Archivi annuali: 2005

Nuovo cappellino lavorativo

Sono arrivato nel mio angolino di open space rozzanese il 15 luglio 2001. Oggi, senza essermi mai mosso, ho cambiato per la terza volta società. Dopo Saritel, IT Telecom (dal 1. gennaio 2003) e TIM (dal 1. aprile 2004), il 1. marzo il mio contratto, come quello di tutti gli altri miei colleghi, è stato ceduto alla neonata TIM Italia SpA – anzi “Società per Azioni con unico Azionista” come indicato nella comunicazione consegnataci. Per gli amici, insomma, SpAcuA. La cosa che mi preoccupa di più è l’accelerazione di questi cambiamenti… speriamo di non arrivare all’equivalente logico dell’inflazione della Germania di Weimar, e non sapere al mattino di che azienda faremo parte la sera.
Rimangono ancora alcuni punti oscuri: per cosa sta la I all’interno di TIM in TIM Italia; se qualcuno riesce a comprendere che forse darci l’accesso alla intranet potrebbe essere utile; se ci sposteranno mai da qua.

Ultimo aggiornamento: 2005-03-02 14:26

La storia sui brevetti software

Qualche notizia in più sul tentativo di far passare la procedura sui brevetti software all’Unione Europea. Queste informazioni me le ha passate uno dei miei corrispondenti bruxellesi – conosco tanta gente :-)
La procedura istituzionale, molto semplificata, è la seguente:
– La Commissione, che ha il “potere di iniziativa”, produce una proposta di direttiva, che sottopone al Consiglio e al Parlamento;
– il Parlamento Europeo, dopo averla studiata nelle commissioni parlamentari, vota gli emendamenti alla proposta (delle commissioni parlamentari e dei singoli europarlamentari);
– il Consiglio (o meglio il COREPER, i rappresentanti permanenti), prepara una posizione di compromesso fra Consiglio e Commissione; posizione che, una volta che viene raggiunto un accordo politico, deve essere ratificata dal Consiglio;
– la posizione di compromesso torna al Parlamento Europeo in seconda lettura: per cambiarla, gli emendamenti devono avere la maggioranza degli aventi diritto al voto (e non dei presenti come in prima lettura).
Il problema è che nel caso di questa direttiva, il Parlamento Europeo, su pressione degli elettori, associazioni PMI, FFII, e altri, ha presentato una serie di emendamenti che hanno parzialmente limitato la brevettabilità, invece di armonizzarsi con le pratiche in vigore negli USA, come era l’obiettivo della Commissione (DG-MARKT). Un simpatico aneddoto: la copia della proposta iniziale della Commissione, come si è visto guardando il file word, era stata fatta con una copia MSWord licenziata alla BSA…
Il Consiglio, nel maggio scorso ha preparato (guarda caso sotto la presidenza irlandese) una proposta di compromesso. Peccato che non fosse quello che ci si potrebbe aspettare da un compromesso, ma anzi cancellava gli emendamenti del
Parlamento. Insomma, se possibile, ancora più estremo rispetto alla proposta iniziale. Su questa proposta era stato strappato (è il caso di dirlo) un accordo politico, ma se ne era rimandata la ratifica.
Nel frattempo la maggioranza che sosteneva la ratifica era stata erosa, a causa della modifica dei pesi dei paesi dopo l’entrata in vigore del nuovo trattato e del cambio di posizione degli “swing states”. Il Consiglio ha tentato più volte di fare approvare la “sua” proposta, nonostante non ci fosse più una maggioranza, mettendola in agenda come item-A per il quale non occorre un voto esplicito. Si è riusciti più volte fortunosamente a farla togliere dall’agenda.
Il prossimo tentativo è la settimana prossima, al consiglio competitività del 7/3, dove pare che il Consiglio abbia avuto l’assicurazione che nessun paese si opporrà e il punto rimarrà in agenda.
Nel frattempo il Parlamento Europeo, sapendo che è praticamente impossibile riuscire a modificare il testo in seconda lettura, ha chiesto per la prima volta nella storia di applicare l’articolo 55 del regolamento, dove si chiede di fare ripartire la procedura legislativa dall’inizio, visto che sono cambiate le condizioni. Questa richiesta è stata fatta dalla commissione affari istituzionale quasi all’unanimità (19 sì, 1 no, 1 astenuto), e dai capigruppo dei gruppi politici all’unanimità. Purtroppo Commissione e Consiglio non hanno l’obbligo di accettare la richiesta del Parlamento Europeo (sostenuta anche da molti parlamenti nazionali), e la Commissione non ha alcuna intenzione di tornare indietro.
Se volete maggiori informazioni la procedura e gli eventi sono descritti in dettaglio nei seguenti siti:
PdCI
ffii (inglese, francese, tedesco, portoghese)
nosoftwarepatents

Ultimo aggiornamento: 2005-03-02 12:12

-2.5

Era la temperatura di stamattina sul balcone in casa mia (termometro contro il muro e vicino alla finestra, quindi credo che quella reale fosse ancora bassa).
Insomma, i giorni della merla sembrano essersi spostati avanti di una trentina di giorni.
Visto che le strade sono asciutte e Anna non può lamentarsi della mia stanchezza serale non essendo a Milano, ho comunque preso la bicicletta. Ero sufficientemente coperto da non accorgermi del freddo, ma ho notato che sono andato molto più lentamente del solito… i muscoli dovevano essere abbastanza rigidi.

Ultimo aggiornamento: 2005-03-01 10:39

The Journal!

Giuseppe “Guru” Granieri ha aggiornato la grafica del suo aggregatore, un posto dove chiunque abbia un blog e sia interessato può inserire un puntatore agli articoli del suo blog. Insomma, il rovescio di quello che voleva fare liberoblog, dove qualcuno sceglieva i post (uso il passato perché al momento stanno cercando di capire dove hanno sbagliato…). Non è che una delle due soluzioni sia necessariamente migliore dell’altra, anche se io ammetto di avere delle preferenze :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-02-28 22:10

La serie di Oxford (libro)

[copertina]Il titolo originale, “Crímenes imperceptibles” nella versione italiana è rimasto come sottotitolo, insieme alla frase “un mistero fatto di numeri”. D’altra parte qui si vuole cercare di emulare il successo del Codice Da Vinci. Bene: questo libro (Guillermo Martínez, La serie di Oxford, Mondadori 2004 [2003], p. 187, € 16, ISBN 88-04-52747-1, traduz. Jole da Rin) non c’entra nulla. Per fortuna. Qui c’è un giallo in stile Ellery Queen che credo i cultori troveranno banalotto – io non faccio testo, non imbrocco mai il colpevole – dove i protagonisti sono due matematici: la matematica permea tutto il libro. La lettura è abbastanza veloce, anche perché è scritto con un carattere piuttosto grande e ci sono tanti capitoletti con relativa pagina bianca; la matematica contenuta nel libro è non solo corretta, e fin qua non c’è nulla di strano visto che Martínez è matematico, ma anche direi comprensibile a un non esperto. Questo è già più strano ma va anche a favore della traduttrice, che ha avuto anche la buona idea di portare il numero di tessere dello Scarabeo a otto contro le sette che probabilmente il testo originale aveva indicato: però secondo me ha esagerato lasciando “diapason”, ancorché corretto, per indicare l’insieme delle note di uno strumento…

Ultimo aggiornamento: 2005-02-28 21:50

quarto d'ora accademico

Oggi ho portato Anna alla Malpensa. Stamattina mi chiede “a che ora dobbiamo partire?”. Io ci penso un po’ su e rispondo “beh, per il checkin devi essere là alle 15:30, diciamo alle 14:15-14:30 (mi sono tenuto un po’ di tara, in 45 minuti si arriva) Al che lei “va bene, alle due e un quarto”.
Bene, siamo usciti di casa alle 14:31. Anna ha il quarto d’ora accademico built-in.

Ultimo aggiornamento: 2005-02-26 23:22

Ancora brevetti software

Ho già parlato di come la Commissione Europea voglia a tutti i costi fare passare la brevettabilità del software. L’ultimo tentativo, un mese fa, era consistito nel mettere l’approvazione all’ordine del giorno di una riunione… dei ministri dell’agricoltura e della pesca. Tenete conto che la direttiva in questione è già stata bocciata dal Parlamento Europeo, tra l’altro.
Bene, ci vogliono riprovare ancora una volta. Con un trucchetto che fa venire in mente quello che spesso capita a casa nostra, il commissario al mercato interno vuole fare approvare al prossimo ECOFIN, che si terrà il 7 marzo, il pacchetto originale, con la scusa che “è già stato discusso in Consiglio”. Che il pacchetto sia stato bocciato dall’Europarlamento è a quanto sembra un punto secondario per l’ineffabile commissario Charlie McCreevy (niente pagina in italiano, mi spiace). D’altra parte McCreevy è irlandese, e come magari già sapete l’Irlanda ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo fantastico perché molti produttori di software l’hanno scelta come base europea per la localizzazione dei propri programmi. Qui (sì, sempre in inglese, mi spiace) si scopre che nel 2001 il 10% delle imposte giuridiche irlandesi sono state pagate da un’unica società: Microsoft. Direi che a pensare male forse si fa peccato, ma anche in questo caso ci si potrebbe azzeccare, no? E se non siete ancora convinti – e leggete l’inglese – ci sono altre informazioni da NoSoftwarePatents.
Ciò detto, che fare? C’è una proposta: scrivere tutti al proprio europarlamentare – magari lasciando perdere Santoro che si sta dimettendo per tornare in TV… – e chiedergli di promuovere una mozione di sfiducia. L’elenco dei parlamentari per nazione e gruppo parlamentare si trova qui; ho lasciato un testo possibile di lettera qua.

Ultimo aggiornamento: 2005-02-25 17:38

libero blog in libera licenza

[anvedi quanto sono popolare?] Da ieri ci sono parecchi bloggatori – io ho visto Mantellini, DElyMyth, Valdemarin, ma giusto perché non me ne vado molto in giro – che si stanno lanciando a commentare l’iniziativa di Libero (il portale Wind, non il giornale di Feltri), che ha deciso di “fare Libero blog“.
Italia On Line (sì, sono ancora loro ufficialmente a gestire il tutto… non vi viene una lacrimuccia a pensare al passato?) “setaccia e costituisce una base di blogger affidabili e competenti e utilizza i loro contenuti per la compilazione di Libero Blog”, cito testualmente dal loro disclaimer.
A me la cosa personalmente non fa né caldo né freddo: trovo solamente che tutta la cosa sia stata gestita in maniera piuttosto approssimativa e calata dall’alto. Le attribuzioni dei post ci sono; non mi pare che liberoblog (che non è Libero…) sia così commerciale; quindi molte persone che scrivono sotto la licenza Creative Commons ShareAlike danno implicitamente il permesso di riportare il testo, quantunque la licenza dovrebbe essere chiaramente indicata da liberoblog così come anche le eventuali modifiche effettuate. Diciamo che se io avessi pensato di creare un sistema simile mi sarei premunito di comunicarlo preventivamente a questi “affidabili e competenti”. Semplice caso di ingegneria sociale applicata.
Quello che mi ha preoccupato è trovarmi elencato stamattina tra i “blog più popolari” nella pagina di Libero Ricerca Blog, come da riquadrino qui in alto. Sapendo di non essere tra i famigerati selezionati, mi chiedo se vengono guardati i miei cookie – ovviamente sul mio PC il mio è un blog popolare… Avete presente quelle pubblicità dove scopri che tu, proprio tu, sei il fortunato vincitore di non si sa cosa?

Ultimo aggiornamento: 2005-02-24 11:52