Archivi categoria: trasporti

come fare arrivare un treno in tempo

Quando c’era LVI, si sente sempre dire, i treni arrivavano in orario. Adesso c’è LEI (ma non credo abbia molto a che fare con i treni: lì era il Cognato che aveva esperienza sul campo). Ad ogni modo, Trenitalia ha già da un pezzo allungato i tempi di percorrenza dei treni, per ridurre i ritardi: cosa bruttina ma secondo me accettabile. Meno accettabile che quattro ore prima della partenza di un treno si decida di anticiparlo di 50 minuti. (“Ma noi abbiamo inviato comunicazione a tutti!”, come se uno fosse libero di anticipare tutti gli impegni per arrivare in orario).
Ovviamente la domanda è “ma di questi lavori sull’alta velocità ve ne eravate accorti quel giorno?”, ma forse è meglio non farsi di quelle domande.

Ultimo aggiornamento: 2024-11-11 15:48

Sapessi inventarmi io scuse così!

Leggo sul Post che il prolungamento della linea C della metropolitana è slittato di sei mesi. Nulla di strano, a Milano abbiamo avuto ritardi ben più lunghi. Ma a quanto pare il motivo di questo ritardo è dovuto al fatto che la stazione Fori Imperiali si chiama ora Colosseo. Cito la commissaria di Governo per la linea C e per i nuovi tram di Roma, Maria Lucia Conti: «Il cambio di nome della stazione da Fori Imperiali a Colosseo ha determinato la necessità di ricalibrare da zero il programma informatico di gestione delle vetture». Causando anche una spesa di 859.271 euro, aggiunge Repubblica.

Ora di scuse ne ho sentite tante, ma questa è davvero forte. D’accordo, esiste già una stazione Colosseo, ma non credo che il software di gestione di una linea si debba preoccupare di cosa fanno altre linee…

63.990 auto

titolo del comunicato stampa di Saichepuoi Sono quelle in sosta irregolare nel comune di Milano la sera del 16 maggio scorso, come mappato da Sai che puoi?. Notate che non sono state considerate quelle in divieto di sosta ma comunque in un posto regolare. In pratica circa il 10% delle auto immatricolate a Milano: è vero che il conto fatto così è falsato dalle macchine da fuori che arrivano in città, ma almeno ci si può fare un’idea.

Questi numeri ci fanno capire che la situazione è insanabile. Dovremmo fare come a Tokyo e obbligare chi compra un’auto a mostrare di possedere un box, e anche così aspettare anni prima di arrivare a una situazione sostenibile.

RicaricaMi e il comma 22

ATM ha deciso di passare dai biglietti cartacei a un biglietto chip-on-paper. Un po’ in ritardo; con un nome riciclato; ma tant’è. Ad ogni modo, Anna si era dimenticata di rinnovare l’abbonamento con la convenzione Esselunga, a maggio è quindi scoperta, e sabato mi ha chiesto di comprarle un carnet in edicola. Nema problema, faccio io, ed esco. Arrivo bel bello, chiedo un RicaricaMi con un carnet, e l’edicolante mi dice “non possiamo venderla fino al 7 maggio”. Vabbè, dico io, tanto i biglietti cartacei saranno ancora validi per sei mesi: mi dia allora un vecchio carnet. “Non posso, li abbiamo terminati, e ATM non ce li ha più mandati perché tanto ci sono i nuovi biglietti”. Sono solo io a vedere qualche problema?

(Sì, lo so che si può pagare con carta di credito, sono già stato fregato. Ma se uno vuole un biglietto, perché non può averlo?)

trasporti pubblici gratuiti: non serve

un bus ok, è una settimana che piove e quindi gli inquinanti si sono abbassati, ma le polemiche sono rimaste in sospensione, tra chi dice che la qualità dell’aria nella pianura padana è molto migliore di 30, 20 e anche 10 anni fa e chi commenta che non basta. E tra le misure che vengono chieste c’è chi (se non ricordo male un consigliere comunale o regionale pentastellato) riprende la vecchia proposta di rendere gratuiti i mezzi pubblici “per convincere la gente a usarli”.

Lasciamo perdere che almeno qui a Milano e hinterland bus e treni sono al collasso, e almeno nel breve e medio termine si può fare poco. E lasciamo perdere che di gente che si prende i mezzi “gratis” ce ne sono parecchie. Il punto è un altro: voi siete davvero convinti che chi va in macchina, potesse andare gratis coi mezzi (e non perdesse molto più tempo) ci andrebbe? non credo proprio. Se proprio dovessi fare una proposta, sarebbe qualcosa del tipo gamification: “sorteggiamo ricchi premi tra chi ha acquistato un biglietto o un abbonamento”…

(Immagine di enolynn, da OpenClipArt)

Ultimo aggiornamento: 2024-03-03 08:23

Sempre meno bus a Milano

Ieri e oggi sono andato a farmi mettere e restituire l’holter in un ospedale (privato, ma questo è irrilevante nella questione). L’ospedale in questione è a una decina di minuti a piedi da casa mia, ma in teoria c’è una linea di bus che ha il capolinea quasi lì e mi porta sotto casa. Non è un vero problema, nel senso che io cammino volentieri. Però ieri mattina il bus in direzione ospedale era atteso in 7 minuti, e in effetti non mi ha raggiunto; quello del ritorno aveva un’attesa di 12 minuti. Stamattina non ho guardato all’andata: il ritorno in compenso segnava 20 (venti) minuti di attesa.
Considerato che il tutto è stato tra le 8 e le 8.30, mi chiedo se si possa ancora dire che a Milano c’è un servizio pubblico di trasporto di superficie. (Jacopo si lamenta anche che alle 16.30 deve aspettare la metropolitana più di 7 minuti: relata refero)

(immagine da FreeSVG)

Ultimo aggiornamento: 2024-01-12 08:58

Altro che angoli morti

Stamattina sono arrivato in ufficio in bici, e mi sono trovato un camion che bloccava l’accesso carraio (e il marciapiede). Il motore era acceso. Mi metto dietro a una certa distanza, do un paio di colpetti di clacson (sì, ho un clacson tosto sulla bici). Il camion si sposta di qualche centimetro in avanti, di qualche centimetro indietro per due o tre volte, poi si ferma lasciando uno spazio a malapena sufficiente per andare. Comincio a tenere continuo il clacson, dopo un po’ scendo dalla bici; intanto l’autista era sceso e incazzato mi ha detto “c’è lo spazio!”

Io ho una certa età, e sono ancora più o meno tutto intero nonostante vada in giro in bicicletta perché parto sempre dal principio di avere a che fare con imbecilli. Ma è chiaro che se il pensiero dominante è “so bene quello che sto facendo col mio camion” avremo sempre morti sulla strada, con o senza cicalino per gli angoli morti.

(immagine da freesvg)

Ultimo aggiornamento: 2024-01-08 14:24

Angoli morti illegali

Insomma il Tar della Lombardia ha annullato la delibera comunale milanese che imponeva (con moooolta calma) i mezzi pesanti che entravano a Milano di avere i sensori sugli angoli morti, o come dovremmo dire più correttamente gli angoli ciechi. Motivo? «I comuni non possono imporre limitazioni alla circolazione per ragioni di ordine pubblico e sicurezza, ma solo per la prevenzione dell’inquinamento e la tutela del patrimonio artistico e ambientale.»

Ovviamente il Tar si esprime sul metodo e non sul merito. Quello che mi perplime è che in caso di manifestazione ci sono chiaramente limitazioni alla circolazione, e già oggi i mezzi più lunghi di 7 metri e mezzo non possono entrare in area C nemmeno pagando, e dire che è una misura per prevenire l’inquinamento è arrampicarsi sugli specchi. (Taciamo sulla tutela del patrimonio artistico e ambientale). Vabbè, tanto l’angolo morto è nel cervello degli autisti.

(immagine di Flanker, da Wikimedia Commons, pubblico dominio)