Stavo guardando le previsioni del tempo di CustomWeather, via il feed RSS. Già mi ha fatto sorridere leggere per oggi “Presto: pioggia” (in realtà il “presto” significa “nelle prime ore della giornata, visto che lo usava anche nei giorni successivi). Però le “tonnellate di pioggia” previste per domani erano davvero spettacolari… peccato che in questo momento siano diventate “piogge isolate”.
nostalgia indotta
sto ascoltando uno dei miei dischi di canzoni anni ’60 – al momento il brano è Funny how love can be, di cui non mi sovviene il nome della versione italiana. Anche se ascoltavo tutte le Hit Parade da quando avevo tre o quattro anni, non posso ricordarmele da allora: eppure mi danno quella sensazione di dolci ricordi che sicuramente non ho. Chissà come mai.
ps: il brano dopo è Tell Laura I love her che non sopporto. C’è un limite anche al trash.
nazispam 2
(questo è un pippone che potete saltare tranquillamente, se non siete fanatici delle ricerche)
Ho fatto qualche controllo supplementare, e mi sa tanto che la sorgente spam non sia unica.
I due messaggi arrivatimi sulla casella di posta dell’ufficio (con destinatario X-Account@telecomitalia.it e freemail@telecomitalia.it, per i curiosi) arrivano da 217.201.79.234 (una simpatica macchina della rete TIM, probabilmente è per questo che è riuscita a passare i filtri). Il primo messaggio arrivatomi sulla mia casella tin.it giunge da 70.66.5.143 (shawcable), mentre gli ultimi tre sono tutti da una macchina su interbusiness, 213.45.185.82, e soprattutto hanno il testo in inglese e non il “lesen Sie selbst”.
Nuovo lancio adesso, da 62.101.126.211 (fastres.net), e stavolta senza il link ma con il testo inserito: “Gegen das Vergessen” (contro l’oblio), a riguardo della distruzione di Dresda da parte degli alleati.
Come dicevo, resta il fatto che questo è “spam di opinione”, e temo sia molto più difficile da beccare automaticamente. Sì, si possono sempre bloccare i proxy relay, ma non so quanto sia fattibile.
nazispam
Stamattina mi è arrivato uno spam sulla mia email – e cosa ancora più strana, due su quella di ufficio – scritte in tedesco, e contenenti una riga di commento a un link di una pagina dell’NPD (oppure a die-kommenden.net, che così ad occhio ha le stesse simpatie ultradestrorse). Un messaggio di questo tipo è difficilissimo da etichettare automaticamente – non ci sono parole chiave, né allegati strani. Non ho ancora la possibilità di vedere le header di quelli arrivatimi sulla casella telecom, ma sembra che siano riusciti a usare degli indirizzi destinatario nell’envelope (la “busta” che i server di mail vedono) che vengono considerati validi.
Di fronte a questo, il fatto che il 90% della gente non possa nemmeno capire cosa c’è scritto non è poi così importante, visto il costo nullo della spedizione. Tremo al pensiero di quello che succederà alle nostre elezioni.
organizzazione bocconiana
Come avevo scritto, oggi non parteciperò alla finale dei giochi matematici, per non avere passato le qualificazioni. Come avevo detto, devo dare la colpa a me stesso: passava chi aveva sbagliato al più due esercizi, io ne ho sbagliati tre, e soprattutto uno dei tre l’avrei anche risolto, ma ho letto male il testo e quindi ho scritto la risposta sbagliata.Ciò premesso, ci sono un paio di cose che non mi sono andate giù.
In uno degli altri esercizi, io ho dato una risposta “creativa” e “migliore”, ammesso ovviamente fosse corretta. Non che me la fossi inventata di sana pianta: l’avevo letta in un libro. Ho spiegato la cosa – mi è arrivata una risposta precotta “le soluzioni appariranno tra qualche giorno”. Ho spedito un link a una versione pdf del libro – nessuna risposta. (non ho reiterato la domanda, visto che non era così importante nella vita: però sarebbe stato più bello vedersi scritto “no, così non viene considerato valido”. Almeno avrebbero mostrato di aver letto la mia mail)
Ma anche quello non è appunto la fine del mondo: da matematico nel cuore, l’importante per me è avere trovato una soluzione elegante, ancorché non riconosciuta. C’è di peggio, però. Per l’ultimo esercizio, ammetto infatti di non avere tentato seriamente di risolverlo: erano dei contacci di geometria analitica, e stranamente rispetto a quanto capitava negli altri anni era utile usare le approssimazioni che consigliavano. E in effetti sono stati molto pochi a trovare la soluzione, a giudicare dai risultati delle eliminatorie. Ma se si guarda la classifica delle semifinali, si scopre che delle cinque persone che hanno risolto correttamente tutti e nove gli esercizi, quattro arrivano da Pontedera. A pensare male si fa peccato, e prometto di fare pubblica ammenda se i risultati della finale mostreranno ancora un predominio dei pontederesi; ma mi pare strano che da quelle parti insegnino così bene a fare quel tipo di conti. Tanto, come ho detto, basterà aspettare qualche settimana :-)
Radio Popolare
D’accordo, anche quest’anno ci tocca la settimana dell’abbonaggio dove si fa più in fretta a spegnere la radio (sono già abbonato, quindi posso farlo senza sensi di colpa). Passi.
Però sentire parlare al GR della perdita dei diritti tv per le partite dei gironi eliminatori dei mondiali di calcio 2006 con toni da tragedia (“e dire che quel brav’uomo di Zaccaria ci aveva pensato, e aveva fatto un’opzione! E invece questo brutto CdA, addirittura illegittimo perché scaduto, l’ha lasciata scadere e ora ci tocca pagare Sky”) e persino un’intervista a Bruno Pizzul è troppo.
Se quanto scrive Repubblica è vero (sappiamo che è meglio non credere a molti dei suoi articoli) l’opzione sarebbe costata più di ottanta milioni di euro. E comunque, per il sollievo degli italici sportivi, le partite della nazionale azzurra, e quelle dai quarti in poi, verranno concesse all’etere non crittato e financo non digitalizzato. Su, la vita non vi sarà così dura.
E al limite compreremo un abbonamento a Sky da mettere in via Ollearo.
<em>Harry Potter and the Order of the Phoenix</em>
È sempre un problema decidere di scrivere una serie di libri con un protagonista che cresce. Se poi non ci si limita alla classica trilogia, ma si vuole arrivare a farne sette, i problemi aumentano: e Harry Potter non fa eccezione. Nel quinto volume della saga (J.K.Rowling, Harry Potter and the Order of the Phoenix, Bloomsbury 2004, p. 766, Lst 7.99, ISBN 0-7475-6107-9) cominciano a morire personaggi non esattamente secondari, e comincio a pensare che tra due anni avremo una scena simile a quella dell’Amleto dove tutti muoiono. Cosa dire del libro senza rivelare la trama – anche se mi pare una preoccupazione inutile: tutti ormai sanno di che si parla prima ancora che i libri siano pubblicati? L’atmosfera diventa sempre più cupa, non dico da horror ma quasi gotica; Harry crescendo si vede scuotere le poche certezze che aveva senza riuscire ad accettare la verità; la sua vita sentimentale è quella di un perdente – ho avuto un’esperienza pluridecennale che me lo fa capire senza problemi. Il tutto in un testo che è quasi lungo come i primi tre libri messi insieme, il che darà certo piacere a chi si mette a leggerlo, ma mi lascia dei dubbi su cosa riuscirà a fare negli ultimi due volumi della saga. Spero per lei che si sia preparata una scaletta dei nuovi colpi di scena. Il libro si fa leggere bene, nulla da dire, però mi è rimasto l’amaro in bocca. La vita sarà sì triste, ma perché rifletterlo anche nei romanzi?
gatte
Ieri sera arrivo a casa, apro una scatoletta per le gatte, Momo si ingozza al suo solito e poi vomita tutto, salvo venire subito dopo a strusciarsi per la serie “ho fame! voglio la pappa!!”. Stamattina alle sei e mezzo sento Ariel che deve essere andata a mangiarsi qualche foglia e sta per vomitare… sul letto. Prendo e la deposito persino con troppa grazia sul pavimento, ma tanto non mi sono più riaddormentato. Stamattina mi trovo la porta del frigo spalancata, perché mi sono dimenticato di mettere la “chiusura bambini”.
È dura sopravvivere con quelle due rompine.