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Le moto in viale Marche

Sabato non c’è stato solo un incidente mortale che ha coinvolto un mezzo ATM (in quel caso perché un filobus è passato col rosso): nel pomeriggio una moto si è scontrata con un bus della 70.

Visto che quell’incrocio lo faccio tutte le mattine, mi permetto di avere qualche dubbio sulla ricostruzione. La 70 lì gira a destra. L’unico modo per fare un incidente è che la moto stava percorrendo la pista ciclabile (che è semplicemente definita da una riga gialla sulla carreggiata) e quindi non ha potuto fare altro che finire contro il bus. La cosa non è strana, considerando che ogni giorno decine se non centinaia di moto sono guidate da centauri con un daltonismo che non permette loro di accorgersi della striscia gialla. Volete che qualcuno non veda anche l’arancione del bus?

Le nuove bici elettriche di BikeMi: recensione

Ieri sono state immesse nella rete BikeMi 700 nuove bici elettriche, prima parte di un rinnovo totale. Approfittando della promozione “per dicembre la prima mezz’ora è gratis”, dell’avere la mia bicicletta scassata e di poter provare una bici sicuramente carica, ieri ho fatto due viaggi con le nuove biciclette, che secondo la descrizione hanno nuove caratteristiche: «Il sellino è sostenuto da un tubo triangolare graduato che ne impedisce la rotazione. Il nuovo telaio ha il 50% di plastica in meno, rendendo la bici più leggera (24.8 kg) e completando il circolo virtuoso della sostenibilità che coinvolge tutto il servizio.» Sul sellino confermo che finalmente non ruota; ho qualche dubbio sul fatto che la plastica in meno renda la bici apprezzabilmente più leggera, però.

Ma veniamo alla prova su strada. La bicicletta è molto meno maneggevole della BikeMi classica, quella gialla; ogni tanto facevo fatica a tenerla dritta. Inoltre ero convinto che l’aiutino fosse presente fino a che si raggiungono i 25 all’ora; in realtà già sotto i 20 stacca, e rimani a pedalare con una bici pesante, facendo insomma più fatica. Se me ne ricordo, domani provo a fare la salita della Biblioteca degli Alberi per vedere come funziona in quelle condizioni: nei miei viaggi di oggi l’unico vantaggio della pedalata assistita è partire con maggiore facilità ai semafori, ma il risultato pratico è che non mi conviene affatto usarla, perché faccio più fatica. Diciamo insomma che queste bici a pedalata assistita possono essere utili per chi vuole farsi una passeggiatina in bicicletta, ma non per chi ritiene la bici un mezzo di trasporto che serve a spostarsi da un punto all’altro in fretta

Troppa grazia, sant’ATM!

Ieri mattina la tratta della metropolitana gialla tra Maciachini e Comasina era bloccata perché un mezzo per il lavaggio gallerie si è bloccato nella notte, e fino a mezzogiorno non sono riusciti a toglierlo dai binari. A volte capita: bisogna dire che la comunicazione è stata completa: a parte il sito, venivano diffusi messaggi più o meno ovunque nelle stazioni della metropolitana, e alle fermate della metropolitana c’era un esercito di uomini ATM. Ieri ero a casa in solidarietà e dovevo andare ad Affori, portandomi dietro i bambini; quindi ho visto la situazione in diretta, essendo partito verso le 10:30.

Non ho dubbi sui 50 bus messi sul percorso: per dire, ne era partito uno mentre eravamo arrivati, siamo saliti su quello dopo che è partito dopo neanche due minuti. Però erano le 10:30, appunto: il bus dove eravamo noi era praticamente vuoto. Inoltre l’asse Imbonati – Pellegrino Rossi – Astesani è un imbuto, con auto che parcheggiano in mezzo alla strada: in pratica gli snodati andavano a passo d’uomo e spesso si fermavano per far passare i bus in direzione opposta. Aggiungiamo il vecchietto che è salito a Dergano senza guardare la scritta M3 e si è lamentato perché il bus non ha fatto la fermata della 70 (oggettivamente, visto che tanto si andava avanti a passo d’uomo, ATM poteva anche dire agli autisti di fare quelle fermate; chiaramente senza un ordine specifico l’autista non l’ha fatto). Insomma, cinquanta bus avevano senso alle 8 del mattino, ma forse si poteva rimodulare il servizio a metà mattinata…

Ultimo aggiornamento: 2019-11-01 18:24

corsie preferenziali torinesi

Ieri pomeriggio ero a Torino. Per una serie di ragioni che non vi sto a descrivere, ultimamente mi è capitato di tornare più volte nella mia città natia e barcamenarmi tra i lavori in corso e le nuove strade. Ma soprattutto ho trovato una novità che Milano non ha ancora importato.

Avete presenti le corsie preferenziali, quelle che cioè sono destinate al trasporto pubblico e ai taxi? Bene, a Torino pare che il termine “preferenziale” si traduca “se preferisci, puoi prenderla”. Questa mia ipotesi è nata alla quinta auto che a un certo punto si è scocciata di stare in fila al semaforo, si è spostata sulla preferenziale, ed è partita.

Occorre dire che forse la colpa è stata delle amministrazioni comunali precedenti, che avevano inventato la preferenziale dinamica: nell’asse di corso Potenza – corso Lecce la corsia di destra era riservata ai bus solo nelle ore di punta. (Sulla Spina, che nel 2006 aveva la preferenziale, ora la corsia di destra è un parcheggio con tanto di strisce blu)

Continuo a non capire perché non installare le telecamere …

Ultimo aggiornamento: 2019-08-01 12:22

Pedalatori davvero sfaticati

Stamattina, mentre davanti a una stazione BikeMi aspettavo con i gemelli la navetta che li avrebbe portati al centro estivo, è arrivato un tipo che ha passato la carta per prendere una bicicletta di quelle rosse a pedalata assistita. La toglie dalla rastrelliera, solleva la ruota dietro e la fa girare, prova a fare due pedalate, la rimette a posto – se lo fai nei primi tre minuti non ti viene addebitato nulla – e torna a prenderne un’altra. Ha fatto la stessa scena per quattro volte; all’ultima sembrava quasi soddisfatto ma alla fine ha lasciato perdere del tutto (e dire che c’era ancora una quinta bici).

Io non ho mai provato quelle bici, anche perché alla velocità a cui sfreccio io la pedalata assistita si staccherebbe; mi dicono però che in effetti molte batterie funzionano male. Però un comportamento simile mi pare leggermente esagerato…

Ultimo aggiornamento: 2019-07-12 17:25

Ingorghi e biciclette

Ieri ho continuato a monitorare l’incrocio di piazza Principessa Clotilde, che in teoria sarebbe bloccato “a causa della pista ciclabile di piazza della Repubblica”. Alle 8:40 era tutto tranquillo, nonostante ci fossero anche i vigili assieme al semaforo (e siano passate non so quante auto con lampeggiante mentre aspettavo il mio turno). Invece alle 17:30 era tutto bloccato. Il guaio è che l’ingorgo non era solo in direzione piazza della Repubblica, ma anche verso piazza XXV aprile, dove a quanto ne so non ci sono piste ciclabili in costruzione. Chi potranno insomma incolpare i giornalisti?

Piazza della Repubblica – post scriptum

Una piccola nota al post di stamattina. Oggi a pranzo, tornando dalla palestra, ho avuto il frisson di attraversare piazza della Repubblica sulla bellissima e nuovissima e segnalatissima pista ciclabile. In effetti non mi è parso di vedere ingorghi, nonostante ci fossero (a) i semafori accesi e (b) una vigilessa in mezzo all’incrocio. Addirittura, attraversati i bastioni, il pezzo di pista sulla piazza che non è in corsia protetta ma solo disegnato sulle pietre era praticamente tutto libero, tranne che per un’auto che era proprio piazzata prima dell’incrocio con via Parini. Di chi era quell’auto? Dei vigili :-(

Ultimo aggiornamento: 2018-12-03 17:29

eh sì, è colpa della pista ciclabile

Sabato mattina il Corsera presenta una galleria fotografica eloquentemente intitolata “C’è la ciclabile, caos in piazza della Repubblica”. L’articolo correlato ha un titolo un po’ più neutrale (“Apre la pista ciclabile, ma in piazza Repubblica scoppia il caos semafori”) ma scrive che «Gli ingorghi dell’ultima settimana si devono ai nuovi semafori installati (anche) a protezione della pista ciclabile.»

Io lavoro lì dietro, il che significa che cinque mattine e cinque sere la settimana devo attraversare quegli incroci, in bicicletta da piazza Principessa Clotilde o a piedi in piazza della Repubblica. Inoltre due o tre volte la settimana passo la pausa pranzo in palestra, e devo attraversarlo di nuovo. Insomma, un minimo di esperienza ce l’ho. Orbene: lo spazio fisico della pista ciclabile è lì da mesi, quindi non è quello che può avere creato le code di questi giorni. Inoltre la pista è stata aperta venerdì, e il casino c’era già giovedì. Come mai? Semplice: i famigerati semafori giovedì erano spenti, e c’erano i vigili a gesire il traffico. Insomma le bici non c’entravano nulla.

Per fortuna l’articolo di ieri ha corretto il tiro e si è limitato a parlare di semafori :-)