Archivi annuali: 2008

vaffanculo all’autista della 42

numero di vettura 2369, per la cronaca, che alle 17:40 di oggi mi ha fatto due rasette a distanza di tre centimetri massimo in via Cagliero.
Giusto per darvi un’idea dell’intelligenza del tipo, c’era un auto in seconda fila parcheggiata subito dopo la fermata. Lui mi ha stretto, poi si è dovuto allargare dall’altra parte per evitare l’auto ferma, e subito dopo si è fermato – venti metri oltre la palina – visto che c’era qualcuno che immagino dovesse scendere dal bus.
Spero tanto che stasera, quando finirà il turno e tornerà a casa, un Tir inizi a stringerlo bello bello e gli sfasci tutta l’automobile (no, lui può tranquillamente rimanere illeso, la rappresaglia non è una cosa che mi interessi)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 17:57

mi avete fatto spaventare Anna!

stamattina arrivo in ufficio, scopro che il mio PC era di nuovo bloccato perché non funzionavano le ventole (ma riaccendendolo è ripartito, come al solito…), chiamo Anna che stava per uscire a sua volta di casa, e lei mi dice “guarda subito sul Radio Popolare! Stanno dicendo che avevano messo in un fondo – etico, non sia mai – i soldi, questo fondo è andato male, e ora hanno un gruppo di loschi affaristi che vuole prendersi la radio!”.
Boh, dico io. Mi collego sul sito, e non vedo nulla di particolare. Boh doppio, penso io. Attacco lo streaming, e sento che Gianmarco Bachi sta intervistando Andrea Di Stefano: il “professor Di Stefano” spiega che questo fondo è “di diritto liechtensteiniano”. A questo punto, nonostante l’obnubilamento del lunedì mattina, ho iniziato a intuire che stava succedendo, mi sono ascoltato Serafini che continuava a spiegare le possibili azioni da fare, e ho serafinicamente aspettato che annunciassero ufficialmente che partiva la campagna di abbonaggio.
Vabbè, per una settimana l’uso della radio a casa nostra sarà molto ridotto, immagino, ma quello non è un problema. Però, cribbio, non potete rovinare così la mattina a mia moglie! Vergognatevi!!

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 12:35

After enlarging your p…

Tra lo spam di oggi, mi sono trovato un messaggio da tal “Sorriso perfetto” che pubblicizzava un Kit sbiancante per denti (il tutto scritto in perfetto italiano, tranne la mancanza di uno spazio dopo l’obbligatorio punto esclamativo all’interno dello spottino).
Per un fumatore, la cosa forse appare naturale: io ho una mente un po’ bacata e ho iniziato a fare due più due sulla necessità (puramente visiva, ci mancherebbe altro!) di avere dei bei denti bianchi…

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 12:08

Macché Onu, Google rulez!

Leggo su La Stampa che Marco Zatterin prende in giro non ho ben capito se Google o più probabilmente coloro che si stanno lamentando perché su Google Maps il Kosovo non è ancora indicato come stato indipendente. Quando leggo queste cose, penso sempre al buonanima di Beppe Viola, che scrisse per Enzo Jannacci le immortali parole “quelli che l’ha detto il Telegiornale!”. Il telegiornale del ventunesimo secolo è Google, non c’è storia.
Fosse tutta qui, la notiziola sarebbe così minuscola che non avrebbe meritato altro che una tumblrata. Però, giusto per curiosità, ho provato a fare una ricerca su Google Maps per la striscia di Gaza, e ho trovato questo. Notate nulla di strano? No, non parlo del fatto che il confine con Gaza e con la Cisgiordania è tratteggiato e non continuo: diciamo che quella è una banale soluzione laviamoci-le-mani. Il punto è che Israele (e i territori occupati) non sono mappati. Ingrandite pure la mappa, e non troverete assolutamente nulla. Visto che non credo che non esistano cartine di Israele e che almeno le strade principali delle nazioni confinanti sono indicate, posso solo immaginare che ci sia un accordo tra il governo israeliano e Google per evitare di dare “informazioni potenzialmente pericolose”. Insomma, se vogliamo fare dietrologia, facciamola per bene, no? :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 11:45

Giornata della Riappropriazione Pedonale

È lunedì mattina. C’è una giornata di sole (ovviamente che mi va negli occhi mentre pedalo al mattino), nemmeno fredda nonostante siano le otto del mattino. Pedalo verso l’ufficio, schivo al solito un po’ di auto guidate da gente che non pensa che sarebbe opportuno svegliarsi prima e andare in ufficio poi, e mentre svolto da via Melchiorre Gioia in via Braga mi trovo un pedone che sta percorrendo la via esattamente al suo centro, e che si ferma sorpreso mentre prendo la curva: non che gli sarei comunque passato al pelo, una bici occupa relativamente poco spazio. Bah, penso, strano.
Ma molto più strano è stato trovare, nel breve percorso verso l’ufficio, una seconda, una terza, una quarta e una quinta persona sempre in mezzo alla strada. Erano tutte su vie piuttosto strette e teoricamente non troppo trafficate, viale Monza ad esempio era scevra da questa epidemia, ma ad ogni modo mi sono chiesto se per caso non avessero indetto la Giornata della Riappropriazione Pedonale delle strade urbane e non mi fossi accorto di nulla. O magari è solamente il tepore primaverile che sveglia le anime e appisola i neuroni. Voi ne sapete qualcosa in più?

Ultimo aggiornamento: 2008-03-03 11:25

Ci vuole poco a farmi contento

Anna e io siamo entrati in questa casa cinque anni fa, una volta finita di costruire e rimesso a posto il parquet che avevano montato a soletta non ancora asciugata, con intuibile risultato. Il costruttore ci aveva consegnato 2 (due) radiocomandi per il box: uno che apre solo la saracinesca del box e uno che apre anche il cancello. Come è giusto, la spartizione è stata fatta in maniera sfacciatamente sessuale: in fin dei conti io generalmente mi muovo in bicicletta, e quindi non è che abbia tutti questi problemi a tirare fuori la chiave del cancello. Io ci avevo anche tentato, di duplicare il radiocomando: niente da fare, sembrava proprio che quel modello a codice rotante fosse assolutamente bloccato, e occorresse modificare la centralina.
In un momento di decisionismo, chiesi all’amministratore di mettere all’ordine del giorno dell’assemblea del mese scorso la possibilità di chiamare una volta per tutte il radiocomandista, visto che non eravamo gli unici con questo problema. Arriviamo a discutere quel punto, e il nuovo condomino appena arrivato fa “ma dov’è il problema? Sono andato alla ferramenta qui a cinquecento metri, e mi hanno fatto arrivare il radiocomando con tutte le istruzioni del caso”. Ah, faccio io. La scorsa settimana sono così andato a ordinarlo (38 euro), e giovedì mi è arrivato. Tutto felice, vado a eseguire le istruzioni come da foglietto allegato: mettere i due radiocomandi NUOVO e VECCHIO – nel foglietto scrivevano in maiuscolo, io eseguo obbediente – l’uno di fronte all’altro, tenere schiacciato per cinque secondi il radiocomando NUOVO, poi schiacciare per tre volte di fila il VECCHIO e ancora una volta il NUOVO per conferma. Niente. Riprovo una seconda volta: niente. Ieri torno al negozio, e chiedo lumi: il tipo mi dice “guardi, provi a mettersi il più vicino possibile alla ricevente, a meno di un metro; se proprio non ci riesce, al limite mi dia poi un colpo di telefono e arrivo quando torno a casa la sera.
Stamattina c’era un bel sole, faceva caldo, ero di ottimo umore, e mi sono rimesso di buona lena, alzando i radiocomandi al cielo in offerta sacrale e contando fino a sette invece che a cinque perché tanto io sono sempre frettoloso. Ebbene sì: ci sono riuscito! Ora sono il prode proprietario di un radiocomando a due pulsanti, esattamente identico a quello di Anna! (A dire il vero stavo programmandolo invertendo i due pulsanti, ma me ne sono accorto subito e ho pensato che forse non era esattamente il caso). Come ho scritto nel titolo, mi accontento di poco, no?

Ultimo aggiornamento: 2008-03-02 17:30

più tasse per tutti

Rep.it l’ha scritto in fondo in fondo al suo articolo intonante peana sul risultato 2008 dei conti pubblici italiani, “Deficit/Pil all’1,9% nel 2007 – Mai così basso dal 2000”. Il Corsera lo scrive nell’occhiello, confidando sul fatto che il titolone “Istat: l’Italia cresce poco, ma cala il deficit” lo copra. Solo La Stampa, forse in ricordo di quello che avrebbe fatto trent’anni fa, titola a tutta pagina: “Il 2007 è l’anno delle tasse record”. (Per la cronaca: ho guardato anche Il Giornale, ma non ho trovato nulla). In pratica, la pressione fiscale nel 2007 è stata del 43.3% del PIL, il dato più alto dal 1997 con la famosa eurotassa e i salti mortali per riuscire ad acciuffare i parametri di Maastricht ed entrare nell’euro. Per dare un’idea, tra il 2001 e il 2006 la pressione è oscillata dal 40.5% al 41.7%. Ma che vuol dire tutto questo?
Sull’edizione cartacea de La Stampa c’erano degli articoli interessanti, che però non parlavano esplicitamente delle ragioni di questo impennarsi della pressione fiscale. Una possibilità è in effetti quella della lotta all’evasione fiscale, che ha fatto sì che la gente pagasse più tasse; potrei aggiungere che un mio amico – notoriamente non di sinistra – afferma che in realtà quella storia è una balla, e c’è semplicemente stata una pletora di misure formali unite a obblighi di pagare “per evitare accertamenti, che non si sa mai cosa portino” forfait ben superiori a quello che si sarebbe dovuto fare.
Ovviamente non sono un economista e quindi non so dare risposte precise al riguardo, ma sono un matematico e una cosa la vedo facilmente. Anche partendo dal punto di vista che l’aumento della pressione fiscale dipenda interamente dai soldi emersi, non è che questa sia una buona notizia per chi è sempre stato onesto. Questi numeri sono infatti calcolati facendo il rapporto tra il Prodotto Interno Lordo globale e i soldi pagati globalmente di tasse, il che significa che gli onesti pagavano già prima troppi soldi, solo che le percentuali ufficiali non lo mostravano. E questo, come immaginate, non capita solo con quest’ultimo governo, ma arriva da ben più lontano. La vera colpa di Prodi, piuttosto, è stata quella di non ridurre le spese, il che avrebbe in effetti permesso una riduzione delle tasse senza farci bacchettare dall’Europa; ma la cosa più divertente, almeno secondo l’articolo della Stampa cartacea di oggi, è stato che nel 2007 Prodi ha anticipato delle spese correnti (e non bruscolini, si parla dell’1% del PIL) per non avere troppo poco deficit e rischiare quindi che l’anno prossimo l’UE gli chiedesse di fare ancora di più. Ciò significa che i conti di quest’anno respireranno un po’ di più, ma che l’abbassamento delle tasse proposto dal Partito Uno e Bino, e che sembrerà così fattibile visto lo stato della spesa lo pagheremo pesantemente dal 2009 in poi.
Ma deve ancora nascere il politico che riuscirà davvero a contenere la spesa pubblica.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-01 20:09

pubblicitari in modalità write-only

Giovedì pomeriggio, attraverso il form che permette di scrivermi un messaggio, mi è arrivata la seguente richiesta: (non metto i nomi perché non sono poi così importanti.
Gentile Staff di Xmau,
mi chiamo [deleted] e mi occupo della gestione pubblicitaria del sito [deleted], azienda di e-commerce specializzata [deleted].
Ho preso visione del vostro sito e sarei interessato a pubblicizzare i nostri prodotti attraverso le vostre pagine. Pertanto vi chiedo i riferimenti del vostro responsabile della pubblicità. [ecc. ecc.]
Credo che chiunque abbia davvero “preso visione del mio sito” si sia accorto che qua non ci sono nemmeno i Google AdSense. Bene, invece che buttare via il messaggio mi sono messo a rispondere, scrivendo
>Ho preso visione del vostro sito
no, non l'ha affatto fatto.
Da qui è seguito un botta e risposta da commedia:
lui: Scusami ma non ho capito cosa intendi :) puoi spiegarti meglio?
io: se tu “avessi preso visione del mio sito”, avresti letto (dalla home page) “chi paga per questo sito”.
lui: Scusami ancora ma non risco a risalire alla tua email e quindi al tuo sito.
Questo perchè o mi stai scrivendo da una email diversa da quella dove ti ho contattato o il tuo sito aveva una form per il contatto.
Potresti gentilmente indicarmi il sito?
io:xmau.com, il che significa appunto che il sito non l’hai visto se non
per l’esistenza del form.
Poi più nulla.
Probabilmente dopo tutto quello che aveva scritto, aggiungere una parola di scusa per avere lavorato in modo write-only convinto che nessuno avrebbe potuto rifiutare la sua favolosa offerta gli avrebbe fatto sforare la sua temporizzazione…

Ultimo aggiornamento: 2008-03-01 15:11