abuso di blog

Se non sapete di Perl, lasciate pure perdere questo messaggio.
Non riesco a convincere HTTP::Request::Common a farmi fare una POST di un file WBXML (quindi binario e non testo). Se metto il Content-Type a qualcosa che non sia multipart/form-data, non appena trova un carattere non alfanumerico me lo converte in %xx; se metto form-data, il tutto mi viene incapsulato.
A qualcuno vengono delle idee? Nella peggiore delle ipotesi, editare Common.pm è considerato lecito.

Facile, coi soldi degli altri

Mi hanno riferito che ieri sera, all’appello finale, Silvio B. ha guardato fisso la telecamera, e affermato solennemente che avrebbe eliminato l’ICI sulla prima casa, perché è un’imposta iniqua o qualcosa del genere.
In effetti si era già preparato alla cosa con lo scherzetto nell’ultima finanziaria: tutti gli edifici posseduti dalla Chiesa Cattolica, e non solo le chiese, erano diventati di colpo esenti dall’imposta. Ma stavolta bisogna fare le cose in grande.
Peccato che Berlusconi faccia finta di non sapere che la C di ICI sta per “comunale”. Insomma, i soldi dell’ICI non finiscono nelle casse dello Stato, ma in quelle dei comuni, che guarda caso per la maggior parte sono governati dai komunisti. Traduzione: è come se uno arriva in un bar pieno di gente e grida “Offro a tutti da bere!” e, indicando uno seduto per i fatti suoi, “paga lui!”.
Ah, mi dite che ha sempre fatto così?

La velocità del buio (libro)

[copertina]
Gli autistici erano diventati di moda con il libro Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Anche in questo libro (Elizabeth Moon, La velocità del buio [The Speed of Dark], Urania Mondadori 1495 – febbraio 2005 [2003], pag. 361, €3.60, ISSN 977-1120-528361-51495, trad. A.M. Francavilla) il protagonista è autistico, ma il punto di vista è ben diverso. Innanzitutto siamo in ambito fantascientifico, e quindi un punto focale della storia è la possibilità di eliminare il “comportamento deviante”, in maniera più o meno liberamente scelta. Ma la parte più interessante è il modo in cui il mondo viene visto dal protagonista: una serie di schemi mentali, completamente diversa da quella di “noi normali” eppure assolutamente coerente, tanto che il lettore si chiede se vale davvero la pena di correre chissà quali rischi solo per far parte del resto del mondo. Ed è proprio la parte finale ad essere quella a mio parere più debole. Buona la traduzione, a parte la madornale definizione del giorno del “Rendimento di Grazie”.

Forte valore statistico generale

Notizia di base: il consiglio di amministrazione Auditel ha deliberato la pubblicazione ufficiale degli ascolti televisivi nella fascia 15-64 anni. Non ho capito se in sostituzione o in aggiunta a quella precedente, che non aveva limite di età.
Sappiamo tutti che più dati ci sono più uno può scegliere quelli preferiti, e quindi non è affatto un caso che il giornale gratuito che riporta la notizia lo faccia con il commento… di Mediaset. Non è nemmeno un caso che il giornale gratuito in questione sia Leggo, ma di questo ne avevo già parlato.
Torniamo però alla (povera) matematica. Dopo avere detto esplicitamente una delle due ragioni per cui ci sono questi nuovi dati, vale a dire “perché i dati servono per le campagne pubblicitarie, e i vecchi consumano troppo poco”, arriva la ciliegina sulla torta. «Il nuovo dato contiene anche un forte valore statistico generale, in quanto il pubblico compreso tra 15 e 64 anni rappresenta oltre il 70% dell’intera popolazione italiana».
A parte la forse non banale considerazione che non riesco a vedere l’utilità di usare un dato statistico quando ho a disposizione il dato completo nello stesso formato (la statistica serve a ridurre la complessità di un numero troppo grande di dati a un formato più gestibile), sarebbe simpatico che qualcuno si rendesse conto che un “valore statistico particolare” è un ossimoro – le statistiche sono generalizzazioni, non particolarizzazioni.

primavera

Bisogna dire che fa piacere tornarsene da un posto caldo e scoprire che anche qui nel profondo hinterland milanese la temperatura è sufficientemente elevata per farmi uscire a pranzo in maniche di camicia e stare in ufficio in t-shirt (no, non è per fare vedere l’abbronzatura… tanto sono trasparente, io. Ci sono stati commenti del tipo “ah, la settimana scorsa non c’eri?”)
Non so quanto durerà il tutto, visto che ormai sappiamo che non ci sono più le mezze stagioni, ma intanto godiamoci il presente.

Monete locali

Metro afferma di aver scelto di non parlare delle polemiche tra politici perché hanno «come “mission” editoriale quella di interessare e informare rapidamente un pubblico di cittadini attivi under 45 mentre si recano al lavoro o all’università»; così almeno scrive oggi il direttore Giampaolo Roidi.
tralasciando il triste pensiero che tra poco sarò fuori dal loro target, mi limito a segnalare la notiziola trovata qualche pagina prima, nella sezione “Portafoglio”. Viene riportata una citazione: «L’introduzione di monete locali complementari all’euro potrebbe essere una via d’uscita per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie, rivitalizzare l’artigianato, la piccola impresa e il commercio locale.» Se non ho capito male – è lunedì mattina anche per me – si propone di tornare a una forma appena un po’ più evoluta di baratto su scala di quartiere, a meno che non ci sia una qualche banca che abbia fiutato un lucroso affare magari esent’iva. Per i curiosi, la proposta non arriva da qualche esponente leghista, ma dal mio omonimo Maurizio Mariani, che nella vita fa il presidente della Commissione bilancio di Roma…

Zurückgekommen

Insomma, “soma torna sì”, giusto un po’ più rosso. I resoconti come al solito tra qualche giorno.

ci si risente in aprile

È ora di fare le valigie per Capo Verde. Visto che non andrò certo a cercare un internet point, non mi sentirete fino a domenica prossima…