Com’è dura la vita di Asia

Mica ci si può limitare a Rep.it! Anche il Corsera fa le sue marchette. Così oggi troviamo un interessanterrimo articolo su Asia Argento, intervistata per GQ (ma non era un mensile Condé Nast? che ci azzecca con RCS?). La fanciulla ci fa sapere che degli ultimi sette uomini che sono andati a letto con lei, i primi sei non sono riusciti a combinare nulla, mentre il settimo è stato direttamente buttato fuori dopo essere stato visto prendere nemmeno surrettiziamente del Viagra. Credo che la poveretta abbia passato un weekend davvero brutto: d’altra parte io non sarei certo stato in grado di migliorare la sua situazione, quindi lasciamo perdere.
Quello che però non può passare sotto silenzio è il suo commento finale, a proposito della sua partecipazione al film Une veille Maîtresse di Catherine Breillat: «Ho accettato senza capire che avrei dovuto stare cinque ore al giorno in scena nuda dicendo frasi pseudopoetiche senza molto senso». Leggere il copione prima era troppo complicato? E cosa, esattamente, era troppo complicato?

Google sta cercando di dirmi qualcosa

Oggi buona parte dei commenti alle mie notiziole – che mi arrivano per email in modo che possa leggerli e approvarli – viene relegata da gmail tra lo spam. Questo vale anche e soprattutto per i miei commenti.
Diciamo che Google avrebbe potuto farmi notare il valore percepito in maniera un po’ più gentile.

Uomini sandwich 2.0

Ieri nel tardo pomeriggio ero a Monza, e c’erano dei ragazzotti in coppia o trio che pubblicizzavano X-Series di Tre (per chi non sapesse di che sto parlando: è l’offerta internet del gestore di telefonia mobile).
A parte che quei vestiti bianchi con la scritta in grigino mi sembravano una via di mezzo tra una divisa da infermiere e una toga romana, la cosa che mi ha più colpito è che un paio di loro (entrambi maschietti… non so se per il peso dell’armamentario o perché le donne sono più intelligenti) avevano una protuberanza sulla schiena, sopra la quale usciva un monitor LCD – che rimaneva sopra la testa – nel quale apparivano un po’ di slogan pubblicitari.
A parte le considerazioni sull’effetto che facevano, anche se non per colpa loro, quei ragazzotti, una domanda sorge spontanea. Ma quanto durano, quelle pile?

La linea 5 avanza!

Sembrerebbe quasi ufficiale. Dopo il taglio di quasi tutti gli alberi in viale Zara, sono apparsi i famigerati cartelloni gialli “V.LE STELVIO/V.LE ZARA: CIRCOLAZIONE DIFFICOLTOSA DAL 26/6/07 PER LAVORI MM5”. Non che stiano facendo null’altro oltre ad avere messo i cartelli, ma la buona volontà sembra esserci.
Inutile dire che non c’è nessuna data di termine dei lavori. Se le cose andranno come a Torino – in fin dei conti anche la MM5 è in tecnologia VAL – possiamo supporre che tra il 2012 e il 2013 il tratto su Zara/Testi sarà funzionante. Non c’è mai fretta, da noi.

omofobia e deficienza

Con una velocità assolutamente incredibile visti i tempi medi della giustizia italiana, la professoressa palermitana che aveva fatto scrivere per cento volte a un suo allievo la frase “sono un deficiente” è stata assolta.
Per chi si fosse perso la storia, l’anno scorso il ragazzo aveva detto a un suo compagno di classe che stava entrando in bagno “tu non puoi entrare qua, sei un gay”. Più o meno l’opposto di quanto la Gardini fece a Luxuria in parlamento qualche mese dopo. Il padre del ragazzo, non è dato sapere se più arrabbiato perché il suo povero pargolo era stato costretto a prendere in mano carta e penna oppure perché non riusciva a capire il motivo di una simile punizione, sporse subito denuncia, e ancora grazie che si sia limitato alle vie legali. Il pubblico ministero Ambrogio Cartosio aveva poi chiesto per la professoressa due mesi di carcere per “abuso di mezzi di correzione”. Non so: a me tutto questo fa pensare che il ragazzo punito aveva ovviamente dei “modelli” – si fa per dire – dai quali non poteva certo tirare fuori null’altro, e questo non so se sia più triste o più pericoloso. Mi chiedo solo se perlomeno – dopo avere scritto per cento volte “deficente” senza la i – almeno un po’ più di ortografia l’abbia imparata.
Aggiornamento: (9 luglio) Leggi le motivazioni del ricorso in appello del PM.

mi devo preoccupare?

in questo momento, l’ultima riga di log indicata da lloogg è la seguente:
http://10.132.104.136:82/prc0/0/231/igtime82625.3589997999 from direct url (no referer)
83.224.64.9 Italy 1280x1024 MSIE 6.0 running on Windows XP x64
Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 6.0; Windows NT 5.2; SV1; .NET CLR 1.1.4322)
22:51:58 Jun 27

Notate che la prima riga non dovrebbe essere quell’indirizzo, ma indicare una pagina del mio sito, e più precisamente di queste notiziole. Non uso indirizzi 10.132.*. Idee?
(una ricerca sui log con quell’indirizzo IP mi ha fatto trovare come referrer anche http://wap.omnitelvodafone.it/cae/jpc/. Sarà il WAP che fa casino come da sua definizione, oppure lloogg che si è svegliato male?

cambio 1:1

Ho appena comprato Babylon (dizionario software, per chi non lo sapesse). Nella pagina di pagamento, puoi scegliere la valuta con cui pagare. Bene: se paghi in euro, sono 89 euro (più IVA, ma di per sé la cosa conta poco, perché l’ho preso a nome di Anna che ha la partita IVA e sarà la persona che in futuro lo userà di più). Se paghi in dollari, sono 89 dollari (più IVA). Notate che ho indicato che sono in una nazione dell’Unione Europea, anche perché ho indicato il numero di partita IVA di Anna. Dov’è il trucco?

Monza città contro la pace?

Dal 2002 al 2007, per una stranissima congiunzione astrale, la città di Monza è stata governata da una coalizione di centrosinistra, che aveva pensato bene di mettere sotto il cartello stradale che indica l’inizio della città un altro cartello con la scritta “CITTÀ PER LA PACE”. Occhei, per me sono soldi sprecati.
Un mese fa, come è nell’ordine naturale delle cose, Monza è tornata al centrodestra. Nell’attesa di modificare le passate delibere e permettere a Paolo B. di costruire tantissime bellissime case alla Cascinazza, il nuovo sindaco 3M (Marco Maria Mariani) ha già pensato a un’azione incisiva: togliere quei cartelli. Insomma, come sprecare ancora altri soldi…
La cosa più strana di tutto questo è che 3M, così come l’assessore alla Viabilità (e sicurezza…) Massimiliano Romeo, sono entrambi leghisti. Dai tempi di Sarajevo ne è passata di acqua sotto i ponti – quelli rimasti, si intende!