Archivi annuali: 2005

Avete presente i vaccini?

Ecco il testo, tradotto in italiano, di un troiano che è arrivato su una mailing list che gestisco. Il testo era in HTML, e l’indirizzo era ovviamente di un iscritto alla lista che non c’entrava nulla: il messaggio proviene da un PC di Telecom Argentina. Il corsivo è mio.


Klez.E è il più comune worm che si sta diffondendo in tutto il mondo. È molto pericoloso, corrompendo i vostri file.
A causa del suo modo molto astuto di nascondersi e della tecnica anti-anti-virus, la maggior parte del software AV non riesce a scoprirlo o rimuoverlo.
Abbiamo sviluppato questo programma gratuito di immunizzazione per sconfiggere questo virus maligno.
Dovete solo lanciarlo una volta, e Klez non entrerà mai nel vostro PC.
NOTA: Poiché questo programma agisce come un finto Klez per confondere il vero worm, alcuni monitor AV potrebbero lamentarsi mentre lo fate girare.
In tal caso, ignorate l’avviso e cliccate su ‘continua’
.
Per ogni questione, inviatemi una mail.


Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un sistema di “ingegneria sociale”. L’utente quadratico medio ha sentito dire che i vaccini (quelli che ti iniettano) sono forme deboli dello stesso batterio che devono combattere, e quindi magari non si scompone a leggere qualcosa del genere…

Ultimo aggiornamento: 2005-09-21 10:38

La scuola islamica di via Quaranta

Premessa: questa mia notiziola è un pippone non informato – altrimenti l’avrei messo nelle sfrucugliate… – e quindi se qualcuno ha delle informazioni ulteriori gliene sarei grato.
I giornali di questi giorni stanno facendo articoloni sulla situazione della “scuola islamica” di via Quaranta. La sede è stata chiusa ufficialmente per ragioni igieniche, e per protesta ieri i bambini hanno avuto le loro lezioni sul marciapiede: come scrivono i giornali, “in arabo e sul Corano”.
Solo che le cose non sono così semplici come si legge, mi sa tanto. Innanzitutto, la scuola non è “islamica” ma “egiziana”. Questo non è un semplice vezzo linguistico: significa che invece che fare i programmi scolastici italiani vengono insegnati quelli egiziani. La lingua araba e il Corano sono insomma due aspetti non dico secondari, ma diciamo da ridimensionare.
Ma se uno ci pensa un attimo su, gli viene in mente che in italia esistono delle scuole che si chiamano “francese – americana” e così via, che sono regolarmente riconosciute. E all’estero esistono delle “scuole italiane”: chiunque abbia fatto la maturità sa della leggenda metropolitana “cerchiamo un antipodale che ci dica con qualche ora di anticipo i temi di esame”. Come ho detto, non so assolutamente quali siano i loro programmi né se queste scuole diano un titolo di studio valido sia da noi che nell’altra nazione; però mi resta la sensazione che né da parte italiana né da quella egiziana si stia cercando una soluzione su queste stesse linee, che permetta ai genitori che vogliono che i propri figli abbiano un’istruzione superiore nella loro patria di avere un programma non italocentrico, ma faccia in modo che i bambini abbiano comunque un’istruzione anche sulle nostre particolarità. È davvero impossibile?

Ultimo aggiornamento: 2005-09-20 12:28

avvocati e aritmetica

Stamattina su Metro c’era un trafiletto dal titolo “Se l’avvocato vince con l’aritmetica”, dove si diceva che la contea di Centre in Pennsylvania ha abolito la tassa sulle proprietà immobiliari, mettendo semplicemente un’aliquota zero. In questo modo però sono mancati i fondi alle scuole, che hanno citato a giudizio la contea, vincendo la causa perché il loro avvocato “ha sostenuto che lo zero non è un valore” e per dimostrarlo “ha preso una calcolatrice e fatto una divisione per zero, ottenendo E per error”.
Già così la notizia è abbastanza tragica per meritare uno spazio su questa mia colonna, ma c’è ancora di peggio. Il trafiletto era siglato “Metro”, non “Ansa”, “Reuter” o simili. Bene, ho fatto una ricerchina per vedere se trovavo la fonte originale e l’unica occorrenza che mi è capitata è questa. Una pagina datata luglio 2000, nella quale si parla della recensione di un libro e la storia si dice essere capitata l’anno precedente, ed essere stata usata come un “case study”.
Mi chiedo ora se è una leggenda metropolitana, o una storia vera anche se vecchia; e se Metro ha per caso comprato un bel libro “tanti begli aneddoti per riempire le pagine di un giornale quando non si sa cosa scrivere” e ogni tanto recuperi qualche gemma da propinare al pubblico che tanto in metropolitana dorme…

Ultimo aggiornamento: 2005-09-20 11:29

_L’enigma di Cartesio_ (libro)

[copertina]
Abbiamo la Francia del Mazarino, con la lotta tra re e parlamento; abbiamo un delitto perfetto condotto con le tecniche matematiche più avanzate del tempo; abbiamo come investigatore privato nientemeno che Cartesio. Eppure il romanzo (Frédéric Serror e Herio Saboga, L’enigma di Cartesio [L’échelle de Monsieur Descartes], Barbera – meladinewton 2005 [1999], pag. 305, € 16.50, ISBN 88-7899-010-8, trad. Monica Martignoni) non prende. Sarà che gli autori sono troppo filosofi e troppo poco romanzieri, o forse hanno esagerato a inserire nella storia troppi personaggi reali e troppi discorsi effettivamente pronunciati, o ancora la trama viene esposta troppo lentamente e quindi perde di mordente, e la traduttrice non può farci più di tanto: ma è chiaro che il poliziesco fa acqua da tutte le parti, e le dotte spiegazioni di Cartesio fanno dopo poco tempo sbadigliare. Sarebbe stato meglio aggiungere magari la piantina della zona del delitto e il disegno schematizzato tracciato come spiegazione delle cause del delitto… Già tradurre letteralmente il titolo (la scala di Cartesio) sarebbe stato più simpatico. Aggiungiamo poi il fatto che le ultime quaranta pagine contengono estratti di opere e lettere del filosofo, e completiamo l’opera. Insomma, non è un libro che si butta via a metà, ma nemmeno uno di quelli da prendere al volo.

Ultimo aggiornamento: 2017-12-10 19:25

influenza dei polli e vaccini

Storace ci tiene a far sapere che ci saranno ben 35 milioni di dosi di vaccino per l’influenza aviaria.
Io non sono uno di quelli (che esistono, purtroppo) che vanno a chiedere “e gli altri 23 milioni di italiani?” Preferisco chiedermi come mai la prelazione per queste dosi (che immagino non sia stata gratuita, non foss’altro che perché tutti questi vaccini non si preparano dall’oggi al domani) sia stata fatta con un atto amministrativo del ministero. In pratica Storace ha deciso che potrebbe esserci una pandemia, e senza dire niente a nessuno ha pagato una quantità di denaro non identificata, oltre che impegnare altre risorse sempre non meglio identificate.
Mi chiedo inoltre se poi andrà a finire che saremo costretti a comprare noi questi vaccini, giusto per non lasciarli andare a male…

Ultimo aggiornamento: 2005-09-19 17:51

Palestra, un anno dopo.

Una fregatura di avere un blog che gira da ormai più di quattro anni è che ogni anno capita una serie di cose che si ripetono, e io – essendo notoriamente pigro, e confidando nella memoria selettiva dei miei lettori – le ripeto.
Tutto questo per comunicare che oggi ho ripreso la palestra. Avevo smesso ad aprile, quindi vi lascio immaginare il mio tono muscolare. Mi è perfino venuta la pancetta, cose da non credere. D’altro canto, potete anche immaginare la mia capacità di dimenticarmi tutto: stamattina avevo la roba da palestra anche perché l’avevo preparata due settimane fa, ma ho lasciato a casa pane e companatico che sarebbero dovuti essere il mio pranzo, e non mi sono neppure preso il “libro da palestra”. Ma tanto oggi è stata la solita giornata iniziale: pesi leggerissimi, e due sole serie per esercizio invece che tre. Ho solo fatto molti più addominali; tanto la pagherò cara tra domani e dopodomani…
Ah: ormai credo così tanto al nostro trasferimento via da Rozzano che ho fatto l’abbonamento annuale.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-19 14:28

sorridi, sei su Pi greco!

Questo sito permette di scoprire se il tuo nome è presente nello sviluppo decimale di π. Più precisamente, verifica l’esistenza nei primi quattro miliardi di cifre (binarie, quindi poco più di un miliardo di cifre decimali) di una codifica a cinque bit corrispondente al testo inserito. Ci ho provato: “.mau.” e “codogno” ci sono, “maurizio” no; ma non si può pretendere tutto dalla vita… anche perché le statistiche dicono che già una parola di 7 lettere ha l’11% di probabilità di esserci, e una di 8 capita in un caso su 300.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-16 15:28