Anna sta preparando un corso di tecniche per rafforzare la creatività (ASIT, per chi ne vuole sapere di più)
Le tecniche insegnate sono semiautomatiche, nel senso che il metodo ti insegna a fare associazioni non immediate per costringerti a vedere le cose in altro modo: ci sono vari tipi di tecniche diverse da provare.
Cosa c’entro io in tutto questo? Dopo essermi letto l’introduzione del buon Roni che da Israele ha inventato il tutto, adesso ogni settimana devo… non risolvere i problemi, quello sarebbe troppo facile, ma trovare problemi la cui soluzione (no, una cui soluzione) rispecchi il “metodo della settimana”. Insomma, creatività non nelle risposte ma nelle domande.
È anche divertente…
carta o cara
Sempre sulla denuncia
Ieri sono ripassato in commissariato locale per la famosa denuncia di smarrimento Token RSA. Questa volta la coda è stata minima, per fortuna: in compenso, una volta entrato anche i poliziotti mi dicono “niente da fare, abbiamo una circolare che ci vieta di prendere denunce per roba aziendale: si può fare solo per identificativi personali come i badge”. Benissimo, dico io: il mio token è un identificativo personale! Nemmeno tanto una palla, a dire il vero, visto che il numerino che cambia ogni minuto valeva solo per il mio account.
Alla fine, prendono la mia autocertificazione, la fotocopiano e me la timbrano. Soluzione rapida (loro non devono scrivere nulla) e pulita!
lavori in corso
derby
ieri sera, verso le 21, Anna mi fa “hai sentito che silenzio? si vede che gioca l’Inter”. Rispondo “beh, a dire il vero gioca anche il Milan” e lei “ah, c’è il derby?”. Beata lei.
Il guaio sono stati poi i caroselli di auto dopo le 22, ma non si può pretendere troppo: anche la lobotomia sarebbe impossibile da praticare.
non smarrite nulla
Durante la trasferta romana ho smarrito da qualche parte il Token RSA che serve per connettermi in ufficio: ogni minuto quello mi cambia password e io mi devo adeguare.
Bene, ieri mattina mi decido di andare a fare denuncia. I carabinieri di Rozzano non mi fanno nemmeno entrare, mi dicono al citofono “basta un’autocertificazione”, io apprezzo la gioia e ritorno in ufficio. Qui naturalmente mi dicono “no, la denuncia ci serve, prova ad andare alla polizia”. Va bene, faccio io. Ieri sera tornato a casa passo dal commissariato di zona, che mi dice “sì, la denuncia possiamo farla, ma purtroppo ora è tutto chiuso, dovrebbe andare in via Fatebenefratelli in questura”. Ma a che ora chiudete? faccio io (erano le 19:05) “In genere a quest’ora siamo aperti, ma oggi siamo sotto organico perché sono tutti in servizio per il derby”.
Torno a casa, e visto che era presto me ne sono andato fino in questura, dove appena entrati sulla destra c’è un ufficietto “denunzie” (con la z, mi raccomando) e un paio di persone che aspettano. Sono rimasto mezz’ora. Non ho visto nessun poliziotto in questo ufficio. Non so cosa facessero, la partita non era ancora iniziata: so solo che nessuno si è almeno degnato di uscire un attimo e dire “scusate, abbiamo dei problemi, pazientate un attimo”.
Io non è che avessi chissà quale problema, ma pensate a quelle poverette che erano lì per essere state derubate, e quindi già abbastanza scioccate di loro!
Sergio Caputo
cavalcavia
Sabato ho scoperto che il cavalcavia Serra-Monteceneri, quello insomma dove hanno messo le telecamere autovelox, dal primo maggio ha un limite di velocità di 70 Km/h, e non più di 50 come prima.
La cosa mi è sembrata molto intelligente da un punto di vista pratico: prima tutti inchiodavano all’altezza della telecamera e poi ripartivano di scatto, adesso stanno tutti a 70 all’ora tranquilli. Insomma, un miglioramento indubbio anche per la sicurezza.
Mi resta un dubbio: a marzo, quando un giornalista chiese perché non si poteva lasciare il limite a 70 come era su uno dei due lati, la risposta fu “il codice della strada non lo permette, perché non è un tipo di carreggiata previsto”. Cosa è successo in questi due mesi? che mi sono perso?