Tutti i leader

Abbiamo Fassino che dichiara che lui non si candiderà alle Europee per rimarcare la differenza con Berlusconi, che si mette capolista ovunque in spregio al fatto che lui dovrebbe lavorare qui in Italia.
A parte la scontata battuta che proprio per quella ragione Fassino potrebbe pure candidarsi, vorrei riproporre la mia modesta proposta per evitare le candidature civetta.
(a) si definisce incompatibilità completa tra le cariche, dall’essere Presidente del Consiglio a consigliere comunale a Usseglio.
(b) si aggiunge una norma di garanzia (altrimenti detta “antitrombatura”). Chiunque ha il diritto di candidarsi per quello che vuole; se non viene eletto non succede nulla, ma se risulta tra gli eletti decade ipso facto dalla carica che aveva già. Semplice, pulito, automatico.
Probabilità che ci sia una legge del genere: zero.

Storia degli ebrei

Altro libro scritto da un rabbino e che parla degli ebrei, come Celebrazione talmudica. Il libro (Chaim Potok, Storia degli ebrei, Garzanti 2003, 595 pagine, 25 €, ISBN 8811597420) è in un certo senso una storia del mondo vista dal punto di vista degli ebrei, e si può dividere in tre parti: quella corrispondente al periodo biblico, il tempo del talmud (fino diciamo al basso medioevo), e l’epoca moderna. La prima parte è semplicemente favolosa: da un lato Potok fa le pulci al testo storico biblico, dicendo ad esempio che l’estensore ha volutamente invertito l’offerta di Salomone di alcune città nel territorio ebreo a Tiro. Dall’altra vedi un amore per quel popolo prescelto e per il suo Dio che “è lì”. Un bellissimo sguardo sulla storia mondiale. Nella seconda parte si sente una vena polemica, curiosamente minore verso gli arabi e maggiore verso il periodo ellenistico. Dire che da Alessandro Magno in poi l’unico prodotto valido ellenista sia Tolomeo mi pare esagerato. Anche qui interessante vedere la storia dell’inizio del cristianesimo, e soprattutto di Paolo di Tarso, vista “dall’altra parte”. La terza parte è soprattutto un insieme di spot su varie figure ebree europee. Viene volontariamente lasciato da parte il ‘900, e non posso dargli torto.
In complessiva, un libro storico che si legge come un romanzo, e non è poco. Per i completisti, il titolo originale è “Wanderings. Chaim Potok’s History of the Jews” e i traduttori sono Maria Luisa Sgargetta e Piero Stefani.

l’autostrada TO-MI

Ho avuto la gioia di percorrere l’autostrada Torino-Milano – per me l’ordine di percorrenza è sempre quello, anche se ormai la faccio alla rovescia – in entrambe le direzioni e col sole. Secondo me non è più un’autostrada, ma un’opera d’arte postmoderna. Trovi ponti vecchi e nuovi in vari stadi di completamento o dismissione, e per comprensibili ragioni raggruppati a pachetti. Gli svincoli a volte non ci sono più, altre volte sono stati spostati. Non parliamo poi delle corsie di marcia. Non si sa mai quali sono, quante sono e dove sono. Con la vernice gialla per indicare che stanno lavorando avrebbero potuto dipingere la Mole; per non rendere la vita troppo complicata, a volte hanno raschiato via quelle non più usate, ma resta ogni tanto qualche punto dove si vedono tre scrisce confluire in un unico punto, perpetuo simbolo della caducità delle cose umane. Incombono infine i lavori laterali per l’Alta Capacità, che contribuiscono per la loro parte ai cantieri. Anzi, a giudicare dai cartelli si direbbe quasi che tutti questi lavori siano solo per i treni: altro che la visione paradisiaca offertaci dalla pubblicità della ASTM!

visioni torinesi

Ieri ho girato un po’ in bicicletta per Torino, vista la bella giornata e la mia necessità di andare un po’ in giro per commissioni. Il solito sport di questi ultimo due anni, vale a dire scoprire dove sono i nuovi buchi con relativi percorsi alternativi, è andato abbastanza bene: non ho verificato se in piazza Rivoli hanno già iniziato i lavori per il sottopasso, ma in compenso mi sono visto la versione aprile 2004 di Corso Mediterraneo e porta Susa. Inoltre mi sono appassionato alla sistemazione della pista ciclabile di via Bertola: meglio, avevo deciso di fare la roulette russa – percorrerla cioè in senso contrario alla marcia – bloccandomi per i lavori. È piacevole vedere che la stanno sopraelevando rispetto alla strada, ma temo che ci sarà l’effetto marciapiedone: nel pezzetto funzionante, i pedoni stavano già allargandosi.
Ho anche visto l’esterno di Atrium, di cui gli autoctoni sparlavano da qualche mese. Giudizio? Beh, la struttura non è brutta, e forse non stonerebbe neppure con il barocco torinese: io apprezzo abbastanza le contaminazioni. Però messo là rimane come in una camicia di forza: la piazza è grande ma non enorme, e la struttura sembra davvero incassata a forza in uno spazio minimale. Sarebbe stato meglio farlo ad esempio in piazza Vittorio, togliendo il parcheggio e spostando i tram ai lati. Sì, sono iconoclasta.

Il vero punto di incontro

Il comune di Rozzano decide di aprire uno sportello unico del cittadino, con orario prolungato. Dove? All’interno del centro commerciale, naturalmente.

Non si va più in metro?

Ieri persino i quotidiani nazionali riportavano la notizia secondo cui nei primi tre mesi dell’anno l’ATM milanese avrebbe perso cinque milioni e mezzo di ricavi “a causa degli allarmi terroristici”. Oggi sulla cronaca milanese ci sono state alcune precisazioni, probabilmente perché a qualcuno è venuto in mente che l’attentato madrileno è stato l’11 marzo e in venti giorni non si può pensare a un calo così improvviso; inoltre non c’è differenza tra biglietti metro e bus, quindi non si sa come il calo sia suddiviso. Il presidente ATM ad esempio ha ricordato che ci sono stati tre giorni di sciopero totale a gennaio, più altri giorni in cui la gente non si fidava e andava in macchina lo stesso; che molti per protesta non timbrano più i biglietti; che al 15 aprile il calo è sceso a quattro milioni – l’unica notizia buona, perché sembra significare che questo non è un allarme preventivo per aumentare i biglietti.
Certo però che se con un minimo di umiltà i dirigenti ATM avessero fatto notare che la “riorganizzazione” di dicembre non è stata esattamente approvata dagli utenti ATM, le cose sarebbero potute andare meglio.
ps: giusto per tranquillizzare, le pagine milanesi del Corsera intervistano un po’ di gente che considera un percorso in metropolitana più o meno alla pari di un incursione in campo nemico, scegliendo ad esempio di salire nel primo vagone (perché ?) o di allontanarsi da tutti quelli con una faccia che non piace (il 40% degli occupanti).

Rassicurazioni

Ieri chiacchieravo con il mio amico Massimo della Celid, e si parlava del successone del nuovo libro della Fallaci. Lui era convinto che sarebbe stato un flop, visto che tanto ripete le stesse cose del precedente, ed è rimasto stupito di come la gente sia accorsa a comprarlo.
Abbiamo alla fine convenuto che la ragione è molto banale: la gente vuole essere rassicurata, e leggere esattamente quello che vuole vedere. Una specie di coperta di Linus, insomma. Ma attenzione: non è mica un’esclusiva dei neoconi. Se uno prova a leggere Repubblica, ad esempio, trova esattamente lo stesso stile di presentazione: l’unica differenza è che lì si suppone che i lettori siano contro l’attuale governo, e quindi una qualunque notizia viene condita in quella salsa.
Non è una cosa bella.

E ditelo!

No, meglio cancellare quello che ho scritto. A parte che è possibile che qualcuno sia morto nel crollo della casa di Via Balangero, comunque trovarsi di botto senza casa è abbastanza tragico senza un idiota che scherzi sull’impossibilità di arrivare in via Nole. E non è che mi senta in buona compagnia perché Repubblica etichetta le tre persone disperse come “una donna anziana”, “un panettiere” e “un extracomunitario“, manco fosse la sua professione.