Ieri, invece che indulgere a manifestazioni più goderecce tipo l’AperitivoCamp, Anna e io abbiamo deciso di ricordare il motivo per cui il 25 aprile non andiamo in ufficio, e siamo andati alla manifestazione per ricordare la Liberazione. Ammetto di avere fatto prima una pennichella e quindi siamo arrivati un po’ in ritardo: abbiamo così tagliato tutta la parte di corso Venezia e ci siamo uniti alla gente in piazza san Babila.
Devo subito dire che c’era una nota che stonava parecchio: il tempo. Un venticinque aprile col sole è qualcosa di strano, non ci sono proprio abituato. In compenso ho visto tanta gente a marciare: non solo i soliti portatori sani di bandiere di tutti i tipi – tranne quelle di La Sinistra – L’Arcobaleno, che si vede che il diluvio elettorale ha sciolto del tutto – ma anche molti ragazzi e giovani che non avendo a disposizione il palco con beppegrillo™ hanno pensato di mettersi a fare due passi con tutti gli altri.
Avevo qualche remora a passare davanti all’ex negozio Mondadori in corso Vittorio Emanuele, che a marzo era stato usato per la campagna elettorale del Popolo della Libertà: ho però scoperto che il negozio in questione era vuoto e vi campeggiava una scritta “Temporary Store”. Chissà se lo era anche prima, oppure qualcuno ha pensato bene di camuffarlo per la giornata!
Il corteo era piuttosto popolato, come dicevo, anche se a dire il vero non è che le altre vie del centro fossero vuote: può darsi che chi non era interessato, come la signora che in via Mercanti ha detto che a sentire il coro dell’Armata Rossa ancora un po’ e vomitava, si fosse semplicemente spostato nelle vicinanze, dando un effetto pienone anche là. Nessun incidente, però, nemmeno vicino alle bandiere del PD :-)
Ultimo aggiornamento: 2008-04-26 16:56