Archivi annuali: 2007

Per chi è quel giocattolo?

Via Vodka, un quiz visivo. Bisogna stabilire se le immagini sono di un giocattolo per cani o di un “aiuto maritale”.
La parte “facile” sono riuscito più o meno a passarla; su quella “difficile” sono rovinato clamorosamente… No, nemmeno tanto clamorosamente, a pensarci un po’ su. E non solo perché non ho mai avuto cani.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-29 16:33

Quanta corrente consuma Internet?

Da Slashdot ho trovato questo forum dove viene stimato il consumo complessivo di energia per Internet (intesa in senso lato, quindi compreso ad esempio il PC dove state leggendo questa notiziola).
Qui si sta parlando di spannometria allo stato puro, e in effetti nei commenti successivi c’è chi dice che il valore effettivo è un po’ di meno: però l’analisi è abbastanza completa da permettere a chi vuole di farsi la propria stima. Ad ogni modo, il consumo stimato è questo:
USA: 350 miliardi di kWh per anno (9.4% di tutta l’energia elettrica prodotta)
mondo:868 miliardi di kWh per anno (5.3% di tutta l’energia elettrica prodotta)
Spero solo che nessuno legga questi dati, prima che ci venga richiesta la giornata senza Internet.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-29 16:33

quando le tette fanno richiamo

Ieri su Repubblica (cartaceo, pagina 37) c’era un articolo Geometrie e colori – così la scienza diventa arte. Tra gli zoom dell’articolo, quelle frasette messe in risalto sotto forma di riquadri qua e là, ce n’era uno che diceva «Menzione speciale a un software che visualizza l’anatomia del seno». Di per sé è vero. Peccato che i seni fossero… no, non la funzione trigonometrica, che di anatomia ne ha ben poca, ma quelli delle cavità nasali.
Certo che sono capaci a fare di tutto, pur di convincerti a leggere gli articoli.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-29 14:10

chi me l’ha fatto fare?

In un impeto di decisionismo, ho pensato che sarei potuto passare dall’arcaica MT.2.661 che uso per questo blog alla nuoverrima 4.01. Pensate, ho perfino aspettato il primo batch di bug fix. Risultato:
1) Non so come, ma quando il blog è partito la parte interna di gestione era… in spagnolo. Anche adesso che gli ho detto che l’inglese forse è meglio – l’italiano non c’è – mi trovo cose tipo Created hace 11 horas by .mau..
2) Mi ha importato correttamente i vecchi post, ma con quelli nuovi non c’è verso di spiegargli che le lettere accentate sono appunto lettere accentate. Al momento mi sto arrangiando con le entità, ma è una palla unica.
3) Lo stesso per l’unica categoria con l’accento, “curiosità”.
4) Non oso pensare agli errori XHTML.
5) Non funziona il preview.
6)Tutto il resto che sicuramente mi farete notare.
Lo so, è un mio problema. Però se qualcuno riesce ad aiutarmi, mi renderebbe un uomo un po’ meno infelice.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-28 23:28

Falce e carrello

Caprotti deve averci pensato un po’ su e avere deciso che, visto che la fatica di scrivere il libro l’aveva fatta, tanto valeva recuperarci qualcosa. Così oggi all’Esselunga di viale Zara c’erano un paio di espositori con tante copie del libro a 11.47 euro (13.20 meno il quindici percento), nonostante le voci della scorsa settimana lo definissero come “distribuito gratuitamente”.
Mi sa che abbia un po’ sbagliato i conti: probabilmente se l’avesse dato in omaggio con 500 punti Fidaty (valore di mercato 5 euro) sarebbe riuscito a distribuirne una caterva :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-09-28 19:01

_Zero. La storia di un’idea pericolosa_ (libro)

[copertina] All’università si usava commentare, scherzando tra noi, sulle “mirabolanti proprietà dell’insieme vuoto”. Lo zero non è l’insieme vuoto, però qualcosa in comune ce l’ha: sembra che non valga nulla, ma senza di lui è davvero difficile lavorare. Questo bel libro (Charles Seife, Zero. La storia di un’idea pericolosa [Zero. The Biography of a Dangerous Idea], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2002 [2000], pag. 257, € 29, ISBN 788833914077, trad. Gabriele Castellari) fa una biografia dello zero, dai timidi tentativi di apparizione nell’antichità, avversati da filosofi ed ecclesiastici, alla sua lenta e progressiva accettazione prima, e (almeno teorico) imbrigliamento poi. Lo zero è in effetti un’idea pericolosa, visto che è l’altra faccia della “medaglia infinito”, e nel testo si vede chiaramente come chi lo maneggiava lo trattasse spesso con falsa disinvoltura. Solo nella parte finale, quando passa allo “zero in fisica”, l’ho trovato un po’ inferiore. Lo stile di scrittura è assolutamente godibile, ben sostenuto dalla traduzione – anche se forse un po’ troppo vernacolare, a dirla tutta. Lode comunque a Gabriele Castellari che nella parte sulla fisica ha avuto il coraggio di inserire una serie di note che probabilmente salveranno la vita a molti lettori.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-27 16:39