Archivi categoria: trasporti

In bicicletta da via Padova alla Martesana

Siamo sotto elezioni, e donna Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti deve trovare qualche sistema per mostrare come la sua giunta in questi quattro anni abbia fatto di tutto e di più per migliorare la città da lei governata. Solo che – poverina – soldini ce ne sono ben pochi; e allora che ha pensato? di inventarsi gli itinerari sperimentali ciclo-pedonali. Detto in altro modo: con un po’ di vernice convinciamo pedoni e biciclette a coabitare allegramente e gioiosamente, alla facciaccia delle automobili.
Si dà il caso che questo primo itinerario sperimentale dovrebbe passare proprio sotto il mio ufficio; così ieri pomeriggio ho preso la mia macchina fotografica, inforcato la mia bicicletta, e preparato questo simpatico dossier fotografico seguendo passo passo il percorso previsto. Ecco qua la documentazione fotografica (immagini un po’ scure, ma non sono mai stato un bravo fotografo) e i miei commenti relativi: il testo in corsivo è direttamente tratto dal comunicato stampa del comune di Milano citato sopra.

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Ultimo aggiornamento: 2011-03-08 13:20

pre-esercizio

Domenica 6 marzo apre il prolungamento da Porta Nuova al Lingotto della metropolitana torinese. Pomeriggio di giri gratuiti, taca banda e via discorrendo. Ma non è di questo che voglio parlare.
Ieri ero a Torino e ho visto che dal 21 gennaio i treni fanno pre-esercizio: insomma, fanno anche il pezzo “nuovo”, anche se naturalmente senza nessuno a bordo (nemmeno il conducente, essendo treni automatici…) per vedere se funziona tutto. Sei settimane di test. La scorsa settimana a Milano è stato inaugurato il prolungamento della verde da Famagosta ad Assago: quanto è durato il pre-esercizio? quattro giorni.
Com’è che qui a Milano sono così bravi ed efficienti?

Ultimo aggiornamento: 2011-02-25 15:39

Potenziamento

Oggi c’è stata la seconda domenica senz’auto (che poi di auto ce n’erano parecchie soprattutto da me in periferia, ma lasciamo perdere). ATM aveva annunciato un potenziamento delle linee metropolitane e di superficie.
Bene: alle 15:15 siamo usciti per andare a prendere il 4 che ci avrebbe portati tutti e quattro al Parco Sempione. Mentre arriviamo all’angolo vediamo passare due tram, uno in su e uno in giù. Vabbè, pensiamo, ce ne sarà ben uno tra poco. Ordunque: il tabellone mobile in direzione opposta segnava la corsa successiva dopo 16 (sedici) minuti; quello in direzione nostra era silente, e solo dopo qualche minuto si è improvvisamente animato e ha sentenziato 11 (undici) minuti di attesa. Facendo un po’ di conti, la resurrezione deve essere giustamente stata quando il tram è partito dal capolinea.
Per curiosità abbiamo guardato la tabella delle frequenze: la domenica alle 15 dovrebbe passare un tram ogni 11 minuti. Chi è che regala un vocabolario, o almeno la lettera P del vocabolario, ad ATM?

Ultimo aggiornamento: 2011-02-06 22:39

mi devo scusare con ATM

Giovedì mattina, mentre facevo colazione al bar, ho dato uno sguardo al dorso milanese del Corsera. Nella pagina delle lettere ce n’erano tre riguardanti ATM, e regolarmente numerate ATM/1, ATM/2 e ATM/3. Nella prima una tipa si lamentava che non riusciva più a prenotare il Radiobus alle 23, perché Atm aveva tagliato le corse (possibile) e non li faceva girare più dopo le 21 (impossibile). Nella terza un tipo si lamentava perché le linee in zona Lambrate erano cambiate in peggio (un classico, anche se è generalmente vero che le riorganizzazioni del servizio nascondono tagli). Ma la lettera che più mi aveva colpito era quella di mezzo, che cito verbatim:

Il caso di Londra
Sono stato a Londra. Con tessera di 10 euro circa ho potuto girare la città in metrò. A Milano non credo si possa fare altrettanto: bisogna acquistare biglietti singoli.
Massimo Serventi

Ora, ATM vende un biglietto giornaliero (anzi, di durata 24 ore che è anche meglio…) al prezzo di soli 3 euro, il che effettivamente è un ottimo prezzo (per dire, a Torino il giornaliero costa 3 euro e mezzo). Quindi mi aspettavo che quella lettera fosse una specie di marchetta, in modo che l’Azienda Trasporti Municipali potesse rispondere a stretto giro di stampa facendo presente l’opportunità. E invece no: non ho trovato nessuna risposta. Sì, un malfidente potrebbe pensare che ATM non voglia far presente una possibilità di risparmio per gli utenti, o magari che non abbia nessuno che dia un’occhiata a cosa si dice di loro nei media; ma sono certo che converrete con me che queste ipotesi sono inammissibili, e che la verità è che non vogliano rovinare l’immagine che hanno nei confronti dei cittadini cattivi come il sottoscritto.

Ultimo aggiornamento: 2011-01-25 12:29

ATM e il tram di Natale

Innanzitutto un aggiornamento sui miei tentativi di passare all’ATM Point per farmi cambiare la tessere RicaricaMI. Venerdì mattina, essendoché c’era sciopero dei Cobas e la metro era, a differenza di altre volte, chiusa, stranamente non c’era praticamente coda, non c’era l’omino deputato a dare i numerelli (forse era in sciopero?) e sono riuscito a ottenere il cambio della tessera. L’impiegato allo sportello, a dire il vero, mi ha detto che per loro quel carnet era stato regolarmente usato; quando ho replicato “e allora perché non lo si vede inserendo la tessera nella distributrice di biglietti?” se n’è tornato nel backoffice e dopo qualche minuto mi ha consegnato tessera e ricevuta. Ma questa è una storia solo mia.
Quella che invece è una storia di tutti è il servizio di superficie. Un venerdì alle 17 ci si immagina di essere in un’ora di punta, il servizio ridotto è stato fatto a inizio settimana. Lo sciopero era terminato alle 12.45, e quindi immagino ormai il servizio fosse tornato normale. Eppure la palina dava il 12 con un’attesa di 13 minuti, il 16 di 20 minuti, e abbiamo aspettato venti minuti il 4 al capolinea prima che un tram si degnasse di arrivare. Può essere che Catania abbia sentito il foehn, pardon il favonio, e pensato di mettere l’orario estivo? Ah, no. Non può essere così. In piazza Cordusio stava girando un tram tutto con le lucine bianche natalizie e la scritta “il Comune di Milano augura buone feste”. Per loro fortuna, le maledizioni non riescono a far presa sulle parti elettriche.

Ultimo aggiornamento: 2010-12-13 07:00

ATM: proprio come nell’URSS!

Il mese scorso Anna ha caricato la tessera RicaricaMI tanto osannata da ATM; la macchinetta ha incamerato i nove euro e venti del coso del carnet, rilasciato la ricevuta, ma non caricato la tessera. Dopo una decina di giorni sono passato all’Atm Point di Loreto, dove mi hanno detto “sì, a volte capita: passi all’Atm Point di Duomo dove le cambieranno la tessera”. Ora, non è che a me capiti così spesso di andare in Duomo. Ci ho provato martedì scorso verso le 13.30, e c’era una coda infinita. Vabbè, penso, è l’ultimo del mese e tutti vanno a rinnovare gli abbonamenti mensili. Solo che ci sono poi ripassato venerdì, alle 13 e alle 16, e in entrambi i casi continuava ad esserci la stessa coda, più o meno ordinatamente disposta dentro un cordone e assolutamente immobile, visto che il tempo medio per completare una pratica allo sportello sembra essere superiore ai dieci minuti.
Ma la cosa più sconcertante è stata un’altra. Esiste una macchinetta che distribuisce i numeri: a che serve quindi fare la coda, qualcuno mi potrebbe dire? Semplice. Un impiegato Atm stava davanti alla macchinetta, ogni tanto premeva un po’ di volte il pulsante erogatore, raccoglieva i numerelli e li consegnava brevi manu ai fortunati che erano giunti in cima alla coda. Ero convinto che quella delle vecchiette che venivano messe a regolare il traffico davanti alle scale mobili dei grandi magazzini moscoviti fosse una leggenda metropolitana; mi sa che dovrò ricredermi.
Noterella finale: stamattina ho portato i bimbi al nido sotto il nevischio. Per fare a piedi il percorso casa-nido in condizioni normali ci metto un quarto d’ora, qualcosa in più spingendo il passeggino e oggi ancora un po’ di più causa paciocco per terra. Oppure posso prendere il tram che passa sotto casa e arriva sotto il nido; il tram è il 4, la metrotranvia tanto decantata da Atm. Sono andato e tornato a piedi, e nessun tram si è visto nel percorso, né ne ho perso uno per un attimo. Anzi, arrivato alla fermata di casa il display segnalava ancora sei minuti di attesa. Oggi Atm ha ufficialmente utilizzato l’orario del sabato; in pratica mi sa che abbia preso quello delle domeniche estive…

Ultimo aggiornamento: 2010-12-06 22:34

storie di ordinaria ATM

Ieri sono stato a casa malato. Oggi tecnicamente sono sfebbrato, praticamente ero solo in casa coi gemelli perché Anna era in trasferta di lavoro, e quindi mi sono accinto a portarli al nido e poi andare in ufficio. Esco di casa, arrivo alla fermata del 4 mentre ne sta passando uno; peccato che limiti a Maciachini, quindi alla fermata dopo. Tanto ce n’è un altro dietro; penso; in effetti c’era, ma anche quello si limitava a Maciachini. Si direbbe che l’idea di Catania e De Corato di eliminare i jumbo tram dal centro città stia per essere messa in pratica in maniera soft: prima un tram sì e uno no, ora almeno due tram no, poi chissà. Vabbè, salgo sul secondo che perlomeno è abbastanza vuoto, mi faccio la singola fermata e mi avvio mestamente a piedi.
Consegnata la truppa, mi avvio verso Garibaldi ma mi accorgo di aver lasciato il telefonino a casa. Stranamente sta passando un 4 in direzione nord – cosa che vi assicuro non è affatto comune a quell’ora – così salgo. Faccio una fermata, arrivo all’incrocio con la circonvallazione e il tram si ferma. A quanto pare lo scambio non funziona, il tranviere dice che non può fare due metri di retromarcia per muoverlo a mano perché c’è tutto il traffico (palle, c’era spazio a sufficienza prima di arrivare all’inizio del salvagente, e le macchine non si fermano lì; comunque sarei potuto andare a fermare il traffico io :-) ) Vabbè, mi faccio il pezzo a piedi, tanto ci vuole quasi meno tempo che a fare la chicane di Maciachini.
Preso il telefono, riprendo il 4 – visto che tanto devo scendere a Maciachini ovviamente quello che ho visto in lontananza fa tutto il percorso. Salgo, faccio mezza fermata, e il tram si ferma al semaforo del Lidl. Ma il semaforo è verde! Dopo un paio di minuti il tranviere esce dal suo bunker di guida, apre (a mano) la porta anteriore ed esce. In effetti c’è un altro tram fermo prima dell’incrocio con le quattro frecce – che poi in un tram saranno una decina buona. Fortunatamente mi ero portato davanti, così sono sceso e mi sono fatto l’ultimo pezzetto a piedi.
Se pensate che sia stato un giorno sfortunato vi faccio parlare con mia moglie che in genere porta lei i bimbi al nido tutte le mattine. Giusto per spiegarmi: oggi ero ancora convalescente, ma altrimenti se tocca a me farlo preferisco di gran lunga sfrecciare con il passeggino doppio cercando di evitare i crocicchi di gente sul marciapiede in via Farini. Da casa al nido ci metto quindici minuti, e non è detto che col tram ci impieghi di meno…

Ultimo aggiornamento: 2010-11-16 11:10

Addio alla circonvallazione

Con la scusa dell’inizio dei lavori per la seconda tratta della linea cinque della metro (il cui colore a quanto pare si è stabilizzato: non più fucsia, ma lilla) oggi ATM ha dato il colpo di grazia a quella che era un’istituzione: il tram 29/30, che verrà definitivamente soppresso.
(Nota a margine: mentre a Torino la circonvallazione ha lo stesso numero nelle due direzioni e c’è il 16 c.d. e il 16 c.s. – “così detto” e “così sempre”, come dissero scherzosamente nel 1982 – a Milano le circonvallazioni hanno sempre avuto due numeri distinti: così c’è la 90/91 e un tempo ci fu il 25/26, l’interstazionale)
La circonvallazione tranviaria è rimasta sullo stesso percorso per quasi un secolo. Le altre linee sono state modificate e affettate: quando alla fine degli anni ’20 eliminarono il carosello in piazza Duomo, molte vennero unite a due a due con un percorso a V per evitare che qualcuno potesse risparmiare un biglietto prendendo una linea al posto di due; quando venne istituito il biglietto orario, le linee divennero diametrali. Ma la circonvallazione restò sempre la circonvallazione, e sempre su quel tracciato. Il tracollo iniziò alcuni anni fa, con i contemporanei lavori a Garibaldi e XXV Aprile che bloccarono sia il percorso ufficiale che l’alternativa; da allora la linea non circonvallò più, avendo un buco tra la Centrale e via Messina. Sì, si sarebbe potuto trovare un percorso un po’ più periferico, al prezzo al più di uno scambio tra Marche e Zara: ma sarebbe stato troppo. Ma adesso, all’interno della fanfara con tutti i nuovi lavori, si scopre che il collegamento bus viene promosso a rango di linea 37 e allungato, in modo da spostare il 19 sul quarto di anello ovest e lasciare il 9 sul semianello est. L’eterno vicesindaco De Corato ce l’ha fatta un’altra volta.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-08 07:00