Archivi categoria: recensioni

Discreto e continuo (ebook)

Il mio primo incontro con Zellini fu a Pisa, quando io ero un giovane studente di matematica che ogni tanto andava a fare incursioni tra gli informatici, e ho seguito per curiosità personale parte del corso di teoria della complessità che lui al tempo teneva. In effetti mi ero sempre chiesto come mai nei suoi libri scrivesse di temi apparentemente lontani dal suo campo di studi: con questo libro finalmente sono riuscito a comprendere il motivo. La tesi di Zellini è piuttosto spiazzante, e la si può leggere nel titolo dell’ultimo capitolo del libro: “il continuo come approssimazione del discreto”. In pratica, la matematica nacque come discreta e algoritmica, si pensi alle tavolette babilonesi per esempio, e il continuo fu introdotto in età relativamente tarda perché semplificava i conti. Ma adesso la situazione è di nuovo cambiata! Sono i computer a risolvere i problemi, lo fanno con una struttura numerica discreta – quella dei numeri di macchina – e quello che conta è riuscire a dimostrare che si resta vicini alla soluzione teorica, sintetica ma non calcolabile, e che le operazioni sono fattibili in un tempo umano – ciò che studia la teoria della complessità, insomma.
Come nelle altre opere di Zellini la lettura non è sicuramente agevole, e probabilmente stavolta è ancora peggio vista la predominanza della parte matematica vera e propria. Però sono stato contento di averlo letto, perché anche se mi sa che non ho colto tutti gli spunti quelli che ho trovato sono già interessanti di loro!

(Paolo Zellini, Discreto e continuo : Storia di un errore, Adelphi 2022, pag. 406, € 13,99 (cartaceo: 28), ISBN 9788845985621 )
Voto: 4/5

Ultimo aggiornamento: 2023-03-25 16:42

Lockdown Tales II (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Neal Asher scrive racconti lunghi. Troppo lunghi. Insomma non fanno per me, soprattutto perché mi pare che si perda fin troppo in dettagli che non portano nulla allo svolgersi della storia e diventano presto noiosi. Inoltre ho trovato a volte difficile seguire la trama: non so se la colpa sia dell’edizione elettronica che ho, ma mi sono trovati molti cambi di voce narrante senze che ci fosse un segnale al riguardo. Per quanto riguarda i singoli racconti:

Xenovore: La parte centrale è interessante, ma l’introduzione è troppo lunga (e difficile da seguire) e la parte finale mi pare un po’ troppo forzata, roba che mi posso aspettare da Heinlein che scriveva 60 anni fa. 2/5
An Alien on Crete: Ben costruito. Direi che comunque ad Asher piace il superuomo, o meglio l’oltre-uomo. 4/5
The Translator: Troppo simile al precedente per essere davvero interessante. 3/5
Skin: Tendente all’horror (che a me non piace), ma bisogna dire che è stato ben scritto. 4/5
Eels: Space opera classica. Mi sono perso però in vari punti, e questo non è bello. 2/5
The Host: Un tipo di biologia aliena descritta in modo interessante. 4/5
Antique Battlefields: Il miglior racconto del lotto. Un’ottima spiegazione di come cominciò la Quiet War; il finale finalmente mi ha spiazzato. 5/5
Moral Biology: Altro tentativo di descrizione di una biologia aliena, ma troppo prolisso e con almeno una sottotrama che si perde nel nulla. 3/5
Longevity Averaging: Non dice molto. Soprattutto tutto il contorno ai trattamenti di longevità pare finto. 3/5

(Neal Asher, Lockdown Tales 2, Newcon Press 2023, pag. 374, € 5,68, ISBN 9781914953439)
Voto: 3/5

Le matetafore (libro)

Niente da fare. Avevo grandi aspettative su questo libro, ma non mi è proprio piaciuto. Posso salvare il primo racconto, sul capitolo zero del Piccolo Principe, “N-landia” e l’ultimo, “La verità intorno al maiale” che però nonostante gli sforzi degli autori con la matematica non c’entra nulla. Mi è perfettamente chiaro che tradurre concetti matematici in storie non è affatto semplice, e io non ci provo nemmeno (l’ho fatto coi miei raccontini di fantascienza, ma così era barare): però mi spiace, ma non penso che questi racconti siano al servizio della matematica, come recita il sottotitolo.

(Fabio Maiorino e Michele Marenco, Le matetafore : Dodici racconti al servizio della matematica, AUGH! 2021, pag. 201, € 14, ISBN 9788893433303)
Voto: 2/5

Ultimo aggiornamento: 2023-05-31 10:09

Geometry Snacks (libro)

Questo libriccino raccoglie un buon numero di problemi di geometria piana, tutti generalmente risolvibili senza competenze troppo elevate (sennò che snacks sarebbero?). La parte interessante è che generalmente viene data più di una soluzione per ciascun problema, per mostrare come è vero che non esiste una via regia per imparare la geometria, ma almeno ci sono tante strade possibili e ognuno di noi può scegliere quella in cui si trova più a suo agio.
Quello che non mi è piaciuto del libro è la troppa stringatezza nelle risposte. Vanno bene ovviamewnte le dimostrazioni senza parole, ma quando le parole ci sono e non le capisco c’è qualcosa che non va, non trovate? Occhei, potrebbe esserci qualcosa che non va in me, ma facciamo finta di nulla. Il libro è comunque un’ottima risorsa per un insegnante che voglia dare esercizi un po’ diversi dal solito ai suoi studenti.

(Ed Southall e Vincent Pantaloni, Geometry Snacks : Bite Size Problems and Multiple Ways to Solve Them, Tarquin 2017, pag. 92, € 10,20, ISBN 9781911093701)
Voto: 3/5

La fisica dei manga (libro)

Ho fatto parecchia fatica a finire questo libro. Non tanto perché io di manga e anime ne conosco ben pochi – sono troppo vecchio, le mie frequentazioni fumettistiche sono ben altre – ma per lo stile troppo piacione. Ma è anche vero che il libro non è pensato per quelli come me, e quindi lascio il beneficio del dubbio: purtroppo l’avevo preso in prestito in biblioteca e ho dovuto restituirlo prima di riuscire a farlo leggere a mia figlia tredicenne, che probabilmente sarebbe stato il pubblico giusto. Dal punto di vista delle nozioni contenute nel testo, ho apprezzato l’idea di confrontare le capacità dei protagonisti dei manga con cosa si può fare in realtà. Immagino che non ci sia nessuno che possa davvero credere che quelle cose siano possibili: ma un conto è avere un’idea generale e una storia tutta diversa è scoprire quanto sono lontane da quello che capita nella vita di tutti i giorni. Da questo punto di vista il testo è molto utile anche per abituarsi a pensare quantitativamente e non prendere per oro colato quanto viene detto da fonti che sembrerebbero più serie di un manga!

(Andrea Delnegro, La fisica dei manga, Mondadori 2022, pag. 192, € 18,50, ISBN 9788804754602 )
Voto: 3/5

Ultimo aggiornamento: 2023-07-02 19:11

Quattro nuovi messaggi (libro)

Questi quattro racconti lunghi scritti da Joshua Cohen qualche anno prima del successo del Libro dei Numeri sono piuttosto difficili da classificare. In un certo senso, tranne in parte l’ultimo, sono tutti centrati su di lui, o meglio su uno scrittore che sta facendo introspezione su ciò che è e ciò che vorrebbe fare. Il guaio è che Cohen è un funambolo con le parole (e la povera Claudia Durastanti ha dovuto fare un lavoraccio per renderlo così bene in italiano): il povero lettore si perde nelle divagazioni, e quando la trama ritorna brutalmente al punto di partenza uno si ritrova davvero spaesato. Tra i quattro racconti (o forse sono cinque, perché non ho mica capito quale sia il filo conduttore tra “Il letto” e “Com/Moc”, o meglio quello che ho visto è molto esile) quello che mi è piaciuto di più è “Quartiere universitario”, dove il narratore racconta di come qualche decennio prima uno scrittore che aveva pubblicato un bestseller ma non riusciva a scrivere un seguito passò un anno sabbatico a insegnare letteratura nell’università spersa in mezzo al nulla. In realtà il progetto di quell’anno fu tutta un’altra cosa: ma andando avanti nella lettura si scopre come il professore fosse davvero capace di leggere dentro le altre persone, e far tirare loro fuori la vera vocazione. Il libro merita anche solo per questo racconto.

(Joshua Cohen, Quattro nuovi messaggi [Four New Messages], Codice 2021 [2012], pag. 220, € 18, ISBN 9788875789565, trad. Claudia Durastanti)
Voto: 3/5

A Gentle Introduction to Game Theory (libro)

Questo libro nasce esplicitamente per raccontare la base della teoria dei giochi a chi non arriva da un background di matematica pura. Questo non vuol dire che non ci sia matematica, mi affretto ad aggiungere: i molti esercizi alla fine di ogni capitolo lo stanno a testimoniare. Alla fine, però, è più adatto per avere un’infarinatura di cosa può essere la teoria dei giochi, arrivando al più all’equilibrio di Nash per matrici 2×n, e non per studiarla con un minimo di approfondimento. D’altra parte il lettore è stato avvertito…

Saul Stahl, A Gentle Introduction to Game Theory, AMS 1998, pag. 176, € 31, ISBN 9780821813393)
Voto: 3/5

Carbonio (teatro)

La scorsa settimana Anna e io siamo stati al teatro Studio (ok, teatro Mariangela Melato) a vedere Carbonio, alla sua seconda stagione. Commento rapido: mah. Segue il commento un po’ più articolato.

Pier Lorenzo Pisano ha scritto in effetti qualcosa di diverso dal solito, anche sul tema “gli alieni”, e di questo bisogna dargliene atto. Le sue intrusioni nella storia, dove racconta alcune delle immagini presenti nel disco d’oro all’interno di Voyager in un modo che è un mix tra le spiegazioni di Alberto Angela e i commenti tranchant di una disillusa Vulvia, sono state per me la parte migliore del tutto. Federica Fracassi e Mario Pirrello, l’interrogatrice e l’interrogato, costruiscono bene la loro interazione, e il fatto che continuino a girare in tondo ha un senso perché riflette il tentativo di comprendere un alieno con cui l’interrogato ha avuto un incontro ravvicinato e che non è affatto composto di carbonio – se vi chiedete il motivo del titolo, è questo. Però ci sono vari punti che non mi tornano nella trama. A parte il monologo finale francamente inutile (o almeno fatto male), per esempio quando l’interrogatrice fa vedere due foto di persone che “sarebbero state le più vicine all’alieno a parte l’interrogato” – le foto potrebbero essere di Sigourney Weaver e Isaac Asimov, ma figuriamoci se io riesco a vedere bene a quella distanza – la scena si chiude lì senza nessun ulteriore sviluppo. L’ingresso di Pisano sotto forma di alieno è anche incongruo e inutile, fa giusto strappare una risata. Insomma, un’opera simpatica ma non eccezionale.

Ultimo aggiornamento: 2023-02-15 08:23