Remember the milk

Data la mia cronica incapacità di fare le cose nei tempi prefissati, ogni tanto mi viene in mente che potrei sprecare ancora un po’ di tempo in più per scrivere da qualche parte le cose che dovrei fare.
Quello che mi è capitato per la tastiera in questi giorni è Remember the Milk, il cui logo è in effetti una simpatica mucca. Il sistema – mi spiace dirlo, ma è solo in inglese – funziona come ci si può aspettare: uno inserisce il task nella lista che vuole (ce ne sono alcune create di default, ma se ne possono aggiungere a piacere), dice quanto dovrebbe durare e quando dovrebbe essere terminato… ma c’è un pulsantino “postpone” per i ritardatari cronici. I task possono anche essere condivisi con altri utenti, e i reminder possono essere addirittura spediti per SMS (solo per i clienti Vodafone, però); inoltre il sistema si può interfacciare con Google Calendar, per gli aficionado.
Commento finale? boh. Per il momento ci provo, diciamo così.

The Science of Discworld III: Darwin’s Watch (libro)

[copertina]
Terzo volume della versione “scientifica” del Mondo Disco, il terzetto di autori questa volta (Terry Pratchett, Ian Stewart, Jack Cohen, The Science of Discworld III: Darwin’s Watch, Ebury Press 2005, pag. 344, Lst 6.99, ISBN 978-0-09189824-3) si occupa dell’evoluzione: i maghi del Discworld devono riuscire a fare in modo che Charles Darwin scriva The Origin of the Species e non Theology of the Species, un saggio ante litteram sull’Intelligent Design. Il libro si snoda come i due precedenti, con capitoletti che vedono le avventure dei maghi del Discworld (e di Rincewind, che sicuramente manca a molti dei lettori più anziani…) intervallati da capitoli più corposi che da un lato mostrano le analogie con il nostro mondo reale, e dall’altro entrano nei dettagli sia storici che biologici (ma anche matematici, fidatevi…) della teoria. Cohen tra l’altro spiega come quello che noi crediamo usualmente sull’evoluzione non corrisponde affatto agli ultimi studi: mai fidarsi del sentir comune! Insomma, un libro da comprare al volo – se si sa l’inglese, ovvio: casualmente nessuno dei libri di questa serie è stato tradotto in italiano, che io sappia.

OKNOtizie

OKNOtizie Quelli di lloogg hanno anche fatto un’altra applicazione sempre in stile web 2.0: OKNOtizie.
Questa applicazione, ospitata da Alice (che bello, per una volta posso fare una pubblicità sinergica…) vorrebbe diventare l’equivalente italiano di digg: un posto dove gli utenti iscritti possono segnalare le notizie web che ritengono interessanti, e tutti possono votare OK se la notizia è loro piaciuta, oppure NO se ritengono sia spam.
Come in tutti questi sistemi di editoria sociale, in un certo senso si perde il controllo completo del proprio post, visto che a partire dalla pagina vista sotto OKNOtizie si possono scrivere dei commenti (che possono essere anch’essi votati con lo stesso meccanismo): a ognuno la scelta di cosa fare, tenendo comunque conto che come scritto sopra chiunque può segnalare una notizia altrui.
Inutile dire che viene fornita una bookmarklet che permette con un semplice clic di segnalare una notizia; forse meno inutile fare presente che io non sia riuscito a trovare un sistema per avere automaticamente indicato sui miei post il numero di OK che hanno ricevuto. Per il momento sto cercando almeno di mettere su la possibilità di segnalarmi e votarmi, ma abbiate pietà di un povero matematico!

Rifatti la faccia!

mau-modi_t.JPG Sono capitato in un sito della University of St. Andrews che permette di fare il morphing di una faccia: trasformarla cioè secondo una serie di specifiche predefinite. Dopo avere inviato la propria foto e indicato dove stanno occhi e bocca – si sa, il riconoscimento facciale non è ancora così avanzato… – parte un’applet java che vi dà varie possibilità, con risultati più o meno convincenti.
Quella che vedete (ci potete anche cliccare sopra, se non volete la versione francobollo…) è la mia versione “in stile Modigliani” che secondo me non è venuta affatto male, e quasi quasi utilizzerò come mio avatar. Ma credo che la versione Neanderthal sarà apprezzata da molti!

lloogg

Dopo >Luciano e Iaia ho provato anch’io a usare lloogg (che, anche se non sembra, è un servizio italianissimo). A parte tutta l’interfaccia web 2.0 che è tanto di moda, il punto fondamentale del sistema è che ti mostra in tempo reale gli ultimi accessi al sito: quello che uno unixaro fa con il comando tail -f. Non so se e quanto serve, anche perché avendolo solo provato con la home page del mio blog non è che i dati siano così variabili: però potrebbe essere interessante.
Il sistema non è libero ma funziona a inviti: se vi interessa, ne ho uno.

7^3*17*29*65921*769176593

questo numero è mio! Seguendo Massimo Morelli, anche io mi sono preso un numero tutto per me da Freedom to Tinker. È stato difficile, perché c’è molta ressa e continuava a darmi timeout, ma alla fine ce l’ho fatta. Già che c’ero, l’ho anche fattorizzato: devo dire che il fattore 7 al cubo gli dà un tocco di classe che manca al numero di Momo. Ora vi vieto di usarlo, se non dopo avermi pagato una royalty di un centesimo per ciascun suo uso.
Il tutto sembra assolutamente idiota, e probabilmente lo è. Peccato che sia quello che stanno facendo i produttori di HD-DVD, che cercano di “dimostrare” come il numero a 128 bit che crittografa il contenuto di svariati film sia protetto dal famigerato DMCA (Digital Millennium Copyright Act). Ma ci sono idiozie ancora peggiori: infatti non viene messo sotto copyright il numero – sarebbe difficile persino per gli americani – ma viene detto che è un “copyright circumvention device”, un dispositivo per fregare il copyright. Visto che una qualunque cosa che cerchi di fregare il copyright è illegale, ne deriva che ho il diritto di impedirvi di usare il numero stesso, la sua fattorizzazione come ho messo qua nel titolo di questa notiziola, ma anche il disegnino qua sopra! Vedi anche Good Math, Bad Math che spiega le cose dal punto di vista più matematico.
Contattatemi pure per chiedermi come mandarmi i soldi per l’uso del mio numero…

“alta probabilità di certezza”

Scopro via Mantellini questo articolo che cita la relazione della Commissione d’inchiesta sulle morti all’ospedale di Castellaneta. Nella relazione viene detto che per uno degli otto decessi avvenuti, il rapporto causale tra lo cambio dei tubi e la morte del paziente è incerto; in tre casi il rapporto causale è “altamente incerto”; e infine che per quattro casi le morti sono dovute “con alta probabilità di certezza” allo scambio di gas (neretto mio).
Ora, la frase “alta probabilità di certezza” è come minimo pleonastica: la probabilità è sempre definita rispetto alla totalità degli eventi, che per definizione è la certezza. Quindi sarebbe bastato dire “alta probabilità” o “quasi certezza”. Resta solo da capire se quelli della Commissione d’inchiesta hanno scritto così perché il barocchismo è sempre apprezzato nell’italica penisola, oppure non si sono resi conto del significato della frase. Io punto sulla seconda.

Brava Esselunga

Due settimane fa avevo raccontato di come mi fossi giocato un buono sconto di dieci euro all’Esselunga perché avevo letto male la loro pubblicità “un punto = un centesimo”. Oltre alla notiziola, avevo anche scritto direttamente a loro, semplicemente per sfogarmi: anche sa la pubblicità non era chiarissima, il problema di non averla compresa chiaramente a una prima lettura era mio e non loro. Fatto questo, ho dimenticato il tutto, visto che avevo altre cose più importanti cui pensare.
Ieri mi è arrivata un’email che chiedeva di contattare il servizio clienti Esselunga, visto che non mi avevano trovato al telefono (hanno ancora il numero di Via Forze Armate…). Oggi ho chiamato, parlato e mi hanno eccezionalmente concesso un buono di 10 euro. La signora mi ha anche detto se già che c’ero volevo un regalo con gli altri 695 punti rimasti: ho gentilmente declinato l’invito :-)
Bisogna dire che l’assistenza clienti Esselunga continua ad essere ottima, come già avevo notato una volta in cui mi era capitata una confezione andata a male che è stata cambiata senza neanche una domanda. Caprotti tartassa i dipendenti (come del resto tutta la grande distribuzione), ma si vede che sa bene come conquistarsi i clienti!