Che ne penso io di questi referendum? mi riesce difficile spiegarlo per bene. Provo a fare la mia dichiarazione di voto – che magari cambierà in queste settimane, preceduta da alcune premesse.
– io ho firmato a favore dei referendum.
– in ogni caso, non ritengo una scelta valida non recarsi a votare. (Quando fecero la Costituzione alle politiche si aveva un’affluenza ben superiore al 90%: la cosa era diversa)
– comprendo il concetto “non si sa quando si può cominciare a parlare di vita, quindi stiamo sul sicuro e diciamo al concepimento”; però non riesco a vedere una vita prima che ci sia una differenziazione cellulare con le prime cellule nervose (circa 14 giorni dopo il concepimento).
Ciò detto, vediamo i quesiti a partire da quello per me più semplice.
Fecondazione eterologa: SÌ netto. Che gliene deve importare allo Stato se il figlio di una coppia è biologicamente loro? Dal punto di vista del figlio che nasce, direi che è comunque un vantaggio; i “figli non nati” in questo caso sono delle semplici potenzialità.
Crioconservazione e multiimpianto: SÌ non troppo convinto. Ci sono punti sicuramente condivisibili nella proposta; non mi piace l’idea di fare un aborto selettivo nel caso troppi embrioni riescano ad attecchire, ma preferisco fidarmi del giudizio dei medici su quale sia la cosa migliore donna per donna.
Ricerca sugli embrioni: NO convinto. È una posizione irrazionale, visto quanto ho scritto sopra. Però non mi piace per nulla l’idea del “supermarket dell’embrione”, né mi piacciono le sirene “pensate quante brutte malattie potremo eliminare”. Preferisco davvero la distruzione degli embrioni non utilizzati, mi sembra una cosa meno cinica.
Diritti del concepito: NO non troppo convinto. Come scritto sopra, capisco la logica di chi non afferma che la vita inizia dal concepimento, ma tagliare via con l’accetta tutti i diritti mi pare esagerato; a questo punto diventa una semplice cosa.
Conoscendo il mio pubblico, sarò scomunicato da destra e da sinistra: amen. Non preoccupatevi se non commenterò…
referrer
Guardando le pagine web da cui si è arrivati al mio sito, ho scoperto che la mia pagina antispam è citata qui.
Mi chiedo se ciò sia bello oppure no.
il quiss del giorno
Via il neoquarantenne Leo, il quiz stupido di oggi è di che partito sei?. Intendiamoci: questo è il modo in cui un americano vede i partiti, il che non credo significhi molto nella patria di Minimo D’Alema. Ad ogni modo, il mio risultato è stato:
Democratico 83%
Verde 83%
Socialista 50%
Anarchico 50%
Comunista 42%
Repubblicano 25%
Fascista 8%
Nazi 0%
(quest’ultimo era difficile da ottenere, così ad occhio)
Siete avvisati.
Lavori non ottimali
Stanno rifacendo (era ora…) la pista ciclabile sul Naviglio Pavese, che sfrutto per qualche centinaio di metri quando vado in ufficio. Hanno buttato giù un bello strato di asfalto, ma in un paio di punti non hanno messo abbastanza catrame e quindi le pietruzze si stanno già staccando: non oso pensare cosa succederà questo inverno con il gelo.
Per la cronaca, ho provato a scrivere a riguardo all’assessore provinciale: vediamo se ci sarà risposta.
La saga del radiocomando
Premessa: quando Anna ha comprato la casa dove viviamo, ci sono stati dati due radiocomandi: uno apre il cancello e il box, l’altro solo il box. La divisione è stata ovvia :-)
Dopo due anni mi sono però scocciato di dovere aprire sempre il cancello con la chiave, e ho pensato “vabbé, spendiamo un po’ di soldi ma facciamoci una copia di questo radiocomando”, sfruttando il fatto che Anna non se l’è portato in Kazakistan. Dopo una faticosa ricerca, ho trovato un negozio di ferramenta in via Montello che li duplica (e ha anche dei buoni prezzi per copiare le chiavi, il che non fa mai male). Il guaio è che il primo giorno che sono passato non aveva i radiocomandi. Passo il giorno dopo, il tipo ci lavora un po’ e poi mi dice “sembra crittato” (non so cosa significhi, ma non importa) e che probabilmente occorre mandarlo in un centro specializzato, attesa prevista dieci giorni. Però se glielo lascio una giornata prova a vedere se riesce a farci qualcosa col modello di classe superiore, che mi farebbe comunque pagare lo stesso trenta euro in qualità di betatester. Non avendo fretta, accetto. Recupero quindi il nuovo telecomando dopo il weekend: il tipo mi chiede solo di telefonargli per assicurarsi che funzioni. Peccato che il radiocomando sia molto bello ma non faccia nulla (con conseguente “porco qua porco là” dall’altra parte della cornetta :-) )
Insomma, sono tornato alla casella uno. Suggerimenti? Per la cronaca, il radiocomando è della Nice.
Fiera del Libro 2005
Avevo annunciato il mio passaggio in quel di Torino per andare alla Fiera del libro, ma poi mi sono dimenticato di postare il mio resoconto. Non che in realtà ci sia molto di diverso dal solito. Gli ex-colleghi Tilab sono una costante degli incontri: già prima di entrare in Lingotto sabato sera mi sono imbattuto in Giovanni Martini e consorte, mentre tra gli stand ho incontrato Roberto Pacifici. Visto che la quota era inferiore al minimo sindacale, sabato mentre pedalavo verso casa ho visto anche Roberto Beretta… inutile, sono il figlio degenere di una grande famiglia.
Nonostante tutti i proclami di grandezza, venerdì sera non mi è sembrato ci fosse tutta quella gente; sabato purtroppo la situazione era molto peggiore, come del resto ci si poteva aspettare. Ma non è colpa mia se l’interregionale da Milano è riuscito ad accumulare venti minuti di ritardo perché si vede che non voleva fare sentire al disagio l’intercity che era rimasto fermo a Milano per non meglio precisato guasto… i miei tempi sono per forza ristretti.
Per quanto riguarda gli stand, come sempre ho saltato a piè pari quelli degli editori noti, per dedicarmi alla caccia di chicche tra i piccoli: il risultato non è stato troppo devastante per il portafoglio, già duramente provato il mese scorso. Un paio di libretti dal Melangolo, una guida musicale da Carocci e un libro fantasy di un mio ex compagno di improvvisazione teatrale, oltre a una maglietta linuxara. Parlando di amici, ho rivisto come sempre con piacere Isa, oltre ai “soliti noti” (nel senso che facevo più in fretta a vederli a Milano…) Zop, DElyMyth e William Nessuno, prima di crollare sfibrato e con le vesciche ai piedi – sbagliato scarpe, lo ammetto.
Radio Popolare: il meteo
Per anni le previsioni di Radio Popolare erano altamente attendibili, nel senso che se dicevano “oggi sarà una bella giornata” non c’erano dubbi: ombrello in borsa. L’anno scorso stranamente si era verificata un’inversione di tendenza: le previsioni erano diventate generalmente corrette. Come si può immaginare, la cosa mi aveva sconcertato non poco, anche perché è sempre difficile cambiare un’abitudine.
Fortunatamente le cose sembrano tornate alla normalità: stamattina sia il GR nazionale che quello lombardo mi assicuravano sereno, e quando ho tirato su le tapparelle ho visto il cielo completamente coperto.
Sincretismo religioso
Forza Italia fa gli auguri a Elio Toaff per i suoi novant’anni. Da parte del responsabile per i rapporti con il mondo cattolico.