l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio

giornale-1606117 Questa (grazie a Giuseppe Greco, da cui ho preso la foto) è la prima pagina del Giornale di oggi.
Il problema non è il titolo del Giornale, che tanto come quotidiano è irricuperabile da mo’. Non è nemmeno il senatore della Repubblica Italiana Bartolomeo Pepe che twitta “Colpirne uno per educarne cento”. In fin dei conti la voce di Wikipedia elenca unicamente i suoi tanti passaggi di gruppo parlamentare, dimenticandosi di raccontare delle sue proposte di legge, come l’ultima sul vietare la vendita degli occhiali da presbite nei supermercati.
Il punto è che siamo stati in tanti a pensare che l’omicidio di Jo Cox darà una svolta alla campagna Brexit. Certo, spero che per la maggior parte dei miei ventun lettori questo sia stato il pensiero di un attimo: ma il fatto stesso che ci sia stato mi ha fatto pensare quanto siamo scesi in basso. Non abbiamo futuro.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-17 11:17

7 pensieri su “l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio

  1. Bubbo Bubboni

    Ma non c’è nulla di male a pensare che un assassinio sia sfruttabile politicamente, basta aver letto un qualsiasi libro di storia moderna a fumetti e gli esempi non mancano.

    E’ vero che la [politicante ultraliberista] organizzò una guerra da 900 morti per poi poterne ricavare (un grandissimo) successo politco, ma è così facile navigare nelle situazioni senza neppure doverle provocare che non serve attivare sempre chissà che complotti con pazzi che poi muoiono e servizi segreti deviati.

    Certo l’idea che qualsiasi sia la situazione si può trarne profitto non è un’idea che la campagna anti-brexit, basata tutta sulla paura del futuro, vuole pubblicizzare e non sempre la strumentalizzazione di un evento tragico funziona. Qualsiasi politicante europeo ha ben presente l’11M in Spagna e il suo maldestro uso da parte della destra o tanti altri esempi dove il gioco non funzionò ma se rischi di cadere dal cadreghino ti metti a discutere sul colore della maniglia a cui aggrapparti?

  2. mfisk

    Confesso che io non l’ho pensato neppure un secondo, e che più lo sento ripetere meno la cosa mi convince.
    Fosse avvenuto uno o due giorni prima del voto, magari ci sarebbe stato un effetto emotivo; ma a una settimana di distanza esso vien meno in quanto c’è tempo di razionalizzare; e qui da razionalizzare c’è tanto, dato che l’assassino è anzitutto un matto, e solo in secondo luogo un fanatico.
    Del resto, se la bilancia dell’esito del referendum dovesse essere calibrata in base agli omicidi recentemente commessi, direi che negli ultimi tempi dovrebbe pendere molto più dalla parte del leave piuttosto che del remain: da una parte abbiamo una MP, dall’altra decine e decine di morti in giro per l’Europa uccisi da estremisti che sono il primo bersaglio della campagna per l’uscita.

    1. layos

      Io invece penso ( e l’ho scritto sul mio blog ) che una giovane e sorridente madre di famiglia che lascia un marito distrutto (uno che lavorava a Save the Children) sia proprio il bersaglio perfetto per suscitare empatia e fare in modo che gli indecisi o gli ondivaghi evitino di voler sommare il proprio voto a quello dei fanatici e degli estremisti.
      Un tipo solitario, con problemi di salute mentale (questo almeno è quello che sembra) e con certe idee nella testa è un tizio facile da aizzare, manipolare e orientare verso un certo obbiettivo e il tornaconto è alto. Io normalmente non sono un complottista o uno che vede il servizio segreto o la lobby dietro ogni stormir di fronde. Ma qui la puzza di bruciato è proprio tanta.

      1. .mau. Autore articolo

        come ha scritto Bubboni, sembrerebbe uno scenario studiato meglio di quello di Atocha, ma se qualcuno è davvero interessato a scoprire gli altarini (e qui si direbbe che la posta in gioco è alta) lo si riesce a fare in meno di una settimana.

  3. Bubbo Bubboni

    Ho visto adesso che il post è già successivo al primo tentativo di guadagnare qualcosa dall’assassinio, almeno secondo twitter.
    Il tentativo è stato rintuzzato facilmente perché chi lo vuole usare deve accostare ai fatti nuovi timori ma chi parla di strumentalizzazione ha la strada in discesa.
    Per me, devoto di Sun Tzu, questa tragedia non va usata. E’ troppo difficile e rischioso combattere quando il “nemico” ha il vantaggio del terreno.
    Vediamo se per il funerale fanno in tempo a trovare qualcosa di incredibile, ma da chi non ha neanche pensato alle procedure di uscita non mi aspetterei colpi di genio mediatico. O etico.

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