CD Brulè

Ho casualmente scoperto dal Corsera che Elio e le Storie Tese (Eelst per gli amici) hanno pensato di vendere al volo il CD con la prima ora dei concerti nel loro tour corrente, che è pronto alla fine del concerto stesso e costa 12 euro. Non sarà una novità, ma io continuo ad apprezzare la fantasia verbale dei nostri, dal nome dell’iniziativa (CD Brulè, appunto) a quello del primo cd prodotto in questo giro (“Ho fatto due etti e mezzo, lascio?”)
Tralascio invece i commenti su quanto ha commentato l’articolista del Corriere, per carità di patria.

aggiornamenti winXP

Stamattina, in un momento di follia, ho deciso di installare tutti gli aggiornamenti consigliati per il mio PC, e non solo le patch di sicurezza.
Mentre davo un’occhiata alle usualmente criptiche spiegazioni, ho visto quella sul “collegamento Acquista Musica Online”. Testualmente: In precedenza, facendo clic su questo collegamento veniva avviato Internet Explorer. Una volta installato tale aggiornamento, facendo clic sul collegamento, viene avviato il browser predefinito. Due cose saltano all’occhio. Nonostante tutto il discutere sul fatto che in fin dei conti non è vero che IE è parte integrante del sistema operativo, mi cascano su una banalità del genere. L’altra è la dimensione della patch, che nella mia ingenuità pensavo fosse l’equivalente di togliere una stringa hard-coded e inserire una lettura del registro. Bene, il tutto richiede 285 Kb.
Nulla di sconcertante invece scoprire che Al termine dell’installazione, potrebbe essere necessario riavviare il computer.. È banalmente il modo di funzionamento Microsoft: un reboot al giorno toglie lo schermo blu di torno.

Decadimento cannabico

Repubblica.it, sempre sulla notizia, ci racconta del boom della marijuana fatta in casa. Non avendo io comprato lo starter kit, non ho possibilità di verificare le mirabili proprietà decantate dall’articolo.
Mi soffermo invece sugli effetti che furmarsi questa roba potrebbe avere avuto sulle abilità matematiche dell’anonimo estensore. Cito testualmente:
in media il contenuto di tetracannabinolo (Thc, la sostanza attiva della cannabis) si riduce del 17% ogni anno e sparisce completamente dopo due.”.
Bene, il decadimento dovrebbe essere naturalmente percentuale e non assoluto, come per l’uranio: se la radioattività si dimezza dopo un anno, dopo due anni ce ne sarà un quarto, dopo tre anni un ottavo e così via. Ma anche immaginando uno stupidino che sommi i 17% anno dopo anno, al secondo anno gli verrebbe fuori 34% che è un po’ diverso dal 100%.
Cosa succede in realtà? Beh, avevo supposto che, visto che qui non si parla di processi casuali come il decadimento radioattivo, in realtà ci fosse un’accelerazione nel secondo anno. Poi mi sono ricordato di come le notizie vengono scritte nei quotidiani, e sono andato alla fonte. Da qui leggo e traduco che
Il tasso di decomposizione del THC nella cannabis a temperatura ambiente è stimato al 17% per anno e, in alcuni casi, il THC scompare quasi del tutto dopo due anni di conservazione.
Leggermente diverso, vero? un po’ come il Δ9-tetrahydrocannabinol che diventa tetracannabinolo. Si riassume.

mamme e tecnologia

Stamattina mia madre passava da casa a Torino. Le telefono in mattinata, e stranamente non solo non risponde ma non parte nemmeno la segreteria. Bah. Subito dopo vedo che mi chiama, ma dopo qualche secondo sento un bip e la linea resta muta, si sente solo il rumore di fondo. Riattacco, provo a ritelefonare: occupato. Aspetto una decina di secondi: ancora occupato. Aspetto un minuto: finalmente libero. Risponde, mi dice “il telefono è strano, sento un bip e poi più nulla”. Ovviamente riparte il bip e mutismo. Ripetizione della scena precedente.
Ora, in casa ci sono tre telefoni. Uno fisso con segreteria, che però ogni tanto si stacca perché la mia abilità elettrica non è delle migliori; un cordless vicino al computer; un cordless in camera sua. Posso capire che il fisso sia muto, e posso anche immaginare – considerato che mio fratello è passato da casa a usare il mio pc – che non abbia messo bene il cordless sulla sua base, e quindi si sia scaricato; o magari le pile sono partite. Per non sapere né leggere né scrivere io sarei andato subito a prendere il terzo.
Niente da fare. Ho dovuto fare ancora due chiamate per riuscire a spiegarle “e vatti a prendere l’altro telefono, mannaggia!” (sì, questo dimostra anche che non sono poi così bravo a condensare l’esposizione dei miei pensieri).
Commento materno quando alla fine la comunicazione si è stabilita: “Ma io mettevo il telefono sulla base, e la lucina si accendeva!” Fideismo puro.
ps: in mezzo a questi tentativi mi sono anche detto “vediamo se per puro caso mia mamma ha lasciato acceso il suo cellulare” e l’ho chiamata là. Era acceso. Però mi ha buttato giù la linea. Presumo che abbia pensato “perché deve spendere soldi con il cellulare, quando possiamo usare il telefono fisso”. Qualcuno mi aiuti!

Rapidità informatica

Sito Amex, pagina “non voglio proposte commerciali alla mia email”. Esito:
Le preferenze E-mail sono state aggiornate con successo. La tua richiesta sarà attivata in circa 2 o 3 settimane.

credit card blues

La mia vecchia azienda aveva deciso che essendo io una persona di alto lignaggio ero titolato ad essere titolare di una carta di credito American Express: così risparmiava sugli anticipi spese trasferta. Visto che non pagavo spese per tenere la carta, e il pagamento è a 40 giorni, dissi “va bene”.
La mia nuova azienda ha deciso che essendo io una persona di alto lignaggio sono titolato ad essere titolare di una carta di credito American Express: così risparmia sugli anticipi spese trasferta. Visto che non pagavo spese per tenere la carta, e il pagamento è a 40 giorni, ho detto “va bene”. C’è il piccolo particolare che la vecchia azienda e la nuova azienda sono sempre del gruppo Telecom, e che la convenzione è esattamente la stessa, e quindi sarebbe stato più semplice cambiare nome della società convenzionata: ma non stiamo a sottilizzare. D’altra parte questa è la quinta Amex aziendale che possiedo, e la mia titolarietà è passata dall’87 al 98 allo 01 allo 03 a questo 04. La plastica costa poco.
Ma la cosa che mi preoccupa di più è la nuova procedura di attivazione. Il codice segreto è una data per me importante, nel formato ggmm. Ho verificato, provando a inserire un codice non parsificabile come data, e il sistema automatico mi ha risposto “il codice inserito non corrisponde a quello precedente”. No, era il primo, ma non formalizziamoci sui messaggi di errore.
Quindi il numero di possibilità è sceso da 10000 a 366. Bel colpo, vero?

_Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte_

Dopo avere letto il libro (Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, 247 pagine, Einaudi Supercoralli, 16 €, ISBN 8806166484) sono andato a dare un’occhiata ai commenti in giro per la rete, e ho visto una polarizzazione abbastanza netta. Leggendo le stroncature, ho notato che si incentravano su alcuni punti: fregatura della pubblicità che presentava il libro come il nuovo Holden, storia – il giallo indicato dal titolo – inconsistente, troppa matematica.
Che posso dire? A me sembra stupido comprare un libro solo perché ne fanno tanta pubblicità. La trama della storia è indubbiamente sconnessa: tanto per dire, l’assassino del cane ammette il misfatto mentre si sta parlando di tutt’altro. Il fatto è che il libro non vuole parlare di questo, ma del ragazzino autistico. E vuole far capire che essere autistici non significa essere degli idioti, anche se a prima vista si può dare quell’impressione. Banalmente, la mente è focalizzata su un insieme di cose diverse da quelle che si ritengono “normali” e che servono per vivere in mezzo alle altre persone. Lo stile cerca di rendere questo modo di pensare: non credo che sia quello che ha in realtà, ma sicuramente dovrebbe costringere il lettore, a meno che non abbia comprato il libro perché voleva un giallo, a pensare in maniera un po’ diversa.
La matematica? C’è gente che alla sola parola scappa a gambe levate. Spero però che qualcuno, leggendo il libro, scopra che non è poi così difficile come credeva… a meno che non decida che bisogna essere matti per capirla. Ah, in certe cose comprendo bene Christopher :-).