Archivi categoria: trasporti

ciclisti e no

C’è una cosa che non mi torna nella storia del ciclista che ha messo sotto e ucciso una donna domenica in via Crema. La signora aveva 88 anni, quindi da un lato immagino che non possa essere spuntata all’improvviso di corsa, e dal’altro nessuno può immaginare che quando ti vede possa fare un balzo all’indietro per scansarsi. Insomma, che diavolo stava facendo quel ciclista, invece che stare attento a cosa c’è per strada? Oh, i miei cinquenni fanno più o meno la stessa cosa col monopattino, tanto che io sono sempre a gridare di stare attenti: ma stanno man mano migliorando, per fortuna. Per esempio hanno imparato a fermarsi prima di un incrocio e attraversarlo col monopattino a mano. Quello che vedo io è invece una quantità sempre crescente di ciclisti con gli auricolari, il che rende loro impossibile fare sufficiente attenzione a quello che capita in giro, senza contare che non ci si rende conto che una bicicletta che va a venti all’ora possiede una notevole quantità di moto. Personalmente spero in una pena esemplare.

Poi però può capitare come stamattina, quando il solito suv che volava passare come al suo solito con un rosso più che pieno si è improvvisamente accorto che c’era una bicicletta – la mia – sul suo percorso. Per la cronaca io non ero sopra la bici, la stavo portando a mano come faccio sempre quando porto a scuola i bimbi: preferisco che mi venga spaccata la bici piuttosto di vedere Jacopo e Cecilia che partono al verde e vengano messi sotto. Inutile aggiungere che il tipo mi ha ampiamente insultato, col labiale che mi intimava di togliermi dai piedi: non che avrebbe potuto fare molto, visto che ovviamente gli altri pedoni hanno iniziato ad attraversare, ma per sicurezza ho aspettato che i bimbi fossero dall’altra parte.

Ultimo aggiornamento: 2014-10-28 15:22

Scioperi moderni

Oggi c’è sciopero generale del sindacato USB, o almeno c’è uno sciopero di 24 ore del comparto trasporti. 
Ormai ho una certa qual esperienza della differenza di iscrizione alle varie sigle sindacali, e avevo pochi dubbi: con ogni probabilità, come in effetti è stato, i mezzi avrebbero circolato tranquillamente.  Peccato che il traffico fosse comunque un delirio, perché nessuno si era fidato. Insomma i (non) scioperanti hanno ottenuto il massimo risultato con la minima spesa…

Ultimo aggiornamento: 2014-10-24 18:59

mica è facile acquistare un biglietto del treno!

Giovedì scorso l’auto ci ha lasciato a piedi (la centralina era impazzita). Il problema era che i bimbi erano dai nonni a Monza, e dovevamo recuperarli in qualche modo: così sabato mattina abbiamo pensato di andare a prendere il treno e farci poi un pezzo a piedi dalla stazione a casa dei miei suoceri.

Il piano non era complicato: bastava prendere il 7, scendere a Greco-Pirelli, attraversare la strada e aspettare il primo treno. Ci sono abbastanza treni sulla linea da non dovere nemmeno controllare gli orari :-) In effetti, anche se abbiamo dovuto aspettare il tram per una decina di minuti, la prima parte del piano è stata perfetta. Poi abbiamo attraversato la strada. Greco-Pirelli è una stazione usata ormai solo per il traffico pendolari verso la Bicocca, e quindi non è così strano che l’edicola e il bar fossero entrambi chiusi il sabato mattina alle 11:30. Il guaio è che le due emettitrici di biglietti erano entrambe fuori servizio. Ho provato a chiedere a due ferrovieri che erano al binario che fare: la loro risposta è stata “non c’entriamo noi, le macchinette sono di Trenord (la joint venture Stato-regione che gestisce i treni in Lombardia). Avvisi il capotreno quando sale.” Ho avvisato il capotreno, che ha detto “salite” e nei dieci minuti di viaggio poi non si è visto :-)

gentilezze

I tassisti stanno vivendo un brutto periodo, con la concorrenza di servizi tipo Uber e del car sharing: si sta arrivando così a un circolo vizioso nel quale le tariffe crescono e i passeggeri pertanto diminuiscono. Ci sono indubbiamente problemi di vari tipi, per esempio il fatto che in un mercato strettamente regolamentato il costo pratico di una licenza è cresciuto a tal punto che chi è subentrato da qualche anno ha pagato decine di migliaia di euro e adesso si vede quell’asset pesantemente deprezzato. Non trovo certo nulla di strano se i tassisti decidono di scioperare e non farsi trovare in aeroporto e in stazione: il diritto di sciopero è sacrosanto.
Ma se è vero che c’è un gruppo di tassisti che sta accettando le chiamate e poi non si presenta, beh, io quelli li denuncerei direttamente e senza passare dal via. (E se fossi uno della maggioranza dei tassisti che non fa così, mi chiederei cosa potrei fare loro per “ringraziarli” di avere ancora peggiorato l’immagine della categoria)

Ultimo aggiornamento: 2014-01-29 11:55

Scrocconi

Ieri verso le tre e mezzo Anna e io scendiamo a prendere la metro a Turati per tornare a casa. Non c’era praticamente nessuno, solo una ragazza che stava ciondolando davanti ai tornelli. Timbriamo, e mi accorgo che la ragazza è passata a sbafo dietro di me (me ne accorgo perché è suonato il cicalino, che credete?) Immediatamente esce dal gabbiotto l’addetto Atm, che… butta nel cestino il bicchierino del caffè e se ne ritorna nel gabbiotto.
Poi tanto sono io quello che il biglietto se lo trova aumentato… (per la cronaca, la ragazza era italianissima e vestita in modo assolutamente normale, giusto per mettere i puntini sulle jota)

Ultimo aggiornamento: 2014-01-13 09:34

Come colpire gli onesti

A Milano il biglietto ATM ha una validità di 90 minuti. In altre città, come Torino e Roma, si ha il diritto a rimanere fino al capolinea sul mezzo dove si è saliti anche se il limite di tempo è passato, ma a Milano no. Vabbè, sono le regole e le regole vanno rispettate: non è che un’opzione tra “75 minuti e puoi restare sull’ultimo mezzo” oppure “90 minuti e basta” sia intrinsecabilmente preferibile.
A Milano il biglietto ATM consente un solo viaggio sulla metropolitana (e uno sul passante, ma non divaghiamo). Credo che questo valga anche nelle altre città: ma di nuovo, sono le regole e le regole vanno rispettate.
A Milano ci sono molti portoghesi che viaggiano a sbafo (e che peggiorano la qualità dei viaggi di chi paga, tra l’altro: con buona probabilità infatti molti di loro, se l’unica alternativa fosse pagare, se ne andrebbero a piedi). I portoghesi riescono anche a entrare in metropolitana, non ho mai esattamente capito come visto che di per sé ci sarebbero i tornelli e gli addetti ATM in stazione. Che ha deciso allora ATM? Semplice: ha iniziato a chiudere i tornelli anche in uscita. Non certo nelle ore di punta, perché altrimenti la si potrebbe denunciare per sequestro di persona: ma negli altri orari sì. Già questa storia (peggiori il servizio a me che pago perché c’è chi non mi paga) non è il massimo: ma c’è di peggio.
Io generalmente giro in bicicletta, ma a volte naturalmente mi capita di prendere i mezzi: ho così una tessera RicaricaMI per non stare a perdere tempo a comprare un biglietto e ricordarmi in quale verso debba essere inserito. A un certo punto mi sono posto il problema: cosa succede se entro in metropolitana dopo 80 minuti e ne esco dopo mezz’ora dove i tornelli sono chiusi? Evidentemente i 90 minuti sono scaduti, e quindi devo regolarizzare la mia posizione. Essendo io una persona ingenua, ho pensato “beh, tanto ripasso la mia tessera e mi scalerà un altro biglietto”. Non essendo però così ingenuo, ho scritto all’ATM (cosa non semplicissima: l’unico modo che ho trovato è stato compilare il modulo per reclami e specificare che il mio non è un reclamo). Dopo qualche giorno ho ricevuto la seguente risposta:

Gentile maurizio codogno ,
La informiamo che in uscita non può essere scalato un nuovo biglietto: la logica del sistema prevede che l'unica possibilità sia la regolarizzazione alla MAT della stazione.
Un cordiale saluto,
Ufficio Relazione Clienti ATM

Per chi non fosse milanese o non frequentasse la metropolitana, la “regolarizzazione alla MAT” significa fare un biglietto speciale (una “minimulta”) di 8 (otto) euro. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché mai io dovrei pagare questa minimulta, avendo semplicemente fatto l’unica cosa che potevo fare entrando in metropolitana, cioè far passare la mia tessera? Tra l’altro, ovviamente non ho nessuna possibilità di vedere quando ho fatto la mia prima timbratura, né vedo perché dovrei tenermi a mente l’ora di ingresso e avere un biglietto a parte per essere certo di non rimanere bloccato nella metropolitana.
Sì, è probabilme che se mi trovassi in quella situazione e facessi presente la cosa ai suddetti addetti di stazione loro mi facciano uscire: ma il problema è ovviamente di principio. Perché se ATM ha un problema ci devo perdere io che non le ho mai dato quel problema? (è una domanda retorica, evitate di rispondere)

Ultimo aggiornamento: 2013-12-03 14:03

un sentito vaffanculo

Un sentito vaffanculo, dicevo, alle varie società autostradali che stamattina non mi hanno mica segnalato che lo svincolo di Cormano era chiuso. Ci sono tanti cartelloni a messaggio variabile sul percorso, come sapete. Bene: mi hanno detto che c’era un veicolo fermo prima dello svincolo di Gravellona Toce (vero, ma non dava fastidio a nessuno); mi hanno detto che c’era un veicolo fermo tra Rho e Milano Certosa (falso); mi hanno detto che se pagavo il pedaggio con bancomat e carte non avevo spese (ma tanto il pedaggio lo paghi lo stesso, no?); mi hanno detto che lo svincolo di Cavenago era chiuso (ce n’erano altri quattro prima).
Certo, in autostrada non c’era tutto quel traffico; ma se uno di quei maledetti cartelloni a messaggio variabile mi avesse avvisato, o anche se avessero messo un buon vecchio cartello provvisorio prima di Milano Certosa, sarei uscito lì e arrivato almeno dieci minuti prima, cosa che con due quasiquattrenni in auto e intorno alle 14 non è da buttare via. Ribadisco: vaffanculo.
(dell’area di servizio di San Rocco ne parlo un’altra volta)

Ultimo aggiornamento: 2013-08-12 18:27

13 minuti

[il treno viaggia con tredici minuti di anticipo] Stamattina ho depositato al volo i gemelli, la loro mamma nonché mia moglie e il loro nonno nonché mio suocero in Centrale, dove hanno preso il treno per Chiavari.
Cinque minuti fa mi telefona Anna, dicendomi: “scusa, puoi controllare gli orari del nostro treno? Siamo a Santa Margherita Ligure, e mi dicono che dobbiamo aspettare un quarto d’ora, il che mi sembra impossibile”. La capisco: sentivo in sottofondo Jacopo gridare una filastrocca, e ogni minuto di attesa inutile è una tortura.
Apro una finestra, scopro che la versione non mobile di Viaggiatreno è diventata una schifezza, metto il numero del treno, e leggo “Il treno si trova nella stazione di Santa Margherita Ligure. Arrivo programmato: 10:28 – Arrivo previsto: 10:15”. Considerando che a Brignole sarà ben partito in orario, come ha fatto a guadagnare 13 minuti su un percorso di 33 minuti?

Ultimo aggiornamento: 2013-07-25 10:25