Archivi categoria: recensioni

_Banalità_ (ebook)

Mi pare solo il minimo che Stefano Bartezzaghi, dopo avere scritto libri sulla creatività, guardi l’altra faccia della medaglia: la banalità. In realtà questo libro (Stefano Bartezzaghi, Banalità, Bompiani 2019, pag. 272, € 9.99 (cartaceo: € 17), ISBN 9788845299636, link Amazon) non parla solo di banalità, ma più in generale cerca di dare un’idea di come la banalità sia spesso nelle orecchie di chi la ascolta. Per i miei gusti c’è un po’ troppa semiotica – il Bartezzaghi Vero Saggista può anche essere un po’ troppo pesante – ma il primo capitolo “Su bucce di banale”, il quinto “Banal Network” che guarda alla banalità nei social network e il sesto “Per un’Enciclopedia di luoghi comuni III” meritano sicuramente l’acquisto.

_Problemi, algoritmi e coding_ (libro)

La collana “Chiavi di lettura” di Zanichelli presenta libri smilzi che però danno un’idea di base del tema che trattano. In questo caso (Pierluigi Crescenzi e Linda Pagli, Problemi, algoritmi e coding, Zanichelli 2017, pag. 192, € 12,30, ISBN 9788808320889, link Amazon) il tema sono gli algoritmi, non tanto dal punto di vista delle loro implicazioni nella nostra vita quanto in quella più semplice di capire come funziona il pensiero algoritmico (classico, anche se l’ultimo capitolo è dedicato al deep learning). Devo però dire che il risultato mi pare meno riuscito che in altri volumi della collana. In effetti il primo capitolo, “Gli ingredienti di base”, assomiglia a quello che io mi sarei aspettato; gli altri capitoli però prendono esempi reali, definiscono un problema semplificato che però dia comunque l’idea di cosa serva in prima battuta per risolverli, e poi partono con pseudocodice a livello anche piuttosto basso. Se uno ha già delle conoscenze informatiche non fa molta fatica a seguire il flusso delle spiegazioni – e dei programmi; ma probabilmente queste persone non hanno nemmeno bisogno di un libro come questo. Anche le considerazioni sulla complessità degli algoritmi, pur spiegate correttamente, mi paiono difficili da capire per chi è digiuno di tali temi. Insomma, non garantisco che sia utile come testo introduttivo.

_La filosofia dei Beatles_ (libro)

Il titolo di questo libro (Massimo Donà, La filosofia dei Beatles, Mimesis 2018, pag. 169, € 10, ISBN 9788857549088 link Amazon) è indubbiamente accattivante, pur senza che uno si aspetti chissaché: un qualcosa di pop, per così dire. Purtroppo però non mi sono trovato affatto bene. Troppa filosofumena, avrebbe detto il mio professore del liceo. A parte ripetizioni pleonastiche, io comincio a preoccuparmi quando ci sono troppe parole scritte col trattino per ri-marcare la loro origine etimologica… Sembra paradossale, ma i capitoli riusciti meglio sono gli ultimi, “Essere e nulla” sul film Yellow Submarine (e naturalmente Jeremy Boob :-) ) e “Di una perfetta indifferenza” su Abbey Road.

_Che cosa sognano gli algoritmi_ (libro)

Ci sono alcune semplificazioni di questo libro (Dominique Cardon, Che cosa sognano gli algoritmi : Le nostre vite al tempo dei big data [À quoi rêvent les algorithmes], Mondadori 2018 [2015, 2016], pag. 114, € 15, ISBN 9788804703266, trad. Chetro De Carolis, link Amazon) che non mi trovano totalmente d’accordo, come la divisione quadripartita delle tecniche degli algoritmi di misura del web (al di sopra, al di sotto, dentro e accanto). Ma al di là dei giudizi personali, ho trovato questo libretto – ben tradotto da Chetro De Carolis – ottimo per comprendere come l’esistenza degli algoritmi cambi il comportamento degli internauti, e quindi abbiano un impatto notevole… anche se non quello che viene troppo spesso citato da chi non sa affatto di cosa stia parlando. Ogni tanto una boccata d’aria pura fa bene! Mi chiedo però se 15 euro per poco più di cento pagine (in effetti più spesse del normale, forse per non far vedere quanto il testo sia smilzo) sia un prezzo equo…

_Forever People_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Che cosa potrà mai andare male se un gruppo di scienziati sviluppa un modo per caricare la consapevolezza delle persone in un universo digitale, in modo che alla tua morte – se ti trovi in una zona “connessa”… potrai vivere per sempre? Beh, per esempio la gente potrebbe decidere di suicidarsi per arrivare prima nell’aldilà. Ecco così che gli sviluppatori, anzi i Fondatori, hanno contestualmente creato un complicato sistema di “Node points” che saranno usati dopo la morte per comprare le varie cose che potranno servire. Inutile dire che nessuno può essere certo al cento per cento che il paradiso (o i Campi Elisi, o qualunque altro luogo post mortem) esista davvero, visto che non c’è comunicazione; ma nel frattempo la gente continua ad accumulare e scambiarsi punti, perché non si sa mai… eccetto un gruppo di rivoluzionari che sta cercando di hackerare l’oltretomba – in questo caso occorre necessariamente essere un attentatore suicida! = per cancellare tutti i punti. Ecco in breve la cornice di questo libro (Alison Lyke, Forever People, Black Rose Writing 2019, pag. 217, $7, ISBN 9781684332403 (cartaceo), link Amazon), in cui la protagonista Camille riuscirà a fare un viaggio nell’aldilà (ritornando in vita), e scoprire che le cose non sono proprio così come vengono raccontate.
Nell’opera ci sono alcuni thread che si perdono, e il finale è buttato giù un po’ troppo in fretta: ma complessivamente è una lettura molto piacevole per chi ama le storie avventurose con un po’ di “what if”. Almeno a me è piaciuto :-)

_BetOnMath_ (libro)

Questo (Chiara Andrà, Nicola Parolini, Marco Verani, BetOnMath : Azzardo e matematica a scuola, Springer 2016, pag. 170, € 23,99, ISBN 9788847039414, link Amazon) non è un libro di matematica, anche se si parla di matematica: è almeno a prima vista un libro di didattica della matematica portata avanti con un metodo sicuramente non standard né per il tema – il gioco d’azzardo – né per gli strumenti usati, cioè le app che nel percorso didattico svolgono un ruolo quantitativamente limitato ma emozionalmente intensissimo, oltre che avere un’ampia sezione – scritta dai membri dell’associazione AND – sugli effetti del gioco d’azzardo nei ragazzi. Ma io credo che sia più che altro un libro di filosofia della matematica, con gli autori che abbracciano la teoria della “embodied maths” e mostrano come in questo modo la didattica cambi completamente, con vantaggi quali il coinvolgimento molto maggiore degli studenti e svantaggi come la riduzione della memoria a lungo termine. Io sono notoriamente contro l’embodied maths, che secondo me può funzionare al più fino alle elementari: però ho molto apprezzato certe intuizioni, come lo spiegare agli studenti che gli errori in matematica non sono sempre nocivi, ma possono essere utili quando si cerca una strada verso la soluzione. Chi è abituato a confrontarsi con i problemi delle gare matematiche dovrebbe saperlo, almeno inconsciamente, ma io per esempio non ci avevo mai fatto caso…
Il progetto nasce soprattutto per la vita reale, perché dà agli studenti i mezzi per saper gestire le proprie emozioni nel gioco d’azzardo e non cascare nella ludopatia; ma credo che in generale le considerazioni più teoriche possono servire a tutti per avere un po’ meno paura della matematica.

_Corso di enigmistica_ (libro)

Che Ennio Peres si diletti anche di enigmistica e non solo di matematica è cosa nota: “Mister Aster” è un suo pseudonimo quando compone giochi di enigmistici. (Secondo me anche Jo Kolog è in realtà lui, ma non ho prove…) Non è quindi strano che abbia scritto questo testo (Ennio Peres, Corso di enigmistica, Carocci 2018, pag. 179, € 19, ISBN 9788843088027, link Amazon) dove spiega come sono composti i vari giochi. No, non spiega come si risolvono, anche per l’ottima ragione che la risoluzione non è una questione meccanica: si possono solo dare delle linee guida generali. Invece spiega come si possono creare questi giochi, cosa che forse è meno immediata per chi non ci ha mai provato. Peres ha scelto un approccio tassonomico, mostrando come la struttura di base dei giochi sia spesso simile; questo porta ad alcune ridondanze, che però possiamo considerare una specie di “repetita juvant”. Il libro è insomma un ottimo punto di partenza per chi si sia sempre chiesto come diavolo si possano risolvere i giochi di enigmistica “classica”.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-26 19:42

_The Shapes of Strangers_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] C’è un tema comune in questa raccolta (è la terza) di racconti (Ian Creasey, The Shapes of Strangers, Newcon Press 2019, pag. 246, € 4,84, ISBN 9781912950140, link Amazon): Sono tutti del tipo “cosa succederebbe se?”, come del resto Creasey spiega nei suoi commenti alla fine di ogni racconto. La cosa che mi è più piaciuta è che i “se” sono stati cose che non mi sarebbero mai venute in mente, il che è molto bello: sono un po’ stufo di leggere storie di fantascienza basate sempre sulle stesse consunte ipotesi, e preferisco di gran lunga queste in cui rimango stupito, a volte piacevolmente, a volte meno… ma non si può pretendere tutto dalla vita.
I racconti che mi sono piaciuti di più sono soprattutto i primi: After the Atrocity, The Equalisers, No Strangers Any More (anche se un po’ troppo British :-) ), The Dunschemin Retirement Home for Repentant Supervillains. Vincono invece il premio “una bella idea gestita non troppo bene” The Shapes of Wrath e And Then They Were Gone, mentre An Exercise in Motivation e Shouting Grouse non mi hanno detto proprio nulla. In definitiva, se siete come me e vi piace leggere racconti il libro è consigliato.