Archivi categoria: Uncategorized

_Algorithmic Puzzles_ (libro)

[copertina] Molti problemi matematici possono anche essere considerati “problemi informatici”. In definitiva, risolvere il problema significa trovare un algoritmo tale che anche lo stupido computer possa risolverlo. In questo libro (Anany Levitin e Maria Levitin, Algorithmic Puzzles, Oxford University Press, pag. 257, Lst 13,99, ISBN 9780199740444) ci sono per l’appunto centocinquanta problemi di questo tipo. Gli autori in un certo senso barano, perché a volte ci sono anche dimostrazioni di impossibilità in alcuni casi e quelle non sono certo algoritmiche; ma non importa. Quello che importa è che ci sono i problemi, ci sono le soluzioni, ci sono le spiegazioni delle tecniche adottate per risolverli (mi ero dimenticato: la prima sezione del libro contiene un tutorial con alcuni problemi risolti e l’elenco di tecniche classiche per risolvere questi problemi, dal divide-et-impera al togli-uno). Il tutto con un taglio più informatico che strettamente matematico, il che forse potrebbe risultare più interessante per alcuni.
Tutti i problemi hanno sempre una spiegazione che rimanda alle tecniche usate nella loro risoluzione, oltre che – per quanto possa essere possibile in un campo come quello dei giochi matematici in cui spesso ci si passavano le cose in maniera carbonara – l’indicazione di dove il problema è stato presentato per la prima volta, magari in forma leggermente diversa.
Un’opera altamente consigliabile per gli appassionati di matematica e di informatica, insomma!

Ultimo aggiornamento: 2012-06-30 07:00

_Aristotele e la favola dei due corvi bianchi_ (libro)

[copertina] Margaret Doody ha scritto molti gialli ambientati nell’antica Grecia, e aventi come detective protagonista nientemeno che Aristotele. In questo libriccino (Margaret Doody, Aristotele e la favola dei due corvi bianchi [Aristotle and the fable of two white crows], Sellerio “La memoria – 885” 2012 [2011], pag. 95, € 11, ISBN 978-88-389-2643-3, trad. Rosalia Coci) però la parte del mistero è davvero misera, e soprattutto non può essere risolta se non si hanno nozioni piuttosto approfondite di storia antica. In questo senso, insomma, si avvicina più a Conan Doyle che a Ellery Queen. Altra simiglianza con i gialli scherlockiani è nella presenza di una spalla che fa da narratore, anche se Stefanos sembra almeno qui un po’ più sveglio di Watson… e non dite che non è che ci voglia molto.
Come dicevo all’inizio, questo libro non è tanto un giallo quanto il racconto di un lunghissimo apologo, la storia dei due corvi bianchi, che come l’autrice stessa spiega nella postfazione raffigura il comportamento dei cittadini sia ai tempi dello Stagirita che al giorno d’oggi. Mi sa che parlare di queste cose mentre la Grecia moderna è ormai affondata non porti così bene, ma tant’è… Buona la traduzione di Rosalia Coci.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-27 07:00

_La matematica delle Olimpiadi_ (libro)

[copertina] Sono vecchio. Il giovane autore di questo libro (Giovanni Paolini, La matematica delle Olimpiadi, La Scuola 2012, pag. 128, € 8.50, ISBN 978-88-350-2971-7) è il figlio di un mio compagno di università. Occhei, è un normalista con padre normalista e zio normalista – a volte uno si chiede se esiste un gene della matematica, o più facilmente se l’amore per la matematica si passa molto facilmente in famiglia – però la cosa fa davvero sentire out.
Venendo al libro (poche pagine ma di grande formato, visto il prezzo contenuto è un affare) Paolini riporta in cinque capitoli una serie di esercizi spesso tratti dai problemi dati alle gare matematiche per le scuole superiori. Ciascuno dei capitoli – Induzione, polinomi e disuguaglianze; Numeri interi, numeri primi e divisibilità; L’aritmetica dell’orologio; Calcolo combinatorio; Angoli e triangoli – si apre con una sezione teorica che dà un’idea del contenuto matematico e delle tecniche che si possono sare per approcciare i problemi. Se posso fare un appunto, questa parte è piuttosto arida, e si direbbe più diretta ai professori che agli studenti o alle persone appassionate di questi giochi. Ma tanto ci sono poi i problemi, che vi faranno anche capire come il senso dell’umorismo dei Veri Matematici sia perverso… In definitiva, un ottimo testo per chi ama risolvere problemi matematici.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-23 07:00

_Gemelli nel mondo_ (libro)

[copertina] L’autrice di questo libro (Alessandra Piontelli, Gemelli nel mondo – leggende e realtà [Twins in the World], Raffaello Cortina – Culture e società 2012 [2008], pag. 369, € 26, ISBN 978-88-6030-442-1) è italiana, lavora anche in Italia, ma questo libro l’ha scritto in inglese (e poi se l’è tradotto in italiano): buffo, anche se non è il primo caso a me noto (ricordo l’ottimo Achille Varzi coi suoi “Buchi e altre singolarità”…)
Il libro l’ho letto perché me l’ha passato mia moglie, e perché abbiamo due gemelli quasitreenni. Beh, il mio giudizio sul testo si può condensare in una parola: inquietante. La Piontelli ha girato il mondo nell’ambito di programmi medici dedicati alle popolazioni più povere del mondo, e ha cercato ovunque notizie sui gemelli. Il quadro è sconfortante: anche quando apparentemente le cose vanno bene e i gemelli sono considerati doni divini, si scopre che sotto sotto la loro vita è peggiore di quella non certo felice dei loro compagni; e non parliamo dei luoghi in cui i gemelli vengono venduti, costretti a prostituirsi, o semplicemente ammazzati perché la loro madre non può fisicamente farcela, ad allattare e crescere due bambini. Da questo punto di vista devo ritenermi davvero fortunato a vivere nel primo mondo, e avere avuto a disposizione esami medici e cure pre- e postnatali per i miei bimbi.
Il libro è corredato da molte note – stiamo comunque parlando di un testo sociologico, in fin dei conti. Avrei però apprezzato una maggiore asciugatura, visto che alcuni concetti sono ripetuti fin troppo spesso.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-09 07:00

borsa da bicicletta

Dopo svariati anni di onorato servizio, la vecchia borsa da bicicletta che avevo comprato alla Lidl era ormai impresentabile. Il guaio è che non vendono, o almeno non sono riuscito a trovare, borse come la voglio io, cioè da agganciare al portapacchi, monolato e non a sacca doppia, e magari che si possa riciclare come borsa normale.
Finalmente amazon.it ha deciso di importare dalla Germania questa borsa Profex, e me la sono acquistata. La borsa è di quella specie di plastica che si può tessere ma non è impermeabile, il che non è un grande problema visto che se piove sul serio io in bici non ci vado. Ha gli agganci laterali per il portapacchi (più uno sotto che non sono mai riuscito a capire esattamente a cosa serva) che funzionano fin troppo bene, nel senso che bisogna stare attenti a toglierla; la qual cosa è piuttosto scomoda, visto che tanto un eventuale ladro potrebbe comunque strapparla via. L’altra cosa che manca è una bella fascia riflettente sul lato esterno, una cosa che costa poco e fa sempre il suo effetto.
Dal punto di vista pratico mi sembra sufficientemente piena di tasche e con le cerniere doppie, quindi semplici da usare: non ho provato a inserirci il mio PC (mi sa che il 15″ sia un po’ grande) ma per il resto di spazio ce n’è abbastanza per l’uso tipico di questa borsa, cioè il tragitto casa-ufficio. Non è certo adatta per fare la spesa, ma quello lo si sapeva già…
In definitiva mi sento soddisfatto.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-04 22:22

_Non si può dividere per zero!_ (libro)

[copertina]Il sottotitolo di questo libro
(Adrián Paenza, Non si può dividere per zero! [Matematica…Estas Ahí?], Bollati Boringheri – Incontri 2012 [2005], pag. 217, € 14, ISBN 978-88-339-2284-3, trad. Enrico Passoni) è “Storie di matematica da passeggio”, e confesso che non sono riuscito a capire il perché. L’originale spagnolo si intitola infatti Matematica…Estas Ahí? e il sottotitolo è “Sobre nùmeros, personajes, problemas y curiosidades”, molto più aderente al contenuto: per la precisione, i personaggi citati sono generalmente amici di Paenza, e oltre ai problemi e alle curiosità c’è anche l’ultima sezione dedicata a spiegare perché a dire dell’autore bisognerebbe rivedere tutto l’insegnamento della matematica. Vi dirò, concordo con Paenza su questo. Il libro sarebbe anche carino, con quel tocco personale che ritengo un plus in opere di questo tipo – anche perché diciamolo: non è che si possa trovare qualcosa di nuovo… – se non fosse per la traduzione. Bollati Boringhieri ha pensato di creare una nuova collana a prezzi ragionevoli, e questo è bello. Ma se il primo testo della collana comprende tutti questi svarioni (ne ho raccolti un po’ sul mio sito: e tenete conto che non ho avuto accesso al testo originale, ma ho fatto solo retroingegneria!), allora non è più bello. Ci sono cose che magari sono già errate nel testo originale, come affermare che Einstein è stato membro dell’università di Princeton. Ma ci sono errori nella terminologia matematica, come parlare di “insiemi coordinati” quando in italiano si dice “equipotenti”; e ci sono errori di uso dell’italiano, come definire che gli abitanti della Terra siano circa settemila milioni. In spagnolo si dice “siete mil miliones”, ma per noi quel numero è “sette miliardi”, e non ci vuole una laurea in matematica per accorgersene. Peggio ancora: qualcuno nella catena di creazione della versione italiana ha pensato di aggiornare la popolazione della Terra usando i dati 2012 rispetto a quelli originali del 2005, ma si è dimenticato di ricalcolare tutti i valori che partivano da quel numero… Tutte cose di cui uno un minimo scafato in matematica si accorge subito; peccato che, fatto salvo il Vostro Affezionato Recensore, quelli scafati il libro non lo prenderanno, mentre gli altri non capiranno… e poi si sentiranno confortati nel loro non capire la matematica. Sigh.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-02 07:00

_Drawing for the Artistically Undiscovered_ (libro)

[copertina] Mah. Questa volta comprarmi il libro usato non è stata una grande idea. Infatti questo libro (Quentin Blake e John Cassidy, Drawing for the Artistically Undiscovered, Klutz 1999, pag. 106, $19.95, ISBN 978-1-57054-320-3) in originale ha anche tre matite, e soprattutto non è stato in parte disegnato dalla proprietaria originaria, che tra l’altro non sa fare lo spelling di “chicken”. Mettiamola così: ho acquistato una versione di preview.
Dal punto di vista positivo bisogna ammettere che l’autore fa di tutto per cercare di mettere a proprio agio il lettore, che evidentemente disegnatore non è, spiegandogli che non c’è nulla di preoccupante e che i disegni a volte vengono bene e altre volte male, e il trucco è tenere quelli che vanno bene, prendendosene il merito fischiettando. Dal punto di vista negativo mi sa che i disegni dell’amico siano troppo complicati per un poveretto come me.. . Quando mi riescono è davvero a mia insaputa!
Come giudizio finale, consiglio di comprare il libro (nuovo viene sui 15-16 euro, non è la fine del mondo) a chi ha un interesse a imparare molto maggiore del mio, oppure per un ragazzo alla fine delle elementari.

Ultimo aggiornamento: 2012-05-19 07:00

_The No-Sided Professor_ (libro)

[copertina] Nella sterminata produzione di Martin Gardner c’è anche della narrativa. Non molta, scritta per la maggior parte tra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni ’60, ma c’è. Gardner stesso ne raccolse la maggior parte in questo libro (Martin Gardner, The No-Sided Professor, Prometheus Books 1987, pag. 224, $35.98, ISBN 978-0879753900). Diciamocelo: non avrebbe mai vinto il Nobel per la letteratura. Le storie hanno una buona proprietà di linguaggio, sicuramente migliore di quelle di Asimov che notoriamente era piatto; però sono troppo precisine per scaldare il cuore. È insomma la solita maledizione dello scrittore scientifico: ottimi saggi, ma scarsa narrativa. Non è un caso che il racconto giallo anti-psi Mysterious Smith non fosse stato mai pubblicato, perché rifiutato dalle riviste del campo… Ci sono però alcuni racconti che meritano: la storia che dà il titolo alla raccolta, che tra l’altro mostra come Gardner fosse interessato alla matematica già prima di dedicarsi anima e corpo alla rubrica di giochi matematici sullo Scientific American; The Loves of Lady Coldpence, racconto sull’editoria che potrebbe essere riciclato anche oggi da qualcuno che non apprezza il movimento open source perché lo vede come una catena di montaggio; The Virgin from Kalamazoo, divertente applicazione “al contrario” del telefono senza fili; e Merlina and the Coloured Ice, nulla di che come trama ma che mi ha non so come colpito. Un libro per completisti, direi.

Ultimo aggiornamento: 2012-05-12 07:00