La bolletta della luce di questo bimestre era piena di allegati notevoli. Inizio con una lettera di Polizia di Stato e Segretariato sociale… Rai, con tanto di foto di Paolo Limiti. Il simpatico presentatore postprandiale è “felice di dirci” che Polizia e Rai hanno deciso di promuovere quest’estate una campagna incisiva contro i truffatori, il che è bello, come anche può forse essere utile il decalogo di punti di attenzione. Ma mi preoccupa la frase “Non potete nemmeno immaginare quanto ci potete aiutare!”. Mi vedo già il cittadino che chiama il 113; per le sinergie di cui sopra, invece che una volante mandano una troupe televisiva per filmare una nuova puntata di “Distretto di Polizia 42”, per la quale gli sceneggiatori hanno deciso di virare verso il reality show.
Ma AEM Energia ha anche pensato bene di delucidarci sulla “nuova metodologia tariffaria” riguardante le Opzioni Tariffarie Base – mi raccomando le maiuscole – approvata dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. La tariffa è divisa in una quota fissa e una quota variabile. Quest’ultima è “articolata in 7 scaglioni di consumo, a ciascuno dei quali corrisponde un importo unitario decrescente all’aumentare del consumo”. Bene, fino a qua un laureato può comprendere di che si parla. Ma il bello ha ancora da venire. Tenetevi stretti: la quota variabile attualmente non incorpora le componenti α e β che, ove previste dalla citata Deliberazione n. 138/03, Le verranno in seguito conguagliate, con decorrenza dal 1° gennaio 2004..
Non chiedetemi cosa sono alfa e beta. Non vi è traccia nella lettera, a differenza del coefficiente M che ci spiegano permettere “di adeguare la conversione [dal prezzo al megajoule, che è stato deliberato essere l’unico con valore ufficiale, a quello per metro cubo] alla quota altimetrica e alla zona climatica di appartenenza”.
Non oso provare a seguire il loro consiglio di andare su www.miservi.it a leggere quali sono le tariffe, pardon: l’articolazione tariffaria relativa a ciascun ambito. Se tanto mi dà tanto, avremo una presentazione flash da un paio di megabyte.
scene da un viaggio in Olanda
non ci sono
La locandina!
Quella della commedia dove recito, ovvio!
La trovate qui.
_Tour di Joyce_
Come avevo scritto, il 16 giugno 1904 è la giornata di Leopold Bloom, come descritta da James Joyce nel suo Ulysses. Tra le iniziative milanesi per commemorare il centenario, c’era questo “Tour de Joyce”, lettura itinerante in giro per Milano fatta da un gruppetto di universitari pazzi scatenati che si fa chiamare Sturm und Drunk.
Innanzitutto, invidia. Io a venticinque anni non sarei mai riuscito a organizzare nulla del genere. Non so che ufficio stampa virtuale avessero: fatto sta che ieri c’erano articoli sulle edizioni milanesi di Corsera Repubblica Giornale Il Giorno Manifesto.
La cronaca: alle 18 sono arrivato in Largo Augusto con la mia bella copia dell’Ulisse, in attesa che il gruppo arrivasse dai giardini Guastalla. Intanto arriva lo Spinelli senior, con tanto di cartelletta con tutti i ritagli dei quotidiani di cui sopra e di macchina fotografica per immortalare i vari momenti, e mi racconta di come è iniziata la giornata. Il primo capitolo alle 9 del mattino non ha riscosso un gran successo di pubblico, ma in effetti non ci si poteva aspettare molto a quell’ora. Poi però è stato un crescendo. Alla biblioteca dell’università sono entrati in una quindicina a rappresentare il funerale di Dignam: un manichino per il corpo, tutti silenziosi, con sguardi attoniti da parte di chi stava studiando, fino a che all’uscita è scoppiato l’applauso. Alle 14 in piazza Santo Stefano hanno iniziato a offrire pane e formaggio e un bicchiere di vino a chi voleva declamare qualche paragrafo della scena del pranzo. È seguito il balletto pomeridiano ai giardinetti della Guastalla, con gli uomini che recitavano ciascuno il proprio brano mentre le donne si muovevano intorno a loro. Alla fine del brano, tutti si spostavano in una nuova posizione per ricominciare la lettura, un po’ come in un carillon; e dopo che tutti avevano occupato ogni posizione, la parte finale è stata letta in coro. I passanti, dopo un comprensibile momento di sconcerto, sembra si siano appassionati alla cosa: intanto c’erano anche Radio24 e RadioRai a seguirli.
Finalmente il gruppetto degli Sturm und Drunk è arrivato al luogo deputato, ed è cominciata la parte dove ho partecipato attivamente. Abbiamo aspettato il 12 in direzione Viale Molise, siamo saliti, abbiamo regolarmente timbrato i biglietti… e poi ci siamo posizionati su e giù per il tram e abbiamo iniziato a leggere ad alta voce ciascuno il proprio brano, spostandoci man mano: alla fine ci siamo ritrovati tutti in centro tram a leggere all’unisono l’elenco dei santi – compreso S.Omonimo, S.Sinonimo, S.Eponimo, S.Fenomeno…
La vettura fortunatamente non era strapiena: occorre dire che siamo stati guardati tra il curioso, lo stupito e lo spaventato, e non posso dare tutti i torti ai passeggeri. In effetti l’happening in questo modo presentava qualche problema, così siamo scesi dopo qualche fermata – ma questo era previsto, cinque-dieci minuti di sopportazione sono già tanti – e aspettato il tram successivo, nel quale abbiamo prima spiegato che cosa stavamo facendo, e poi letto in tre punti distinti alcuni paragrafi, terminando sempre con i santi che effettivamente sono divertenti da declamare.
A questo punto ho purtroppo salutato la compagnia, che ha continuato con la cena che mi è stata detta davvero divertente. Garantisco comunque che anche la parte cui ho partecipato è stata assolutamente delirante. Aspetto che lo Spinelli mi mandi qualche mia foto, sperando che me ne abbia fatte!
PS: oggi sul Corsera di Milano c’era il resoconto della giornata di ieri, compresa foto dove il mio profilo si vede perfettamente :-)
Lo sport oggi
Leggendo City di oggi, ritroviamo l’Associazione Italiana Podologi, che si premura di spiegare che i veri problemi della nazionale azzurra dipendono dalla mancanza nello staff di un podologo, l’unico appunto in grado di risolvere qualunque problema legato alla cura dei piedi. Siamo indietro: “in molti paesi è già nell’équipe medica”.
Meglio forse passare all’automobilismo. A quanto pare, alcuni ricercatori dello University College di Londra stanno per presentare un loro studio a proposito dell’adattamento darwiniano delle monoposto alle condizioni dei circuiti. Non so che cosa significhi che “attraverso gli algoritmi si può trovare il migliore setup per i GP”, ma dev’essere qualcosa di bello. Chissà se anche questa teoria non si potrà studiare a scuola.
sputi e ipocrisie
Nemmeno Giulia Bongiorno, che pure è riuscita a fare assolvere Andreotti, ha potuto nulla contro la giustizia finale: quella UEFA. Er Pupone, all’anagrafe Francesco Totti, è stato squalificato per tre giornate. Motivo: una televisione danese ha mostrato un filmato dove si vede il baldo alfiere della nazionale azzurra di calcio sputare addosso al suo marcatore. Fine della notizia.
Io proseguo, segnalando i commenti ipocriti che ho beccato qua e là.
Cominciamo proprio da Totti. Sua propria frase: “Non mi riconosco in quello che vedo in questo video”. Ebbene sì, possiamo finalmente svelare il segreto: lunedì c’era una controfigura a giocare al suo posto. Altra sua precisazione: Totti “non ha autorizzato le riprese e non sapeva che esistessero”. Qui si dimostra la sua Vera Italianità: se sai che non sei pescato, puoi fare di tutto.
Non che gli avvocati siano meglio: “C’è stato un accanimento mediatico sul giocatore. Per tutta la partita una telecamera è stata puntata su Totti ed è normale che in novanta minuti di gioco possa succedere qualcosa”. Insomma, volete che in novanta minuti a uno non venga in mente di sputare addosso a qualcuno che ti sta sempre alle costole? E poi, come potevamo pensare che un divo possa essere oggetto di attenzioni video per un’intera partita? E quindi la Bongiorno afferma che “per il futuro bisogna stare attenti a queste prove trappola. In 90 minuti chiunque può essere sorpreso in un gesto illecito”. Corsivo mio.
Guardate: io posso immaginare che Poulsen non sia esattamente stato una mammola durante la partita. Credo anche che Totti di spintoni e simili se ne sia pigliati, e avrei capito una sua reazione fisica contro il suo marcatore. Ma uno sputo, no. Se uno, per quanto stressato possa essere, sputa addosso a un altro io mi faccio un’idea ben precisa di che tipo di persona sia. Sono queste le cose che importano, altro che l’italiano approssimativo. Per i pubblicitari che lamentano un danno di 35 milioni: se lo sono scelti loro come testimonial.
Visto che sono qua a pontificare, ce n’è anche per Zucconi, che nella sua rubrica scrive che “un giocatore di calcio è pagato soltanto per giocare al calcio e non per essere un esempio di vita e di pensiero per i fanciulli”. Certo che non è pagato per quello. Perché sono cose che si dovrebbero avere dentro. Non si monetizza l’educazione.
PS: Il Codacons ha deciso di citare in giudizio Francesco Totti per i danni che il calciatore, con il suo comportamento scorretto, ha provocato all’immagine dell’Italia all’estero. Qualcuno potrebbe citare a giudizio direttamente il Codacons?