Archivi annuali: 2007

Hai perso la password? prova su Google!

Sul blog Light Blue Touchpaper ho trovato un metodo molto interessante per recuperare una password (di WordPress, per la cronaca: il blog era stato craccato a partire da un account WordPress, e il tipo voleva sapere qual era la password di quell’account). La piattaforma di blog, infatti, salva sì la password in maniera crittata – per la precisione, calcola un hash MD5 e mantiene in memoria quello, ma il concetto di base è quello – ma non lo fa con un po’ di sale in zucca. Fuor di metafora, non aggiunge il salt, cioè un certo numero di caratteri casuali per far sì che due password uguali non vengano codificate allo stesso modo. Che ha fatto allora Steven, l’autore del blog? Ha provato a inserire l’hash MD5 su Google, e ha trovato varie pagine, che avevano il nome “Anthony” all’interno. E in effetti, la password era proprio Anthony!
Per semplificare la vita a chi vuole divertirsi in quel modo, uno dei lettori del blog ha scritto una pagina web che a partire da una parola vi dà i link da provare. Lascio al vostro intuito sherlockiano immaginare a che corrisponde 851cd3a23a913f9b88550bcd055e040a …
ps: il sito utilitymill.com è utile di suo :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-11-21 13:03

link per tutti i gusti

Qualche segnalazione così al volo, che merita a mio parere un po’ di righe in più di quanto mi verrebbe da scrivere sul mio tumblr.
Christmas Slide è simile al gioco del Quindici, ma almeno dal mio punto di vista è ben più complicato: non so se la difficoltà deriva dal fatto che il pezzo grande in basso blocca praticamente tutto, ma non sono riuscito a disegnare il secondo albero di Natale.
Quick Ribbon: finalmente, se mai mi viene voglia di mettere un nastrino sul blog per ricordare qualcosa da ricordare, non ho più la scusa “non sono capace a fare la scritta”. L’unico problem… ehm, opportunità è che bisogna essere concisi, perché la scritta è solo su una riga.
Posterwhore. Non pensate male: è semplicemente un blog che raccoglie poster in giro. Diciamo che è una botta di colore che non fa mai male, soprattutto quando l’autunno è molto invernale!

Ultimo aggiornamento: 2007-11-21 11:50

parole matematiche: perimetro

(la lista delle parole matematiche si trova qua!)
Questa è una parola che mi sa tanto sia rimasta in testa a chiunque abbia finito le elementari. “Perimetro per apotema diviso due” tornerà sicuramente alla mente come formula esoterica da mormorare nei riti satanici… pardon, matematici; il significato si è perso nelle nebbie dei ricordi – per i curiosi, è la formula per calcolare l’area di un poligono regolare inscritto in una circonferenza – ma tanto si sa che la forza mistica racchiusa nelle parole non richiede di conoscerne il significato, ma solamente il suono.
Ad ogni modo, perimetro è una parola greca, come la maggior parte dei termini geometrici: il suffisso -metro sta per “misurare”, mentre peri- ha il significato di “intorno”, proprio come in “perizoma” e “periferia” (che poi sarebbe il termine greco per “circonferenza”… ma questa è un’altra storia). Il perimetro di una figura è quindi la lunghezza della parte più esterna di una figura; detto in altro modo, la somma delle lunghezze dei vari lati. Sembra ancora di vedere il protogeometra che disegna una figura per terra, pianta dei bastoncini in corrispondenza dei vertici, prende una cordicella e la mette tutta intorno. Misurazione molto pragmatica, non c’è che dire. In italiano non è comunque arrivata direttamente, ma per via del francese périmètre.
Purtroppo gli economisti si sono appropriati della parola, e nei bilanci dei grandi gruppi si legge spesso l’espressione “a parità di perimetro”. In questo caso di poligoni non ne abbiamo, e men che meno di lati. Sempre di somme si parla, in effetti, ma sono le somme dei ricavi, o del numero di dipendenti, delle aziende che fanno parte del gruppo; quindi se ad esempio è stata ceduta una società del gruppo il suo “perimetro” si riduce. So già che cosa state per dirmi: l’analogia corretta non sarebbe con il perimetro, ma con l’area. Ma che pretendete dagli economisti?

Ultimo aggiornamento: 2007-11-21 10:31

piccole cause, grandi effetti

Stamattina ho trovato un traffico assolutamente incredibile per andare in ufficio. In bicicletta non cambia molto, ma mi stavo chiedendo come mai il casino natalizio partisse da prima di sant’Ambrogio. Poi, arrivato in ufficio, ho sentito un gran baccano per strada. Sono andato alla finestra e ho visto un corteo, immagino di quelli della casa occupata in via dei Transiti, che stava passando per via Giacosa. Il corteo consisteva di cinquanta persone scarse, più una ventina abbondante di poliziotti, una dozzina dei quali in tenuta antisommossa – assolutamente inutile, a parte l’inquinamento acustico non c’era nulla di cui preoccuparsi.
A parte la logica di avere una guardia ogni due manifestanti, ho come il sospetto che il corteo sia partito da piazzale Loreto e quindi sia stato lui a generare il grumo trombotico di traffico di stamattina. Direi che siamo molto vicini al collasso totale…

Ultimo aggiornamento: 2007-11-21 10:29

Riciclatori milanesi?

Dopo un controllo presso il vicino, ho stabilito senza ombra di dubbio che è il mio lettore DVD ad avere perso il sincronismo. Il problema è che con ogni probabilità, se lo portassi a riparare, andrebbe a finire che ci spendo come per comprarne uno nuovo, e Ciò è Male. Non tanto per la spesa da fare, quanto perché sono ragionevolmente certo che uno che avesse le conoscenze necessarie e un po’ di tempo a disposizione se lo potrebbe riparare.
La domanda sorge spontanea: non è che sappiate di qualche gruppo di hacker milanesi che è capace di fare queste cose? Se ci fosse, potrei tranquillamente regalarglielo, e mi sentirei più tranquillo. (ah, sempre su riciclo: conoscete un posto dove riciclare i tappi di sughero delle bottiglie di vino? una volta li recuperavano al mercatino biologico di via Confalonieri, che però ormai è stato sfrattato dai Lavori Per La Città Della Moda :-( )

Ultimo aggiornamento: 2007-11-20 15:03

Musicovery

musicovery Il link me l’ha passato stamattina Layos. È un sito che manda musica in streaming, un po’ come il buonanima (per noi non americani) di Pandora oppure last.fm. Però è molto più psichedelic… no, scusate, si dice 2.0. Ci sono infatti tanti bei colori; uno può selezionare i generi di musica che gli piacciono – anche se a me si resettavano sempre e alla fine ho trovato più semplice deselezionare quelli che non volevo; si può scegliere tra hit, non-hit e “scoperte”; si può stabilire il periodo (dagli anni ’50 a oggi) che si vuole avere nei risultati; si può definire il mood (energico/tranquillo, positivo/negativo) preferito. Fatto tutto questo, appare una specie di filo che unisce varie canzoni, che vengono man mano proposte, e che si possono etichettare tra le favorite. Più facile da provarci che da spiegarlo, a dire il vero.
Esiste un servizio a pagamento, “hi-fi” e uno gratuito “lo-fi” che mi pare avere la qualità standard di questo tipo di streaming; infine si direbbe che il sito è francofono, il che in effetti è piuttosto strano.

Ultimo aggiornamento: 2007-11-20 14:48

_Milano per Giorgio Gaber_ (spettacolo)

Dopo neanche cinque anni dalla morte del signor G, Milano ha pensato bene di rendere omaggio a quel grande con una rassegna sponsorizzata da Telecom Progetto Italia. La sponsorizzazione è significata che un mesetto fa c’è stato un concorso interno che metteva in palio cinquanta biglietti per la serata finale della rassegna. Ho preso santa Wikipedia, ho risposto alle domandine e ho vinto due biglietti… grande vincita, visto che tanto l’accesso era gratuito :-)
Solo che ieri Anna non stava ancora troppo bene, e quindi ha preferito restare a casa… così sono andato alla serata insieme a un’altra leggiadra fanciulla. Recuperati i biglietti e aspettato che i fotografi smettessero di scattare flash addosso all’Ombretta Colli dal viso più che liscissimo – no, non ho scattato nulla, anche perché prima di capire che era l’Ombretta ci ho perso mezzo minuto – siamo saliti su in piccionaia, dove Telecom ci aveva premurosamente dato il posto. Effettivamente devo dire che, anche se lassù in alto, i posti erano centrali. Molto centrali. Estremamente centrali. Erano formalmente consecutivi, ma in mezzo c’era il corridoio! (posti 26D e 27S, per la cronaca). Il guaio è che il teatro era al completo: il foyer in effetti era pieno di gente che stava più o meno tranquillamente aspettando che chi aveva prenotato il biglietto non si presentasse, per avvoltoiarsi sopra i posti liberi. L’unico lato positivo è che Anna non può ingelosirsi troppo, vista la distanza che la ria sorte ci ha riservato.
Lo spettacolo? Beh, l'”elemento di raccordo”, come ha tenuto a precisare, è stata Rossana Casale, che dopo avere iniziato lo spettacolo cantando un pezzo di Gaber – che avrebbe fatto meglio a cantare abbassato di un tono, così ad orecchio – ha preso in mano la cartelletta, spiegando che il presentatore designato, Enzino Iachetti, non aveva potuto presenziare. Diciamo che ha fatto bene a non definirsi “presentatrice”, anche perché io avrei fatto probabilmente meglio. A parte il suo preludio, lo spettacolo è stato aperto e chiuso da due vecchi sodali di Gaber: Dario Fo ed Enzo Jannacci. Entrambi hanno scelto di fare pezzi loro e non proporre materiale gaberiano, il che da loro può essere accettato. Fo come sempre straborda che è un piacere: a parte il vecchio cavallo di battaglia della risurrezione di Lazzaro, ho apprezzato molto l’inizio, dove ha raccontato della notizia della bimba rapita e subito ritrovata ieri: il rapimento era stato strillato come prima notizia nei TG del pomeriggio, ma il ritrovamento era solo la settima notizia nel sommario; Fo ha terminato con la triste ma vera constatazione che “La notizia vale solo quando è tragedia”. Jannacci? Sono sempre più convinto che abbia un principio di Alzheimer, e la cosa mi dispiace. Gli unici momenti in cui non ha biascicato sono stati quando cantava, e quando raccontava del “partito della libertà del popolo”: dopo avere detto che non capiva bene la cosa, visto che aveva girato per Milano e non aveva visto tedeschi che la occupassero, ha terminato con “un popolo libero? DA TE!” urlando il “da te” e facendo scoppiare il Piccolo (il Piccolo, sì) in un fragoroso applauso. Non sono riuscito a vedere la faccia di Ombretta, giù in prima fila.
In realtà non sono stati solo Fo e Jannacci a fare pezzi loro. In mezzo c’è anche stato Giovanni Allevi, arrivato in felpa jeans e scarpe da tennis – ma sul look del nostro è molto meglio andare a leggere la descrizione che ne fa Betty – e sentito con le mie orecchie dire che “per umiltà” non avrebbe fatto nulla di Gaber, ma una sua composizione ottenuta con un “procedimento matematico” a partire da nome e cognome di Gaber (la classica sostituzione alfabetica… che non si sa perché ha definito “cromatica”). Sì, anche Jannacci (Paolo) nel suo medley ha fatto pezzi più jazzistici, ma almeno non suoi. E comunque non è un caso che non appena ha iniziato a suonare le prime note di Com’è bella la città la platea è scoppiata in un applauso. Gli altri? Morgan per me è stata una bellissima sorpresa: arrivato col suo Mac (per leggere le parole?) è anche stato l’unico ad osare fare qualcosa fuori dal Teatro-Canzone, con una Non arrossire venuta davvero bene. Buffo tra l’altro come in tanti avessero un timbro di voce simile a quello di Gaber: oltre a Morgan anche Flavio Oreglio e Gioele Dix ogni tanto mi ricordavano il nostro. Eugenio Finardi no, lui è lui e non ci si può confondere.
Le presentazioni degli sponsorre sono state fortunatamente brevi, limitandosi a Escobar, Ombretta e il responsabile Telecom di cui non sono riuscito a capire il cognome; fortunatamente l’assessore alla cultura del comune di milano (tutto minuscolo) non ha pensato che l’evento meritasse la sua presenza. Nonostante questa rapidità, la serata, che è iniziata alle 21:25, è terminata ben dopo mezzanotte: alle 0:10, mentre veniva proiettato il video finale con Gaber che cantava La libertà, siamo scappati via per prendere la metropolitana verso casa. Una sola assenza mi è sembrata assordante: come mai non c’era Sandro Luporini?

Ultimo aggiornamento: 2016-10-29 18:59

soliti quisss settimanali

Continuo a copiare Annarella, e continuo a farlo il lunedì perché la domenica non ho voglia di farlo.
In questo caso, i quiz sono assolutamente senza senso: con rispettivamente sette e sei domande a cui ci sono solo due risposte possibili, il fatto che i risultati possibili – secondo gli estensori del sito – siano rispettivamente 128 e 64 significa che a ogni combinazione possibile di risposte viene assegnato un risultato diverso. La cosa preoccupante è che il “libro che io sono” è lo stesso di Annarella… (ottima scelta, comunque).
Bando alle ciance, ed ecco i risultati e i link.
IrvineYou’re the University of California, Irvine!
Your surroundings have always been spoiled and privileged to the point of being removed from reality. At the same time, you can be surprisingly down-to-earth and aren’t even above the consumption of insects. Despite being quite young, you have established yourself as one of the better researchers in your field. You love the strange phonetics of the word “zot”.
Take the University Quiz at the Blue Pyramid.
 
 
 
 
 
Alice nel paese delle meraviglieYou’re Alice’s Adventures in Wonderland
by Lewis Carroll!
 
 
After stumbling down the wrong turn in life, you’ve had your mind opened to a number of strange and curious things. As life grows curiouser and curiouser, you have to ask yourself what’s real and what’s the picture of illusion. Little is coming to your aid in discerning fantasy from fact, but the line between them is so blurry that it’s starting not to matter. Be careful around rabbit holes and those who smile to much, and just avoid hat shops altogether.
Take the Book Quiz at the Blue Pyramid. 
 
 
 
 
 

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:06