Harry Potter in greco antico

A quanto afferma Repubblica, dopo la traduzione di Harry Potter e la pietra filosofale in latino apparsa l’anno scorso, Bloomsbury a luglio pubblicherà una versione in greco antico, che tanto non possono nemmeno darla ai poveri ginnasiali perché saprebbero dove trovarsi la traduzione.
Ma non è tutto: a parte il gaelico, sembra stiano preparando traduzioni in sanscrito, in sumero, nel linguaggio dei gesti (utilissimo per i sordi analfabeti, immagino) e in codice Morse, incuranti del fatto che non è nemmeno più obbligatorio conoscerlo per i radioamatori.
Quello che mi preoccupa è checi sarà gente che li comprerà…

Inquinamento

In questi giorni di alta pressione e caldo impossibile, gli inquinanti nell’aria sono subito schizzati bene al di sopra della soglia di attenzione. Non che ci fossero dubbi: basta camminare per sentirsi soffocare, e non precisamente per il caldo.
Il guaio è che il famigerato piano antiinquinamento preparato quest’inverno – auto non catalitiche che non possono circolare nei giorni feriali, un paio di domeniche superstiti senz’auto sempre che non ci sia qualche commerciante che piange – secondo il Pirellone è stato più che sufficiente, avendo tolto 100 tonnellate di inquinanti; quindi non viene nemmeno in mente di potere fare dei blocchi ulteriori della circolazione, oppure dei giorni a targhe alterne. Insomma, siamo alle solite, con battibecchi tra maggioranza e opposizione.
Peccato che in questo caso, come dicevo, si respira davvero male: ma temo che a Milano questo sia un optional.

Autentici Vasi Cinesi

Ho visto in edicola in metro la dispensa di questa enciclopedia. Meglio, ho visto il vaso allegato e poi la dispensa. Devo anche ammettere che ero mezzo addormentato, e ho letto “Antichi vasi cinesi” che era più divertente…
Mah, comprarsi una serie di vasi in comode dispense quindicinali non mi pare una cosa così interessante, ma potrei essere in minoranza.

o che c’hai un numero da darmi?

Tutti i calcolatori hanno quello che viene pomposamente chiamato “generatore di numeri casuali”, che però in realtà tira fuori i numeri secondo una successione ben stabilita, e quindi potrebbe ogni tanto dare dei problemi.
Bene. Volevate numeri davvero casuali? L’università di Ginevra, in collaborazione con id Quantique, ha messo in rete un generatore quantistico di numeri casuali, qualunque cosa significhi avere “fotoni inviati a uno a uno verso uno specchio semitrasparente. L’evento esclusivo riflessione/ trasmissione è associato ai bit 0/1”.

E luce fu

Ieri sera sono riuscito a passare dal ciclista a comprarmi due lampadine per la bici, una davanti e una dietro. Con la storia che tanto ho il led a pile dietro, era un po’ che giravo con la lampadina dietro bruciata: così mi si è bruciata quella davanti, l’ho cambiata e quella nuova mi è durata sì e no trenta chilometri. Più no che sì: due giorni a tornare indietro dall’ufficio, e a metà del secondo puff.
Occhei, è anche colpa mia che non mi fermo immediatamente a cambiarla – se ho una lampadina spenta, l’altra si prende più corrente e quindi brucia prima – ma mi sembra che qui si stia esagerando un po’.
Nota luminosa: sembra che rispetto a quest’inverno ci sia più gente con luci funzionanti, per fortuna.

Senatores boni viri? mah.

Così ieri alla Camera si è riusciti ad affossare la proposta di legge Boato, eliminando i suoi punti fondamentali.
Non intendo parlare del caso Sofri, visto che ne ho già parlato a suo tempo e non ho nulla da aggiungere. Ma penso sia istruttivo parlare di quello che è capitato ieri.
Antefatto: di questa proposta di legge di parla da una vita, ed era già passata in commissione, che l’aveva messa diciamo in bella copia. Ieri è appunto arrivata in aula, e si è cominciato a votare una serie di emendamenti, tra cui quello che cancellava la possibilità che il Presidente della Repubblica decidesse autonomamente sulla grazia, senza aspettare la proposta del Guardasigilli.
Da un punto di vista costituzionale, non c’è nulla di strano né in un senso né nell’altro: la grazia è una prerogativa presidenziale, ma non è affatto detto che sia necessario concederla motu proprio: il ministro di Grazia (:-)) e Giustizia si suppone abbia i dati tecnici per aiutare il presidente a fare una scelta. Magari poteva essere interessante permettere al presidente di iniziare l’iter, lasciando sempre il parere del ministro, ma non è stata scelta quella strada. Magari capita che al senato in contemporanea si voti la proposta di legge costituzionale che dà appunto al solo Presidente l’iniziativa di grazia, ma anche quello c’entra pochino.
Cosa è successo invece in aula alla Camera? Alleanza Nazionale, che è sempre stata contraria a quella legge cercando piuttosto di metterci dentro tutti, anche gli stragisti di destra, ha naturalmente votato contro. La Lega? Beh, a quanto pare l’ingegner Castelli se l’è legata al dito contro Sofri per partito preso (non lo dico io: lui stesso ha appena affermato ai giovani padani che “verrà esaminata la grazia al detenuto Sofri quando ci saranno le condizioni”); vuoi che i suoi compagni di partito non siano compatti? UDC: non pervenuta. Strano che un partito di esplicita ispirazione cattolica neghi la possibilità di un perdono, che come i cristiani ben sanno è per sua definizione gratuito.
Restava Forza Italia, il cui Capo aveva pubblicamente espresso di essere personalmente favorevole alla grazia. Bene. Hanno votato contro l’emendamento in otto. E gli altri? Com’è possibile che nel partito-azienda ci sia stato un voltafaccia simile? più probabile che qualcuno abbia fatto notare che così vicino alle elezioni non era il momento giusto per fare una scelta di questo tipo, che i sondaggi vanno male, bla bla bla. Una vergogna, insomma. Non per la scelta, ma appunto per questo voltagabbana.
Un’ultima nota personale: ho scoperto che su questo tema sono perfettamente allineato con… Giuliano Ferrara, a parte i suoi avvertimenti al Cav alla fine del suo editoriale di oggi. Mi sento a disagio.

Matematica aggratis…

Il numero di oggi di City era insolitamente pieno di minuzie “matematiche”, trattate come ci si può aspettare dal prezzo di copertina. Iniziamo con il “matematico pescarese” (un par di mesi fa era un ingegnere… come cambiano le qualifiche!) Nicolino De Pasquale, che ha presentato un suo non meglio identificato corso universitario nel quale si mostra che la matematica “basata sulla natura” è molto più precisa di quella cartesiana”. Per confermare tale affermazione, l’Ansa spiega che i maya non usavano il sistema decimale ma si basavano sul carapace delle tartarughe, che ha 5 piastre dorsali e 8 laterali. Prima che mi chiediate cosa succede con una tartaruga non standard, mi affretto ad aggiungere che per quel poco che ero riuscito a trovare in rete il Nicolino è riuscito a ricavare a partire da un singolo disegno che i maya usavano un sistema di numerazione basato sui numeri di Fibonacci (1,1,2,3,5,8,13,21… ciascuno è la somma dei due precedenti, chi è stato ultimamente a Torino ne ha visti un po’ sulla cupola della Mole) e quindi probabilmente il De Pasquale aveva solo fatto esempi di Fibonacci in natura che sono stati presi in modo letterale. Resta l’ammirazione per le vette di intuizione necessarie per ricavare un intero sistema di numerazione da un disegno probabilmente casuale.
Sotto questa notizia, scopriamo che tal David Tammet ha battuto il record europeo di memoria elencando di fronte ai matematici del museo di storia naturale (??) dell’università di Oxford tutti i decimali di pi greco. O almeno, sempre secondo l’Ansa e l’anonimo impaginatore del trafiletto, arrivare a 25000 decimali fa terminare l’elenco.
Termino con una notizia sportiva: tre giocatori della nazionale inglese di rugby sono finiti sotto inchiesta, perché coinvolti in uno scandalo. Pensate, rivendevano al mercato nero i biglietti omaggio cui avevano diritto, a un prezzo maggiorato anche di dieci volte. Beh, a me non sembra poi chissà quale cifra!