spam creativo

Il testo è troppo bello per buttarlo via senza fare partecipe qualcun altro.


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I veri servizi per i telefonini

Al mio vicino di banco in ufficio è arrivata una busta di tal società inglese che si occupa di organizzare eventi. Il 5 e 6 ottobre prossimi, nientemeno che a Milano al Westin Palace, si terrà un convegno dall’invitante titolo “Mobile Adult Content”. Il neretto non l’ho aggiunto io, garantisco: è sul volantino, come si può vedere direttamente dalla fonte. Il sottotitolo recita “Responsibly Generating Revenues from Wireless Adult Entertainment“, e gli interventi hanno titoli come “Acting as Moral Guardian – What Should be the Operators Role” (mettiamo sesso facendo finta di nulla?), “Evolution of an International Operator’s Strategy” (porno globalizzato?), “Empowering Children and Parents to Safely Use Digital Contents” (a parte l’uso startrekkiano di mettere l’avverbio tra il to e il verbo, che farebbe scattare la matita blu a un qualunque insegnante, insegnare cosa ai bambini? a bypassare le protezioni?), e “Exploring the Potential for Interactive Avatars and Fantasy Characters” (della quale vorrei vedere i “deployed examples”, lo ammetto).
Avere tra gli speaker lo Head od Adult Services di Virgin Mobile devo ammettere che è un bel colpo; ma il vero colpo è scoprire che la partecipazione al convegno costa la bellezza di 1558.80 sterline. Effettivamente col porno si fanno i soldi.

Relativismo volterriano io?

Credo sappiate che io scrivo su Wikipedia. Una decina di giorni fa, è apparso un articolo sull’Enciclopedia Libera e i suoi limiti – principalmente il relativismo – nientemeno che su La civiltà cattolica, la rivista dei gesuiti. È nato un ampio dibattito, cui ha partecipato anche l’autore stesso: nulla di così strano per un gesuita :-).
Domenica scorsa c’è stato un articolo di commento su il Manifesto, dove si è parlato dell’articolo e soprattutto dei commenti, tra i quali il mio (è l’ultimo: non so se dulcis in fundo o in cauda venenum) Quello che mi preoccupa è che il giornalista afferma che ho fatto un «ribaltamento ispirato da un atteggiamento di tolleranza decisamente volterriano». Io? Davvero?

_Cos’è davvero la matematica_ (libro)

[copertina]Premessa necessaria: questo non è un libro di matematica. È di filosofia della matematica, che è una cosa completamente diversa, anche se non necessariamente più comprensibile… La fregatura è che sono pochi i matematici che fanno filosofia, e ancora meno i filosofi che hanno fatto matematica. L’autore (Reuben Hersh, Cos’è davvero la matematica, Baldini Castoldi Dalai – I Nani 2003, p. 493, € 9.90, ISBN 8884904307, trad. Rosalba Giomi) è un matematico, ma nel libro è soprattutto in contrasto con i suoi colleghi che a suo dire sono sostanzialmente platonici (gli enti matematici esistono “da qualche altra parte”, basta solo trovarli) o formalisti (la matematica non ha significato reale, sono tutte manipolazioni di simboli), mentre lui propende per un’interpretazione che definisce umanistica-aristotelica (la matematica è un’attività umana). Il libro è diviso in tre parti. La prima, dove Hersh mostra le varie tendenze, l’ho trovata favolosa; la seconda, dove passa in rassegna i vari filosofi che hanno trattato di matematica, sarebbe stata migliore se Hersh non avesse voluto metterci sempre il becco; l’ultima contiene approfondimenti matematici per il lettore interessato, e deve essere stata un duro colpo per la traduttrice Rosalba Giomi, che ha anche sbagliato qua e là una formula. Alla fine insomma va bene solo per chi è interessato alla materia.

scadenza

Mentre cercavo qualcosa per cena – alla fine mi sono deciso per due hamburger di soia – ho verificato le date di scadenza della roba in frigo. C’erano degli yogurt – che io non mangio – scaduti rispettivamente il 12, l’8 e il 6 luglio. Ma il massimo è stata la confezione di fiocchi di formaggio – che avrei anche potuto mangiare – scaduti il 18 giugno.
Ricordo che Anna è partita il 14 luglio :-)

Sabato News

La locandina di oggi dell’inarrivabile rivista locale aveva come secondo titolo Donna rozzanese in vacanza ustionata dalla stufa – è grave.
Capisco l’aggettivo “rozzanese”, che dovrebbe invogliare gli autoctoni a comprare il settimanale. Già avrei dei dubbi sul dovere indicaee che l’ustionata era una donna. Ma “in vacanza”? cos’è, si vuole porre l’accento sul fatto che anche gli abitanti di Rozzano vanno in vacanza? oppure che nella non eccessivamente ridente città questo non sarebbe capitato? Il mistero resta.

chiesa e stato

La scorsa settimana sui giornali ci sono state due notizie riguardanti il clero italiano, notizie che sono subito state avvicinate, non saprei dire se per precisa volontà o per l’abitudine di etichettare le cose dopo avere letto sì e no due righe. E dire che sono completamente opposte.
In Calabria, un sacerdote ha rifiutato di celebrare una messa funebre per una donna che conviveva con un divorziato. Il vescovo di Pistoia si lamenta perché «i rapporti gay metono in crisi la virilità. Un colpo all’identità maschile, una decisione che incrementa la perdita di virilità, una sciagura che scaturisce dalla femminilizzazione della società». Andiamo però un po’ più a fondo, cercando per quanto possibile di fare un’esegesi a partire da testi non originali.
Nel primo caso, il sacerdote ha semplicemente applicato la legge canonica a quello che fino a prova contraria è una cosa interna alla chiesa cattolica. Tra l’altro, non è neppure vero che ha mancato di carità cristiana (o detto in altro modo, “due spruzzate di acqua santa poteva anche darle”). Leggendo l’articolo, infatti, si scopre che la benedizione della salma c’è stata, e quello che probabilmente non è stata fatta è la messa funebre. Se mi è permesso azzardare un’interpretazione, l’assessore intervistato nell’articolo conosceva qualcuno a Repubblica e ha fatto il diavolo a quattro per avere l’articolo.
Il vescovo di Pistoia ha invece scritto una lettera al consiglio comunale di Pistoia, che ha recentemente istituito un Registro delle Unioni Civili. Indubbiamente, come cittadino italiano, ha pieno diritto di fare delle domande al consiglio comunale della città dove risiede. Però trovo che farlo mettendo bene in chiaro che sta parlando il vescovo e non un cittadino è un’invasione di campo, e questo indipendentemente dal giudizio sugli argomenti portati.
Il problema maggiore che vedo io, però, è che mettendo insieme questi due fatti completamente slegati si afferma implicitamente il diritto della Chiesa di entrare nei fatti dello Stato. Mi chiedo se i paladini dell’anticlericalismo si accorgano di questa loro contraddizione.

Trenitalia e scioperi

Ieri mia mamma mi chiede di verificarle gli orari dei treni per tornare a Torino martedì. Non ho mai capito la logica di far guardare me, quando tanto dovrà andare in stazione, ma obbedisco da bravo figliolo. Apro la pagina di trenitalia.com, metto stazione di partenza e di arrivo, giorno e ora di partenza (8 del mattino) e scopro che il primo treno è alle 18. C’è qualcosa che non va, penso: riprovo, metto itinerari alternativi, ma nulla da fare. Alla fine provo a cambiare data e mettere mercoledì, e compaiono come d’incanto i treni: a questo punto le dico “guarda, in teoria ci dovrebbe essere un treno a quest’ora, ma non lo trovo: o si sono persi un pezzo di base dati, o c’è qualcosa di strano.
In effetti, come abbiamo visto ieri sera, martedì ci sarà sciopero FS, e quindi giustamente i treni non vengono indicati, il che è commendevole da parte di Trenitalia. Però garantisco che ieri non avevo visto notizia dello sciopero sul sito; e anche oggi il testo è scritto in piccolo, quando sarebbe stato il momento adatto non dico per un pop-up ma almeno per un bel riquadrone. Insomma, i ragazzi si applicano ma hanno ancora da studiare :-)