[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Che cosa potrà mai andare male se un gruppo di scienziati sviluppa un modo per caricare la consapevolezza delle persone in un universo digitale, in modo che alla tua morte – se ti trovi in una zona “connessa”… potrai vivere per sempre? Beh, per esempio la gente potrebbe decidere di suicidarsi per arrivare prima nell’aldilà. Ecco così che gli sviluppatori, anzi i Fondatori, hanno contestualmente creato un complicato sistema di “Node points” che saranno usati dopo la morte per comprare le varie cose che potranno servire. Inutile dire che nessuno può essere certo al cento per cento che il paradiso (o i Campi Elisi, o qualunque altro luogo post mortem) esista davvero, visto che non c’è comunicazione; ma nel frattempo la gente continua ad accumulare e scambiarsi punti, perché non si sa mai… eccetto un gruppo di rivoluzionari che sta cercando di hackerare l’oltretomba – in questo caso occorre necessariamente essere un attentatore suicida! = per cancellare tutti i punti. Ecco in breve la cornice di questo libro (Alison Lyke, Forever People, Black Rose Writing 2019, pag. 217, $7, ISBN 9781684332403 (cartaceo), link Amazon), in cui la protagonista Camille riuscirà a fare un viaggio nell’aldilà (ritornando in vita), e scoprire che le cose non sono proprio così come vengono raccontate.
Nell’opera ci sono alcuni thread che si perdono, e il finale è buttato giù un po’ troppo in fretta: ma complessivamente è una lettura molto piacevole per chi ama le storie avventurose con un po’ di “what if”. Almeno a me è piaciuto :-)
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_BetOnMath_ (libro)
Questo (Chiara Andrà, Nicola Parolini, Marco Verani, BetOnMath : Azzardo e matematica a scuola, Springer 2016, pag. 170, € 23,99, ISBN 9788847039414, link Amazon) non è un libro di matematica, anche se si parla di matematica: è almeno a prima vista un libro di didattica della matematica portata avanti con un metodo sicuramente non standard né per il tema – il gioco d’azzardo – né per gli strumenti usati, cioè le app che nel percorso didattico svolgono un ruolo quantitativamente limitato ma emozionalmente intensissimo, oltre che avere un’ampia sezione – scritta dai membri dell’associazione AND – sugli effetti del gioco d’azzardo nei ragazzi. Ma io credo che sia più che altro un libro di filosofia della matematica, con gli autori che abbracciano la teoria della “embodied maths” e mostrano come in questo modo la didattica cambi completamente, con vantaggi quali il coinvolgimento molto maggiore degli studenti e svantaggi come la riduzione della memoria a lungo termine. Io sono notoriamente contro l’embodied maths, che secondo me può funzionare al più fino alle elementari: però ho molto apprezzato certe intuizioni, come lo spiegare agli studenti che gli errori in matematica non sono sempre nocivi, ma possono essere utili quando si cerca una strada verso la soluzione. Chi è abituato a confrontarsi con i problemi delle gare matematiche dovrebbe saperlo, almeno inconsciamente, ma io per esempio non ci avevo mai fatto caso…
Il progetto nasce soprattutto per la vita reale, perché dà agli studenti i mezzi per saper gestire le proprie emozioni nel gioco d’azzardo e non cascare nella ludopatia; ma credo che in generale le considerazioni più teoriche possono servire a tutti per avere un po’ meno paura della matematica.
_Corso di enigmistica_ (libro)
Che Ennio Peres si diletti anche di enigmistica e non solo di matematica è cosa nota: “Mister Aster” è un suo pseudonimo quando compone giochi di enigmistici. (Secondo me anche Jo Kolog è in realtà lui, ma non ho prove…) Non è quindi strano che abbia scritto questo testo (Ennio Peres, Corso di enigmistica, Carocci 2018, pag. 179, € 19, ISBN 9788843088027, link Amazon) dove spiega come sono composti i vari giochi. No, non spiega come si risolvono, anche per l’ottima ragione che la risoluzione non è una questione meccanica: si possono solo dare delle linee guida generali. Invece spiega come si possono creare questi giochi, cosa che forse è meno immediata per chi non ci ha mai provato. Peres ha scelto un approccio tassonomico, mostrando come la struttura di base dei giochi sia spesso simile; questo porta ad alcune ridondanze, che però possiamo considerare una specie di “repetita juvant”. Il libro è insomma un ottimo punto di partenza per chi si sia sempre chiesto come diavolo si possano risolvere i giochi di enigmistica “classica”.
Ultimo aggiornamento: 2019-12-26 19:42
_The Shapes of Strangers_ (ebook)
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] C’è un tema comune in questa raccolta (è la terza) di racconti (Ian Creasey, The Shapes of Strangers, Newcon Press 2019, pag. 246, € 4,84, ISBN 9781912950140, link Amazon): Sono tutti del tipo “cosa succederebbe se?”, come del resto Creasey spiega nei suoi commenti alla fine di ogni racconto. La cosa che mi è più piaciuta è che i “se” sono stati cose che non mi sarebbero mai venute in mente, il che è molto bello: sono un po’ stufo di leggere storie di fantascienza basate sempre sulle stesse consunte ipotesi, e preferisco di gran lunga queste in cui rimango stupito, a volte piacevolmente, a volte meno… ma non si può pretendere tutto dalla vita.
I racconti che mi sono piaciuti di più sono soprattutto i primi: After the Atrocity, The Equalisers, No Strangers Any More (anche se un po’ troppo British :-) ), The Dunschemin Retirement Home for Repentant Supervillains. Vincono invece il premio “una bella idea gestita non troppo bene” The Shapes of Wrath e And Then They Were Gone, mentre An Exercise in Motivation e Shouting Grouse non mi hanno detto proprio nulla. In definitiva, se siete come me e vi piace leggere racconti il libro è consigliato.
_The Ultimate Mathematical Challenge_ (libro)
Problemi matematici per un anno (bisestile, ce ne sono 366). Ecco cosa trovate in questo libro (The UK Mathematical Trust, The Ultimate Mathematical Challenge HarperCollins 2018, pag. 320, Lst 10,99, ISBN 9780008316402, link Amazon): tutti i problemi sono tratti dalle gare matematiche per gli studenti britannici delle scuole superiori. D’accordo, io non sono il metro migliore per giudicare la complessità dei problemi: posso però dire che ho risolto a mente buona parte della prima metà dei problemi, e ho cominciato a perdermi solo verso la fine. Possiamo insomma dire che i problemi sono alla portata di chi ama questi giochi, e il prezzo davvero economico secondo me è un plus per l’acquisto del libro!
Ultimo aggiornamento: 2019-10-18 22:03
_Celestino e la famiglia Gentilissimi_ (libro)
Nell’introduzione al libro (Achille Campanile, Celestino e la famiglia Gentilissimi, BUR 2012 [1942], pag. 235, € 11, ISBN 9788817061827, link Amazon), Barbara Silvia Anglani spiega due cose su Achille Campanile. La seconda è che lui, come un Wodehouse italiano, si sentisse perfettamente a suo agio nel raccontare della vita più o meno spensierata dei ricchi tra le due guerre… anche se poi il personaggio del Rompiscatole Celestino (suoi cognome e nome: tutti i personaggi qui presenti hanno nomi autoesplicativi) continua a rompere loro le scatole. La prima cosa è forse più interessante. Campanile era uno scrittore seriale da “riempitivi”, nel senso che continuava a dover riempire le pagine dei tanti giornali su cui scriveva; i pezzi che sfornava erano quindi spesso brevi, come le famose Tragedie in due battute, e libri come questo sono quindi l’assemblaggio di pezzi inizialmente pensati a sé. In altre parole, abbiamo come punto di partenza una successione di tormentoni, ben prima di quanto sia poi capitato con gli sketch televisivi. Ma il bello dei tormentoni è trovarseli davanti uno per volta, per assaporare il modo in cui si arriverà al risultato finale: leggerli tutti di fila diventa presto stancante, nonostante Campanile cerchi di cambiare stile passando dal romanzo epistolare alla commedia e arrivando persino ai “resoconti stenografici” del pensiero dei protagonisti. Il mio suggerimento è insomma di centellinare la lettura, inframmezzandola con altri libri: tanto non è che ci sia chissà quale trama da tenere a mente.
Ultimo aggiornamento: 2019-10-18 18:29
_Arlecchino servitore di due padroni_ (teatro)
È la terza volta che andiamo a vedere l’Arlecchino. A differenza delle prime due, non c’è più Ferruccio Soleri (che comunque ho scoperto averlo ancora interpretato l’anno scorso!), ma Enrico Bonavera che comunque ha già anche lui la sua bella età (è del 1955). Ma soprattutto c’erano i gemelli, per la prima volta a teatro.
L’allestimento è sempre quello per la regia di Strehler e la messa in scena di Soleri: quindi si ci allontana un po’ dall’originale goldoniano. Tanto per dire, vi ricordo che il protagonista non era Arlecchino, bensì Truffaldino… Ovviamente la parte dialettale è meno forte che nell’originale, anche se ho dei dubbi che tutte le parole vengano comprese. Che “scarsèla” sia la tasca lo si capisce dal contesto, ma “tóla” per tavola mi pare un po’ più complicato…
Rispetto alle edizioni che ho visto, si gioca un po’ di più a rompere la quarta parete, con gli attori che parlano dell’opera prima dell’inizio degli atti (si comincia con una citazione dall’Edipo Re, tanto per dire), siparietti sullo sfondo tra chi non è in scena, e l’ormai classica discesa dal palco all’ultima scena. Da questo punto di vista avere preso dei posti in prima fila si è rivelato vincente per il duo: Cecilia alla fine mi ha confessato “Avrei potuto toccare gli attori… ma non l’ho fatto, eh!” e persino Jacopo ha riso di gusto. Soprattutto hanno resistito per tre ore: d’accordo che negli intervalli sono usciti nel chiostro del Grassi per correre e saltare, ma è stata comunque un’impresa per loro. Insomma, promossi!
Ultimo aggiornamento: 2019-09-24 21:57
_Che cos’è la matematica_ (ebook)
Lessi per la prima volta questo libro (Richard Courant e Herbert Robbins, Che cos’è la matematica? Introduzione elementare ai suoi concetti e metodi [What Is Mathematics?: An Elementary Approach to Ideas and Methods], Bollati Boringhieri 2017² [1941, 1996], pag. 671, € 10,99, ISBN 9788833975849, trad. Liliana Ragusa Gilli e Laura Servidei, link Amazon) da ragazzo, non capendoci probabilmente molto. Adesso ho ripreso l’edizione aggiornata da Ian Stewart e recentemente convertita in digitale (malamente: è vero che non è facile rendere i testi matematici in formato epub, ma secondo me si sarebbe potuto fare parecchio meglio. Certo, ci voleva più lavoro). Cosa può dire il lettore che in questi decenni è stato esposto a una grande quantità di matematica? Il giudizio è misto. Per esempio ho trovato il primo capitolo molto pesante; andando avanti ho però apprezzato il modo non standard della presentazione dei temi – per fare un esempio, la geometria vista attraverso il birapporto che porta naturalmente alla geometria proiettiva – e l’enfasi sulle dimostrazioni di alcuni teoremi che vengono presentati a lezione come dati per scontati. Da questo punto di vista il titolo del libro è particolarmente adatto, perché segnala come la matematica sia un corpus che cresce in modo organico e non una raccolta di risultati scorrelati. Le note finali di Ian Stewart forniscono qualche informazione su cosa è successo nei decenni successivi alla prima pubblicazione: ovviamente non per tutta la matematica ma su alcuni punti trattati nel testo. Sono un’utilissima aggiunta. Qualche dubbio invece sulla traduzione (immagino originale…) di Liliana Ragusa Gilli; non tanto sulla parte matematica, che comunque è stata rivista da Laura Servidei, ma proprio sulla forma dell’italiano.