Stanotte Giuseppina mi scrive preoccupata perché, dopo avere spedito un’email a una lista a cui siamo entrambi iscritti, le è tornato indietro un messaggio dall’aria minacciosa, messaggio che allega alla sua mail.
Premetto che il suo messaggio originale commentava la “festa per Jannacci” che Radio Popolare ha organizzato sabato scorso, e c’era un link appunto alla presentazione dell’iniziativa.
La risposta che le è tornata era di Antigen, il controllo antivirus del server Exchange di fiat.com: diceva che il messaggio era stato “purged” – che non significa “emendato”, ma direttamente “cancellato” – nonostante il campo “X-MIRsrl-MailScanner:” affermasse “Sembra essere pulito” (sì, in italiano). E qual era allora il crimine commesso da Giuseppina? Avere usato all’interno del mail la parola “casino”. La frase incriminata, per la precisione, era «Un casino di gente di tutti i colori possibili».
Naturalmente – anche se confesso di non esserci arrivato subito, ma in fin dei conti è lunedì mattina – non è che i vertici Fiat abbiano avuto un improvviso sussulto di puritanesimo: molto più prosaicamente, la loro idea di base è stata quella di eliminare gli spam che promuovono i “casino on line”. Peccato che siano stati un pelo troppo aggressivi nella definizione dei filtri, visto che quello era l’unico termine sospetto nell’email. O magari lo fanno apposta, così uno ha una scusa per affermare “no, la tua email non mi è mai arrivata”…
Deformazione professionale
Chiacchiere del lunedì mattina alla macchinetta del caffè: si finisce a parlare di politica.
Mentre torniamo in ufficio, il capo fa: “Si lamentano tutti di Berlusconi che compra i senatori, ma al governo non hanno fatto lo stesso con Pallaro, mettendo dieci milioni per gli italiani all’estero?” E io: “No, quella è retention”.
Quisss: qual è il tuo daimon?
Nell’attesa di andare a vedere La bussola d’oro, uno può provare a cercare nel sito il quiz “qual è il tuo daimon”. Attenzione: il sito è in flash, e non è consigliato a chi non abbia un’ADSL.
Ad ogni modo, il mio risultato è stato Thedra, una bella gatta nera come la nostra Momo. Il tutto come profilo “Sommesso, timdo, modesto, passivo, tranquillo”. Dite voi. E poi, dopo avere detto, dite a quelli che hanno scritto il flash che l’italiano possiede anche caratteri non ASCII come le lettere accentate, e sarebbe bello che almeno qualcosa apparisse al loro posto.
(via Gatto Nero, che è risultato tra l’altro “arrendevole”. C’è qualcosa che non va)
unità di misura
Al Corsera si sentono già in clima natalizio. Poi è anche domenica mattina, che ci volete fare. Così, per impreziosire l’articolo sui soliti problemi di Trenitalia, hanno pensato bene di fare una piccola modifica al sistema internazionale di misura. La distanza tra Lecce e Roma non è stata infatti misurata in chilometri, come avrebbero fatto tutti, ma in km/h. Si ottiene così un risultato paradossale: innanzitutto avere i treni che – quando funzionano – sono i più veloci del mondo, visto che non è da tutti andare a 500 km/h; poi avere fatto percorrere ai poveri viaggiatori qualcosa come 10000 chilometri (basta moltiplicare la velocità per il numero d’ore), portandoli praticamente a Vladivostok o giù di lì. Niente male davvero!
è (quasi) Natale
(1) Sono dovuto andare dalle parti di viale Abruzzi verso le 13 a portare Anna a prendere un proiettore (la storia è un po’ più lunga, ma non è così importante). Tutto bloccato. Anna, povera stella, ha chiesto “ma come mai c’è tanto casino il sabato a quest’ora?
(2) I quotidiani gratuiti nei weekend non escono, tanto i travet non vanno a lavorare. Ma stamattina, mentre andavo in palestra, c’era una signorina ingaggiata da Leggo che distribuiva copie del giornale, e poi ho visto uno che cercava di racimolare qualche centesimo offrendo una copia di Leggo e di Metro.
È proprio vero che Natale, se non ci fosse, sarebbe stato meglio.
“nel 2008 consumi in calo”
Questo è il titolo di un articolo del Corsera sulle stime di Confindustria per l’anno che sta arrivando. Peccato che – sempre dallo stesso articolo – i consumi delle famiglie sono previsti in aumento dell’1,2%. Cosa c’è che non torna? che quest’anno cresceranno dell’1,9%, e quindi la crescita si riduce: un matematico direbbe che la derivata della crescita è negativa, ma si accontenterebbe anche di vedere scritto “nel 2008 i consumi cresceranno di meno”. Ma il titolista probabilmente non riesce a comprendere la differenza: e dire che se uno gli spiegasse “guarda che quest’anno la benzina è passata da 1.20 euro al litro a 1.35, ma l’anno prossimo arriverà solo a 1.40”, non gli verrebbe affatto in mente di dire che nel 2008 la benzina sarà in calo…
A proposito di Confindustria, anche al Sole-24Ore non se la cavano molto meglio con i titoli: non è “nel 2008 crescita ferma all’1 per cento”, ma limitata all’1%, visto che quest’anno è stata maggiore.
Biglietto di Natale – parte 3
Riassunto delle puntate precedenti: dopo che ATM mi ha detto che loro non hanno emesso il biglietto di Natale perché il Comune non ha detto loro di farlo, ho scritto al Comune.
Dalla homepage del Comune si vede subito il link “scrivi al Comune”. Peccato che al servizio bisogna “accedere”: o in modalità “utente certificato” (e andare in Via Larga a farmi dare il PIN per ottenere il certificato digitale da installare sul PC, tutto per fare una domanda, mi sembra francamente esagerato) oppure da “utente registrato”. Ora, capisco che si voglia che chi fa una richiesta abbia un indirizzo email esistente, ma per fare questo basta fare come ATM che invia all’indirizzo indicato dal mittente una richiesta di conferma. No, qua bisogna fare tutta una registrazione, e aspettare una mezz’oretta per ricevere il link di attivazione. Ad ogni modo, stamattina sono riuscito ad avere l’agognata password (almeno otto caratteri di cui almeno due cifre e almeno quattro lettere…) e ho scritto il seguente messaggio alle 11:40.
Biglietti di Natale ATM
A differenza degli anni scorsi, quest’anno non è stato emesso il Biglietto di Natale ATM, che al costo di 2.50 euro permetteva un numero illimitato di corse e nei giorni festivi era utilizzabile da un nucleo familiare (due adulti e due bambini).
Ho chiesto lumi ad ATM, e la risposta è stata che «è il Comune di Milano a stabilire convenzioni o iniziative».
A questo punto vi giro la domanda: come mai quest’anno non avete deciso di fare emettere il biglietto di Natale? In una città come Milano, dove già ci sono enormi problemi di traffico e nella quale a dicembre prendere l’automobile e muoversi per le strade contribuisce solamente a peggiorare l’aria e la vita di tutti, il biglietto di Natale era un interessante modo per far capire alla gente che ci sono anche altri tipi di mobilità possibile.
Ringraziando anticipamente,
Maurizio Codogno
Ho appena ricevuto la risposta, da un indirizzo piuttosto improbabile sindaco.moratti@comune.milano.it. Ecco qua il testo:
«Egregio signor Codogno, abbiamo interessato l’Assessorato alla Mobilità Trasporti e Ambiente competente in materia, se vorrà dialogare direttamente con il suddetto assessorato potrà farlo: assessore.croci@comune.milano.it coridiali saluti Ufficio di Gabinetto Segreteria»
Come nel caso dell’ATM, apprezzo la celerità nella risposta, ma non la (non) risposta. Vorrà dire che continuerò la filastrocca “alla fiera del Nord” e chiederò direttamente all’assessore…
libera unità
Domani l’Unità non sarà in edicola. Nel sito, che oggi non è aggiornato appunto per lo sciopero, c’è banalmente un comunicato che dice “L’assemblea dei giornalisti ha deciso di scioperare venerdì 14 dicembre in relazione all’assetto proprietario de l’Unità”. Frase abbastanza sibillina, non c’è dubbio. Quello che ci sta dietro è che l’Unità sta per essere venduta alla Tosinvest, simpatica azienda che ha deciso di fare l’editore ed è partita con… Libero. Ah, a dire il vero ha anche comprato Il Riformista, noto giornale che è l’eccezione che conferma la regola nomen omen, e dove il Grande Vecchio Emanuele Macaluso non ha perso occasione per togliersi qualche sassolino verso i suoi ex compagni. Aggiungo che a destra (Panorama) dicono che ci sono dei cattivoni (Unicredito) che non vogliono più prestargli soldi per comprare nuovi giornali.
Che aggiungere? Macaluso ha ragione quando si chiede (retoricamente, mi sa) perché l’Unità è alla frutta, però si dimentica di notare come tutti i quotidiani, salvo forse quelli “grandi” (per l’Italia, all’estero sarebbero comunque medio-piccoli), sono in sofferenza. Il punto che la colpa non è certo dei blogh :-) ma nemmeno della free press o della televisione, o di Internet in generale. È banalmente del fatto che il giornale come mero contenitore di notizie non ha più senso, e quindi bisogna fare qualcosa di diverso: magari vere inchieste – Report, in televisione, continua ad essere visto; magari andare sul grandguignolesco – Libero è in attivo…
Oppure si prende atto della cosa, e i giornali diventeranno man mano in mano ad editori (generalmente con tendenze più o meno destrorse) che vedranno le perdite finanziarie alla stregua di un investimento come un altro per pubblicizzare il proprio pensiero, vedi ePolis che ormai è un house organ per Marcello dell’Utri. Basta saperlo in anticipo.
PS: via Alessandro Gilioli ho trovato la storia vista direttamente dai giornalisti dell’Unità. Vedi anche OneMoreBlog.