Archivi categoria: recensioni

The Inquisitive Problem Solver (libro)

[copertina] Questo libro (Paul Vaderlind, Richard Guy e Loren Larson, The Inquisitive Problem Solver, MAA 2002, pag. 327, Lst 22.99 , ISBN 978-0-88385-806-6) è credo il miglior testo di problemi matematici ricreativi che abbia mai comprato. Non so se sia merito dell’internazionalità degli autori (Vaderlind è un polacco emigrato in Svezia, Larson è uno svedese emigrato negli USA, Guy un britannico giramondo); ma secondo me nei 256 problemi presenti è stato raggiunto un equilibrio perfetto tra la complessità, le nozioni matematiche richieste e la piacevolezza del testo.
Il libro può essere usato a diversi livelli; molti dei problemi presentano un aiuto, e molte soluzioni portano a generalizzazioni del risultato e a problemi aperti, computazionali e no, che possono essere dati agli studenti più volonterosi nel caso si voglia sfruttare il libro come fonte di esercizi. Dimenticavo: alla fine del testo c’è un glossario (anzi, un Treasury: una raccolta, insomma) di termini usati nella matematica ricreativa, che prima o poi riciclerò da me :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-24 07:00

Roseanna (libro)

[copertina] Questo primo racconto della serie di Martin Beck (Maj Sjöwall e Per Wahlöö, Roseanna [Roseanna], Sellerio “La Memoria – 638” 2005 [1965], pag. 320, € 11, ISBN 978-88-389-1974-9, trad. Renato Zatti) lo definirei un “giallo triste”. Probabilmente è molto svedese, e svedese dei primi anni ’60 – è ambientato nel 1965; quella Svezia che per l’immaginario italiano era piena di disinibite fanciulle e biondi stalloni, ma che viene dipinta nel libro come un posto piovoso e niente affatto piacevole. Il libro, più che un giallo, è un poliziesco, con le indagini che cercano di far luce sull’omicidio di una ragazza americana; la prosa è molto secca, fa quasi sembrare uno come Hemingway un barocco, ed è resa direi bene nella traduzione.
Certo che se amate i gialli all’americana non è il libro per voi, ma altrimenti vale la pena leggerlo, soprattutto superato lo choc dello stile delle prime pagine.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-23 07:00

Cibo per la mente – II (libro)

[copertina] Non è che si possa dire molto di più a proposito di questo secondo volume di giochi della coppia De Toffoli – Zaccariotto Cibo per la mente – II, RBA Italia – Sfide matematiche 39, 2009 [2005], pag. 191, € 9,99).
Il sottotitolo “Dalla tartaruga di Achille al Sudoku” mostra che, proprio come nel libro precedente, gli autori abbiano sempre cercato un equilibrio tra i giochi “classici” e quelli più moderni; oltre al Sudoku, abbiamo anche il Kakuro che ai tempi della prima edizione del libro era praticamente sconosciuto in Italia. Come la maggior parte dei sequel, però, ci si perde un po’. Ci sono spunti simpatici, come la spiegazione logica del quesito con le pozioni presente in uno dei libri della saga di Harry Potter e il Dezaku (gioco dal nome similgiapponese che però riprende il nome dei due autori), e anche la spiegazione di split e autosplit nel MasterMind è utile per chi voglia dedicarsi a quel gioco; ma resta di fondo una sensazione di déjà vu.
Chi ama i passatempi logici e lo studio delle strategie può comunque deliziarsi con un paio di centinaia di pagine di giochi vari.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-18 07:00

Damp Squid (libro)

[copertina] La linguistica è una materia che ha avuto un grande vantaggio dalla nascita degli elaboratori elettronici, tanto che negli anni 1960 nacque addirittura una nuova disciplina, la linguistica computazionale. Con il ventunesimo secolo la quantità di testo a disposizione di chi vuole fare delle analisi su come si evolve la lingua è incredibile: il corpus che ha dato l’idea per questo libro (Jeremy Butterfield, Damp Squid, Oxford University Press 2008, pag. 179, Lst. 9.99, ISBN 978-0-19-923906-1) contiene la bellezza di due miliardi di parole (che poi sono qualche gigabyte… ma senza immagini e file audio-video vi garantisco che non sono pochi). Nel libro si racconta di come si può vedere la lingua viva e all’opera, ad esempio accorgendosi di come le forme considerate errate dai grammatici prescrittivisti stiano o no prendendo piede nella lingua di tutti i giorni, o almeno in quella scritta ancorché rilassata come quella dei blog. Tra l’altro, il titolo stesso del libro è un errore grammaticale; l’espressione “damp squib” (letteralmente “petardo umido”, che non scoppia e quindi è qualcosa di inutile) non era comprensibile a molta gente che l’ha così storpiato in “damp squid” (calamaro umido).
Per un curiosone come me il libro si addentra troppo poco nei meandri della lingua inglese, sembrando a volte più che altro un’incensazione al Corpus; inoltre contiene troppe parole che mi sono del tutto ignote – il che non è così strano, se si pensa che c’è un capitolo che racconta di come lo stesso concetto si possa spesso esprimere con tre parole diverse: una anglosassone, una franco-normanna e una di origine latina o greca. Ma la lettura è stata comunque piacevole.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-13 07:00

_Professor Stewart’s Cabinet of Mathematical Curiosities_ (libro)

[copertina] Ultimamente Ian Stewart sembra voler superare il nostro Piergiorgio Odifreddi quanto a prolificità. Devo però dire che questa sua ultima fatica (Ian Stewart, Professor Stewart’s Cabinet of Mathematical Curiosities, Profile Books 2008, pag. 310, Lst. 10.99, ISBN 978-1-84688-064-9) è davvero apprezzabile. Dai faldoni del professor Stewart è uscito fuori un libro che è un pout-pourri matematico, dai problemini classici alle brevi digressioni sui matematici e sui problemi della matematica: dalle barzellette matematiche alle digressioni tipo la “matematica light” all’interno del mio blog.
Il risultato è sorprendentemente buono, forse anche perché stavolta Stewart se è limitato nei giochi di parole o forse perché sono stato più attento alla matematica che alle parole. La scelta di parlare di tutto, purché sia matematica, è secondo me vincente – naturalmente per chi la matematica l’apprezza – perché dà una inaspettata varietà. Vale insomma la pena di leggerselo, anche per chi come me conosce già la maggior parte del materiale.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-01 11:25

Giulio pane e ojo (ristorante)

Un paio di settimane fa era il compleanno di Marina e ce ne siamo andati a cena da Giulio Pane e Ojo, che mi dicono essere uno dei migliori ristoranti romani a Milano.
Ad essere sincero, non è che mi abbia fatto chissà quale impressione. GIà il fatto che ci siano tre sale fisicamente separate, una sulla via e due nel cortile, mi ha fatto pensare che forse si sono allargati troppo; e il cameriere che alle 22:30 ci è venuto a dire “ma come? non vi avevano avvisato? Qui facciamo due turni di cena, e quindi vi dovreste gentilmente alzare” ha contribuito ancora di più a questa sensazione. Ma anche limitandoci al cibo, a mio parere i tonnarelli erano stati cotti troppo, perdendo di consistenza; l’abbacchio con le olive invece meritava, come anche il vino suggerito.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-08 07:00

_Papa Giovanni – Un cristiano e il suo concilio_ (libro)

[copertina] Nel cinquantesimo anniversario dall’annuncio del Concilio Vaticano II si ritorna a parlare del Papa Buono. Melloni, che nel 1959 è tra l’altro nato, ha scritto questo libro (Alberto Melloni, Papa Giovanni – Un cristiano e il suo concilio, Einaudi “Storia – 25” 2009, pag. 348, € 30, ISBN 978-88-06-19472-7) per raccontare di come il Concilio possa essere nato nella mente di un “papa per sbaglio” (l’espressione “un cristiano sul trono di Pietro” è di Hannah Arendt, e credo renda molto bene l’idea di come il mondo abbia visto Roncalli dopo Pio XI e soprattutto Pio XII). Il passato del papa viene pertanto riletto alla luce di quanto successo a partire dal pontificato; la tesi di fondo è che Angelo Roncalli era il perfetto chierico come era stato pensato dal Concilio di Trento, e proprio per questo ha avuto la capacità di superare quel modello per trovarne uno adatto al ventesimo secolo.
Purtroppo però il libro è completamente diverso da come me lo aspettavo, risultando troppo tecnico. Ho fatto molta fatica a riallacciare tutti i fili; Melloni presuppone infatti un lettore che conosca già a menadito la biografia di Giovanni XXIII e le dinamiche interne alla Curia, oltre a non avere problemi col latino (che tra l’altro sembra essere per l’autore l’unico punto davvero importante del Concilio… bah), oltre ad avere una prosa pesante, con virgole sparse gratuitamente tra soggetti e verbi e termini assolutamente incomprensibili. Quanti di voi sanno cosa significa “ottriare”? Insomma, il lettore dev’essere fortemente motivato per arrivare fino in fondo.

Ultimo aggiornamento: 2017-09-16 10:24

_Dizionario degli istituti anomali nel mondo_ (libro)

[copertina] Paolo Albani è un tassonomo dentro. I suoi “dizionari” sono sempre piacevolmente assurdi, e anche questo libro (Paolo Albani, Dizionario degli istituti anomali nel mondo, Quodlibet [Compagnia extra] 2009, pag. 286, € 14.50, ISBN 978-88-7462-262-7) non fa eccezione. Gli “istituti anomali” qui descritti possono essere veri – Albani ha usato tra le sue fonti un vecchio testo di Martin Gardner, Fads and fallacies in the name of science – o nati nella mente di uno scrittore: Giovanni Papini e G. K. Chesterton sono tra gli autori più prolifici. Oppure ancora ci sono istituti realmente esistenti ma appositamente nati con intento umoristico, come il Partito Conservatore e Comunista in Italia nato dalla fervida mente di Antonio Delfini. In fin dei conti, Umberto Eco creò la Facoltà di Irrilevanza Comparata, no? Il libro, come ogni dizionario che si rispetti, ha anche un indice dei nomi e degli Istituti, quindi può essere usato come opera di consultazione, oltre che come spunto per conoscere alcuni autori.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-20 09:51