Archivi annuali: 2006

Miracoli natalizi

Non so se ricordate che qualche settimana fa avevo scritto della recinzione che si erano dimenticati di togliere intorno alla pista ciclabile che corre lungo il parco Sempione. Bene, devo darvi un’ottima notizia. Ieri mattina la recinzione svettava come sempre, ma ieri sera alle 21 mentre pedalavo per raggiungere chez Neri per gli auguri di Natale ho scoperto che non è che la vista mi si fosse appannata. No, i solerti operai avevano finalmente tolto la recinzione. Come detto a suo tempo, non è che i lavori siano stati completati: mancherebbe ancora lo straterello di asfalto sopra il cemento che ha coperto il buco che era stato fatto. Ma è meglio non lamentarsi troppo e godere del regalo di Natale!

Ultimo aggiornamento: 2006-12-20 10:57

parliamo un po’ di Codacons

[il numero codacons]
Riassunto delle puntate precedenti. Giovedì scorso, mentre cercavo un link da aggiungere a una mia notiziola, mi sono accorto che il Codacons pubblicizzava nella sua home page un “numero unico Codacons”. Questo numero è l’892-007: se uno si mette a leggere il testo molto in piccolo sotto l’immagine, scopre che per avere il privilegio di parlare con l’associazione usando un telefono fisso pagherà un euro e mezzo al minuto, più dieci centesimi di scatto alla risposta. Il tutto più IVA. Finisco il mio post, e ne preparo subito un altro facendo notare la cosa.
Il guaio è che il mio è un blog di nicchia: dopo che i miei ventitré lettori sono passati a leggere, in genere tutto finisce qua. Però stavolta è capitato che una Vera Blogstar abbia ripreso la mia notiziola il giorno dopo. Potenza della comunicazione mediatica, oggi pomeriggio Mantellini ed io riceviamo nei commenti un Comunicato Stampa (le maiuscole sono mie) da parte di Stefano Zerbi, dell’UFFICIO STAMPA CODACONS (maiuscole loro): lo potete leggere nei commenti al mio post, oppure direttamente da Massimo. A questo punto, pur non sentendomi degno, credo che mi tocchi usare una mezz’oretta del mio tempo e preparare una disamina del testo del messaggio.
Premetto che al Codacons dimostrano di sapere usare Internet, il che non è affatto cosa banale. Sono infatti passati da Mantellini a me senza problemi. Ma questo era intuibile anche dando un’occhiata alla loro home page: il testo con i costi della chiamata al loro numero è infatti visualizzato mediante un elemento di stile che si chiama testoMoltoPiccoloMaroon. In effetti il carattere è molto piccolo, e di un marroncino che sul portatile da cui sto scrivendo non è che spicchi così tanto.
Titolo: SIETE PREGATI DI LEGGERE ATTENTAMENTE (maiuscolo loro). Non c’è dubbio che l’ho fatto.
Primo paragrafo: (purtroppo devo metterlo tutto) Quando abbiamo deciso di munire la nostra associazione di uno strumento efficace per dare aiuto ai consumatori e che ci consentisse di aprire alla gente moltissime sedi nella impossibilità di farlo, lo sapevamo che avremmo ricevuto critiche.
E così abbiamo preparato una piccola bufala ai giornali e le critiche ce le siamo fatte da soli mandano noi stessi una lettera di protesta alla stampa.

“Giornali”? di che sta parlando il signor Zerbi? Mah, sta’ a vedere che ci hanno riciclato qualcosa fatto per altri scopi. Mai che siamo considerati. Ma soprattutto: “bufala”? cosa sarebbe la bufala? forse che quando fai il numero scopri che in realtà non paghi un centesimo? Non so, non ho voglia di fare la prova.
Secondo paragrafo: a differenza di altre associazioni di consumatori che hanno la loro sede spesso presso sedi sindacali o addirittura ospedali, il CODACONS non ha regalie di alcun genere e se vuole dare la possibilità ai propri avvocati consulenti sparsi in tutto il paese, tutti volontari non pagati che non possono spesso, essendo giovani e non ricchi, avere una segretaria dedicata a ricevere le telefonate della gente che chiama per il CODACONS, deve apprestare almeno uno strumento di coordinamento per gli appuntamenti. Con questo telefono unico ora un cittadino può prendere appuntamento con oltre 100 sedi in Italia chiamando tutti i giorni e tutte le ore del servizio laddove prima spesso non rispondeva il consulente o la sede specie le più piccole e disorganizzate;.
La sintassi è un po’ machiavellica (nel senso che con tutte queste subordinate ci si perde), e manda un “di” prima di “avere”. Però se uno LEGGE ATTENTAMENTE si accorge che non si sta parlando di avere un consulto, ma di parlare con una segretaria. E in effetti, se uno va a leggere la pagina apposta, c’è scritto bello in grande che “L’892-007 è un numero telefonico a pagamento per conoscere le iniziative del Codacons e prendere appuntamento con un consulente in tutta Italia per aiutarti a risolvere un problema”. Un centralino, insomma. Qualcosa che si poteva tranquillamente fare per posta elettronica, anche se era effettivamente difficile farsi pagare un euro e mezzo più IVA al minuto.
Terzo paragrafo: (prendete un respirone) con il telefono a pagamento si elimina anche il malvezzo di chiedere le consulenze per telefono che, trattandosi spessissimo di avvocati, sono vietate dal codice deontologico e pericolose per i danni che possono provocare, ma soprattutto facevano sì che la maggior parte dei consumatori “per non spendere la enorme…quota associativa di 50 euro l’anno…” provavano a risolvere il loro problema per telefono, alimentando vieppiù quella cultura non consumerista che determina che solo il 10% degli iscritti ad una associazione di consumatori rinnovi spontaneamente l’iscrizione dopo il primo anno, e dopo aver risolto il problema concreto che lo portò nell’associazione la prima volta;
Intendiamoci: non ho nulla in contrario al fatto che una consulenza sia pagata il giusto. Il Codacons avrebbe potuto rendere obbligatoria l’iscrizione e non avrei detto nulla; avrebbe potuto fare pagare il giusto (chessò, 40-50 centesimi il minuto) la consulenza e non avrei di nuovo detto nulla. Messa così, sembra tanto una excusatio non petita, e si sa che a pensare male si fa peccato ma… Ah, il De Mauro non contiene la parola “consumerista”, ma credo stia per “consumeristica”, che tutela cioè i diritti del consumatore.
Quarto paragrafo: (il clou)
chi non vuole spendere l’euro per telefonare può sempre recarsi gratis, personalmente, nelle sedi CODACONS dove la consulenza è quotidiana (come a Roma e Milano), e dove si riceve la gente anche senza appuntamento ma, naturalmente, si deve sobbarcare ad attese a volte anche di ore, fastidiose e davvero sconvenienti, attese che abbiamo voluto cancellare proprio con il nuovo sistema;

Questa frase vi suona familiare? Forse ve ne accorgete meglio se modifico leggermente il campo d’azione. Pensate a quando siete andati a chiedere una visita da uno specialista, e vi siete sentiti dire “con il SSN deve attendere sei mesi… però se va privatamente, c’è posto venerdì alle 15:15”.
Ultimo paragrafo:
con il ricavato della telefonata siamo addirittura riusciti a finanziare, non noi stessi, ma un progetto sociale (che attualmente è l’assistenza ai bambini malati di cancro del Policlinico Umberto I di Roma) e chiunque voglia segnalarne un altro altrettanto meritevole lo può fare.

Pensate come siamo fortunati: con i nostri soldi (beh, con dieci centesimi al minuto, per la precisione) abbiamo fatto una buona azione. Se non ci fosse stato il Codacons, come avremmo potuto fare?
L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che questi nostri amici hanno sicuramente delle ottime capacità, se riescono a scrivere queste cose senza doverci pensare su.
P.S.: se avete letto attentamente, il prezzo della chiamata è IVA esclusa. Sono sicuro che l’anno scorso sia passata una legge che imponeva a tutti coloro che offrivano servizi al pubblico di indicare il prezzo finale, quindi IVA compresa. Qualcuno può consigliarmi un’associazione di consumatori per segnalare l’illegalità commessa?

Ultimo aggiornamento: 2006-12-20 00:17

Anche Barbera è morto.

Anche Joseph Barbera, il bancario, ci ha lasciato. Aveva novantacinque anni, intendiamoci: diciamo che non è stato nulla di improvviso. Certo che il connubio con l’ingegnere e giornalista William Hanna è stato davvero fecondo: la coppia H&B ha probabilmente raggiunto la popolarità di Walt Disney, e superato quella di altri mostri sacri come Chuck Jones. Però non sono riuscito a capire una cosa: Barbera è nato a Little Italy, ma secondo Wikipedia (inglese, gli italiani sono sciovinisti) era di origine libanese come Hanna. Fin qui passi, ma perché il suo cognome allora dovrebbe essere di origine catalana?

Ultimo aggiornamento: 2006-12-19 15:23

bolletta salata

Stamattina il Corsera racconta di un trentenne bergamasco (della provincia) che si è visto arrivare una bolletta di 50000 euro dal suo operatore telefoninico. Motivo? il tipo si era fatto un contratto “flat” per navigare col suo telefonino. Peccato che non avesse letto che non era un caso che la tariffa si chiamasse “Connect 600”: il forfait era infatti valido fino a 600 megabyte al bimestre (cioè 10 MB al giorno), e poi ogni Kb sarebbe costato 0.2 centesimi. L’amico si è scaricato tre film, a suo dire: il conto mi torna, visto che 2 euro al MB significa che tre DiVX fanno 40.000 euro.
Mi chiedo se li avesse scaricati su eMule e soprattutto quanto tempo abbia lasciato il telefonino acceso: spannometricamente ci vogliono cinque-sei ore a 200 Kb/sec sostenuti per tirarsi giù l’equivalente di un CD-Rom. Non mi chiedo invece perché non ci sia stato un controllo automatico che avvisasse l’utente anche solo con un SMS quando il plafond era stato esaurito. Ma tanto la colpa è di Telecom che non ha messo l’ADSL a Ciserano (BG)!
(ah, quelli del Corsera sono anche riusciti a scrivere che la loro homepage è di 300K – chissà quanto è di pubblicità? – senza fare arrossire la schermata)

Ultimo aggiornamento: 2006-12-19 12:52

Satellite

A casa mia c’è un’antenna satellitare condominiale. Ciò è bellissimo. Meno bello il fatto che Anna vorrebbe vedere un po’ di BBC, per tenersi in forma con l’inglese. Un anno e mezzo fa mi ero così preso di seconda mano un Nokia Mediamaster 9800. Per un anno e mezzo è rimasto a prendere polvere: ultimamente Anna mi ha però gentilmente fatto notare che avrei dovuto fare qualcosa, come teNNico di casa. Non avendo trovato nessuna scusa adatta, in questi giorni mi sono accinto – con molta calma – all’opera. Ho scoperto che ci voleva un demiscelatore del segnale, e l’ho comprato: ho scoperto che il demiscelatore non voleva un banale cavo d’antenna, ma bisognava infilare il cavo del coassiale, e quindi mi sono comprato cavo e connettori e me li sono attaccati (niente risate dal pubblico, grazie). Ma il risultato è sempre lo stesso: non si vede alcun canale.
Prima che le risate aumentino, mi affretto a comunicare che ho costruito il cavo bene, o almeno funziona perfettamente per i canali televisivi standard. Ho svitato e riavvitato apposta i due cavi scambiandoli per verificare che fossero messi bene. Altre due cose che posso aggiungere: non ho alcuna smart card (come ho detto, si vorrebbero vedere solo i canali Free to Air, a parte il fatto che oggi come oggi l’unica alternativa sarebbe Sky); inoltre i nostri vicini, che hanno Sky, hanno dovuto a suo tempo chiamare l’antennista perché dal loro lato della casa il segnale non arrivava :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-12-19 11:56

Storie naturali (libro)

[copertina]
Primo Levi è noto soprattutto per i suoi romanzi, primo tra tutti Se questo è un uomo. In questo libro (Primo Levi, Storie naturali, La Stampa – Collezione d’autore 2005, pag. 201, € 5.90, ISBN 977-1122176164) abbiamo invece quindici racconti che potremmo definire fantascientifici, anche se Levi non credo avrebbe mai accettato una simile ghettizzazione. I primi racconti soffrono di una prosa piuttosto arcaica, che toglie un po’ il piacere della lettura; il torinesissimo “Cladonia rapida” merita comunque davvero. Andando avanti, il linguaggio diventa molto più piacevole, e la miniserie del signor Simpson e delle invenzioni della NATCA a mio parere rivaleggia con i racconti di Stanislaw Lem. In definitiva, è un peccato che Levi non abbia voluto continuare in questa strada, sfruttando la sinergia tra la sua fantasia e le indubbie competenze; ed è un peccato ancora maggiore che la sua opera sembri essere oramai gettata nel dimenticatoio.
P.s.: chi non trova comodo andare a via Roma a Torino a comprarselo, può sempre spendere il doppio e prendere l’edizione Einaudi che ha anche altri racconti di Levi.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-18 16:48

Vaticano Football Club

Uno non vorrebbe crederci. Guarda il calendario, e cerca di capire se per caso sia il primo di aprile da qualche parte nel mondo. E invece no: il segretario di stato vaticano, Tarcisio Bertone, l’ha detto davvero. Vuole fare una squadra di calcio che partecipi al campionato italiano di serie A. Non rompete le scatole con il fatto che il Vaticano non è l’Italia: avete presente il Monaco che si è anche vinto cinque campionati francesi? È tutto il resto che non ha senso, a partire dal banale fatto che voglio vedere sotto quale dispensa papale i calciatori potranno evitare di santificare le feste, e soprattutto cosa succederà se a un attaccante messo brutalmente a terra scapperà una bestemmia :-)
Aggiornamento (19 dicembre): non è così strana la smentita di Bertone, che tanto era chiaro che erano tutte chiacchiere in libertà. Ma com’è che i redattori di Rep. copiano i miei titoli?

Ultimo aggiornamento: 2006-12-18 14:44

Miss Universo (teatro)

Ieri pomeriggio abbiamo rischiato la vita inoltrandoci nel centro di Milano per andare al Grassi a vedere una delle ultime repliche (termina mercoledì) di Miss Universo, one woman show di Angela Finocchiaro. La trama dello spettacolo non è che sia chissà cosa, intendiamoci: diciamo che è un semplice canovaccio che permette alla Finocchiaro di lanciarsi alla grande. Nessun travestimento, solamente postura e voce, per interpretare quattro personaggi principali – anzi cinque, visto che Laura ha una personalità sdoppiata – e una serie di minori. Abbiamo la donna di mezza età, Laura appunto, che non riesce a vivere una sua vita, il dermatologo idiota, l’antennista “da tre generazioni in mezzo alle interferenze”, e Dio. Beh, Dio è una parola grossa: l’universo non l’ha fatto lui, ne è solo il manutentore, e si lamenta sempre perché i pianeti del settore scimmie e derivati non si riescono a tenere funzionanti.
Un’ora e mezzo con una serie di ottime battute e una conferma della bravura della Finocchiaro, come se ce ne fosse bisogno.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-18 13:50