le due serve che in assenza della padrona giocano a prendere il suo posto; poi c’è la scenografia, con enormi oggetti che scendono come una serie di deus ex machina a far risaltare ancora di più la scena nuda, con solo un letto e un enorme specchio; infine l’ingresso della Madame su un enorme piedistallo a forma di Bacio Perugina che io all’inizio avevo immaginato essere una gonnona… diciamo che non sono solo i dialoghi a dare l’impressione che tutti lì siano completamente fuori dal mondo. Aggiungo però che alcune scelte di regia, come iniziare a sipario chiuso leggendo fuori campo alcune frasi di Genet a riguardo dell’opera e terminare in maniera davvero improvvisa, sono state molto belle.
Inutile sottolineare la bravura delle interpreti, ma vorrei aggiungere che, rispetto a quando la vedemmo due anni fa in La vedova Socrate, ho visto la Valeri molto più in forma. Complimenti davvero!

Ultimo aggiornamento: 2015-07-10 14:22

Oxford mi vuole

Guardando le statistiche del mio blog, mi sono accorto che c’era qualcuno che dal Regno Unito sta scaricando una decina di pagine al giorno della roba vecchierrima, al momento mi pare che sia arrivato intorno alla fine del 2002. Per curiosità, sono andato a vedere a chi corrisponde l’IP 163.1.148.225, ed è venuto fuori che quella classe di indirizzi è assegnata alla… Oxford University Computing Services. Chissà chi è il pazzo :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-01-30 09:52

depressione

Secondo i ricercatori dell’università inglese di Warwick e dell’americano Dartmouth College (come riportato dalla BBC), l’età in cui la depressione insorge con maggiore probabilità è 44 anni. Quiz: quanti anni ho?

Ultimo aggiornamento: 2008-01-29 13:32

BeatlesTube

Beh, non c’è molto da aggiungere. A www.beatlestube.net potete trovare i link a tutti i videoclip beatlesiani presenti su YouTube, il che di per sé mi parrebbe anche una idea simpatica… ma temo che anche la Apple Corp. la troverà simpatica, e la maggior parte dei video sparirà praticamente subito. Scaricat… ehm, date loro un’occhiata finché potete!

Ultimo aggiornamento: 2008-01-29 12:39

Una gita a … Crema

Ieri sera, in uno strano mio momento di attività, mi sono spostato di ben cinquanta chilometri per arrivare fino a Crema, ridente località lombarda in cui mi era capitato di trovarmi solo una volta, nel lontano 2001. Motivo? Andare al Caffè Letterario locale per sentire Aldo Spinelli che intervistava Stefano Bartezzaghi.
Per andare da Milano a Crema si fa la Paullese, cioè un grande punto interrogativo. In realtà, a parte che ero in ottima compagnia, non c’era nemmeno troppa coda, e siamo arrivati con una decina buona di minuti di anticipo rispetto all’orario teorico. Solo che a questo punto si poneva un problema: il posto dove si teneva l’incontro, Le cinéma, ha cambiato nome da un mese, e sta in una via che ha cambiato nome da un paio d’anni e che non è indicata in nessuna mappa online (chi mai voglia andarci, ad esempio per sentire il collettivo Wu Ming il 6 febbraio, cerchi via Giardino). Le istruzioni che Aldo mi aveva dato per telefono la mattina erano assolutamente generiche, quindi inutili: avevo così fatto una media pesata delle occorrenze di negozi su quella via e stabilito un punto dove parcheggiare. Lì vicino c’era anche un kebabbaro, dove ci siamo presi un panino e abbiamo tentato di chiede informazioni: peccato che il kebabbaro fosse in Italia da tre mesi e non sapesse nulla, nemmeno l’italiano: siamo a fatica riusciti a scoprire di trovarci in piazza Garibaldi. Ah: fino a tre mesi fa il negozio era una creperia, c’erano ancora tutte le scritte sulle pareti interne. Crema è davvero una città vivace, non c’è che dire! Ad ogni modo, contattato telefonicamente Aldo, abbiamo scoperto che effettivamente eravamo a duecento metri dal locale: ancora una vittoria del metodo sherluckiano (no, non è un refuso), mentre Franco e Laura sono stati mandati al “cinema di Crema” e hanno avuto qualche problema in più ad arrivare.
Il posto è molto carino, tra l’altro: sembra che sia appannaggio dei giovanissimi, ma ieri era giorno di chiusura, e quindi l’età media dei partecipanti si era alzata un po’. L’intervista – chiacchierata è stata molto piacevole, almeno per chi ama ascoltare una serie di aneddoti assolutamente deliziosi… e di curiosità di ogni tipo, come quando Aldo ha tirato fuori un rotolo di carta igienica con disegnati sopra schemi di parole crociate in modo che uno non abbia bisogno di portarsi al cesso una rivista: gli basterà giusto una penna. D’altra parte, il libro L’orizzonte verticale non è solamente una storia del cruciverba, ma in un certo senso una storia dell’ultimo secolo vista attraverso una griglia quadrettata con un po’ di caselle nere in mezzo. E in fin dei conti, come Bartezzaghi faceva notare, probabilmente è proprio quella la ragione del successo del cruciverba: lo schema sembra lo stesso, ma lo stile delle definizioni continua ad aggiornarsi.
Alla fine dell’intervista, seguita in prima fila come gli abbonati Rai, mi sono messo uno dei miei tanti cappellini – anzi in questo caso una maglietta – e mi sono fatto scattare una foto con Stefano per Wikinotizie; abbiamo fatto ancora due amabili chiacchiere prima di riprendere la macchina e tornare verso casa, usando il famoso algoritmo del matematico: fare esattamente la strada inversa dell’andata. Essendo però io anche informatico, la bug compatibility è una delle mie caratteristiche precipue: visto che all’andata all’ultima rotondona avevo preso l’uscita prima di quella giusta e mi ero prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada, al ritorno alla prima rotondona – sempre quella, lo stack non era stato toccato – ho preso l’uscita prima di quella giusta e mi sono prodotto in una manovra non esattamente secondo i dettami del codice della strada. Avete il diritto di affermare che sono un persona un po’ strana.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-29 11:50

bah

Dopo tutto il cancan sulla galleria fotografica “Understanding Art for Geeks” presa dal Corsera che si era dimenticata di indicare l’autore, alla fine PaulTheWineGuy ha deciso di cancellarla tutta. Motivo? timore di potere essere citato a giudizio dalla Siae (che si sa sono sempre pronti su queste cose) per violazione dei diritti d’autore.
Come tanti altri, capisco ma non mi adeguo. Le immagini sono (erano) opere derivate, non possono essere prese per le opere originali, e hanno (avevano) la loro bella citazione dell’autore originale. Quello che io penso è che il modo migliore per perdere i nostri diritti è fare una marcia indietro timorosa.
Faccio quindi una proposta seria: se PTWG è d’accordo, le immagini le ospito io, dando loro ovviamente la corretta attribuzione. In pratica, mi accollo io ogni eventuale rischio. Tra l’altro, il mio sito non contiene alcun tipo di pubblicità, il che aiuta: e se facessero casini al mio provider italiano, non ho grossi problemi ad acquistare spazio disco altrove. Però io sono una persona di princìpi, e certe cose non le sopporto.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-28 12:10