Tuttolibri

Non ce l’hanno proprio fatta, a La Stampa. Ci avevano tentato, anni fa, a rinominare il supplemento del sabato TTL, che doveva stare per “Tuttolibri e Tempo Libero”, eliminando persino la L di Libri dall’acronimo. Ma poi si sono accorti che tutti continuavano a chiamarlo con il vecchio nome, persino dentro il giornale: così da oggi torna ad essere il buon vecchio Tuttolibri, e gli articoli dell’ottimo Edoardo Raspelli, così come quelli sui viaggi, sono stati aboliti e finiranno nel giornale vero e proprio… di giovedì, il che porterà sicuramente a una serie di discussioni tra me e Anna per la mia ostinazione nel comprare la Busiarda ogni sabato, pur senza più sapere dove Edo è andato a mangiare.
Parlerò del restyling del supplemento la prossima settimana, visto che oggi c’è un numero speciale sulla Fiera del Libro della settimana prossima.

Carlo <em>Aurelio</em> Ciampi

Il Subcomandante Fausto, nei ringraziamenti per la sua elezione a Presidente della Camera, ha citato il Presidente Carlo Aurelio Ciampi. E poi ci si lamenta dei Francesco Marini?

Ancora sul blocco dei siti di scommesse

Alessandro Longo ci fa sapere su Repubblica (sempre sulla notizia) che Assoprovider ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro l’obbligo per i provider di bloccare l’accesso ai siti di scommesse che non hanno pagato il pizzo, pardon l’autorizzazione, all’Azienda Autonoma Monopoli di Stato. Per la cronaca, Assoprovider è l’associazione dei “piccoli” provider, a differenza di AIIP che è quella dei “grandi”. Avevo già parlato del blocco e di quello che penso della cosa. Ciò detto, vorrei però fare notare che parlare di “blocco dell’IP”, come fa Longo, è assolutamente fuorviante. Quello che viene bloccato è il DNS (quindi il nome con cui il sito è noto, non il numero d’indirizzo, che è appunto l’IP). Se proprio vogliamo essere pignoli, il DNS viene modificato in modo che sostituisca all’indirizzo IP corrispondente al sito “cattivo” quello corrispondente all’avviso di blocco; un po’ come se il postino verificasse la città dove è spedita una lettera, e decidesse di cambiare il CAP di quelle dove il sindaco è della Lega mettendo al suo posto quello del Quirinale. E infatti, l'”espediente tecnico” accennato nell’articolo consiste semplicemente nel fare in modo che il nostro PC dica al server “no, non preoccuparti di dirmi qual è l’indirizzo di quel sito: faccio io”.
Il fatto è che invece che scrivere “blocco IP” bastava dire “blocco sui nomi dei siti di scommesse”, quindi il termine usato non è una semplificazione necessaria ma proprio un errore. Sarà stato forse fatto apposta perché l’ignaro lettore non avesse la più pallida idea di cosa è stato davvero fatto, sia mai che riuscisse ad aggirare il blocco?

“Francesco” (“Giulio”?) Marini

Io capisco tante cose. Comprendo che c’è chi deve fare vedere in qualche modo che senza di lui la maggioranza non si fa, e scrivere “Francesco” invece che “Franco” non è poi un modo così strano. Capisco anche che esiste in effetti un senatore che è la “sintesi perfetta”, vale a dire Giulio Marini (eletto per Forza Italia). Capisco che quel giovinotto di Oscar Maria Scalfaro abbia pensato, viste le contestazioni, di fare finta che la seconda votazione non sia mai avvenuta (è tutta una questione di finezze: per regolamento non si possono fare più di due votazioni nel primo giorno). Tanto paghiamo abbastanza i nostri onorevoli perché facciano per una volta notte.
Quello che però non capisco è come non possa esserci un Senato’s Appointed Printing Office, insomma una stamperia ufficiale, che la mattina delle votazioni prepari un migliaio di foglietti con su indicato
O ANDREOTTI Giulio
O CALDEROLI Roberto
O MARINI Franco
O ________________
il tutto sempre per la serie “con quello che li paghiamo, possono anche fare un po’ di lavoro in fretta”. La libertà di voto resta garantita dalla possibilità di scrivere un nome nella riga vuota, ma i candidati ufficializzati il giorno prima sono solo da crocettare. Insomma, non chiedo nemmeno il voto elettronico!
Aggiornamento: La votazione numero 2 bis è stata spostata alle 22 perché c’erano dei senatori che se ne stavano tornando tranquilli a casa. Per la precisione, c’è un diessino che si sta scapicollando sull’autostrada Firenze-Roma. Gli va ancora bene che non deve passare tra Roncobilaccio e Barberino di Mugello…

Truffa nigeriano-irachena

Lo spam appena arrivatomi è il solito messaggio “devo portare via tanti soldi, se mi dai una mano te ne lascio un po’”. La cosa più divertente è il modo in cui è stato detto. Infatti il mittente sarebbe un sergente dei Marines che è stato in Iraq, e invece che scrivere esplicitamente tutta la solita solfa – sa mai che un filtro antispam se ne accorgesse – ha preferito lasciare un link a un articolo sul sito della BBC. Sì, è una notizia di tre anni fa, ma tanto se uno ci casca va bene lo stesso.
Mi rimane da scoprire se www.propagation.net, il sito da cui il messaggio è stato spedito, è o no un paradiso per gli spammer.

pentito o dissociato?

Oggi si votano i presidenti di Camera e Senato. Mentre nel primo caso il subcomandante Fausto dovrebbe farcela, il segreto dell’urna potrebbe favorire al Senato quel giovinotto di Giulio Andreotti. Il problema non è tanto l’età: tanto per dirne una, in Nepal il primo ministro che tornerà al potere dopo quattro anni di dittatura del re ha 85 anni (mi scuso per il link in inglese: che volete, queste notizie sui nostri quotidiani online non arrivano). Resta il fatto che il divo Giulio è stato riconosciuto colpevole di partecipazione ad associazione per delinquere (mafiosa) fino al 1980, anche se è scattata la prescrizione. Intendiamoci: per i fatti dopo il 1980 l’assoluzione è con formula piena, e da buoni cattolici non possiamo che rallegrarci perché una pecorella smarrita è tornata all’ovile. Però mi rimane il dubbio che ho evidenziato nel titolo. Secondo voi, possiamo parlare di un pentito (visto che ha anche contribuito a una legislazione più dura contro i mafiosi) o di un semplice dissociato?

udito finissimo

(ero convinto di averlo scritto ieri, ma non lo trovo. Non l’avrò salvato, il che fa capire che non tutti i miei sensi sono allo stesso livello)
Ieri sera sono arrivato a casa verso le 21 dal corso di fumetto. Mentre aspettavo l’ascensore, ho sentito squillare il telefono di casa. Ha un suono particolare, quindi sapevo che era lui, e ad ogni modo c’era un messaggio in segreteria. Considerando che casa mia è al terzo piano e la porta di casa era chiusa, quale delle seguenti opzioni è la più probabile?
– quella del titolo
– casa mia ha le pareti di cartone, se non addirittura in stile Orecchio di Dionisio
– ieri sera c’è stato un momento in cui non c’era insolitamente traffico intorno a casa mia.