“maggioranza politica”

Un tormentone politico delle ultime settimane è la locuzione “maggioranza politica”, relativa al numero di voti che la maggioranza ha in Senato. Come scrivevo a proposito della recensione de l’Occidentale, in un loro articolo Giancarlo Loquenzi fa “i conti” e afferma che la maggioranza politica non c’è, perché tolti i senatori a vita e quelli dell’UDC la sedicente maggioranza si sarebbe fermata a 155 voti, tre meno dei 158 “dovuti”.
Se devo essere sincero, tutti questi bizantinismi mi ricordano il paradosso dei tre tipi che prendono un aperitivo, e pagano alla fine un conto totale di 30 euro. Appena usciti, il titolare del locale rifà i conti e scopre che il conto era solo di 25 euro; manda allora il suo garzone a correre loro dietro per ridargli il resto. (Non ho affermato da nessuna parte che la storia avesse un fondo di realtà…) Il garzone però pensa “poi i tre non sapranno come dividersi i 5 euro: tanto vale che gliene dia loro solo tre, che tanto li rende contenti, e mi intaschi gli altri due”. Alla fine quindi ciascun tipo ha pagato 9 euro, per un totale di 27; due euro se li è intascati il garzone, e si arriva così a 29; e l’euro che manca dove è finito?
Qui capita la stessa cosa. Già il numero magico di 158, che è calcolato prendendo la metà più uno del numero di senatori eletti (315), non ha un grande senso: se per ipotesi i 7 senatori a vita votassero tutti contro il governo, andrebbe sotto e basta. Il numero corretto a questo punto dovrebbe essere 161, la metà più uno di 321 (no, non ho sbagliato a fare i conti. Il presidente del Senato non vota) Ma supponiamo pure che 158 sia il numero “magico”: questo vale naturalmente se tutti i senatori sono presenti. Se qualcuno non vota, le cose naturalmente cambiano. Ieri (controllate qua, voto numero 34) c’era un senatore della maggioranza “assente giustificato” (Bulgarelli), così come due senatori a vita (Cossiga e Pininfarina), mentre Andreotti non ha votato così come De Gregorio (che avrà avuto un bel problema di coscienza, essendo il presidente della Commissione Difesa…), Pistorio, e Fernando Rossi. A questo punto i votanti “politici” erano 310, e quindi in un certo senso il ragionamento di Loquenzi potrebbe essere corretto (ci sarebbero voluti 156 voti). Però è anche vero che Bulgarelli non ha potuto votare, e quindi “politicamente” il centocinquantaseiesimo voto ci sarebbe stato.
Risultato finale di tutto questo? I conti in realtà ognuno li mostra come vuole lui (e lo stesso vale per il paradosso sopra!)

L’Occidentale (quotidiano on line)

Ieri Ugo mi ha segnalato L’Occidentale, neonato quotidiano on line (è stato inaugurato il 20 marzo), dicendomi subito che ha “una connotazione politica poco vicina alla tua”, e chiedendomi nemmeno troppo tra le righe un giudizio.
Beh, innanzitutto non si può sbagliare sulla collocazione politica del quotidiano, visto il bannerino a Tocqueville (l’aggregatore di blog di destra) presente sulla home page.
La home page mentre sto scrivendo è particolare perché non parla di politica italiana, per la precisione del voto di ieri sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, che è relegato nella sezione “Italia”, ma di questo parlerò in un altro post. Si trovano invece un articolo di lunedì scorso di Mario Seminerio sulla riforma delle pensioni, che condivido nella sostanza anche se non certo con il tono scritto; un’intervista sul futuro demografico dell’Europa, un pippone di Raffaele Iannuzzi (figlio di?) sulla bruciata gioventù italica, un rant fallaciano di Dimitri Buffa. Molto interessante l’articolo di apertura sull’Iraq di Filippo Cammarota, su fatti relativamente noti quello su Putin e il suo possibile cartello per il gas e sulla riunione della Lega Araba. Non linko nemmeno la notizia della fine di Life, puro riempitivo.
Notare che tutti gli articoli, in stile blog, hanno la possibilità di essere commentati (ne ho postato uno per prova), ma la cosa non sembra suscitare un interesse così grande. Infine ci sono varie sezioni (la neonata War, dove si sono assicurati la firma di Fiamma Nirenstein; Network, che non sono riuscito a comprendere; Verso l’Eliseo; Pennsylvania Avenue; La Chiesa in movimento; Tax; Astronomia, che a dispetto del nome sembra parlare di Confindustria) oltre alle pagine sui temi classici di un giornale e un “Inside Italy” scritto in inglese.
Giudizio finale? misto. Ci sono articoli interessanti e utili per vedere un punto di vista un po’ diverso dal solito, articoli da buttare via senza nemmeno aprire, e articoli da prendere un po’ con le molle. Diciamo buono per chi sta politicamente a destra, ma tanto credo che chi sta molto a sinistra non lo leggerebbe mai :-)

quisss and fun

Due link per oggi.
Il primo, via Typesetter, dopo più di cento domande ti dice quale personaggio di Harry Potter sei: ho vinto di gran lunga la rappresentazione di Luna Lovegood, il che in effetti potrebbe anche starci più che bene. (trovate il mio risultato completo qui)
Il secondo, trovato da Placida Signora, è un giochino che consiglio di fare con le cuffie o comunque senza troppa gente vicino. Però garantisco che merita!

Troppo esercizio

Per una serie di avvenimenti contingenti, stamattina prima di andare in ufficio sono stato in palestra. Bisogna dire che alle 8:30 del mattino trovi ben poca gente, per la maggior parte carampane e carampani che camminano sul tapis roulant (tra l’altro, c’era un tipo che assomigliava al buonanima di Bruno Lauzi che ha iniziato alle 8:40 e alle 9:50, quando sono uscito, stava ancora arrancando. E farsi una bella passeggiata, invece?).
Leggermente stanco, visto che mi hanno cambiato esercizi, ho poi preso la bicicletta per arrivare in ufficio… e mi sono trovato l’ascensore scassato. Per il resto della mattinata ho avuto problemi vari di coordinamento delle mie stanche membra.

Tagged

Non so se vi siano arrivati degli inviti a iscriversi a Tagged. A me sì, e non avendo molto da fare l’ho anche attivato (tanto se lo sapevano già il mio indirizzo email non ci perdevo molto).
Però naturalmente non sono stato così volpino da scrivere la mia password gmail per “invitare tutti i miei contatti”. Ragazzi, d’accordo che il sistema migliore per rubare le password altrui è farsele dare direttamente, ma vi pare il caso?

Quando non si è abituati…

Ieri sera c’è stata la fiaccolata della Moratti, per la sicurezza a Milano. A me continua a sembrare un po’ strano che il sindaco sfili – almeno fosse andata a fare un corteo sotto Montecitorio avrebbe avuto un po’ più senso – ma tant’è.
In compenso, sembra che ci sia stato qualche problema con la cera caduta dalle fiaccole. Si vede che ai partecipanti non era mai capitato di fare una fiaccolata, e questo lo capisco, oppure una processione – ma la destra non dovrebbe difendere questi valori cattolici?
Un resoconto più gustoso si può leggere su OneMoreBlog.
Il guaio è che tra una mezz’oretta – visto che il temporale con grandinatona è terminato – dovrei passare in bicicletta proprio di là… chissà com’è la situazione.

La bellezza dei numeri

Ci ho perso come al solito i miei dieci giorni, ma sono riuscito a buttare giù la trascrizione della Lectio Magistralis di Hofstadter tenuta al Festival della Matematica. Occhei, l’originale è sicuramente migliore, vista la brillantezza di Doug, ma vi dovete accontentare. Andate qua

percorso casa-ufficio

Stamattina la giornata non prometteva nulla di buono, così ho deciso di non prendere la bicicletta e andare in ufficio con i mezzi. Anche se la 90 è arrivata praticamente subito e la metro rossa ha una frequenza invidiabile, ci ho comunque messo trentadue minuti. Indubbiamente c’è spazio per dell’ottimizzazione: in effetti stasera per tornare a casa il tempo impiegato è stato solo di ventisette minuti. Peccato che l'”ottimizzazione” sia consistita nell’andare a piedi.