Stamattina su Metro c’era un trafiletto dal titolo “Se l’avvocato vince con l’aritmetica”, dove si diceva che la contea di Centre in Pennsylvania ha abolito la tassa sulle proprietà immobiliari, mettendo semplicemente un’aliquota zero. In questo modo però sono mancati i fondi alle scuole, che hanno citato a giudizio la contea, vincendo la causa perché il loro avvocato “ha sostenuto che lo zero non è un valore” e per dimostrarlo “ha preso una calcolatrice e fatto una divisione per zero, ottenendo E per error”.
Già così la notizia è abbastanza tragica per meritare uno spazio su questa mia colonna, ma c’è ancora di peggio. Il trafiletto era siglato “Metro”, non “Ansa”, “Reuter” o simili. Bene, ho fatto una ricerchina per vedere se trovavo la fonte originale e l’unica occorrenza che mi è capitata è questa. Una pagina datata luglio 2000, nella quale si parla della recensione di un libro e la storia si dice essere capitata l’anno precedente, ed essere stata usata come un “case study”.
Mi chiedo ora se è una leggenda metropolitana, o una storia vera anche se vecchia; e se Metro ha per caso comprato un bel libro “tanti begli aneddoti per riempire le pagine di un giornale quando non si sa cosa scrivere” e ogni tanto recuperi qualche gemma da propinare al pubblico che tanto in metropolitana dorme…
_L’enigma di Cartesio_ (libro)
Abbiamo la Francia del Mazarino, con la lotta tra re e parlamento; abbiamo un delitto perfetto condotto con le tecniche matematiche più avanzate del tempo; abbiamo come investigatore privato nientemeno che Cartesio. Eppure il romanzo (Frédéric Serror e Herio Saboga, L’enigma di Cartesio [L’échelle de Monsieur Descartes], Barbera – meladinewton 2005 [1999], pag. 305, € 16.50, ISBN 88-7899-010-8, trad. Monica Martignoni) non prende. Sarà che gli autori sono troppo filosofi e troppo poco romanzieri, o forse hanno esagerato a inserire nella storia troppi personaggi reali e troppi discorsi effettivamente pronunciati, o ancora la trama viene esposta troppo lentamente e quindi perde di mordente, e la traduttrice non può farci più di tanto: ma è chiaro che il poliziesco fa acqua da tutte le parti, e le dotte spiegazioni di Cartesio fanno dopo poco tempo sbadigliare. Sarebbe stato meglio aggiungere magari la piantina della zona del delitto e il disegno schematizzato tracciato come spiegazione delle cause del delitto… Già tradurre letteralmente il titolo (la scala di Cartesio) sarebbe stato più simpatico. Aggiungiamo poi il fatto che le ultime quaranta pagine contengono estratti di opere e lettere del filosofo, e completiamo l’opera. Insomma, non è un libro che si butta via a metà, ma nemmeno uno di quelli da prendere al volo.
influenza dei polli e vaccini
Storace ci tiene a far sapere che ci saranno ben 35 milioni di dosi di vaccino per l’influenza aviaria.
Io non sono uno di quelli (che esistono, purtroppo) che vanno a chiedere “e gli altri 23 milioni di italiani?” Preferisco chiedermi come mai la prelazione per queste dosi (che immagino non sia stata gratuita, non foss’altro che perché tutti questi vaccini non si preparano dall’oggi al domani) sia stata fatta con un atto amministrativo del ministero. In pratica Storace ha deciso che potrebbe esserci una pandemia, e senza dire niente a nessuno ha pagato una quantità di denaro non identificata, oltre che impegnare altre risorse sempre non meglio identificate.
Mi chiedo inoltre se poi andrà a finire che saremo costretti a comprare noi questi vaccini, giusto per non lasciarli andare a male…
Palestra, un anno dopo.
Una fregatura di avere un blog che gira da ormai più di quattro anni è che ogni anno capita una serie di cose che si ripetono, e io – essendo notoriamente pigro, e confidando nella memoria selettiva dei miei lettori – le ripeto.
Tutto questo per comunicare che oggi ho ripreso la palestra. Avevo smesso ad aprile, quindi vi lascio immaginare il mio tono muscolare. Mi è perfino venuta la pancetta, cose da non credere. D’altro canto, potete anche immaginare la mia capacità di dimenticarmi tutto: stamattina avevo la roba da palestra anche perché l’avevo preparata due settimane fa, ma ho lasciato a casa pane e companatico che sarebbero dovuti essere il mio pranzo, e non mi sono neppure preso il “libro da palestra”. Ma tanto oggi è stata la solita giornata iniziale: pesi leggerissimi, e due sole serie per esercizio invece che tre. Ho solo fatto molti più addominali; tanto la pagherò cara tra domani e dopodomani…
Ah: ormai credo così tanto al nostro trasferimento via da Rozzano che ho fatto l’abbonamento annuale.
sorridi, sei su Pi greco!
Questo sito permette di scoprire se il tuo nome è presente nello sviluppo decimale di π. Più precisamente, verifica l’esistenza nei primi quattro miliardi di cifre (binarie, quindi poco più di un miliardo di cifre decimali) di una codifica a cinque bit corrispondente al testo inserito. Ci ho provato: “.mau.” e “codogno” ci sono, “maurizio” no; ma non si può pretendere tutto dalla vita… anche perché le statistiche dicono che già una parola di 7 lettere ha l’11% di probabilità di esserci, e una di 8 capita in un caso su 300.
i miei tesori
Ieri e oggi Anna è in trasferta a Reggio Emilia, e quindi sono il gatta-sitter ufficiale. Sfruttando il fatto che ieri a casa non c’era nessuno, ho dato loro una scatoletta di Petreet, che fa tanto bene. Peccato che non lo apprezzino affatto, e che in questi giorni hanno anche mangiato parecchio. Così sono arrivato ieri sera a casa con due gatte affamate e le ciotole piene. Essendo io notoriamente un nazista, ho detto “va bene, niente pappa nuova fino a stanotte”. Quando esco per andare alle Cenerentoliadi, noto che Momo sta mangiucchiando.
Rientro a mezzanotte e mezzo, e scopro che la pappa è ancora praticamente tutta là. Nazista sì ma non criminale: la butto via e apro un’altra scatoletta. Intanto passo in camera e scopro che qualcuno (presumo Momo) ha amabilmente vomitato sul copriletto. Smadonnando il giusto, lo tolgo e sciacquo via un po’ di roba; recupero un plaid e mi metto finalmente a dormire.
A un certo punto un rumore “qualcosa di metallo caduto a terra” mi sveglia di colpo. Guardo l’orologio e sono le quattro e venti. Una volta recuperata la coordinazione motoria mi alzo, e in quel momento arriva Ariel con il suo miagolio “mah mah, mah mao?” che usa solo e unicamente quando ha combinato qualcosa e vuole discolparsi. Per la cronaca, avevano buttato a terra il vassoio portapomodori che sta in cucina: mi chiedo cosa stessero facendo per spostarlo così. È vero che pomodori dentro non ce n’erano, e che se avessero fatto cadere il bicchiere che era lì vicino sarebbe stato molto peggio: però è sempre una gioia essere risvegliato in questo modo.
Il servizio clienti Creative
Ricordate la mia clip dello Zen Micro? Bene, alla fine si è spaccata del tutto: insomma la riparazione di precisione è stata inutile. Io ho anche provato a usare un po’ di Attak, ma senza grandi risultati. Ho allora usato il piano B (lo Zen sta nel marsupio), però mi dispiaceva non avere la clip. Ho provato a vedere in un paio di negozi se era possibile comprarne una nuova, ma nessuno aveva parti di ricambio. Alla fine ho scritto direttamente al servizio clienti, chiedendo se c’era un negozio che le vendesse: mi hanno subito risposto dicendo che me ne avrebbero mandata una nuova in garanzia. Ed effettivamente ieri me la sono trovata in buca delle lettere, spedita direttamente da Dublino (si sa, la globalizzazione…)
ASTM
Stavo cercando informazioni sull’autostrada Torino-Milano, e sono finito non so bene perché sul sito per gli investitori (rigorosamente in inglese). Ho dato un’occhiata ai risultati del primo trimestre e ho scoperto due cose: che un’autostrada si fa pagare una percentuale sulla benzina venduta nelle stazioni di servizio, e che il MOL è del 40% rispetto ai ricavi, che a me pare una percentuale davvero esagerata… eppure a mezzanotte di tutti i capodanni le tariffe aumentano regolarmente.