<em>La spada che canta</em>

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(ehm… mi ero dimenticato di postarla a suo tempo, come mi hanno fatto notare)
Il secondo libro delle Cronache di Camelot (Jack Whyte, La spada che canta, Piemme Pocket 2000, pag. 559, €9.30, ISBN 88-384-8199-7, trad. Susanna Bini) parte ovviamente da dove si era fermato il primo, e arriva… alla nascita di Caio Merlino Britannico, insomma il mago Merlino che naturalmente non mostra ancora i suoi poteri, magici o no che siano. Nel frattempo vediamo nascere la colonia di Camelot, con tutte le grandi e piccole difficoltà che si hanno in questo tipo di imprese; abbiamo inoltre l’inizio della fusione tra i Romani e i Celti, che porterà appunto alla nascita della nuova popolazione dei Britanni; e finalmente viene forgiata Excalibur, la spada che dà il titolo al libro. Il tutto nella cornice storica dell’imminente crollo dell’impero romano, con le lotte di potere interne, e con aggiunto la lotta terribile tra Claudio Seneca e Caio Britannico. Un favoloso romanzo storico.

Onnipresente e fantomatico

Per chi si stesse chiedendo come stanno andando le cose nel nostro condominio, segnalo che i vicini della villetta 1 hanno citato dal giudice di pace i vicini della villetta 2 (separatamente). Nel turbinio di corrispondenza inviata al riguardo, è spuntata una raccomandata dell’anno scorso al nostro amministratore, dove entro anch’io in causa. Allego il testo per la vostra gioia.
In ultimo, vorrei sapere urgentemente chi è l’onnipresente e fantomatico “CODOGNO Maurizio”: è legato in matrimonio alla Sig.ra TONTI Anna, oppure è un emerito sconosciuto, tale in quanto non appare nel titolo di proprietà?! Siamo ancora una volta di fronte a un illecito? Gradirei delle spiegazioni in merito, perchè (sic) se costui risulta realmente sprovvisto di qualsiasi titolo per figurare regolarmente sia come depositario di delega condominiale che come segretario verbalizzatore di Assemblea, occorre concludere che si tratta di un intruso e, pertanto, sarebbe possibile chiedere la nullità dell’Assemblea stessa.

Non si sta al caminetto

Dopo il relativo tepore di ieri che ci aveva messi tutti di buonumore – e che mi ha tra l’altro portato un bel raffreddore – oggi è di nuovo una giornata di pioggia e umidità che viene solo voglia di mettersi davanti al caminetto acceso, soprattutto dopo la fatica che abbiamo fatto per averlo.
Invece no. Con la Delibera di San Valentino infatti il Formigoni ha sentenziato che per ridurre il PM10 sino a fine marzo sarà vietato usare legna da ardere per il riscaldamento domestico. (tranne per coloro per cui la stufa a legna è l’unico modo per dare un po’ di calore alla casa: l’Effetto Presepe per questa volta è scongiurato).
Per evitare un crollo dei consumi, come si nota le pizzerie sono pertanto esentate dalla delibera; lascio decidere a voi quante micropolveri saranno risparmiate con questo doloroso taglio.
Noticina a latere: il PDF della delibera è protetto, e quindi non lo si può copincollare. Non credo sia legato al fatto che la giunta sia di centrodestra, immagino l’avrebbero fatto anche gli altri: ma qualcuno mi spiega perché un documento pubblico di un ente pubblico con informazioni pubbliche non può venire copiato?

Tessera Sanitaria

La Sogei oggi mi ha gentilmente inviato la Mia Tessera Sanitaria. Le maiuscole le han messe loro, intendiamoci.
Se qualcuno si chiedesse perché è una società del Ministero delle Finanze, pardon Agenzia delle Entrate, a spedirmela, la risposta è presto detta: è anche “in sostituzione del tesserino di codice fiscale”.
Può darsi. Ma adesso chi glielo dice al Formigoni che la tesserina che mi ha spedito a inizio dicembre (e con un chip interno, che sono anche dovuto andare in posta a chiedere il pin, mica albicocche artiche!) non era quella giusta? O forse in Padania va bene la vecchia, mentre in Europa ci va la nuova?

Quando si hanno delle certezze

Federico Aldovrandi era un diciottenne di Ferrara morto a settembre mentre era in stato di fermo.
Nei giorni scorsi una perizia di parte, fatta fare dalla famiglia, ha affermato che la morte era dovuta a un arresto cardiaco dovuto a una pressione sul torace, presumibilmente dei carabinieri. Ieri un’altra perizia della procura afferma invece che è morto per un mix di droghe.
Diciamo che normalmente qualcuno potrebbe avere dei dubbi su quale sia la versione reale: City no. Titolo della notizia: “Ferrara, Federico è morto per la droga – Polizia scagionata”. Testo: “… è morto per un mix di droghe e non per le botte degli agenti, come, invece, continua a ipotizzare la madre”. È bello essere certi di qualcosa.

lo sparigliatore

Prodi rilancia: non solo chiede di confontarsi lui da solo contro “le tre punte” della CdL, ma propone che il dibattito sia fatto su una rete Mediaset e soprattutto che abbia come arbitro… Emilio Fede, che «ha più volte avuto modo, diciamo così, di analizzare criticamente le mie proposte, il mio linguaggio e la mia immagine ed è quindi, a pieno titolo, uno dei più attenti e competenti osservatori del mio operato» (lo scrive Romano, mica io!). Il tutto chiedendo come unica contropartita la rinuncia «alla conferenza stampa finale che la Commissione di Vigilanza ha voluto assegnare al Presidente del Consiglio sulle reti Rai». (Per chi non avesse seguito la diatriba: finora l’ultima conferenza stampa prima delle Politiche è stata “tecnica” e tenuta dal ministro degli Interni. Casualmente stavolta le cose sono cambiate, e conoscendo Silvio mi sa tanto che di tecnicità ce ne sarà pochina).
La mossa è bellissima. A parte i vantaggi di cui avevo già parlato in precedenza nel confronto uno-contro-tre, è molto meglio avere un arbitro e un campo chiaramente di parte piuttosto che un finto neutrale, anche perché i veri neutrali sono sempre stati tacciati di essere komunisti. Almeno si sa cosa ci si può aspettare. Inoltre la metodologia proposta per il regolamento del dibattito è quella del protocollo Bush-Kerry per le scorse presidenziali USA, che non si può certo considerare sinistrorso o altro.
Non per nulla, l’unica risposta di Bonaiuti è stata «I confronti tra il presidente Berlusconi e lui sono stati decisi dalla Commissione di Vigilanza e quindi dal Parlamento, così come la conferenza stampa finale del presidente del Consiglio. A quelle regole, volente o nolente, Prodi si deve attenere». Come si nota, non entra affatto nel merito, e non è certo un caso; basti pensare che nella Commissione di Vigilanza, anche se il presidente è designato dall’opposizione, la maggioranza dei suoi membri è ovviamente della maggioranza parlamentare. Si arriva persino al paradosso con Casini che afferma «Dire che il confronto – aggiunge Casini – deve essere fatto con i tre leader della Cdl da Fede è come dire di non volerlo fare». Pensateci: perché dovrebbe essere come non volerlo fare? Quello che Prodi non vuole è esattamente l’opposto: un monologo finale di Berlusconi.
Termino con una nota: l’intervento di Prodi è scritto davvero bene, nel senso che non è affatto fumoso come al solito né si limita a slogan. Invito i miei lettori a dargli un’occhiata direttamente, senza passare dai filtri dei quotidiani.

campanilismo

Oggi il dorso milanese del Corsera racconta dell’assegnazione ufficiale dei lavori per la linea 5 della metropolitana (sì, si salta la 4. C’è qualche problema con l’aritmetica). Lasciando perdere l’inutilità pratica della linea persino per chi come me se la troverà sotto casa, faccio notare come per spiegare il fatto che sarà tutta automatizzata è stato scelto come esempio… Copenhagen. Si sa, mai parlare di Torino.