Giulia

Non è una mia amante.
Molto più banalmente, è il nuovo centralino telefonico automatizzato di Tilab.
Una volta la vita era semplice: chiamavo lo 011 2286666, mi arrivava una voce che diceva “cognome prego” e un bip, dicevo il nome, e i casi erano due: o la voce rispondeva seccata “si prega di parlare solo dopo il segnale acustico”, oppure mi ripeteva il nome da me pronunciato. Sì, lo riconosceva. Non so se dipende dal fatto che i primi template avevano anche la mia voce, ma non ho mai avuto problemi.
Ora c’è questa voce femminile che dovrebbe essere un pochino sensuale ma a me dà solamente fastidio, che ti spiega quante cose belle puoi fare. L’unico vantaggio è che non c’è più il bip, il che è utile per i nervosi frettolosi come me…
Se qualche azienda vuole comprare da Loquendo il nuovo sistema, si affretti, e renderà felici tanti lavoratori!

Che idee strane

Il capo HR ci sta spiegando che noi non dobbiamo pensare che noi dobbiamo pensare l’aumento di stipendio come doveroso. Se siamo sottopagati rispetto alla media è un conto: altrimenti nisba. Si vede che in questo momento il mercato è fermo.

chi siamo?

Sto passando la mattinata a Monza, a sentire cosa HR di IT Telecom vuole dire ai quadri. Chissà se riuscirò a capire cosa dovrei fare nel lavoro, anche se ho dei grossi dubbi in proposito.
Intanto ho scoperto che il questionario sul clima aziendale, che era stato compilato l’anno scorso dal 49% dei dipendenti, sta sfiorando l’80%. Credo di non essere stato il solo ad essere deluso rispetto alle speranze che si aveva con la creazione di IT Telecom…

calcio

Ieri sera, come ovvio, non ci è neppure passato per la testa di guardare la finale di ciampions liig. Tra l’altro non stavo nemmeno bene, tanto che sono andato a letto presto. Ma non ho avuto nessun problema a dire ad Anna “ha vinto il Milan ai rigori”, a giudicare dal casino e dall’ora in cui è iniziato.
E’ stato più difficile spiegarle come mai due squadre italiane giocassero a Manchester… beata lei.

dieta forzata

Ci hanno appena comunicato che la mensa riaprirà solo martedì 3, visto che in un giorno non riescono a rimettere in sesto tutto il casino che hanno combinato per trasformarla in sala stampa ad uso dei giornalisti.
D’accordo che domani sono a divertirmi a Monza a sentire il direttore HR di IT Telecom che ci spiegherà come noi quadri saremo valorizzati, e lunedì è festa, ma il principio comincia a scocciarmi, così come si scoccia il mio stomaco che oggi tanto per cambiare si è solo cuccato un panino al salame.

gadget

Io ci avrei anche fatto un pensierino a comprarmi la versione giapponese dello Zaurus SL-C760 che uscirà tra un mese. In fin dei conti il sito Brando.com.uk l’offre a 610$ più 50 di spedizione, più il 4% se uso PayPal (l’alternativa è un bank transfer che mi sa tanto mi costi di più). Già che c’ero, potevo prendermi i salvaschermo che – visto lo stato del mio Zaurus attuale – non sarebbero male. In fin dei conti, con l’euro quasi a 1.20, è un affare.
Poi mi è venuto in mente che il pacco sarebbe bloccato in dogana. Ciò non è bello :-(. Ne farò a meno.

cerette differenziate

Ieri sera, mentre ero fermo al semaforo dell’imbocco dell’autostrada Torino-Milano, mi salta l’occhio sulla pubblicità di un centro estetico dove erano indicati un po’ di prezzi, tra cui “ceretta maschile 28 €” e “ceretta femminile 20 €”.
Perché questa disparità di prezzo? Alcune ipotesi che mi sono venute in mente:
(a) gli uomini hanno più peli da togliere; (b) gli uomini hanno una maggior superficie da depilare; (c) i peli degli uomini sono più resistenti; (d) le donne vanno più spesso a depilarsi degli uomini, quindi si fa loro uno sconto; (e) il cartellone aveva i prezzi sbagliati, ma non se n’è accorto nessuno.
Stamane a colazione Anna mi fa poi notare che il tutto dipende anche da quanto ti depili: purtroppo, data la mia relativa glabrità, non sono capace a commentare al riguardo.