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Fooocus

.mau. come Hulk Fooocus (con tre o, sì) è un software a licenza libera per generare immagini con AI. L’autore, Lvmin Zhang, ha detto di avere combinato la relativa facilità d’uso di Midjourney e la libertà d’uso di Stable Diffusion.
In teoria, se uno ha un computer molto ben carrozzato (requisito minimo: 4 GB di RAM nella scheda grafica…) può scaricarselo e giocarci in casa; in pratica c’è la possibilità di usare una macchina virtuale (sperando non ce ne siano troppe…) e lanciare il tutto. Ci sono sempre i problemi tipici della grafica AI (mani a sei dita, ma ho anche trovato una chitarra a sette corde!), che si possono aggiustare direttamente dal programma con la funzione outpaint. La parte più carina è la faceswap, che permette di sostituire il volto in un’immagine, come ho fatto con me e Hulk qui sopra… Attenzione, perché è un programma che dà dipendenza!

Ultimo aggiornamento: 2024-01-16 13:01

Subtitle Edit

Anna spesso guarda serie tv sottotitolate in inglese. I sottotitoli si trovano anche, ma non è detto che siano sincronizzati. Essendo io il pioniere digitale di casa, devo rimetterglieli a posto.

Di per sé la cosa non è impossibile: i file .srt sono testuali, e per esempio quando una volta le servivano i sottotitoli italiani a uno sketch che aveva trovato in rete glieli avevo preparati a mano. Ma un conto è un paio di dozzine di righe di testo, altro conto un’ora di filmato. E in fin dei conti la risincronizzazione non richiede molto: un offset o al più un’accelerazione (o rallentamento) percentualmente costante.

Alla fine ho trovato Subtitle Edit della danese Nikse e ne sono contentissimo. Il lavoro è sempre noioso, perché devo controllare in vari punti che il sincronismo non si perda, ma è molto meno noioso del fare tutto a mano…

Dati veri ma presentati male

deviazioni standard per il ghiaccio antartico

Ecco un esempio di grafico da NON usare

Ieri Giulio Betti ha pubblicato su Twitter questo bel thread, che fa luce sul reale significato dell’immagine qui a fianco che ha girato parecchio per i social.

Quel picco verticale indica il numero di deviazioni standard dell’estensione della banchisa artica. Sei sigma è qualcosa di enorme, un fisico delle particelle considererebbe il risultato vangelo. Ma se leggete bene, abbiamo 35 anni di dati (e la media è calcolata su 30, ma questo è un problema minore). Trentacinque anni sono troppo pochi per essere certi che l’anomalia sia davvero così anomala. Qualcosa che non va c’è sicuramente, come si può vedere dal grafico con i valori assoluti della quantità di ghiaccio; ma guardando attentamente quegli altri dati si scopre che l’anomalia è nata alla fine del 2022 e non si è più riassorbita. Anche questo è importante, perché se cerchiamo di spiegare l’anomalia con quello che sta succedendo ora non ce la possiamo fare.

Quello che Betti dice tra le righe è che i più furbi tra i negazionisti (e ce ne sono parecchi: poi non so se ci credano davvero o ritengano di avere la loro bella convenienza a fare così) fanno in fretta a mostrare la falsità del significato dato all’immagine, aumentando i dubbi di chi non ha gli strumenti per farsi un’idea informata. Io lo dico sempre: non inoltrate cose che non sapreste spiegare solo perché coincidono con le vostre idee!

Ultimo aggiornamento: 2023-08-03 15:21