Aldo Schiavone è un importante studioso di diritto romano, il che significa che si sa muovere alla perfezione in quel mondo. In questo libro (Aldo Schiavone, Ponzio Pilato: Un enigma tra storia e memoria , Einaudi 2016, pag. 174, € 22, ISBN 9788806228361), in un certo senso un divertissement, ha deciso di parlare di un personaggio su cui abbiamo pochissime fonti, eppure è noto a tutti: Ponzio Pilato. Per i curiosi: sì, esiste anche qualche frammento non cristiano che parla di lui, insomma è davvero esistito. Solo che non è che la documentazione sulla Giudea (o sulla Palestina, se preferite) del tempo sia poi così ricca: ai romani più che altro interessava che arrivassero i tributi. Detto questo, Schiavone riesce comunque a imbastire una storia plausibile, partendo dall’assunto che i Vangeli non siano un testo storico come lo pensiamo noi ma che soprattutto Giovanni abbia comunque scritto la verità, anche se non tutta la verità… ma se continuo vi toglierei la sorpresa nel leggere l’ipotesi che lui propone nelle ultime pagine. Devo dire che ho trovato le prime pagine del libro un po’ pesanti, ma dal secondo capitolo in poi la prosa è cominciata a scorrere bene. Si può credere o non credere (a Schiavone, cosa pensavate?) ma lo si può comunque leggere.
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_Storia umana della matematica_ (libro)
Lo storico della matematica Umberto Bottazzini ha stroncato questo libro (Chiara Valerio, Storia umana della matematica, Einaudi 2016, pag. 166, € 18, ISBN 9788806230067). Ma secondo me c’è stata un’incomprensione di fondo. Se lo si prende come testo di storia della matematica, o per meglio dire storia di alcuni matematici, in effetti non funziona per niente. Il punto è che il libro in realtà è un romanzo con una forte vena autobiografica; la matematica e i matematici sono solo lo sfondo sul quale la Valerio si racconta. Letto in questo modo, il libro cambia completamente di aspetto, e risulta godibile anche a chi ha la fobia di numeri ed equazioni: chissà se poi riuscirà anche a cogliere qualche idea di cosa può succedere nella mente di un matematico (io non lo so, è naturale che avendo io una formazione di quel tipo trovo tutto normale, ma per l’appunto non faccio testo). Al limite è proprio l’ultimo capitolo, quello anche nominalmente autobiografico, che regge di meno: mi aspettavo che quella specie di ragnatela che l’autrice aveva costruito tra i capitoli portasse alla fine a qualcosa di più di un’ammissione “un tempo forse ero una matematica, non foss’altro che per tigna, ma oggi non lo sono più”.
_Teoria dei giochi_ (libro)
Oskar Morgenstern è considerato insieme a John von Neumann il creatore della teoria dei giochi moderna. Diciamo che il secondo ha fornito tutta la parte matematica, mentre il primo ha dato l’apporto economico vero e proprio. In questo libro (Oskar Morgenstern, Teoria dei giochi [Spieltheorie und Wirtschaftswissenschaft], Bollati Boringhieri 2013 [1963], pag. 206, € 12, ISBN 9788833924632, trad. Valeriano Malfatti) sono raccolte varie considerazioni sulla differenza tra il vecchio approccio all’economia – per dare un’idea, quello di Pareto – e le nuove tecniche sviluppate dal duo. I primi capitoli sono più filosofici, ed è interessante da un lato notare come Morgenstern bolli l’approccio “fisico” delle vecchie teorie, affermando che ce ne vuole uno diverso, e dall’altro che sappia bene che la teoria di allora era molto limitata e ci sarebbe voluto qualche nuova teoria. In effetti il concetto di equilibrio di Nash non era ancora nato… Verso la fine il tentativo di essere matematico ma non troppo rende però la lettura più complicata, e la traduzione di Valeriano Malfatti, forse un po’ troppo letterale, non aiuta. Il libro termina con due brevi eulogie su von Neumann e Abraham Wald. Un’opera interessante, anche se datata.
_Essays on the Theory of Numbers_ (libro)
Questo libretto della Dover (Richard Dedekind, Essays on the Theory of Numbers, Dover 1963, pag. 128, $9,95, ISBN 9780486210100) contiene la traduzione inglese di due articoli fondamentali scritti dal matematico tedesco: Stetigkeit und irrationale Zahlen (Continuità e numeri irrazionali), nel quale definisce i numeri irrazionali mediante il procedimento che poi verrà detto taglio di Dedekind, e Was sind und was sollen die Zahlen (Cosa sono e cosa dovrebbero essere i numeri?), dove con un anno di anticipo su Peano fornisce una descrizione assiomatica dei numeri naturali. Curiosità: per lui l’induzione matematica è un teorema, perché usa come assioma la possibilità di avere catene infinite di insiemi. A mio parere il primo articolo è molto più chiaro del secondo, che mette insieme un approccio puramente deduttivo con alcune considerazioni che appaiono poste più o meno a caso: la traduzione pedissequa non aiuta certo. Un’opera utile soprattutto per capire come i concetti matematici non spuntino dal nulla ma siano figli delle diatribe tra matematici, che si leggono benissimo in filigrana.
_In viaggio con π_ (libro)
La tesi che questo libro (Egidio Battistini, In viaggio con π : Il racconto di un numero tra idee matematiche e vicende umane, Franco Angeli 2016, pag. 381, € 29, ISBN 9788891728005) mi pare tratteggiare è che pi greco (π per gli amici) è una creazione umana. Non si preoccupino tutti i platonisti che mi stanno leggendo: è indubbio che il rapporto tra la lunghezza di una circonferenza e il suo diametro è una costante che esisterebbe anche se non fosse mai nato alcun essere umano, e Battistini lo sa fin troppo bene. Quello che però vuole rimarcare è che l’uso che ne è stato fatto è strettamente legato alle varie civiltà che si sono succedute e a come lo hanno trattato. L’opera è così una storia della matematica – e in parte anche della civiltà – vista usando π come stella polare: per l’appunto il viaggio del titolo. Trovo che questo approccio sia particolarmente adatto per evitare di appiattirsi su altre opere dallo stesso tema, e soprattutto dà molto spazio all’autore per presentare la matematica in modo peculiare, e diverso da quello che si impara a scuola. Naturalmente andando avanti nei secoli alcuni temi rischiano di diventare meno comprensibili, ma è lo scotto che si deve pagare. Ho solo una rimostranza da fare: le virgole tra soggetto e verbo non s’hanno da mettere!
_Islam_ (libro)
Non mi è mai stato facile comprendere la logica dietro all’islam. Dopo aver letto questo libro (Giovanni Filoramo (ed.), Islam, Laterza 2008, pag. 434, € 14, ISBN 9788842083658) ho almeno in parte capito il perché. Noi continuiamo a sentire parlare dell’islam come un unicum, cosa che è lontanissima dalla realtà. C’è la differenza di base tra sunniti e sciiti, dove questi ultimi – a parte la venerazione per i primi successori di Maometto – hanno un clero e quindi una struttura che manca ai primi (da cui la difficoltà di trovare interlocutori almeno in Europa); ci sono le due risposte alla crisi ottocentesca, quella wahabita fondamentalista e quella radicale dai fratelli musulmani in giù, che sono diversissime: in Arabia una donna non può uscire da sola, per i radicali deve essere coperta dallo hijab ma può tranquillamente essere medico o architetto; ci sono le soluzioni europee (purtroppo datate, anche solo vent’anni qui contano) su una possibile dimensione individualista dei musulmani in Europa, non avendo un’autorità statale; c’è l’idea di unità armoniosa del mondo, ma ci sono feroci dispute sulla posibilità o meno di interpretazione della sharia, cosa che era data per assodata nel primo millennio; e naturalmente c’è la grande dicotomia tra islamismo e arabismo. Peccato che almeno la versione che ho letto io non abbia un aggiornamento ai movimenti del XXI secolo, il che aiuterebbe ancora di più a comprendere il mondo attuale.
Ultimo aggiornamento: 2016-10-29 22:17
_Uno spirito puro_ (ebook)
Nei miei anni trascorsi in Normale, la figura di Ennio De Giorgi era un mito. Non perché fosse uno di quei professori algidi e lontani da chiunque, tutt’altro: erano proprio le sue conoscenze incredibili. Si diceva che i suoi studenti lo usassero come un oracolo. Gli raccontavano una congettura: se dopo un minuto non aveva trovato un controesempio allora era presumibilmente vera e si poteva andare a caccia della dimostrazione. Ma questa sua biografia (Andrea Parlangeli, Uno spirito puro : Ennio De Giorgi, genio della matematica, pag. 388, € 2,99, ISBN 9788892565579), a parte un po’ troppa agiografia soprattutto nel racconto della sua infanzia, mostra altre cose. Conoscevo il suo cattolicesimo e l’impegno per Amnesty International, ma per esempio non avrei mai immaginato che avesse tenuto corsi per fare ottenere agli operai la licenza media, né che mentre i suoi colleghi ricevevano laute prebende dal Ministero per tenere corsi all’università di Mogadiscio lui invece andava ad Asmara, in Eritrea, con solo un rimborso spese. L’apparato di note è enorme e ho molto apprezzato lo sforzo fatto da Parlangeli per verificare le affermazioni spesso rammentate da memorie inevitabilmente labili: sarebbero stato molto apprezzabili però gli iperlink nella mia versione epub.
_Numeri surreali_ (libro)
È stato molto bello vedere tradotto in italiano questo libretto (Donald E. Knuth, Numeri surreali : Come due ex studenti scoprirono la matematica pura e trovarono la vera felicità , Franco Angeli 2016 (1974), pag. 110, € 15, ISBN 9788891728012), che ha inaugurato la collana Scienza FA di Franco Angeli. Io avevo letto l’edizione originale una ventina d’anni fa e l’ho sempre ricordata con piacere. Il libro tecnicamente è una “novelette”, ma non si può leggere come un romanzo, perché di matematica ce n’è parecchia. Ma d’altra parte non è nemmeno un manuale di matematica, anche se alla fine surrettiziamente Knuth ha aggiunto qualche esercizio. In realtà è un modo per vedere come si fa davvero matematica. Si parte da una serie di regole – quelle di JHWH Conway sono solo due, proprio un insieme minimale – e si verifica da un lato che siano coerenti e dall’altro che creino una teoria interessante. Nel testo si vedono delle false strade, dei ripensamenti e a un certo punto ci si accorge di un errore fondamentale dovuto al pensare troppo per analogia: tutte cose che capitano, ma che i libri di testo nascondono accuratamente. Non è probabilmente un libro per tutti, ma gli appassionati di matematica non dovrebbero farne a meno. La traduzione di Francesco Oliveri è molto ben fatta dal punto di vista matematico, ma a mio parere avrebbe dovuto osare un po’ di più nelle parti più discorsive, che sono rimaste un po’ piatte. Sicuramente meglio così che una traduzione fiammeggiante ma incomprensibile, intendiamoci!