Archivi annuali: 2006

dai giornali di oggi

Qual è ormai il segno che il periodo ufficiale delle ferie è terminato, e le città riprendono a pulsare di vita? No, non è l’arrivo dell’orario invernale dei tram né l’aumento esponenziale dei clacson: i primi tanto continuano a non passare e i secondi resistono anche a ferragosto. Il marker più affidabile è un altro: il rientro in grande stile dei quotidiani gratuiti.
Leggo si limita a dare il botto in prima pagina: sessuologi e associazioni femminili ci fanno sapere che il 62% delle donne single guarda la televisione almeno quattro ore al giorno, soprattutto la sera, e che il 60% delle separate preferisce “consumare senza inibizioni rapporti occasionali”. Guardando le perrcentuali riportate, mi viene da chiedere “prima o dopo il tiggì?”, ma mi limito a domandarmi perché l’associazione Donne e qualità della vita si preoccupi così tanto. Saranno bene affari loro, no?
Metro, oltre alla solita intervista nella colonna “Mi consenta…” questa volta dedicata al responsabile comincazione dell’IGED – l’istituto che liquida gli enti inutili, che russellianamente non può quindi essere un ente – veniamo a sapere che l’università giapponese di Mie ha testato un robot sommelier, “in grado di riconoscere centinaia di vini e formaggi” utilizzando un “sofisticatissimo spectrometro (sic) a infrarossi sul braccio”. L’unico vero punto a favore del robot? Non occorre stappare la bottiglia per fare l’analisi spettrometrica. Infine, nella sezione su Milano (rullio di tamburi in sottofondo) riapre il ponte “degli specchietti”, così denominato perché era talmente stretto che le auto sbattevano i retrovisori laterali quando passavano contemporaneamente nei due sensi. È tanto bello che abbiano allargato il ponte, ma mi chiedo se prima non avessero anche provato un senso unico alternato…
Da City volevo poi segnalare il trafiletto sui “rapinatori di turisti” a Pompei che sono stati arrestati dopo una segnalazione di una delle sue vittime, un giapponese “docente universitario a Tokyo” che “parla perfettamente l’italiano” ed “è stato in grado di fornire indicazioni precise per ricostruire i loro volti”. A parte il banale fatto che anch’io parlo perfettamente l’italiano (beh, con qualche piemontesismo, lo ammetto) ma non per questo sarei in grado di descrivere una persona, mi domando il nesso logico tra le tre affermazioni e il risultato ottenuto. Mi sa tanto che avrei ancora bisogno di altre ferie.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-04 16:29

_La prova matematica dell’esistenza di Dio_ (libro)

[copertina]
A chi si chiede com’è possibile che un libro di Bollati-Boringhieri costi solo otto euro, rispondo subito che è ipertascabile. Ma quel che è peggio – o forse meglio? – è che il testo vero e proprio del libro (Kurt Gödel, La prova matematica dell’esistenza di Dio, Incipit 3 – Bollati Boringhieri 2006, pag. 123, € 8, ISBN 88-339-1679-0, trad. Edoardo Ballo) è di tre pagine, tutte di formule logiche, e se proprio si vuole esagerare ci si può aggiungere un’altra decina di pagine prese dai suoi quaderni di appunti. Il resto dovrebbero essere spiegazioni su come funziona la prova ontologica che Gödel ha usato per dimostrare l’esistenza di Dio, sulla scia di sant’Anselmo d’Aosta, Cartesio e Leibniz. Il guaio è che qui casca l’asino. La nota introduttiva di Robert Mettihew Adams che accompagna la dimostrazione è per me assolutamente incomprensibile, e non certo per colpa del traduttore. L’introduzione di Lolli risulta chiara ma è principalmente storica; nella postfazione Odifreddi odifreddeggia come al solito con le sue battute antireligiose da cui non si separa mai, ma bisogna dire che dà un’ottima e chiara spiegazione della tesi gödeliana nel caso di un mondo finito; la spiegazione di perché la cosa non funzionerebbe nel caso infinito in compenso mi sembra più che altro un tentativo di intorbidare le acque, non avendo una forte controdeduzione. Molto meglio su quest’ultimo punto il testo di Roberto Magari allegato come ultima parte del libretto (e dove il correttore di bozze si deve essere alla fine arreso, vista la presenza di un paio di refusi). Il logico rivede l’impianto della dimostrazione e conclude che la tesi è solo infinitesimamente più credibile delle ipotesi; insomma, si fa fatica a credere (nel senso religioso) agli assiomi usati da Gödel.

Ultimo aggiornamento: 2016-03-31 20:14

pallestra

Ma insomma! Già uno decide di andare in palestra il primo giorno di rientro dalle ferie (anche se qua ammetto la mia tirchieria: avevo ancora due settimane di abbonamento, spero tanto che questa sia la volta buona per andarmene via da Rozzano entro un mese, e quindi volevo sfruttare questi ultimi giorni).
Ma arrivare e scoprire che l’aria condizionata non funziona significa proprio volermi fare smettere prima di iniziare!
Per la cronaca: ho stoicamente resistito, anche perché il primo giorno tanto faccio poco o nulla perché altrimenti domani e soprattutto dopodomani non riuscirei a muovermi.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-04 14:50

Anche gli onorevoli piangono

Anche se ormai il periodo estivo è terminato, repubblica.it non riesce proprio a perdere l’occasione di fornire delle notizione. Oggi scopriamo che i prezzi della buvette di Montecitorio sono aumentati. Il caffè non costa più 60 centesimi, ma 70, “il prezzo ‘corrente’ all’esterno del Palazzo” (per i miei lettori al nord: non è impossibile: storicamente a Roma il caffé è sempre costato meno che a Torino e Milano). Ma Rep ci tiene anche a farci sapere che d’ora in poi non sarà più possibile prendere prima e pagare dopo, con un chiaro sottinteso “c’erano parecchi onorevoli che pigliavano le cose aggratis”. Ma c’è anche la vena salutistica, in cui viene fatto notare come il prezzo dell’aperitivo sia “schizzato” da 1 euro e 20 a 1.60, e si annuncia l’ingresso in massa di prodotti bio.
Articoli come questo non sarebbero poi chissà quale problema, se non per un piccolo particolare. La versione online gratuita di Repubblica non permette di leggere tutti i gli articoli, e fin qua è una scelta condivisibile: ma è chiaro che la scelta di cosa rendere pubblico e cosa no vuol dire molto, e in casi come questo si possono pensare solamente due cose: o è un chiaro invito “se vuoi avere qualcosa di serio, paga” oppure si tratta di “il popolo, informatico o no che sia, è bue”. Non so quale sia la peggio cosa.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-04 13:03

ATM e il servizio utenti

Quando ieri mattina siamo tornati a casa, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vedere come i lavori al Grande Cantiere Zara-Marche siano terminati con qualche giorno d’anticipo sulla tabella di marcia prevista, e quindi l’incrocio sia stato riaperto al traffico. Il lavoro è stato anche fatto benino, hanno cancellato tutta la segnaletica orizzontale provvisoria, dimenticandosi solo il senso unico in via Ragusa (ma secondo me l’hanno fatto apposta…) e il semaforo pedonale su viale Zara. Ma non è di questo che voglio parlare.
Ieri siamo poi andati a piedi all’Esselunga per fare un po’ di spesa. Passando per viale Zara mi sono accorto che i tram non passavano ancora: in effetti stavano ancora cambiando i pali che reggono il filo (ma non potevano farlo ad agosto?). Nulla di male. O quasi: infatti, mentre rientravamo carichi di sacchetti, quasi all’incrocio con viale Marche una signora anziana ci chiede “scusate, ma sapete dove passa il 7 bus?” Io, che come sapete su queste cose c’ho una bella cultura, le spiego che deve andare in via Taramelli. La signora ci dice poi che stamattina aveva telefonato apposta al numero verde dell’ATM, e lì le avevano detto semplicemente che l’11 non passava da viale Zara e avrebbe dovuto prendere il 7. Non ho dubbi al riguardo, anche perché stranamente tutti i cartelli appesi alle paline con indicate le modifiche alle fermate erano stati tolti, in un eccesso di zelo che avrebbe potuto essere meglio gestito: ad esempio evitando di mettere il 2 di settembre le tabelle degli orari invernali che partiranno dal 4 togliendo quelli ancora validi.
Ce la potranno fare?

Ultimo aggiornamento: 2006-09-02 16:47

DVD: La Pantera Rosa (Steve Martin)

È chiaro che Steve Martin aveva tanta voglia di riprendere il ruolo che fu di Peter Sellers. Ma tanta davvero. Infatti si è anche scritto la sceneggiatura di questo remake, giusto per non farsi mancare nulla. Il risultato? Piacevole, direi, anche se a mio parere c’è un punto di base. Sellers era un Clouseau solamente imbranato, e i suoi grandi successi arrivavano sempre per puro caso. Martin è un Clouseau indubbiamente imbranato, se non peggio: però ha comunque delle capacità investigative, anche se non ortodosse, come nella scena dell’interrogatorio della vecchia cinese che parla solo la sua lingua. Kevin Kline fa perfettamente la parte del capo della polizia francese Dreyfuss, così come Jean Reno mette la sua faccia in maniera fantastica nella parte del poliziotto-spia messo da Dreyfuss alle calcagna di Clouseau; Beyoncé invece la si può lasciar perdere.
Ho bellamente saltato i contenuti speciali del DVD, che si riducevano a un’intervista al regista; menzione negativa al menu, con una Pantera Rosa resa in 3D che non vale un decimo dell’originale.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-02 15:46

Kum back

sono tornato. Adesso devo solo trovare il tempo di mettere in linea tutti i racconti delle vacanze, come di abitudine…

Ultimo aggiornamento: 2006-09-01 20:10