Archivi categoria: y2005_pipponi

l'innovazione va guidata

Leggo da un’Ansa che Alcatel, Ericsson, Nokia, Philips e Siemens lanciano un appello alla UE per “promuovere l’innovazione”. Per chi non l’avesse capito, questa “promozione” si otterrebbe solo evitando quelle noiose diatribe per evitare l’approvazione definitiva della direttiva per la brevettabilità del software. Infatti nel loro documento comune sottolineano “l’importanza accordata alla possibilità di brevettare delle invenzioni da applicare al computer”.
Da questo si deducono alcune cose. Innanzitutto, un telefonino è ormai un computer, nel caso qualcuno non se ne fosse ancora accorto. Inoltre – e questo è il punto che mi preme di più – non si vuole più definire l’innovazione come “qualcuno che ha una nuova idea” ma come “qualcuno ha brevettato l’idea”. Il brevetto costa soldi e soprattutto non è alla portata pratica di una persona qualsiasi. Cosa succederà, insomma? che le grandi società potranno scambiarsi tra loro le licenze d’uso dei brevetti come fossero figurine, e l'”innovazione” sarà limitata a quello che loro vorranno. Bel futuro, vero?

Ultimo aggiornamento: 2005-07-04 15:11

Forse ce la facciamo

Il 12 luglio avremo qui a Milano (in Bocconi) un’assemblea “vera” della Naming Authority, il “cadavere” come lo chiamo familiarmente dopo l’assemblea del 9 dicembre 2003 che sancì la fine del suo scopo (creare e mantenere le regole per l’assegnazione dei nomi a domino che finiscono in .it). Adesso le regole sono fatte in pratica direttamente dal Registro (gestito da un istituto pisano del CNR), con una Commissione Regole che dà un parere consultivo.
Il bello è che naturalmente lo statuto della Naming Authority è ancora formalmente valido, quindi se a qualcuno saltasse il ticchio di dire “non c’ero quando NA nacque, ma voglio poter dire che c’ero quando morì” potrebbe fare domanda di iscrizione. La fregatura è naturalmente che probabilmente l’assemblea voterebbe contro l’iscrizione…

Ultimo aggiornamento: 2005-06-29 15:40

ICI

Bisogna pagare l’ICI. Non sarà piacevole, ma s’ha da fare.
Il mio piccolo guaio è che io posseggo una sola casa, quella di Torino, ma non è quella in cui abito (che è di Anna). Inoltre la mia residenza è a Milano, non a Torino. Questo significa che devo pagare esattamente come per una seconda casa, nonostante quella a tutti gli effetti sia la mia unica abitazione. Non mi sembra una bella cosa… Andrà a finire che riporterò la residenza a Torino, che almeno mi sento più a mio agio.
(tecnicamente mia mamma ha l’usufrutto di quella casa, ma visto che lei comunque risiede in montagna a casa sua la cosa non cambierebbe)

Ultimo aggiornamento: 2005-06-27 14:55

Papa Ratzinger

Quando venne eletto Benedetto XVI, avevo scritto un post relativamente ottimista. Ma dopo avere visto l’incontro con il nostro presidente, temo di dovermi ricredere.
Il problema non è naturalmente quello che ha detto, figuriamoci. Potrei lamentarmi della mancanza di coraggio intellettuale nel non dire “noi vogliamo che si protegga l’embrione perché non sappiamo quando inizia la vita, e quindi preferiamo tenerci larghi”, ma per questa volta passi. Il problema non è nemmeno dove l’ha detto. Il guaio è nel come. La mia impressione è stata di una persona che non è per nulla interessata ad ascoltare l’altro. E questo non è bello: proprio per la finitezza dell’uomo, è sempre possibile scoprire qualcosa di più anche se si parte dal principio che Dio ci ha dato la Verità. Il tutto è molto preoccupante.

Ultimo aggiornamento: 2005-06-25 20:11

Era meglio quando c’era Schillaci

(lui le gomme le rubava, come cantava la canzoncina…)
Verrebbe quasi voglia di accendere la tv per vedere il balletto delle gomme al gran premio di Indianapolis, anzi al posto di esso. Se non ho capito male, il problema è che i pneumatici Michelin sono stati fatti troppo al limite, e si corre il serio rischio che si spacchino in gara. Fino all’anno scorso non ci sarebbe stato un gran problema: le squadre avrebbero usate gomme un po’ meno tirate e tutto sarebbe andato bene. Peccato che le regole di quest’anno vietino assolutamente di cambiare pneumatici: quelle usate nelle prove devono restare per la gara. La ragione logica di questa regola, come di quella che impedisce modifiche a telaio e motore tra qualifiche e gara, era di cercare di evitare l’uso di materiale troppo spinto: si è visto.
La Michelin ha chiesto di poter cambiare gomme per ragioni di sicurezza: la Ferrari, che ha le Bridgestone e durante l’anno ha già avuto i suoi problemi, ha risposto picche; allora ci sono state trattative di tutti i tipi, come “allora mettiamo una chicane in più” e “facciamo partire le Ferrari in pole” (e le Minardi e le Jordan, anch’esse in Bridgestone?)
Alla fine ho deciso di accendere la tv: la FIA ha detto che si deve partire senza modifiche al percorso, c’è stato il giro di ricognizione e tutti sono rientrati ai box tranne le sei macchine gommate Bridgestone. Ancora un po’ e dietro riuscivano comunque a fare un incidente… Il pubblico che non sapeva nulla ha cominciato a fischiare e buttare di tutto in pista, mentre Briatore diceva che lui “ci aveva la lettera della Michelin” che impediva loro di correre, e bastava fosse stata messa la chicane… Mah. Se solo per questo, bastava dire ai piloti di non andare troppo forte, no?
Aggiornamento: leggo ora da Repubblica che Briatore ha persino proposto “di far correre tutte le auto, ma di dare punti solo alle macchine gommate Bridgestone”. Non ci posso credere.

Ultimo aggiornamento: 2005-06-19 20:43

manipolazione delle notizie

Ci sono tanti modi in cui farlo. Prendiamo liberoblog, di cui ho già (s)parlato in passato. Ogni tanto mi arriva un messaggio che dice più o meno “che fortunato che sei! abbiamo scelto un tuo articolo per il nostro bellissimo sito!”, della qual cosa non me ne può fregare di meno.
Solo che quando prendono un mio pippone che ha un titolo e un occhiello (per la cronaca, “Se il sondaggio su un’eventuale lista Prodi non è farlocco, se ne vedono delle belle “) e lo inviano con un altro titolo e un altro occhiello (la foto è di interesse nullo dal mio punto di vista) la cosa comincia a infastidirmi. Se poi la mia richiesta di cambiare titolo e occhiello finisce in /dev/null, mi comincio anche più a incazzare. Finirà che farò come DElyMyth che vieta loro di prendere i suoi articoli: tanto non mi serve certo pubblicità…

Ultimo aggiornamento: 2005-06-14 14:23

referendum

Non vorrete mica togliermi il pippone, vero? Tanto ci sarebbe stato in ogni caso…
Per prima cosa, il sì ha perso inequivocabilmente. Il 90% del 26% è meno del 23.5% degli elettori italiani: anche ammesso e non concesso che gli astensionisti volontari fossero andati in massa a votare no fino a toccare il quorum, non ci sarebbe stata la maggioranza di sì. Sarebbe stato necessario che alcuni di costoro avessero sbagliato a votare, e quindi il loro voto venisse contato come nullo: ma questa mi sembra onestamente un’ipotesi davvero fantapolitica.
Secondo: Ruini canta vittoria e ringrazia tutti, ma ha perso un’occasione di fare bella figura. E probabilmente la chiesa la pagherà con gli interessi.
Terzo: La sinistra ha mietuto quello che aveva seminato due anni fa con il referendum sull’articolo 18, per cui Fassino aveva chiesto l’astensione. Gli appelli al senso civico sono stati banalmente irrisi.
Quarto: Non avremo più referendum, immagino: per questo dobbiamo ringraziare i radicali.
Quinto: Chi ha vinto davvero sono i partiti. Tutti. Il popolo bue è stato così brillantemente obnubilato, che non avrà più la possibilità di dire qualcosa. Bel risultato, vero?

Ultimo aggiornamento: 2005-06-14 13:37

PosteItaliote

Dieci giorni fa è arrivata un’assicurata per Anna, e naturalmente ci è rimasto l’avviso di recapito. Fin qua nulla di male. Peccato che il nostro bell’ufficio postale del quartiere Isola, a cinquecento metri da casa, è in ristrutturazione, e quindi dobbiamo recuperare la posta all’ufficio Milano 40 in via Cappellini. Bene, stasera ho provato ad andare a ritirare la busta. Già l’ufficio è a due chilometri, vabbè. Arrivo qualche minuto prima della chiusura, prendo il numerino 383, guardo… e scopro che stanno servendo il 351. Ci sono tre sportelli abilitati, ma non al ritiro della posta inevasa: a tutte le operazioni postali, quindi all’invio di raccomandate e di pacchi ad esempio. Inoltre, non essendo quello un ufficio dedicato, non sanno nemmeno dove tenere la posta. La persona prima di me mi ha detto che ha fatto un’ora e tre quarti di coda.
Innanzitutto devo ringraziare pubblicamente quei tre poveretti agli sportelli: mi hanno consegnato la mia busta – ero l’ultimo, e fortunamente una quindicina di persone si era scocciata ed è andata via – venti minuti dopo la chiusura. Detto questo, mi chiedo come i loro capi possano essere così idioti da non avere immaginato il caos che sarebbe arrivato, e soprattutto non avere fatto nulla in due settimane. Sembra che forse domani attiveranno uno sportello apposito: ma è dal primo giugno che capita questo!

Ultimo aggiornamento: 2005-06-13 20:43