come buttare via R&D in Italia

Chi vuole avere un esempio pratico di cosa significano “dal vivo” parole come “esternalizzazione”, e vuole scoprire la considerazione di ricerca e sviluppo in Italia, può fare un salto sul blog di mestesso (tutto attaccato).

Match di imprò a Cesate

Sabato sera ore 21:30, se non ho capito male al centro sportivo. Io gareggio.
Aggiornamento: Ecco qualche informazione in più.
Sabato 17 luglio a Cesate (MI) presso il Centro Sportivo Comunale
via del Centro Sportivo
ore 21,30 – ingresso libero
(e per chi ha fame: Bar – Paninoteca – Ristorante – ampio parcheggio)
info 02 3082611 – 340 0646091

Altro che le nostre autostrade

Su City c’è uno stelloncino Ansa che riporta una notizia dell’Observer, che afferma che il governo britannico sta studiando un pedaggio di 1,3 euro al chilometro su tutte le strade del paese.
Avete presente cosa significa 1,3 euro su tutte le strade? Ad esempio, il costo dell’autostrada Torino-Milano è di 0,06 euro al chilometro.
Sono andato a cercare l’articolo originale. Il prezzo indicato dovrebbe essere corretto (per la precisione è 87 pence al chilometro), ma sarebbe solo su alcune strade e solo nelle ore di punta.
A parte che il sistema continua a sembrarmi un’idiozia, qualcuno ha anche fatto notare come i guadagni sarebbero solo teorici, visto che oltre a dover mettere un ricevitore satellitare su tutte le auto si consumerebbe meno benzina il che fa bene per l’ambiente ma non per le tasse relative. Insomma, fare i conti non è così semplice.

Quando si conoscono le lingue

Delio deve essere ancora a dormire, altrimenti l’avrebbe già messa sulla sua rubrica “Repubblica sempre sulla notizia”. Fortuna che ci ha pensato il Neri a non far perdere questa chicca, che potete leggere da Repubblica.it.
Iniziamo dall’incipit dell’anonimo estensore, che mostra il suo terzismo innato: “Quando si tratta di gelosia si è tutti uguali: uomini, donne e gay”. Il nostro prosegue quindi spiegando in dettaglio (!) come funziona questo test di presenza sperma, e raggiunge lo zenit quando spiega quanto il nome del test sia “evocativo della volontà di mettere con le spalle al muro il partner sospetto”: per lui infatti «CheckMate» significa semplicemente “scacco matto”. Presumo che il suo dizionario inglese-italiano, magari online, gli abbia dato direttamente la definizione, facendogli perdere il gioco di parole – bruttino, d’accordo, ma è quello che passa il convento – che fa “controlla il compagno”.
Ora capisco che siamo in estate, dovrebbe far caldo (oggi non tanto, a dire il vero) e che non è più trendy parlare del mostro di Loch Ness. Ma occorre proprio “tradurre”, e anche questa è una parolona, simili notizie?

Dimensione sottostimata

Sabato 31 ci sarà il concerto gratuito romano di Simon e Garfunkel, sponsorizzato dai miei datori di lavoro.
Ieri mattina, ore 06:11, è stato recapitato un messaggio sulla mia email di lavoro, di titolo “Partecipa al concerto di Simon & Garfunkel” dove spiegavano che – in qualità di dipendente del gruppo – rispondendo correttamente a sei semplici domande potevo essere sorteggiato per venti biglietti di backstage. Il messaggio l’ho letto stamattina, ho pensato “mah, male non fa, i miei dati personali tanto ce li hanno già…” e mi sono messo a compilare il questionario.
Lo spedisco, e immediatamente mi ritorna la notifica di errore: “La cassetta postale (sic) del destinatario è piena”. Carentucci in programmazione, vero?

Birra Cannabis

Anna ne ha prese due bottigliette all’Esselunga di Monza San Fruttuoso. Prima che vi chiediate che diavolo è preso a Caprotti (noto finanziatore di Silvio), mi affretto ad aggiungere che nonostante il nome e la bella foglia di canapa indiana disegnata nell’etichetta questa è una birra prodotta in Germania secondo la legge tedesca, e quindi non contiene altro che malto e luppolo, niente erbe strane.
Per il resto, fa 8 gradi alcolici (non saccarometrici) e quindi è tostina; il sapore ha il retrogusto del malto non tostato, così a papilla, ma non prendetemi alla lettera.

Atm "risponde"

Oggi la pagina di City dedicata all’ATM contiene una serie di puntualizzazioni, in puro stile dell’Azienda, a proposito dei tram Sirio di cui ho parlato lo scorso giovedì.
Dal testo scopriamo innanzitutto che ATM è stata ascoltata mercoledì scorso sullo stato dell’arte in proposito dei tram, il che significa che qualcosa che sembrava non andare c’era, e fa capire come mai i quotidiani riportavano la notizia. Ci viene detto che finora sono stati consegnati 26 tram “lunghi” (35 metri) e due “corti” (25 metri), che però sono ancora in rodaggio e quindi non deputati al traffico passeggeri, mentre gli altri sono entrati in servizio a poco a poco. Comprendo la logica che dice che il periodo di pre-esercizio è l’unico modo che permetta di scoprire problemi di affidabilità. Comprendo meno l’unione delle due frasi “alcuni problemi sono stati risolti, altri individuati e sono in via di soluzione” e “le indicazioni dichiarate da più parti relativamente ai veicoli fermi sono frutto di pura fantasia”, a meno naturalmente che i tram fermi non siano dieci ma otto, oppure che li facciano girare anche con questi problemi. Sono poi sicuro che la nota in grassetto rosso che afferma che “la messa a punto dei veicoli è un onere che ricade unicamente sul costruttore” non interessa poi molto a chi i tram Sirio li vede sempre più raramente. Un mio ulteriore dubbio: la foto mostra un tram con il muso “tondo”, come quelli che sarebbero dovuti girare sulla linea 15. Ma a me pare tanto che quelli “puntuti” che giravano sul 7 e adesso si vedono a volte sul 4 soffrano degli stessi problemi di porte che non si aprono, e questi hanno almeno tre anni di vita. Come è possibile chiedere ad ATM un minimo cenno di riscontro al riguardo?
In una notizia scorrelata, stamattina ho aspettato la metro verde per nove minuti, il che non è esattamente bello considerando che l’orario estivo dovrebbe abbassare la frequenza da 2’30” a 4′ in quella fascia. Ed è perfettamente inutile che dagli altoparlanti ti invitino a non salire sulla vettura se è piena, e che ce n’è una dietro a Caiazzo. Io faccio i conti in modo di avere cinque minuti di anticipo nel caso perda le coincidenze, ma stavolta sono riuscito a prendere il bus AMP al volo, e giusto perché il suo orologio era indietro di un minuto (l’autista comunque ha ancora aspettato un minuto, fortunatamente per chi non sale le scale veloce come me). Se l’avessi perso, mi sarei strafregato dei regolamenti ATM e avrei preso la 328. Sarebbe stato divertente incontrare i controllori :-)

zanzare montane

Ieri sono stato con Anna e alcuni suoi amici in montagna, nel cosiddetto VCO (Verbano-Cusio-Ossola, un sistema per fare spendere un po’ più di soldi pubblici creando una provincia senza alcun senso logico: chiedete a quelli di Domodossola se per loro era più facile andare a Novara o a Intra/Pallanza…)
Nonostante la giornata non fosse piena di sole, non è stata affatto male, con una (breve) passeggiata su per le montagne e una grigliata. Peccato per un piccolo problema. Ci sono molte più zanzare che a Milano, il che è già qualcosa di incredibile. Ma non solo: erano molto più interessate a me che agli altri compagni di gita – e questo capita spesso – e probabilmente erano zanzare tigre, tanto che oggi sono di nuovo tutto un bollo, nonostante il Polaramin.
Ma non parliamo di me. Se vi capita di passare da quelle parti, date un’occhiata al centro storico di Artò, frazione di Madonna del Sasso (VB). È semplicemente favoloso, e Google non vi dice nulla al riguardo. Sono riusciti a restaurarlo lasciando intatte le abitazioni, e sembra incredibile che in Italia si riesca ad avere qualcosa del genere. Sarà che sono davvero in capo al mondo…